Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: JulyChan    10/05/2005    5 recensioni
Presi posto lontano dagli altri, vicino ad una finestra che rifletteva le luci dell’interno. Fuori era una bella notte, scura e senza nuvole, con il cielo trapuntato di stelle lucenti. Rimasi incantato: quello spettacolo non si scorgeva dai sotterranei. Ero talmente distratto che mi accorsi che c’era qualcuno di troppo solo quando vidi il suo riflesso nel vetro della finestra.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo, Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Because of Doom

Capitolo 1: For all it was been

It's bugging me
Grating me
And twisting me around
Yeah I'm endlessly
Caving in
And turning inside out

È iniziato tutto in modo talmente comune, che mai, mai, per nulla al mondo avrei pensato che sarebbe andato a finire tutto così. Mai avrei creduto che il mio mondo sarebbe stato distrutto, sgretolato, sottomesso da te. Neanche il mio orgoglio mi ha potuto fermare, nonostante sapevo come sarebbe andata a finire.

Quella mattina, non credo la dimenticherò mai, il sole era sorto gelido e stanco, quasi volesse rinunciare alla sua occupazione eterna, quasi avesse deciso che quel giorno sarebbe stato l’ultimo.
Sentivo qualcosa di strano, sapevo, seppur inconsciamente, che di lì a poco ci sarebbe stato qualcosa, qualcuno che avrebbe sconvolto la mia monotonia.
Mi sei passata davanti, lo sguardo freddo e inflessibile, il passo regolare, le spalle dritte e armoniose anche sotto il peso di pesanti tomi. E credo che solo allora ho capito.
-Scusate il ritardo- Dicesti, rivolgendoti con il tuo tono fresco, molto distante da quello che mi hai sempre rivolto, a quei due cretini che ti seguivano sempre come due schiavi.
Lo Sfregiato non si accorse per niente della tua presenza, tanto era impegnato a seguire con lo sguardo qualcuna delle sue tante smaniose ammiratrici; Weasley, con quella sua aria da ebete, rispose al saluto troppo coloritamente per i miei gusti. Si era sempre saputo che quello straccione aveva un debole per te, ma non credo te ne fossi mai accorta. O, forse, non hai mai voluto veramente accorgertene, tanto è difficile il tuo cuore.
Ed è da quel momento che ho capito che non potevi scapparmi per l’ennesima volta. Prima o poi, Weasley si sarebbe fatto avanti o qualcun altro avrebbe catturato il tuo cuore. E io non potevo restare a guardare tutto passarmi davanti, senza fare niente, come ho fatto con la mia vita. Quella sarebbe stata l’occasione per riscattarmi.

I giorni che passarono furono uno più tremendo dell’altro. Sentivo bruciarmi dentro una sorta di fuoco inestinguibile, che mi divorava dentro senza pietà. Era come se, con il tempo che passavo a straziarmi, tu ti facessi sempre più lontana, sempre più irraggiungibile. E sempre più appetibile.
Avrei potuto passare gli attimi così, a tormentarmi fino a quando non ti avrei avuta? Se mi sarei posto questa domanda solo qualche tempo prima, la risposta sarebbe stata più che ovvia. E forse avrei riso sguaiatamente dei miei pensieri.
Ma ora posso solo dire che quel che è successo tra di noi è stata la cosa che mi ha letteralmente cambiato la vita. In peggio. Oggi come oggi ho solo un desiderio: non ripetere più gli errori passati. Ma soprattutto desidero di non averti mai incontrata, perché so che se le nostre strade non si fossero mai incrociate, se quella sera tutto fosse andato diversamente dai miei piani, tutto questo non sarebbe andato a finire così.

It's holding me, morphing me
And forcing me to strive
To be endlessly cold within
And dreaming I'm alive

La sera dopo, la vigilia dell’ultima partita di Quidditch, Grifondoro e Serpeverde, avversari di sempre, anche in quell’occasione, diedero una festa di incoraggiamento nelle rispettive Sale Comuni. Fui uno dei primi ad essere avvisato di questo furtivo festino. In molti, anzi, in molte, tenevano alla mia presenza quella sera. Pensavano che, forse, adescato dai loro stupidi giochetti mi sarei lasciato andare con la prima sgualdrina che mi sarebbe capitata sotto tiro. Illuse. Delle stupide, povere illuse. La mia fama segue pari passo il mio nome dannato, è vero. Ma sono io quello con cui devono fare i conti, non il mio nome. E quella sera nessuno si sarebbe avvicinato a Draco senza il suo permesso. Nessuno tranne lei.
Il festino cominciò non appena Zabini e qualcun altro entrarono trionfanti, portando con loro bottiglie di Burrobirra, sicuramente corretta, e Whisky Incendiario.
L’alcol scorreva a fiumi già da qualche ora, e io stesso cominciavo a sentirne le conseguenze. La Sala si sfoltiva discretamente di false coppie che si rifugiavano in qualche dormitorio, unico testimone di una passione clandestina. A dispetto della lucidità visiva che mi si abbassava gradualmente, intravidi una troppo concitata Pansy Parkinson ridere rumorosamente, mentre un ragazzo dell’ultimo anno se la quasi trascinava dietro. Pansy avrebbe finalmente ottenuto ciò che aspirava da me da secoli. Forse non nel modo più cosciente e voluto, visto che l’indomani avrebbe dimenticato tutto. Rimasi a fissarli distrattamente, finché non scomparvero dietro una porta. Lei era talmente felice che non si era accorta di me, cosa del tutto rara.
Allora mi alzai e mi versai qualcosa nel bicchiere, fino a farlo strabordare. Avevo il cervello annebbiato e un gran mal di testa, ma nonostante tutto ero ancora in grado di pensare qualcosa di abbastanza sensato nella mia mente, ma non di metterla in atto.
Poco più tardi, sentì il piano di alcuni che volevano intrufolarsi nella Sala dei Grifondoro di cui avevano scoperto l’ingresso e la parola d’ordine non si sa come.
Uno del gruppo annuiva convinto con uno strano sorrisetto sul volto. Un altro continuava a parlare, dicendo che le Grifondoro erano meglio delle nostre. E su questo non seppi come non dargli ragione.
Si avviarono verso l’uscita della Sala. Poi sentii come una spinta violenta che mi fece scattare in piedi. Il mal di testa era aumentato terribilmente, ma, con un grande sforzo, riuscì ugualmente a fare due più due. Seguii il gruppetto da una discreta distanza, senza farmi vedere. In sei anni ad Hogwarts non avevo ancora capito dove si trovasse il passaggio segreto dei Grifondoro, nonostante conoscessi quello dei Corvonero e dei Tassorosso, memore ancora delle notti passate con gli altri ragazzi.
Risalii fino all’ingresso, sempre tenendo il massimo silenzio e seguendoli.
Cominciarono a salire molte rampe di scale, incoscienti di avere me al seguito. Comunque sia, non mi avrebbero potuto intercettare tanto facilmente: procedevo lentamente per non cadere, barcollando di tanto in tanto e tenendomi stretto al corrimano delle scale. Non sapevo cosa mi tenesse ancora capace di stare in piedi, sapevo solo che dovevo continuare a salire…
Dopo non so quante rampe, forse un centinaio, giunsi in un corridoio pieno di arazzi e quadri, giusto in tempo per sentire la parola d’ordine e vedere un ritratto di una signora grassa aprirsi. Seguii gli altri, intrufolandomi anche io per lo stretto buco.
Non feci in tempo a mettere fuori il piede dal passaggio, che sentii alcune urla leggermente isteriche e qualcuno che diceva qualcosa.
Nessuno si era ancora accorto di me.
La situazione nella Sala dei Grifondoro era pressappoco la stessa di quella dei Serpeverde: tutti i tavoli da studio erano stati addossati contro la parete, per dare più spazio alla sala; molte bottiglie vuote giacevano per terra, alcune anche rotte; il tappeto rosso fuoco era per metà inzuppato da una sostanza vischiosa che, ci scommettevo, non era succo di zucca o Burrobirra. A quanto pareva, anche i buoni e docili Grifondoro erano tutt’altro, sotto sotto. Come tutti noi, in fin dei conti.

'Cause I want it now
I want it now
Give me your heart and your soul
And I'm breaking out
I'm breaking out
Last chance to lose control

Girovagai con lo sguardo infermo, facendo finta di niente, come se anche io facessi parte di quel posto. Gli altri infiltrati, ora, stavano stravaccati su un divano, ingollando altro alcol. I Grifondoro non ne avevano fatta una questione della loro presenza, tanto erano sbronzi e malfermi.
Presi posto lontano dagli altri, vicino ad una finestra che rifletteva le luci dell’interno. Fuori era una bella notte, scura e senza nuvole, con il cielo trapuntato di stelle lucenti. Rimasi incantato: quello spettacolo non si scorgeva dai sotterranei. Ero talmente distratto che mi accorsi che c’era qualcuno di troppo solo quando vidi il suo riflesso nel vetro della finestra.
-Tu dovresti essere in un altro posto… o sbaglio?- sentii sussurrare all’orecchio da una voce calda e vellutata, risvegliandomi dal torpore.
Mi voltai. Lei mi guardava dall’alto della sua minuta statura con un’espressione troppo maliziosa perché fosse la sua, gli occhi le scintillavano innaturalmente.
-No- mormorai, alzandomi e fissandola negli occhi. Alzai un braccio e lo feci scendere lungo il suo, sfiorandola lievemente. Potevo sentirla tremare, ma tremare di piacere. –il mio posto è questo-.
Non replicò, ne fiatò per alcuni istanti. Doveva aver bevuto anche lei: la vera Hermione Granger non mi avrebbe lasciato neanche sfiorarla. E il vero Draco Malfoy non l’avrebbe nemmeno guardata, disse una vocina dentro di me. Bloccai il mio braccio, a metà tra il suo gomito e i suoi fianchi sottili. Era vero. Era vero che in condizioni normali tutto quello non sarebbe successo, era vero che se tutto non fosse stato così fittizio, non avrei mai corroso la mia immagine perfetta, la mia fede negli ideali della mia famiglia che credevano anche i miei; era vero che, se non fosse stato per quella serata, niente di tutto ciò che è avvenuto sarebbe andato in questo modo.
Ed era dannatamente vero come tutto quello fosse altrettanto falso.
Ma allora non ci avevo fatto caso tanto attentamente, forse per le conseguenze della sbornia, forse per il calore eccessivo della Sala, forse perché era già stato deciso.
E stavo perdendo il controllo.

And I want you now
I want you now
I'll feel my heart implode
I'm breaking out
Escaping now
Feeling my faith erode

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: JulyChan