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Autore: Andrea Micky    23/02/2020    2 recensioni
[A tutto reality presenta: Missione Cosmo-Ridicola/Total Drama presents: The Ridonculous Race]
[A tutto reality presenta: Missione Cosmo-Ridicola/Total Drama presents: The Ridonculous Race]In questa storia Owen e Noah devono risolvere una particolare situazione, avvalendosi dell'aiuto di 2 concorrenti di RR e di una loro vecchia amica di TD.
THE RIDONCOLOUS RACE, TOTAL DRAMA and relative characters are copyright of FRESH INC.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2+2+1=KABOOM!
by Andrea Micky

L'aver partecipato a Ridoncolous Race fu un toccasana per la popolarità di Owen e Noah. E in particolare lo fu per Owen, che ricevette un'offerta di lavoro da una nota azienda alimentare chiamata BURGERCOW, che lo voleva come testimonial del suo nuovo hamburger.

Accompagnato dal suo amico Noah, Owen venne portato allo studio televisivo in cui sarebbe stato girato lo spot a bordo di una limousine.
Al momento dell'arrivo però, davanti al cancello dello studio c'erano numerosi ambientalisti intenti a protestare; quando poi Owen scese dal veicolo, si accorse che tra la folla c'erano anche anche Laurie e Miles, le 2 hippie che aveva conosciuto durante la sua nuova avventura televisiva.
“Owen, ma che ci fai qui?” gli domandò sorpresa Laurie.
“Ehm, io sarei il testimonial del nuovo spot che devono girare” spiegò il ragazzone, con un certo imbarazzo.
“Cosa? Ma come puoi schierarti dalla parte di quegli assassini di animali?” volle sapere Miles.
“Assassini é una parola un po' forte: sono solo brave persone che si guadagnano da vivere macellando degli esseri viventi” si difese Owen.
“Non é un granché come giustificazione” commentò Noah.
“E tu perché non lo fermi? Per voi indiani le mucche sono animali sacri, se non sbaglio” gli fece notare Laurie.
“Non sbagli, ma non sono in vena di dichiarare guerra all'intera industria alimentare” ribatté calmo il sarcastico.
Con voce gentile, Miles disse “Owen, noi non possiamo importi le nostre idee. Ma prima di decidere da che parte stare, ascolta il tuo cuore”.
Colpito da quelle parole, il ragazzone tacque, per poter ascoltare la sua coscienza.
INTERNO DEL CORPO DI OWEN:
“Ascolta le tue amiche e non pensare solo al cibo” disse dolcemente il cuore.
“Voglio gli Hamburger che ci papperemo durante lo spot!” urlò infuriato lo stomaco.
Dalla pancia di Owen uscì un potente ruggito, che mise in fuga tutti i manifestanti.
“Mi sa che devo fare lo spot” giudicò il ragazzone.
“Capiamo” dissero all'unisono le 2 hippie, che erano rimaste a capo scoperto, coi capelli tirati all'indietro.

Una volta dentro lo studio, la prima cosa che i 2 ragazzi notarono fu una mucca marrone con indosso una parrucca bionda ed una gonna rosa.
“Questa è Margheritina, la mascotte della BURGERCOW con cui girerai lo spot” spiegò il regista.
“Davvero carina” ridacchiò Noah, mentre Owen sgranò le pupille.
VISUALE IN PRIMA PERSONA DI OWEN: Margheritina si muove lentamente ma con movenze suadenti, mentre nell'aria si ode una dolce musichetta.
“Bene, qui c'é il copione. Studialo attentamente, perché fra mezz'ora proviamo” annunciò il regista, porgendo ad Owen alcuni fogli.
“Vado subito” rispose il ragazzone, senza distogliere lo sguardo dalla mucca.

Dopo alcuni minuti, Owen e Noah erano nel camerino a provare, seduti uno di fronte all'altro.
“Devo dire che hai imparato le battute molto in fretta e le reciti molto bene” ammise Noah.
“Grazie. Pensi che Margheritina lo noterà?” domandò Owen.
Sorpreso da quella domanda, Noah chiese “Owen, non ti starai innamorando di quella mucca?”.
“Ma cosa vai a pensare. La considero solo una collega di lavoro” rispose allegramente Owen.
“Capisco” disse Noah, allontanandosi leggermente dal suo amico.

Grazie all'impegno della troupe e degli attori, lo spot del nuovo hamburger venne ultimato in pochi giorni.
Alla fine delle riprese, Owen volle salutare Margheritina un'ultima volta; ma quando la trovò, vide che 2 uomini la stavano caricando a bordo di un camioncino della BURGHERCOW.
“Ma dove la portate?” chiese Owen.
“Al nuovo stabilimento della BURGHERCOW, dove la macelleranno” rispose l'autista.
“Ma é la vostra mascotte! non potete farlo” protestò Owen.
“Guarda che lo facciamo ogni volta che un nuovo stabilimento viene aperto: macelliamo la mascotte di turno durante l'inaugurazione e poi la rimpiazziamo con una nuova” spiegò l'autista, mettendo in moto.
In quella, Margheritina muggì e Owen le sussurrò all'orecchio “Non ti preoccupare: verrò a liberarti”.
Il camioncino partì e Owen corse subito da Noah, a spiegargli la situazione.

“Se non facciamo qualcosa, Margheritina sarà macellata durante l'inaugurazione del nuovo stabilimento” disse Owen, alla fine del suo racconto.
“Un gran bell'onore” commentò Noah.
“Noah, é una cosa seria. Dobbiamo salvare Margheritina” insistette Owen.
“Owen, quando ti chiesi se ti fossi innamorato di quella mucca, mi avevi assicurato di no” ricordò severamente Noah.
“Non sono innamorato di lei: siamo semplicemente spiriti affini” chiarì il ragazzone.
“L'unica affinità che tu e quel bovino avete é il vostro peso” stabilì Noah.
Mettendosi in ginocchio, Owen supplicò “Ti prego: ho promesso a Margheritina che l'avrei salvata, ma non posso farcela da solo”.
Alzando gli occhi al cielo, Noah si arrese e disse “Ormai ho fatto tutte le follie possibili...farò anche questa”.
“Grazie, amico” gioì Owen, abbracciandolo.
“Data la particolare natura del caso -rifletté Noah- sarà meglio chiedere aiuto anche a Laurie e Miles. Spero che tu abbia a portata di mano una mezza tonnellata di cenere con cui cospargerti il capo”.

Laurie e Miles stavano distribuendo volantini di protesta davanti ad un fast food BURGERCOW, quando videro arrivare Noah ed Owen.
“Ehi Owen, sei qui per fare ammenda del tuo errore?” gli chiese Laurie.
“Non proprio: Owen vorrebbe liberare una mucca dall'impianto di macellazione e visto che voi 2 v'intendete di queste cose, volevamo chiedervi aiuto” spiegò Noah.
“Oh, come mi dispiace. Avevamo in programma di fare una cosa simile ma purtroppo dovremo lasciar perdere” rispose dispiaciuta Miles.
“Vi prego, ho veramente bisogno del vostro aiuto” supplicò Owen, congiungendo le mani.
E pazientemente Laurie gli spiegò “Avevamo pensato di far evadere in massa tutti i bovini dello stabilimento, ma un piano simile é parso folle a tutti i gruppi ambientalisti a cui lo abbiamo proposto. E poi, per infiltrarci nello stabilimento bisognerebbe essere un ninja o qualcosa di simile”.
”Quindi serve una persona abbastanza folle da seguirci, ma anche esperta in infiltrazioni” ricapitolò Noah.
“Esatto” confermò Miles.
“So già che me ne pentirò, ma conosco la persona che fa al caso nostro” disse il ragazzo, con tono rassegnato.

Il silenzio della campagna venne rotto dal rumore del camioncino, che procedeva lentamente nell'oscurità.
Una volta giunto nei pressi di un  vecchio albero, il veicolo si fermò e i suoi 4 occupanti scesero.
“Il luogo dell'incontro era questo, ma la vostra amica non é ancora arrivata” disse Miles, guardandosi intorno.
“Non preoccupatevi: arriverà presto, magari inseguita dalla polizia di stato, dall'Interpol o da  qualche altro ente addetto alla sicurezza” assicurò Noah.
“Ciao Noah! Io sono già quì e da sola” gridò una voce proveniente dall'albero.
Noah fece un salto di diversi metri mentre Izzy sgusciava fuori dall'albero, strisciando come un serpente.
“Ragazze, questa é Izzy, ovvero colei che ci aiuterà nella nostra impresa” spiegò Owen.
“Ciao Ragazze. Dunque siete voi le 2 naturaliste che vogliono organizzare la più grossa evasione di bovini della storia” disse eccitata Izzy.
“Esatto. Questa é la piantina dell'impianto BURGERCOW che un nostro conoscente ci ha procurato” spiegò Laurie, porgendo ad Izzy un foglio arrotolato.
“Uhm! Il vostro amico ha realizzato una piantina chiarissima, ma avrò bisogno di qualche minuto per decifrare il codice con cui ha scritto i nomi delle stanze” ammise Izzy, esaminando la piantina.
“Guarda che la stai tenendo al contrario” le fece notare Laurie.
“Oh, é vero” ammise Izzy...che spiccando un balzo, afferrò con le gambe un ramo dell'albero in cui si era nascosta, mettendosi poi a consultare la cartina stando a testa in giù.
Di fronte a quella scena, Miles bisbigliò all'orecchio di Noah “Noah, sei sicuro che la tua amica stia bene? Mi sembra si comporti in maniera strana”.
“Non é mai stata normale come adesso” ribatté rassegnato il ragazzo, mentre Izzy si grattava la testa col piede destro.

Dopo aver recuperato 2 zaini (1 dal furgone ed 1 dall'albero), il gruppo s'incamminò verso lo stabilimento della BURGHERCOW.
Quando l'edificio fu in vista, Izzy stabilì “Adesso io m'infilerò in quello scolo fognario e penetrerò nell'edificio. Una volta entrata, farò in modo di procurarvi una via d'accesso”.
“Sta attenta alle guardie” l'avvertì Laurie.
Izzy s'infilò nella conduttura, raggiunse una grata che rimosse, s'insinuò in un dedalo di tubature, strisciò per stretti pertugi fino a che non vide una luce in lontananza; la ragazza si diresse verso quel punto e lo attraversò...ritrovandosi a pochi metri dai suoi amici.
“Solo 15 minuti per tornare al punto di partenza. Bravissima” si congratulò Noah.
“Mi sa che dovremo trovare un altro modo per entrare” disse Miles.

Grazie al binocolo di cui disponeva, Laurie scoprì che nello stabilimento c'erano solo 2 guardie: uno era un uomo molto basso di nome Danny e l'altro era un culturista di nome Arnold.
“Da quel che ho visto, Danny opera nella sala computer mentre Arnold fa dei giri di ronda” annunciò l'ambientalista.
“Allora faremo così: io e te entreremo nello stabilimento e metteremo fuori combattimento il tappetto, mentre gli altri attuano l'evasione di massa” stabilì Izzy.
“Chi ha deciso che il capo sei tu?” domandò indispettito Noah.
“Ehi, volevate qualcuno con dell'esperienza, no? E poi, nelle mie vite precedenti, avrò organizzato almeno un centinaio di evasioni” obbiettò Izzy.
Di fronte a quelle argomentazioni, Noah non si oppose ed il piano ebbe inizio.

Il guardiano Arnold stava pattugliando l'aera nei pressi del recinto, quando udì un fruscio sospetto.
“Chi é la?” chiese impugnando la torcia.
“Nessuno” rispose una voce da dietro un cespuglio.
La guardia stava per andarsene, quando domandò “Un momento! Se non c'é nessuno, chi mi ha risposto?”.
“Il tuo io interiore, che si é reso conto che é tutto a posto” spiegò la voce.
“Ah, allora va bene” disse la guardia allontanandosi.
Da dietro il cespuglio sbucò Noah, che commentò “Ragazzi e io che consideravo Lindsay lenta di cervello”.

Evitando di finire nel raggio d'azione delle telecamere, Izzy riuscì a raggiungere una presa d'aria.
Nella mano destra, la ragazza stringeva un cacciavite proveniente dallo zaino di Laurie, con cui si mise a svitare i bulloni della grata.
Una volta completata l'operazione, Izzy stava per rinfilarsi nel condotto di ventilazione, quando Laurie l'avvisò “Hai dimenticato la cartina, Izzy!”.
“Non mi serve! Grazie al periodo passato sottoterra con le talpe, ho sviluppato un senso dell'orientamento perfetto” la rassicurò Izzy, prima di sparire nell'oscurità.
“Speriamo che non finisca a Timbuctù” si augurò Laurie.

Dopo aver indossato un costume da mucca, Owen raggiunse Noah e Miles al recinto dei bovini.
Miles si era portata dietro lo zaino della sua amica, da cui estrasse una boccetta di profumo dicendo “Adesso stai fermo Owen: ti spruzzerò addosso questi feromoni, che costringeranno i bovini a seguirti. Quando poi ti sarai allontanato a sufficienza, io  taglierò il filo di ferro della recinzione”.
Owen non obbiettò, ma proprio in quel momento, il fascio della torcia della guardia illuminò l'area, costringendo Miles e Noah a nascondersi dietro a dei covoni; Owen invece, si mise a quattro zampe e muggì.
“E tu che ci fai fuori dal recinto?” domandò Arnold, arrivando.
La guardia cominciò a spingere Owen verso il recinto premendogli il sedere, ma quella mossa si rivelò errata, in quanto Owen gli sparò in faccia una flatulenza micidiale.
“Accidenti, che puzza! Forse sei malata” rifletté la guardia, deviando il percorso verso l'infermeria.
“Oh,no! E adesso che faccio?” si chiese Owen.
Ma la provvidenza gli venne in aiuto, in quanto da uno dei tubi che scorrevano nel soffitto sbucò fuori Izzy, che colpì la guardia (già debilitata dalla puzza) in piena testa con una mossa di karaté, spedendola nel mondo dei sogni.
“Izzy, sei un angelo” la ringraziò Owen.
“No, ma credo di essere stata una monaca in una mia vita precedente” ammise Izzy, prima di sparire nuovamente nel condotto.

Danny la guardia stava tenendo d'occhio i monitor, quando gli parve di vedere una strana ombra (Laurie) su uno dei schermi.
Attivando la sua trasmittente, la guardia ordinò “Arnold, vai a vedere nei pressi della grata 12”.
“Ricevuto” gli rispose la voce incrementata di Noah.
“Credo ti stia venendo il mal di gola: domani fatti visitare” gli consigliò la guardia.
“Ok! Chiudo” si congedò “Arnold”.
Durante quel breve dialogo, Danny non si accorse che dalla presa dell'aria stava uscendo qualcuno; e quando si voltò, la guardia si trovò faccia a faccia con Izzy, che si era incollata addosso con lo scotch alcune foglie di plastica.
“Mimetizzazione da ufficio perfetta” pensò soddisfatta la neuro.
La guardia studiò la “pianta” per alcuni secondi, per poi dire con finta nonchalance “Ok, adesso andrò a prendermi un caffè”.
Ma Izzy (che era pazza, ma non stupida) mangiò la foglia e si avventò su Danny, bloccandolo al suolo. E notando un rotolo di nastro adesivo vicino ai monitor, si fece venire un'idea.
Laurie era immobile da diversi minuti, quando l'altoparlante annunciò “Anche la seconda guardia é KO”.
“Ottimo lavoro, Izzy!” si congratulò Laurie.
“Grazie” ribatté la neuro, fissando Danny completamente mummificato con lo scotch. 

Poco dopo, Miles spruzzò Owen col feromone e gli ordinò “Adesso tu e  Noah tornate al furgone e usatelo per allontanarvi il più possibile”.
“va bene” rispose il ragazzone, mentre le mucche cominciavano ad agitarsi a causa dei feromoni.
Owen e Noah corsero fino al camioncino ed una volta arrivati, quest'ultimo mise in moto e partì, mentre alla fabbrica Miles usava un paio di grosse cesoie per tagliare la recinzione dei bovini.
E una volta che la recinzione fu tagliata, tutti i bovini (maschi e femmine) partirono alla carica, seguendo la scia dei feromoni spruzzati su Owen.

Noah stava guidando da alcuni minuti, quando la grande mandria di bovini appena evasa raggiunse il camioncino.
“Vai a tavoletta o quelle mucche ci travolgeranno” lo avvertì Owen.
Noah diede gas al veicolo, ma dopo pochi secondi la batteria cominciò a rantolare.
“Perché mi sono lasciato convincere ad usare un veicolo ad energia solare di notte?” si chiese ad alta voce il ragazzo.
“Usa l'alimentazione alternativa” suggerì allarmato Owen.
Noah non replicò e aperta una piccola botola sotto al sedile, infilò i piedi nei pedali e ci diede dentro.

Laurie raggiunse il recinto vuoto dove Miles l'attendeva e disse alla sua amica “Adesso possiamo andarcene”.
“Ma dove é Izzy?” le chiese Miles.
“Ha detto che doveva finire una certa cosa e che ci raggiungerà al punto stabilito” spiegò Laurie.

Il “punto stabilito” era un grande prato a diversi chilometri dallo stabilimento, dove i bovini evasi si misero a brucare allegramente.
Quando Laurie e Miles arrivarono sul posto, videro subito il camioncino, sul cui volante giaceva uno stremato Noah.
“É andato tutto bene?” gli chiese Laurie.
Noah alzò debolmente la testa e le rispose “la PANT prosPANTsima volPANTta guiPANTdPANTi tPANTu!”.
“E dove é Owen?” gli domandò Miles.
Noah indicò un punto in lontananza, alzando debolmente un dito.

Margheritina stava brucando un ciuffo d'erba, quando Owen le si avvicinò.
Il ragazzone abbassò la testa e le disse “Ciao Margheritina. Come vedi ho mantenuto la mia promessa, ma adesso dobbiamo separarci. Ora sei libera e devi andare per la tua strada, anche se é doloroso rompere l'amicizia che ci ha unito sul set.
“Bel discorso Owen, ma la tua amichetta se n'é già andata” gli fece notare Noah, portato di peso dalle 2 hippie.
Sorpreso, Owen si accorse che Margheritina si era allontanata da lui e pascolava felice in compagnia di un toro.
“Il distacco é stato meno doloroso del previsto” ammise il ragazzone.

In quella, Izzy balzò fuori dal terreno annunciando “Tutto fatto, ragazzi”.
“Fatto cosa?” le chiese Laurie.
“Ho sistemato le cariche di esplosivo, così possiamo dare una bella lezione a quelli della BURGERCOW” spiegò la neuro.
“Bella battuta Izzy, ma noi non siamo di quegli ambientalisti che fanno queste cose” spiegò Miles.
“Ah no?” domandò Izzy.
“No. Perché?” volle sapere Laurie.
Noah stava per avvertirla di qualcosa, quando improvvisamente nell'aria risuonò un'assordante esplosione, a cui seguì una gran  fiammata, che si innalzò dal punto esatto in cui si trovava lo stabilimento della BURGERCOW.
Laurie e Miles osservarono quello spettacolo a bocca spalancata, mentre Noah mantenne un atteggiamento indifferente, limitandosi a dire “Fa piacere vedere che Izzy non ha perso le vecchie abitudini”.
“Già!” concordò Owen, con lo stesso atteggiamento indifferente.

Compiendo un grande sforzo, i 2 guardiani Danny e Arnold emersero dalle macerie fumanti.
“Sai Danny, ho una mezza idea di partecipare a quella spedizione in Amazonia” ammise Arnold.
“Tienimi un posto” gli rispose il collega.

Battendo le mani, Izzy dichiarò soddisfatta “Beh, anche questa é fatta. E ora, che si fa?”.
“Per adesso abbiamo finito. Hai dei metodi drastici, ma efficaci” ammise Laurie.
“Grazie! Se volete dare il mio nome a qualche vostro collega, fate pure” si offrì Izzy.
“Vedremo” rispose Laurie titubante.
“E tu Owen? Cambierai abitudini alimentari dopo questa esperienza?” domandò Miles.
“Beh, prometto che d'ora in poi, ogni volta che mi proporranno una pietanza a base di carne, cercherò di variare sull'alternativa vegetariana” rispose il ragazzone.
“É già un inizio” dichiarò soddisfatta Miles.
“Nonostante quest'esperienza sia stata gratificante per tutti noi, spero che la terremo segreta, onde evitare...spiacevoli conseguenze legali” fece notare Noah.
“D'accordo” risposero all'unisono gli altri.

E con la possibilità di rivedersi e lavorare ancora insieme, i 5 protagonisti si congedano da voi lettori.

FINE

   
 
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