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Autore: L0g1c1ta    18/02/2020    0 recensioni
Il nostro mondo è stato creato da quel che noi chiamiamo Dea Bianca.
La tale generò il nostro pianeta, ci diede la vita, il desiderio di vivere e di creare noi stessi altre vite. Lei, ci creò noi tutti, sia Creature Umane, che Magiche, che Fantastiche.
Trovammo sette frammenti, pregni di magia talmente potente da credere che fossero parte della sua essenza. Vi furono spedizioni fino alla fine del mondo e trovammo i pezzi della leggenda.
Decidemmo di costruire dei laboratori e, dopo secoli e secoli di tentativi su vari esseri viventi, trovammo dei Compatibili, capaci di trattenere e di utilizzare perfettamente il potere della Dea Bianca.
Ma accadde una disgrazia: i Compatibili si ribellarono a noi, per colpa di traditori e Creature Fantastiche ribelli. Si sono nascosti e sono cresciuti in un luogo che non immaginavamo nemmeno che esistesse.
Abbiamo trovato il luogo, ma sfortunatamente i nostri precedenti membri sono scomparsi.
Mi chiamo Oracolo, sto cercando un nuovo adepto per questa missione.
Non abbiamo mai reclutato una Creatura Umana, ma sono certo che farai un ottimo lavoro! Sarai tu il protagonista di questa storia e tu ci aiuterai a trovare i Compatibili.
In nome della Dea Bianca.
Genere: Demenziale, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Scusami…

Riesci a leggere queste lettere?

Perfetto! Ora mi potrò presentare, Adepto.

 

 

Il mio nome è Oracolo… o, almeno, è così che potrai chiamarmi .

Sono qui per spiegarti il tuo compito, ma prima credo che sia necessario mostrarti la verità sul nostro mondo. Abbi pazienza di ascoltarmi.

 

Il nostro mondo è stato creato da quel che noi chiamiamo Dea Bianca.

La tale che generò il nostro pianeta, ci diede la vita, il desiderio di vivere e di creare noi stessi altre vite. Lei, creando  noi tutti, -sia Creature Umane, che Magiche, che Fantastiche- divise il proprio corpo in sei parti, ognuna delle quali fu strappata dalla Dea ultimando il suo compito. Durante l’ultimo giorno si recise la testa e la liberò nel mondo che lei stessa aveva creato. 

Ci fece del bene e noi, me incluso, siamo suoi discepoli e desideriamo lodarla fino alla fine dei nostri giorni.

 

La scoperta delle Americhe e delle Indie ci ha aperto gli occhi sulla realtà dietro quella che noi definivamo solo una leggenda. 

Lei era esistente e lo confermammo trovando nelle nuove terre le parti attraverso cui ella ci ha dato la vita. Trovammo sette pezzi, apparentemente umani, pregni di magia talmente potente da ricrederci su ogni cosa a noi conosciuta. Vi furono spedizioni fino alla fine del mondo e trovammo quei frammenti della sua essenza.

 

Decidemmo di lodare gli oggetti magici e di essere ancora più fedeli a lei.

Credemmo che questo fosse un suo messaggio, verso noi, nostri leali discepoli. 

Avremmo dovuto crearla e ridarle vita.

Decidemmo di costruire dei laboratori e, dopo secoli e secoli di tentativi su vari esseri viventi, trovammo dei Compatibili, capaci di trattenere e di utilizzare perfettamente il potere della Dea Bianca. 

 

Ma accadde una disgrazia: i Compatibili si ribellarono a noi, per colpa di traditori e creature fantastiche ribelli. Si sono nascosti e sono cresciuti in un luogo che non immaginavamo nemmeno che esistesse. Altre Creature Fantastiche nostre alleate hanno deciso di esserci infedeli e di abbandonare il mondo che noi conosciamo per quello fasullo che hanno creato i traditori della Dea.

 

Abbiamo trovato il luogo, ma sfortunatamente i nostri precedenti membri sono scomparsi. 

 

E qui entri in gioco tu, Adepto!  

Devi trovare i Compatibili e scoprire cos’è successo ai tuoi precedenti. Non abbiamo mai reclutato un Umano come spia, ma credo che tu non ci deluderai.

Sono certo di poterti affidare un incarico così grande.

 

Ricorda: i Compatibili di cui noi abbiamo usufruito sono di forma umana, come la nostra Dea, nati tutti durante il Solstizio d’Inverno, le loro forme sono queste:

 

Ossa 

Sangue

Pelle 

Cuore

Cervello

Occhi 

Testa.

 

Io sarò insieme a te, quindi non avere paura! ;-)

Bene, iniziamo!

 

Ah, un’ultima cosa: non farti trovare.

 

 

 

 

 

Apri gli occhi e ti ritrovi nel profondo buio della notte. Ti alzi in piedi senza alcuna fatica, come risanato dopo una lunga dormita sotto le lenzuola di un letto morbido. Il cielo è senza luna, ma abbondante di stelle bianche e gialle. Anche se l’oscurità ti fa vedere poco, noti di essere su una spiaggia, naufragato in un mare ombroso. Ti ritrovi senza alcuna veste, incominci a sentire freddo. 

Devi esplorare.

Cammini sulla spiaggia, senza più sfiorare l’acqua scura. Non senti un solo scroscio di vento, né un’onda schiantata sugli scogli. Ti arrampichi su questi e continui l’esplorazione. Incontri quel che sembra una striscia di legno che si estende sul mare. Non è nient’altro che un molo silenzioso e senza un essere vivente per chiedere informazioni. Continui il cammino sulla spiaggia. Ti sembra di vedere le stesse cose e di non udire altro che i rumori dei tuoi piedi nudi sulla sabbia molliccia. 

A questo punto qualcosa ti pizzica la testa. Hai un dubbio. Oltrepassi un altro scoglio più ripido dei precedenti e noti qualcosa di bizzarro sulla spiaggia. Ci sono altre impronte, senza dubbio umane, che procedono lungo la sabbia. Alcune sono impresse perfettamente, come pressate nel cemento, altre meno, bagnate dal mare. Il tuo dubbio diventa realtà quando noti una forma per terra, davvero bizzarra: un’impronta di petto umano e di faccia, spiaccicate accanto alle rocce. 

Allora sei veramente su un’ isola…

Un’isola davvero minuta, immagini, ricordando quanto poco tempo hai impiegato per fare il giro. Continui a camminare, non sapendo cosa fare adesso. Superi lo scoglio, un bagliore di luce argentata ti pizzica le retine, dopo tanta oscurità, tanto da coprirti gli occhi con la mano. Vedi una nave…

Una fregata bianca.

Una piccola fregata bianca, con tre alberi, le vele chiuse e una bandiera bianca, senza alcuno stemma. È affiancata al molo, come se fosse sempre stata lì. Irradia di luce. Sembra essere fatta non di legno, ma di mercurio biancastro, che dà luce anche al legno anziano del molo. Qualcuno si trova a bordo, ma non riesci a distinguerne i tratti. Pare un ragazzo, di forma non fantastica, che salta sul molo, dove vi è un altro ragazzo, ben più alto. Rimangono lì, sussurrano qualcosa fra loro. 

La fregata è stata creata dal sangue della Dea! Sangue è qui, senza dubbio!

I due paiono annuire fra loro. Il più alto lancia all’altro qualcosa di tondeggiante. Il ragazzo si rigira fra le mani l’oggetto, lo annusa in maniera scimmiesca e lo addenta. Una mela o una pesca?... Sghignazza in modo infantile e saltella sulla fregata. Questa, come incantata, libera le vele e la piccola nave parte al largo. E’ innaturalmente veloce per essere senza motore. Si porta già dietro la sua luce. Rimane lì solo il ragazzo alto. 

Devi indagare. Avvicinati a lui!

Saltelli sul molo e ti avvicini. La fregata è lontana. Finalmente il ragazzo ti nota e sobbalza.

“Oh, ciao!” dice, sorridendo apertamente. Non è così alto come immaginavi da lontano. Ha in mano una lanterna che irradia luce azzurra. Ha capelli bruni e ricci, lasciati crescere in modo selvaggio. Indossa una specie di uniforme lunga, capace di essere indossata dal basso, senza poter aprire un bottone o una zip, color panna. Indossa stivali alti, stretti fino all’osso, che toccano i bordi della divisa. Ha un mantello da sera, con un cappuccio che ora ha abbassato. Una cintura stretta alla vita, con delle gigantesche tasche e due pistole color mercurio e un’altra al petto, che trattiene un fucile, una faretra piena di frecce e un arco. Il tutto ti ricorda un antico cacciatore “Tutto bene?” 

Il ragazzo, che pare davvero un umano, ti guarda pazientoso, inclinando la testa gentilmente. 

“Ti sei addormentato guardandomi i vestiti e mi sono preoccupato” dice, ridacchiando. Qualcosa in lui ti attrae e ti fa sorridere. 

“Comunque, io sono Smiley e vivo al tempio. Mmm… non sei di qui, vero? È da un po’ che non vedo un umano da queste parti, soprattutto uno senza vestiti” sobbalzi, ricordando. Provi a coprire le tue nudità con le mani, ma Smiley ti anticipa sfilandosi il mantello e stringendotelo sulle spalle. Il suo sorriso è contagioso, lo ringrazi con un gesto del capo.

“Ti sei svegliato sulla spiaggia?” annuisci. Lui guarda il cielo, come riflettendo “Ho capito tutto! Non ti preoccupare, presto saprai dove ti trovi e cosa fare qui. Però credo che dovremmo trovarti un posto dove dormire per stasera. Immagino che tu sia stanco” ride di te, come compatendoti, ma in maniera dolce. Qualcosa ti invita a fare lo stesso. Non ti senti preso in giro e non credi che lui stia facendo lo sfrontato con te. È solo una constatazione amichevole.

“Credo proprio che dovrei presentarti alla sacerdotessa dell’isola. Lei gestisce tutto qui, sicuramente ti inviterà a passare la notte da noi. Su, seguimi!” 

Lui si inoltra nelle viscere dell’isola. La luce delle stelle non riesce ad illuminare alcunché. Gli alberi sono troppo folti e, anche se bassi, annebbiano il cielo. Solamente la lanterna di Smiley mostra il sentiero, ricamando sulle foglie delle linee blu e azzurre. Sale le scale di una collinetta, un edificio si erge da lontano. Un giardino senza fiori si para di fronte a voi, con un arco bianco da oltrepassare. Il tempio è a due piani, col tetto curvo verso l’alto, retto agli angoli da alberi di ciliegio in fiore. Sembrerebbe una pagoda orientale. Le porte scorrevoli sembrerebbero serrate dall’interno. Il tempio è chiuso. 

“Ora lei sta dormendo” sussurra Smiley “Andiamo sul retro ed entriamo senza fare rumore”

Smiley oltrepassa il giardino e fa un giro dell’edificio, molto più ampio di come veniva mostrato dalla facciata. I passi del ragazzo si fanno più calmi e leggeri, a malapena riesci a sentirli. La luce della lanterna trema, come avvicinatasi ad una corrente di vento. Ma non c’è vento stasera. Nella lanterna, cerchiata da vetri bruciati, c’è rinchiuso un fuoco fatuo bluastro. Trema là dentro, si agita nel poco spazio disponibile per lui. I fuochi fatui sono spiriti liberi, incapaci di essere rinchiusi e non possono sottostare al volere di Creature Umane o Magiche o Fantastiche. Smiley raggiunge un capanno, senza un muro frontale. È ricoperto dal buio, ma lui vi ci entra come se fosse casa sua. 

“Bloob, fai un po’ di luce” ordina, con voce gentile e autoritaria allo stesso tempo. Il fuoco viene liberato dalla gabbia e, comunque tremante, zigzaga negli angoli del capanno aperto, bruciando le lanterne appoggiate al soffitto. 

Tutto s’illumina. Appesi con cappi e ferri da macellaio ci sono delle creature. Riconosci un elfo del nord, appeso per il collo, senza vesti, con gli occhi sbarrati e la mascella a penzoloni. Ci sono un troll con occhi cavati, fate minute dalle ali spezzate cadute per terra, uomini pesce tagliati in due e a terra una testa orribile di una banshee, intenta ad urlare il suo ultimo lamento. 

I nostri Adepti!

Smiley ha un sorriso abnorme, orribilmente largo. I suoi occhi ti trafiggono in due. Ora noti ciò che l’oscurità non ti aveva fatto vedere di lui. Ha numerosi tagli e cicatrici sul volto e sul collo, di cui una che ha sradicato un intero sopracciglio. Sotto agli occhi ha due profonde occhiaie violacee, come se non dormisse da giorni. I capelli sono sporchi e unti, la sua uniforme da cacciatore è imbrattata di terra, come gli stivali incrostati. Ricorda un disgustoso topo. Anche il mantello che hai addosso è lercio e solo ora te ne sei reso conto. Bloob, il fuoco fatuo, si nasconde dietro alla testa di banshee, continuando a tremare. 

“Vedi, amico mio, nel nostro mondo o sei il protagonista o non lo sei. Spesso chi non è il protagonista finisce male” dice, afferrando il fucile e ricaricandolo. È color mercurio anche questo, come la fregata di poco fa “E tu… non sei il protagonista!”

Senti lo sparo, ma non lo vedi: sei corso all’indietro nella foresta prima ancora di scorgere un grilletto premuto. Ciò che ha sparato Smiley è un proiettile veloce e luminoso, che taglia in due un ramo. Nella foga abbandoni il mantello che ti aveva prestato sulla spiaggia. Gli alberi ti graffiano e l’adrenalina ti consuma. Senti un secondo sparo e allo stesso tempo un dolore acuto ti trapassa la spalla. Urli, sentendo il bruciore. Nella foresta una risata macabra, stridula, come quella di un mostro senza respiro, trapassa le tue urla. Smiley si sta divertendo. Raggiungi la spiaggia, corri sulla sabbia. Qualcosa ti fa cadere, il tuo polpaccio viene colpito. Con la coda dell’occhio vedi una freccia conficcata nella tua carne. 

“Colpito!”

Ti rialzi con grande fatica, trascinandoti dietro la gamba. Alle tue spalle sopraggiunge Smiley che ti afferra per la spalla e ti fa cozzare contro il suo petto. Riconosci la lama color mercurio di un coltello che ti pugnala nelle viscere. Smiley ride nel tuo orecchio. Ti pugnala una seconda e una terza e una quarta volta. Il sangue zampilla sulla sabbia e tra le tue gambe. 

“Era ora che uccidessi un umano!” soffia nel tuo orecchio. Gli puzza il fiato e le sue mani sembrano ricoperte di grasso. 

Ti calcia e cadi nell’acqua bassa. Vedi il tuo sangue macchiare il mare e il sorriso soddisfatto del ragazzo. Sarà questa la tua fine? Il fucile viene ricaricato senza alcun proiettile. I due che ha sparato sembrano essersi staccati dai rami e dalla tua spalla e ritornano nel fucile, come richiamati solo dal clic del ricaricamento. Lo strappo del secondo proiettile ti fa tremare di dolore. Sei talmente dolorante che dimentichi di urlare. Smiley pare eccitato e ti punta le due canne sulla tua fronte. 

“E’ stato divertente, non protagonista. Ora muori!” e ride di gusto. Chiudi gli occhi, attendendo lo sparo. 

“Smiley, fermati!” 

Un urlo in lontananza sembra rimbombare sull’intera isola, tanto era sembrato possente. Smiley ha gli occhi talmente sbarrati e irritati da sembrare rossicci. Ringhia come un cane e si volta. 

“Che vuoi?!” urla in risposta. 

Non ha avuto nemmeno il tempo di dirlo che qualcosa inizia a lampeggiare agli angoli dei suoi occhi. Il respiro del ragazzo perde ogni energia, le gambe gli tremano e gli occhi si capovolgono, chiudendosi solo alla fine. Smiley cade nell’acqua bassa, con la pancia bagnata, come addormentato. Qualcuno gli ha lanciato un incantesimo. Smiley addormentato pare preso da un’insolita pace e lascia che l’acqua gli entri nel naso e in bocca. 

Non hai più energie, hai perso troppo sangue. Chiudi gli occhi anche tu e svieni, in un’acqua che pare più sale che mare.

 

 

 

 

  
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