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Autore: mayachan9buldi    26/02/2020    0 recensioni
“Se non ricordi che amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia,allora non hai amato”
(William Shakespeare)
Genere: Poesia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anthea, Lestrade, Mr Holmes, Mrs. Holmes, Mycroft Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Desire

 

“Se non ricordi che amore t'abbia mai fatto commettere la più piccola follia,allora non hai amato”

(William Shakespeare)

Mycroft Holmes, ovvero il governo inglese, stava pensando a queste parole sorseggiando un brandy con ghiaccio. Aveva mai amato qualcuno? Si chiese. Forse si, voleva bene a suo fratello Sherlock e alla sua famiglia,nonostante i modi bruschi e burberi. “La famiglia è tutto ciò che abbiamo” diceva Mrs Hudson. Famiglia, una parola che da un po' di tempo balenava nella sua mente. Famiglia, avere una famiglia, creare una famiglia, proteggere una famiglia, amare la propria famiglia.

Queste frasi balenarono nella mente di Mycroft nel momento in cui, scoprì che la sua fidata segretaria Anthea, si era rivolta ad una banca del seme per avere un bambino. Un bambino... Anthea, la sua Anthea, voleva un bambino. O MIO DIO, la SUA Anthea. Da quando Anthea era diventata “la sua Anthea”? Questa domanda iniziò ad assillare il Governo Inglese.

Come poteva lei desiderare un bambino? Aveva un lavoro, una casa, una madre che le voleva bene, perchè volere un bambino. Un bambino, un essere piccolo, che non faceva altro che vomitare, mangiare e giocare, una distrazione per una donna dell'intelligenza della sua segretaria.

E poi, perchè la donna non glielo aveva confidato, si conoscevano da più di 10 anni e pensava che tra loro fosse nata una certa confidenza. La domanda più importante, che Mycroft si poneva era il perchè lei non avesse chiesto niente a lui, insomma, era un uomo intelligente e unita alla straordinaria bellezza di Anthea avrebbero generato un bellissimo e sano bambino. Valeva così poco per Anthea?

 

 

Intanto Anthea era appena entrata al Diogene's Club per consegnare dei documenti estremamente importanti al suo capo e intanto rifletteva sulla decisione che aveva preso da diverso,cioè quella di avere un bambino. Una mattina di un mese fa, dopo essersi svegliata, si era guardata allo specchio e aveva notato qualche ruga nel suo viso, niente di preoccupante visto la sua età. Era una donna di trentacinque anni ed anche di bell'aspetto, però sentiva la mancanza di qualcosa, o meglio, di qualcuno. Alla sua età la maggior parte delle sue coetanee erano sposate o divorziate, ma con dei figli e lei dopo aver visto il figlio di una sua ex compagna di scuola, voleva avere un figlio. Avrebbe lasciato il suo lavoro, perchè rischioso e molto impegnativo, e avrebbe fatto la madre.

Certo, non avrebbe avuto il figlio dall'uomo che amava, ma sarebbe stata comunque felice.

Mycroft, dannato Mycroft Holmes, un uomo che con la sua intelligenza, la sua eleganza e la sua risolutezza le aveva rubato il cuore, peccato che lei non fosse riuscita a fargli capire i suoi sentimenti.

Mycroft si era ripromesso di non dire nulla alla donna, ma non appena vide come la sola presenza della donna al Diogene's destasse occhiate peccaminose, non riuscì a trattenersi e appena la dolce Anthea entrò disse:” Da quanto ci conosciamo io e te Anthea?”, la donna rispose: “Sir, se non erro ci conosciamo da quasi 10 anni” e lui:” Basandoci su questo fatto, non mi ritieni una persona comprensiva e ragionevole, alla quale confidare notizie, confidenze che vanno al di la del lavoro?”

Anthea:”Sir, facendo un resoconto di questi dieci anni, ho sempre pensato che avessimo raggiunto una buona connessione lavorativa e una fiducia reciproca, ma non a livello privato.”

Mycroft non poteva credere alle proprie orecchie, veramente in tutti quegli anni non era riuscito a rendersi amabile da Anthea? Eppure aveva ricordato compleanni, aveva fatto regali occasionali, e il tutto non era bastato a far si che Anthea lo considerasse un amico.

“Anthea, ho saputo che hai fatto richiesta alla banca del seme, potrei sapere il perchè vorresti un bambino? La tua vita non è soddisfacente?”

Anthea:” Caro Mycroft mi sono accorta che nella mia vita manca qualcosa, un figlio. Vorrei qualcuno che mi amasse e che allo stesso tempo io possa gestire e controllare, un uomo adulto, con il lavoro che faccio, non potrebbe stare dietro ai miei rtimi, mentre con un bambino sarebbe motlo più facile e in più avrei e riceverei un amore incondizionato, cosa di cui in questo momento necessito. Dopo aver valutato attentamente la situazione, ho deciso di ricorrere all'inseminazione, così da non condividere nessuna responsabilità con qualcuno sul bambino.”

“ E quali caratteristiche cerca nel seme, se posso chiedere”-chiese Mycroft

“Cerco un seme intelligente, carismatico e soprattutto dolce, al quale io, in futuro, possa augurargli di trovare una persona che lo ami e che glielo dimostri”

“ E lo hai trovato??”

“ No, Sir, ma spero di trovarlo presto”

Mycroft, dopo aver sentito quelle parole, decise di tentare: “Anthea, vorrei essere io a donare il mio seme.” Anthea a quelle parole rimase basita, Mycroft continuò: “ Non sarò bello, ma sono intelligente, carismatico a mio modo, controllato e queste caratteristiche unite alla tua bellezza e alla tua arguzia, porterebbero ad avere un bambino equilibrato sia dal punto di vista estetico e cerebrale. Inoltre potrei garantirgli le migliori scuole e una vita brillante.”

Anthea non riusciva a credere alle sue orecchie, l'uomo che segretamente amava, le stava chiedendo di essere il contributo biologico, il padre del bambino che lei desiderava avere da . Rimase sconvolta, se avesse accettato avrebbe avuto una parte di Mycroft per sempre, un legame inscindibile. La donna decise di non cadere in tentazione e rispose : “Sir, sono lusingata dalla sua offerta, ma non vorrei che lei facesse qualcosa contro la sua volontà e natura, lei ha sempre affermato che non vuole avere figli e lo rispetto.”

Dopo questa risposta, Mycroft si ammutolì. Era vero, non aveva mai pensato ad avere figli, ma l'idea di averne da Anthea non lo preoccupava affatto,anzi, ne era felice.

L'idea di essere padre e marito stavano lentamente acquisendo un significato... voleva che Anthea fosse sua, voleva che il corpo di Anthea ospitasse al più presto un loro bambino.

Ora la parte più importante era convincere Anthea.

Doveva dirle quanto l'amava, quanto la ritenesse speciale e non solo perchè era bella dal punto di vista estetico, ma anche perchè rappresentava la sua metà, la sua anima gemella, l'altro capo del filo rosso. Dal primo giorno che l'aveva vista, aveva capito che era speciale, che era sua. Mycroft aveva sempre cercato di proteggerla, facendola controllare a vista e mandando a monte tutti i suoi appuntamenti con uomini che lui riteneva poco adatti a lei, e che volevano soltanto una cosa da lei.

Addirittura era riuscito a far saltare un appuntamento con il Primo Ministro, il quale, secondo l'Holmes, era rimasto troppo affascinato dalle beltà della sua segretaria.

Dopo aver raccolto tutti i pensieri, Mycroft decise che era giunto il momento di dichiararsi e disse: “ Anthea, mia cara e dolcissima Anthea, io ho cominciato ad amarti dal primo momento che ti ho vista, dal primo momento in cui sei entrtata indossando un trench color beige sopra un tailleur, avevi un'aria smarrita, avevi appena perso tua madre e ti sentivi smarrita e il cercare un nuovo lavoro era tutto quello che cercavi, cercavi un luogo dove buttarti anima e corpo e lo hai trovato... il lavoro. Per ben 10 anni ti ho osservata: ti ho vista piangere in silenzio quando vedevi che i tuoi appuntamenti non andavano come volevi, ammetto, lo ammetto, sono stato io a mandare a monte i tuoi appuntamenti, perchè ero e sono tremendamente geloso di te, di ciò che tocchi, le persone con cui parli, dei tuoi vestiti che fasciano il tuo meraviglioso corpo. Quante volte ho desiderato essere al loro posto, avvolgerti con il mio corpo, scaldarti, essere il tuo cuscino con il mio petto, odorare i tuoi lunghi e splendidi capelli, e passarvi le mani al loro interno. Ti ho vista sorridere e accenderti di passione ogni volta che partivamo per una missione o per un incontro diplomatico, ho visto ministri, dittatori e presidenti rimanere abbagliati dalla tua bellezza. Ho sentito le illazioni su me e te, ho visto e percepito invidia nei loro occhi.

Ora, all'idea che qualcuno che non sia io, metta il suo seme dentro di te e ti dia un figlio, qualcosa di così sacro, un qualcosa che crea un legame tutta la vita tra due persone, mi infastidisce. Voglio essere io a darti un figlio, voglio veder crescere il tuo ventre, voglio tenerti i capelli quando avrai le nausee, la mano quando farai le ecografie, voglio sentire i calci, voglio soddisfare le tue voglie, anche a costo di far arriavre il cibo o qualsiasi altra cosa dall'Australia.

Anthea voglio tutto questo, e lo voglio con te. Posso sperare che un giorno anche tu possa amarmi, quanto ti amo io?”.

A quelle parole Anthea rimase spiazzata, non si aspettava che il suo capo ricordasse quei dettagli e che avesse sabotato tutti i suoi appuntamenti e non pensava che fosse così geloso. Semplicemente non riusciva a capacitarsi di come quell'uomo, unico del suo genere potesse innamorarsi di una donna come lei, intelligente si, ma non alla sua altezza.

“Se la parola è d'argento e il silenzio d'oro, il grido del cuore dovrebbe essere un diamante multicolore, diceva Jacques Prevert. Mycroft, sono anch'io innamorata di te.

Dalla prima volta che ci siamo visti, ho iniziato a provare qualcosa di speciale per te: ti sei sempre preoccuapato di me, non hai mai dimenticato un mio compleanno o una festività,ma, ammetto di non aver compreso che fossi innamorato di me, pensavo di non essere corrisposta.

Poco tempo fa ho incontrato delle mie vecchie compagne di università: hanno tutte dei figli e sembravano felici, nonostante qualcuna avesse divorziato. Mi sono chiesta se avendo un figlio avrei potuto avere un pezzo di quella felicità e mi è venuta in mente l'idea.

Mycroft, sarei lieta di essere tua, anima e corpo e di avere un figlio tuo.”

 

9 mesi dopo

 

In casa Holmes erano tutti in fermento, per l'arrivo di Annabelle Margharet Holmes, la primogenita di Mycroft e Anthea Holmes. Già, signora Holmes, lo era diventata il giorno dopo aver accettato di voler un bambino dal suo capo. In quel momento guardandosi allo specchio, le riveniva in mente il giorno del suo matrimonio e della proposta che le fece Mycroft. In realtà non era stata una vera e propria proposta, infatti si era ritrovata a giochi già decisi, davanti ad una chiesina del Galles addobbata per l'evento e Mycroft e Sherlock con John, i due a fare da testimoni, davanti ad un sacerdote.

Erano stati 9 mesi magici, non si aspettava di rimanere incinta presto, ma era successo ed ora stringeva tra le braccia sua figlia Annabelle: aveva il viso della madre, le dita lunghe e gli occhi del padre, era una bellissima bambina, adorata dai suoi genitori.

Casa Holmes era in fermento poiché Sherlock, John, l'Ispettore Lestrade, Molly e i signori Holmes non vedevano l'ora di vedere la nuova arrivata, dato che Mycroft aveva impedito ogni accesso all'ospedale dopo la nascita della bambina.

Anthea, dopo essere scesa con la neonata in braccio, la mostrò a tutti. Tutti ne rimasero affascinati.

Mycroft, seduto sul divano guardava sua moglie e la sua bambina e non poteva immaginare un futuro migliore.

  
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