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Autore: Hikari_1997    20/02/2020    0 recensioni
Un nuovo inizio, una nuova vita; Atsushi deve questa nuova opportunità a due persone in particolare. Due persone con qualcosa in comune.
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Atsushi Nakajima, Doppo Kunikida, Juunichirou Tanizaki, Kyouka Izumi, Osamu Dazai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inutile, insulso, non necessario, rifiuto umano, dolore, sangue … e ancora dolore.

Atsushi era abituato a sognare i lunghi periodi di agonia vissuti in orfanotrofio; i lividi sulla sua pelle causati dalle continue percosse, l’anemia e la fragile costituzione del suo corpo dovuta alla continua mancanza di cibo.

Quando era uscito da quell'incubo si era ritrovato solo, indifeso e privo di tutto; niente soldi, niente cibo … ma in fondo non cambiava molto da quando era in orfanotrofio.

Era solo e sarebbe sempre stato solo, destinato a vivere una vita di stenti dimenticato da tutti … o almeno così pensava.

Si abbottonò la camicia candida fermandosi sul piccolo cerchietto marrone sul petto; era una bruciatura di sigaretta, l'ultimo “regalino” lasciatogli dal principale di quella casa mortale, ma ora era acqua passata.

Ora, faceva parte dell'agenzia dei detective armati grazie all'incontro con il signor Dazai.

Si sistemò la frangetta ripensando a quello che era successo negli ultimi mesi: la scoperta dei suoi poteri, l'assunzione in agenzia, i continui scontri con la mafia, l'arrivo di Kyouka e la sconfitta della Gilda.

Sorrise sistemando il suo futon e posizionandolo in un angolo insieme a quello di Kyouka, per poi dirigersi verso l'uscio … ora era un detective, una persona che ce l'avrebbe messa tutta per proteggere la vita di Yokohama. 

Aprì la porta pronto a dirigersi in ufficio quando, in corridoio, notò una corda affissa ad una trave a sua volta arrotolata intorno al piede dell' uomo di 22 anni che penzolava a testa in giù -Da- Dazai-san? – disse non del tutto stupito, ormai abituato ai continui tentativi di suicidio da parte del suo superiore.

-Yo Atsushi-kun, come te la passi? – esclamò sorridente Dazai
-Quello dovrei chiedervelo io- puntualizzò Atsushi perplesso. 

-Oh molto semplice, provavo un nuovo suicidio- disse soddisfatto
-Ma non mi dire- pensò il ragazzo tigre sospirando.

-Sai, ho scoperto che l'eccessivo afflusso di sangue al cervello può procurare danni- spiegò il detective con una tonalità vocale paragonabile a quella di un bambino quando mangia della cioccolata -Ho pensato che poteva essere un buon metodo per suicidarmi ma-

-Sta iniziando a provare dolore? – azzardò Atsushi ripensando ai trascorsi episodi.

-Esatto- disse lui -Sei arrivato giusto in tempo, ti spiacerebbe tirarmi giù? –

Il ragazzo sospirò chiedendosi mentalmente come diavolo fosse riuscito a legarsi in primo luogo, salì su una sedia presa dalla sua camera e, con un paio di forbici, tagliò la fune facendo atterrare Dazai sul pavimento -Grazie Atsushi-kun – ringraziò lui mostrando un pollice alzato al sottoposto.

-DAZAIIII- un tornado occhialuto e arrabbiato, rivelatosi presto Kunikida, si materializzò in corridoio afferrando il colletto della camicia dell'ex membro della Port Mafia urlando -Tu, stupido sciupafemmine, maniaco suicida, sprecone di bende, sei in ritardo con i rapporti, mancano le tue note sulla collaborazione con la mafia per la sconfitta della Gilda, i dati sull' omicidio al porto dello scorso mercoledì, le annotazioni sul furto in erboristeria di venerdì, scansafatiche bendato-

-Sei crudele Kunikida- sospirò Dazai -Stavo sperimentando un nuovo suicidio-

Il biondo sopracciglio di Kunikida si corrucciò, il pugno stretto sul tessuto della camicia e un roco sussurro che fuoriusciva dalla sua voce -Dazai-

Stava per esplodere, e Atsushi decise di andarsene prima che uscire dalla casa sarebbe stato paragonabile ad un'impresa titanica. 

Chiuse l'uscio degli appartamenti sospirando, quando Dazai e Kunikida litigavano, Atsushi credeva di assistere ad una lotta tra due squali … non cambieranno mai.

Scese gli scalini diretti in giardino, quando vide Kyouka accovacciata a terra insieme a Naomi e a Junichiro.

-Kyouka? – la ragazzina si voltò, e per poco Atsushi non perse un battito.

Il volto sorridente, lo sguardo celeste incrociò gli occhi oro di Atsushi -Buongiorno- 
Naomi nascose una risatina, conscia dei sentimenti che il giovane provava per lei mentre il tossire del fratello riportò Atsushi con i piedi per terra -Em, cosa stai facendo? – chiese, sicuro di avere le guance in fiamme.

-Giardinaggio- rispose lei mostrando al ragazzo un vaso di terracotta, era pieno di terra bucherellata in tre punti.

-Kyouka ha deciso di piantare dei semi di papavero in questo vaso, e noi le stiamo dando una mano, nee? Nii-san? – esclamò Naomi accennando uno dei suoi famosi ghigni malefici mentre la mano destra massaggiava il petto di Junichiro facendolo tremare.

-Papaveri? –

Kyouka annuì -Volevo fare qualcosa che segnasse il mio arrivo in agenzia e la mia nuova vita con voi, l'altro giorno io e Dazai-san siamo andati in un'erboristeria per il furto di alcune piante e la proprietaria mi ha regalato alcune bustine di semi- la ragazzina sfiorò la terra bagnata con le dita -Quando facevo parte della mafia ho ucciso in sei mesi 35 persone, ho sognato molte volte i loro occhi che imploravano pietà, le mie mani sporche di sangue … ora voglio, con queste stesse mani che hanno tolto molto, far nascere qualcosa.-

Atsushi sgranò incredulo gli occhi per poi sorriderle teneramente e posare la mano destra sulle sue, piccole a confronto.

-D'accordo, lascia che ti aiuti- Kyouka sorrise di nuovo appoggiando il vaso a terra e bagnando il terriccio con la bottiglietta d'acqua datole da Atsushi.

Il ragazzo si soffermò a scrutare l'espressione di gioia dipinta sul volto di Kyouka -VERGOGNA DI UN DETECTIVE- il quartetto saltò in aria nel sentire l'urlo di Kunikida. 

-Ah, non la smetteranno mai- sospirò Naomi nell'osservare il futuro capo dell'agenzia rincorrere Dazai per le scale, con il pezzo di corda ancora legato alla caviglia.

Dazai e Kyouka, entrambi ex sicari della Port Mafia, Atsushi guardò i loro volti, quello canzonatorio di Dazai e quello sorridente di Kyouka, due vite cambiate, dall'oscurità alla luce, appartenevano alle stesse persone che, in un modo o nell'altro avevano contribuito a cambiare anche la sua.
Per questo, Atsushi non li avrebbe mai ringraziati abbastanza.

   
 
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