Anime & Manga > Inazuma Eleven
Ricorda la storia  |      
Autore: Sonrisa_    17/02/2020    3 recensioni
[FroyHika]
Era stato lo stesso Hikaru a confessarglielo, sempre sulla scia di una presa di coraggio che spariva dopo poco, e l’albino aveva avuto l’impressione che persino l’altro avesse potuto sentire il battito assordante del proprio cuore a quella rivelazione.
[fluff, fluff e ancora fluff]
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’ho scritta ieri sera sulla scia di un’ispirazione improvvisa –grazie Ania per aver risvegliato il mio amore per loro-, ma ho temporeggiato per rileggerla a mente riposata e per trovare una fanart carina da postare su Ig. Lo specifico subito perché, giustamente, è un mio head-canon e non posso pretendere di darlo per scontato anche se lo faccio perché secondo me è una cosa estremamente plausibile, ma sssh: sia Froy che Hikaru conoscono perfettamente il giapponese e il russo.
Sì, sono ripetitiva: se non l’avete già fatto, votateli in “aggiungi personaggi”. Dover selezionare sempre “altri” è triste. :(
Buona lettura!
 
 
 
 

Maybe we don’t need words

 

 
Era raro che Hikaru prendesse coraggio, sporgendosi verso di lui per lambirgli le labbra in contatti fugaci. Solitamente, quei baci erano tanto rari quanto brevi e terminavano con un sorriso imbarazzato del minore che poi gli rivolgeva uno sguardo quasi titubante, come se dopo mesi di relazione ci potesse essere il rischio che Froy non apprezzasse simili dimostrazioni d’affetto. In quei frangenti il russo lo prendeva amorevolmente in giro e si chinava per riappropriarsi di quelle labbra sempre troppo invitanti, carezzandogli voluttuosamente la bocca con la lingua, tenendo gli occhi schiusi appena solo per i primi tre secondi, giusto il tempo necessario per bearsi delle gote arrossate di Hikaru prima di concentrarsi solo sulla dolcezza di quelle labbra irresistibili.
Era una piccola meraviglia in tutto, in ogni gesto ed espressione, uno spettacolo che avrebbe ammirato in continuazione, senza mai stancarsi. Poteva, quel capolavoro che avrebbe stretto fra le braccia in eterno, farlo innamorare sempre di più?

 
«Froy?»

«Sì?»

«Ti amo.»

 
Sì, poteva. Soprattutto se, dopo avergli rivolto simili parole, Hikaru si stringeva a lui e nascondeva il volto nell’incavo del suo collo, non per rifuggire alle sue iridi cristalline in preda all’imbarazzo, ma per respirare quel profumo tutto unico che sapeva di casa. Era stato lo stesso Hikaru a confessarglielo, sempre sulla scia di una presa di coraggio che spariva dopo poco, e l’albino aveva avuto l’impressione che persino l’altro avesse sentito il battito assordante del proprio cuore a quella rivelazione.
 
«Anche io ti amo. Non sai quanto.»
 
E Froy, a quelle parole ripetute in sussurri fra baci infiniti, ci credeva davvero. Temeva sempre di non riuscire a fargli comprendere quanto fosse importante. Lo sapeva, Hikaru, che la sua presenza era vitale per lui? Che aveva l’impressione di riprendere a respirare normalmente solo quando stavano insieme? Che la notte pareva più buia e lunga quando lui si trovava solo fra le coperte di un letto troppo grande per una persona sola? Che averlo nella propria vita pareva un regalo bello e prezioso, da custodire con amore, cura e dedizione?
 
«Lo so.»
 
Una volta Hikaru lo aveva spiazzato rispondendogli in quel modo e Froy si era sentito completamente esposto davanti a quegli occhioni blu illuminati dalla luce di un sole prossimo a tramontare. L’albino aveva avuto il sentore che lui avesse colto tutti i suoi pensieri e timori, quell’impressione poi si era tramutata in certezza quando l’aveva visto chinarsi per lasciargli un bacio proprio all’altezza del cuore, in un gesto dolcissimo impregnato di un amore immenso. E, nonostante la stoffa della maglietta gli avesse impedito il contatto diretto con le labbra del giovane, Froy aveva avvertito la pelle bruciare in quel preciso punto. Non ricordava di averlo mai stretto così forte –forse nemmeno quando si erano ritrovati dopo il loro primo mese di lontananza dall’inizio della loro relazione- e non si era vergognato nell’accorgersi di avere una lacrima incastrata tra le ciglia chiare. Aveva sentito l’impellente desiderio di dire qualcosa capace di far comprendere all’amato la moltitudine di sentimenti provati in quel frangente –così intensi da non poter essere tenuti dentro di sé–: dall’amore immenso che nutriva per lui all’enorme senso di gratitudine per averlo al proprio fianco. Le labbra sottili, già schiuse, furono capaci di emettere solo un flebile sospiro di sorpresa, zittite dall’intensità con cui le braccia di Hikaru avevano ricambiato quell’abbraccio.
 
Loro che, per avvicinarsi ancora di più, avevano imparato la lingua dell’altro,
si erano resi conto di essere capaci di dirsi tutto, senza aver bisogno di parole.



 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: Sonrisa_