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Autore: La Matta    05/08/2009    6 recensioni
Abbiamo lasciato i nostri eroi nel cuore di Moria, li ritroviamo sulla strada per la foresta di Lothlorien, con Konstantin e Boromir che ancora non hanno capito come gestire il loro curioso rapporto, con Andael che ancora non ha azzeccato un incantesimo che fosse uno, con Vanamir che spara cazzate a manetta e con l'intera Compagnia sull'orlo di una crisi di nervi. Ecco il secondo capitolo delle "Cronache di Andael", in cui l'imbranato apprendista di Saruman, nonché spia del cattivo e amico dei buoni tenterà, ancora una volta, di distruggere il mondo con tutta quell'incoerenza che abbiamo imparato ad amare!!
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cronache di Andael

 

Andael: sotto antiche foreste e cieli stellati

 

Piccola intro:

 

Lo so, sembrano passati anni dall’ultima volta che ci siamo degnati di abbassare gli occhi sulle avventure della Compagnia, e invece non è successo niente. Beh, a parte che sono usciti da Moria, che hanno pianto tutte le lacrime che avevano, che Andael non ha ancora capito cosa Ikar intendesse dire prima di andare addosso al Balrog, che Konstantin e Boromir continuano a non stare insieme pur facendo l’amore ogni minuti libero, che Aragorn ha finalmente preso in mano le redini della spedizione e che tanti altri interessanti casi patologic… ehm, volevo dire personaggi ora sono pronti ad entrare nella nostra storia! Che stiamo aspettando? Cominciamo!

 

 

CAPITOLO PRIMO

ROMANTICHERIE

 

(15 gennaio 3019, Mirolago)

 

- Allora? Adesso che strada prendiamo?- chiese Frodo, grattandosi il mento, perplesso

- Riposiamo qualche ora. Quando saranno calate le tenebre (così, anche se degli Orchetti ci seguissero, sarebbe più difficile seguire le nostre tracce) ripartiremo in fretta.- rispose Aragorn, senza però precisare per dove. C’era un problema, per la tappa seguente

- Ci accampiamo qui.- concluse Legolas, che presentiva il problema della riga precedente.

Aver perso Gandalf e Ikar aveva provato la compagnia nel profondo, ovviamente, ma tutti, Hobbit esclusi, presentivano nel loro animo che… beh, se ve lo dico adesso, dove finisce la sorpresa?

Così, in relativo silenzio, i Compagni allestirono un rapido accampamento, s’infilarono nei sacchi a pelo, si diedero una sbrigativa buonanotte e precipitarono nel sonno più profondo. Circa.

Una mano biancastra uscì da sotto le coperte di Konstantin, fino a chiudersi sul braccio di Boromir.

- Boromir… sei sveglio?- mormorò la voce della ragazza

- Adesso sì.- borbottò l’uomo – Che succede?-

- Noi due dobbiamo parlare.-

- Adesso? In piena notte?-

- Senti, Gandalf è caduto nel baratro e Ikar con lui. Adesso sono l’unica ragazza nella compagnia. Ho bisogno di qualcuno con cui parlare. Ringrazia che siamo in guerra, altrimenti dovresti darmi anche consigli su che vestito mettere.-

- Ma facciamo sesso o sono diventato la tua miglior amica?-

- Stai zitto e vieni con me. Altrimenti attacco con la storia della mia prima mestruazione. E se quella non ti sottomette, comincio a raccontare cosa succede di notte, quando mi lasciate da sola con mio marito. E non sarebbe lusinghiero nei confronti di tuo padre.-

- Va bene. Vengo.-

In silenzio, quindi, per non svegliare gli altri e per non dare ulteriori spiegazioni, Konstantin e Boromir si allontanarono, verso le rive del Mirolago, del profondo Kheled-zaram, come lo chiamavano i Nani e come lo chiameranno ancora, almeno spero. Altrimenti mi devo aggiornare un po’ meglio!

Seduti sulla riva del lago, Konstantin e Boromir si guardarono per qualche minuto, senza parlare. Lo so che richiede un grande sforzo d’immaginazione, ma provateci: Konstantin muta. E’ un sogno bellissimo.

- Stiamo bene insieme.- sparò la ragazza, a bruciapelo – Sono tre giorni che facciamo sesso e sono arrivata alla conclusione che… che stiamo bene, insieme.-

- Cosa?- fece Boromir, sorpreso – avevo capito che non ne avremmo parlato.-

- Sì, ma io non ce la faccio. Finché facevamo finta di essere amici e basta, mi andava anche bene. Ma adesso! Cioè, ci baciamo, ci siamo visti nudi, ci prendiamo vicendevolmente in giro e ci imboschiamo di continuo… perché non siamo fidanzati, allora?-

- Dèi, Connie, non cominciare ad essere profonda… non ti reggo, quando fai la persona matura!- Boromir prese la mano della ragazza – Ascolta. Noi… noi non siamo innamorati. E’ solo che abbiamo bisogno di non essere soli, in questo momento. Tu sei sposata. Punto. Il fatto che tuo marito sia anche mio padre è un’ulteriore aggravante.-

- Fammi capire. Intendi dire che quando la guerra sarà finita, e torneremo a Minas Tirith, io sarò bella e felice con la mia dolce metà e tu andrai in giro per strada a cercarti una ragazza?-

- Credo di sì.-

- Allora è tutto uno schifo.- Konstantin si prese la testa fra le mani, sospirando – Ti rendi conto che sto cercando di fare la persona seria? Non faccio mai la persona seria. Non sono una persona seria, IO. Eppure sto provando a… lascia stare, dai. Torna a dormire.-

Boromir guardò la ragazza (mio Dio, questa era una fic comica, un tempo… perché stiamo scivolando verso il romantico? I miei lettori mi malediranno…).

Era difficile, maledettamente difficile.

Non si sa cosa, ma era difficile.

- Ricordi il tuo matrimonio? (se qualcuno non se lo ricorda, vi conviene andare a rileggervi il flash-back del cap. 19)- chiese l’uomo, accarezzando i capelli di Konstantin

- Difficile dimenticarlo.- sbottò lei, incrociando le braccia davanti al petto

- Sei caduta nella fontana. Splash. E hai detto qualcosa come “Sai cosa faresti, se fossi una persona normale?”-

- Verresti in acqua con me. E la smetteresti di fare la pigna in culo. Ti divertiresti e non passeresti la vita a deprimerti”- completò Konstantin

- E io me ne sono andato. Non ho risposto.-

- E con questo?-

- Chiudi gli occhi e fidati.-

La giovane sorrise, non era proprio capace a starsene imbronciata dopotutto, e obbedì.

Boromir si alzò in piedi e la prese in braccio

- Stai ferma, eh. Non dire niente, non fare niente.- le disse

- Va bene.- fece lei – Ti assecondo. Ma guarda che…-

Non riuscì a finire la frase, perché venne poco gentilmente fatta cadere nelle fredde acque del Mirolago, proprio sotto la stele che indicava dove Durin aveva, molto ma molto tempo prima, guardato nel Lago. Non che avesse visto un granché, figuriamoci, solo qualche pesce solitario e molto muschio di un sano color verde.

Se l’antico Nano avesse potuto guardare di nuovo nello stesso punto del lago, ora avrebbe visto due persone, una abbracciata all’altra, che ridevano e, molto seriamente parlando, si facevano i dispetti.

Ovviamente, essendo gennaio, tutti converranno con me nel dire che non era stata proprio un’ottima idea, ma non dobbiamo dimenticare che il Mirolago era un lago un po’ speciale, dotato di una sua personalità un po’ come il Caradhras, solo in una maniera molto più simpatica. Detta semplice, azionò lo scaldabagno. Detta semplice.

- Sei un deficiente.- rise Konstantin, ma comunque dopo baciò il deficiente, quindi l’idea a lei era piaciuta. Davvero parecchio – Dovremmo andare in missione più spesso.-

- La prossima volta diciamo a tutti che l’Oscuro Signore è tornato e ci facciamo mandare di nuovo a distruggere l’Anello. Che ne dici?-

- Mi piace!-

I due si baciarono, tenendosi le mani, sotto la superficie dell’acqua.

E fu allora che Konstantin disse la cosa più stupida che potesse dire.

- Ti amo.-

 

FINE CAPITOLO PRIMO

 

La Coda

 

Ed eccomi di nuovo qui, gioiosa, un po’ folle, sempre piena di buone intenzioni!!

Non c’è molto da dire, quindi passiamo direttamente ai ringraziamenti!!

 

La Ginestra: grazie, grazie tante! Sono felice che la mia mastodontica opera (??) storicamente non attendibile venga apprezzata! Un bacio!

Evening_star: l’ego di Charanna saltella in giro per la stanza, canticchiando “l’avevo detto, sono sempre la migliore”. Grazie tante e spero di non farti pentire di questa prima buona impressione!

  
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