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Autore: Star_of_vespers    01/03/2020    3 recensioni
Questa è una MattxMisa.
Dal testo: -Lo faresti l’amore con Misa?- sussurrò lentamente, ma non lo guardò era imbarazzata anche se voleva capire se fosse desiderabile o se realmente nessuno la volesse, perché Light l’aveva scartata, andando a finire tra le braccia di Takada.
Matt stupito spalancò di poco la bocca e per non far finire la sigaretta a terra decise di sua spontanea volontà di gettarla, per poi schiacciarla sotto i suoi piedi. Sospirò cercando di non guardare la ragazza, poiché quella frase come un fulmine a ciel sereno gli aveva provocato una strana sensazione. Non se l’aspettava e di sicuro ad una simile richiesta non si sarebbe negato quel genere di piacere, anche se non poteva farsi trascinare dalle parole di quella biondina arrabbiata.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Matt, Misa Amane | Coppie: Matt/Misa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Baby fuori è l’alba, non tornare a casa
Tieni la mia giacca non andare in ansia
Resti oppure no?" 
Fred De Palma 

 
Non tornare a casa



Correva  forte, come se volesse allontanare i suoi  pensieri, arginando la sua rabbia, respirando affaticata quell’area fredda, come chi riemerge dall’acqua dopo vari minuti di apnea. Le sue gambe si muovevano ritmicamente e le sue mani sudate cercavano di aggrapparsi ai lembi della sua giacca nera di pelle martellata. Come poteva aver creduto a quella storia che Mogi le aveva raccontato? però appena appurata la notizia la sua reazione era stata reale come un pugno in faccia. Non poteva crederci. Mogi le aveva detto involontariamente che Light stava avendo una sorta di relazione con Takada.
Lanciò un piccolo urlo liberatorio mentre correva lungo in marciapiede diretta chissà dove. Lei avrebbe continuato a correre finché i piedi avessero avuto forza di trascinarla, possibilmente lontano da quella casa, lontano da Mogi e dalle sue bruttissime parole.
I suoi capelli disordinati si scompigliarono e le sue labbra turgide vennero tagliate dal gelo di quella notte. Misa le morse, violentemente. Voleva annientare quella rabbia e quel senso di inferiorità che la stava invadendo. Perché se Light era affascinato da Takada, lei non era stata in grado di ammagliarlo, ma perché? Forse era brutta? Forse non lo appagava a letto? Forse Takada gli aveva dato un filtro d’amore? perché Light le stava facendo le corna?
Respirò stremata piegandosi in due dalla fatica, appoggiò la sua mano su un palo d’acciaio. Alzando lo sguardo ricordò di come era fuggita di casa, senza spiegazioni, dopo un’incessante sfogo, la rottura di un vaso, e gli schiaffi e i cuscini che aveva lanciato addosso a Mogi.
La sua vista era annebbiata, come la sua mente. Moriva di freddo, tremò e cercò di coprirsi, anche se indossava una gonna non molto indicata vista la stagione. Ma lei non ci aveva pensato troppo, era fuggita perché le andava, ed aveva lasciato Mogi a bocca aperta, dentro quell’appartamento distrutto dalla sua stessa furia.
Non riusciva a calmarsi, ma ci provò lo stesso cercando di camminare più lentamente, con le mani congiunte e la testa bassa, rivolta completamente verso le mattonelle rosa del marciapiede  polveroso.
I suoi pensieri si accumulavano e viaggiavano insieme alle macchine che sulla carreggiate transitavano, illuminandola ad intermittenza. Procedeva piano adesso, i suoi capelli arruffati le ricaddero in avanti, trascinati dal vento che le solleticava le spalle. I rumori delle auto non la distrassero, ma la condussero verso pensieri più bui: e se Light non l’avesse voluta più? Già si sentiva morire, ma al solo pensiero una lacrima le solcò il viso. Immaginava il suo fidanzato a letto con Takada, a tradirla in mezzo a delle sporche lenzuola, mentre entrambi godevano, travolti dal peccaminoso piacere. Misa avvicinò meccanicamente una mano in faccia, appoggiandola bruscamente alle sue labbra tremanti. Come aveva potuto Light?!
-Ciao bambolina dove vai di notte così sola?-  quella frase la spiazzò riportandola immediatamente alla realtà, a  quel marciapiede spoglio, alla sera, ed alle macchine che continuavano a spostarsi, ed in particolare ad una che l’aveva affiancata. Una Camaro rosso fuoco, con una lucentezza ed un design invidiabile, bella ma non quanto quel viso che aveva catturato Misa, quegli occhi chiari, quel sorrisetto e quella sigaretta tra le labbra. La ragazza si bloccò e stupita osservò l’uomo che la stava fissando con le mani sullo sterzo, gli occhiali calati ed un gilet sportivo, proprio come piaceva tanto a lei.
-Misa non ti conosce… vai via!- strinse i pugni prima ancora di voltargli le spalle. I suoi morbidi capelli biondi ondeggiarono grazie al vento, offrendo all’uomo uno spettacolo parecchio gradevole.
-A questo possiamo subito rimediare…-
Matt aveva seguito la scena dal suo PC, seguendo gli ordini del suo amico Mello,  aveva afferrato le chiavi della  macchina per seguire quella biondina, prima che facesse qualche cazzata, ed ora che l’aveva davanti, proprio a pochi centimetri dalla sua auto, avrebbe tanto voluto trascinarla lì dentro con sé. Il piano non prevedeva che lui le parlasse, ma Misa pareva infervorata e di sicuro se non l’avesse fermata sarebbe sicuramente andata da Takada a piedi, probabilmente per ucciderla. Aveva ascoltato il suo sfogo, visto la sua reazione, e divertito aveva pure riso quando la biondina aveva lanciato i cuscini addosso a Mogi, non credeva fosse così  impulsiva, tanto da fuggire di casa e costringerlo a seguirla. Infondo lui non poteva perderla d’occhio, e seguirla quella sera infondo non gli dispiacque poi così tanto.
-E’ un po’ tardi per fare una passeggiata!- notando che la ragazza lo stava ignorando, ed ancora molto nervosa e affaticata, aveva ripreso a camminare ma stavolta lenta, Matt ingranò la prima malamente allontanando dalle labbra la sua sigaretta. Alzando un po’ la frizione la macchina piano iniziò a muoversi, quasi alla stessa velocità di Misa Amane, che stava volutamente ignorando quel bel ragazzo che le aveva messo gli occhi addosso.
Camminava a braccia conserte, mentre il bel tizio la seguiva divertito, notando quel certo fastidio sul suo viso che tanto lo faceva divertire.
-Perché ridi? Ti sembro divertente?- ad un certo punto la donna si voltò completamente verso di lui, voleva ignorarlo, ma al contempo desiderava fargli sapere che in quel momento la sua presenza non era gradita. Non riusciva a calmarsi e quel tizio la stava scombussolando.
-Direi di si vista la situazione!- sorrise scrutando da sotto le sue lenti arancioni, quello sguardo felino e quegli occhioni azzurri che finalmente lo stavano considerando: lei  camminava piano e lui la seguiva, senza parlare, sorridendo ad ogni sua espressione ad ogni sua smorfia o parola. Ignorando inoltre quella sua gonna, talmente corta, talmente aderente da poter immaginare ogni cosa. Forse le aveva lanciato qualche sguardo di troppo, ma non poteva farci niente. Quella giapponesina non era per niente male!
-Non capisco parchè mi stai seguendo sinceramente… non sono mica un tuo intrattenimento!- arrabbiata digrignò i denti. “Intrattenimento” quella sua ultima parola la stava facendo riflettere, riportandole quelle scene di Light e Takada insieme, mentre lei ignara di ciò rimaneva pomeriggi chiusa in casa con Mogi, aspettando Light, che a sua differenza si trovava con un’altra ragazza. Credeva che lui la amasse ma forse era divenuta l’intrattenimento di Light, nulla di più. Se lui l’aveva tradita non era nulla di più che un passatempo.  Il suo volto perse quell’energia divenendo di colpo triste, cosa che Matt notò subito dal finestrino poco abbassato dell’auto. La seguì rallentando e poi bloccando totalmente la macchina, accostandola vicino al margine libero del marciapiede. La donna si era fermata sui suoi passi, con gli occhi rivolti verso terra, lo sguardo assente, ed i pensieri altrove, lontano da quella fredda sera, da quello sconosciuto che la stava  fissando e dal suo appartamento.
Pareva proprio che la bella bionda si fosse persa tra i suoi pensieri rimanendo impalata nel mezzo del percorso, con gli occhi spenti e le labbra tremanti. Matt continuò a fissarla, con la mano appoggiata sul capo, come a volersi sostenere. Velocemente alzò il freno  a mano ed aprì lo sportello dell’auto, per avvicinarsi alla signorina Amane, voleva capire cosa le stesse passando per la testa, incuriosito dal suo comportamento, e da quei occhi azzurri che gli  piacevano, lo doveva proprio ammettere. Era una bella indagata, molto meglio vista da vicino se doveva dirla tutta. Appoggiò i piedi sull’asfalto, lanciò la sua sigaretta sulla carreggiata, una macchina qualche secondo dopo la schiacciò, facendo ricadere la cenere lungo la strada scura. Matt fiondò le mani dentro il suo gilet dirigendosi verso la donna, piano, con una delicatezza che non lo caratterizzava. I capelli gli vennero scompigliati dal vento, insieme alla pelliccia panna e alla sua maglia a righe. Quella sera faceva proprio freddo, il marciapiede era deserto ed illuminato unicamente dalla luce artificiale di qualche lampione. Misa non spostò lo sguardo nemmeno quando lo sconosciuto che era sceso dalla macchina l’aveva raggiunta e la stava fissando, adesso ad un centimetro da lei. Se avesse alzato lo sguardo avrebbe incontrato i suoi occhi, nascosti da quelle lenti. Era più alto di lei, profumava di tabacco ed anche di dopobarba. Misa sospirò percepiva  i suoi occhi addosso, ma non volle alzare lo sguardo perché si sentiva nervosa, voleva distruggere Takada procurando a Light la stessa reazione che lei stessa aveva avuto quella sera, ricevuta la notizia delle sue tanto odiate corna.
-Bambolina perché non torni  a casa?- avvicinò un dito al mento di lei per sollevarlo e costringerla a guardarlo. Incrociò i suoi occhi pieni di rabbia e tristezza, velati da lacrime. Profumava e quella pelle diafana, quelle labbra turgide e rosa, insieme a quei capelli biondi fecero sorridere Matt, era troppo bella quella bambolina, quanto ingenua ed impulsiva.
-Non voglio che tu rida di me… non so nemmeno chi tu sia ma non ha importanza- lei gli respirò sulla mano, nemmeno riusciva a guardarlo bene, troppo suggestionata dal racconto di Mogi, voleva dimenticarsi di tutto ciò che aveva ascoltato, eliminare quell’informazione dal suo cervello, dal suo cuore continuando a vivere come prima, anche se nell’inganno. Si allontanò di poco dalla mano dell’uomo e non considerò il suo sguardo, né il suo comportamento. Quel vortice di emozioni l’aveva risucchiata, non ragionava lucidamente, non pensò nemmeno allo sconosciuto, semplicemente lo guardò ma continuò a rivolgere la sua attenzione a Light, quanto avrebbe voluto che lui fosse con lei che la dicesse che l’amava e che lui si interessasse, ma come? Come poteva fargli provare i suoi stessi sentimenti?
-Bambolina parlo con te!- Matt dal canto suo continuava a guardarla, un po’ incantato dai suoi lineamenti, un po’ stupito dalla sua inesperienza. Come poteva una donna perdersi in quel modo e non considerare un perfetto estraneo? Infondo lui, avrebbe potuto farle di tutto, persino rapirla, ma questo a lei pareva non interessarle molto. Iniziò a tremare leggermente sotto lo sguardo di Matt, sotto quelle dita ruvide, avvolte dentro i guanti di pelle nera. Misa chiuse gli occhi.
-Misa è libera di fare quello che vuole!- alzò un po’ il mento sollevando le palpebre indispettita.
-Anche di andare in giro sola di notte?- chiese guardandola, desiderò fumarsi un’altra sigaretta, ma quella donna pareva interessante, decisamente da studiare.
-Anche…- rispose acida osservando il ciuffo moro del ragazzo.
-Anche rispondere male ad uno sconosciuto?- voleva vedere fin dove lei arrivasse, quale fosse il suo limite e soprattutto osservare quell’espressione arrabbiata che la rendeva ancora più bella.
-Anche… tu mi fa innervosire- scostò le sue dita e si allontanò ma di poco.
-Non è vero- Matt non la perse di vista, mentre cercava nelle sue tasche l’accendino rosso ed una sigaretta da fumare. La portò in bocca e guardò la ragazza indignata.
-Come puoi dire che non è vero?- chiese Misa con voce tremante allo sconosciuto
-Perché eri già nervosa, quindi bambolina torna a casa prendi le mie parole, non ti agitare e …- alzò gli occhi allontanando la sigaretta dalle labbra.
-Io a casa non ci voglio mica tornare… voglio andare via… non puoi capire… vorrei tanto che lui si sentisse come io mi sento in questo momento. Che capisse cosa significhi soffrire,  cosa significhi lontananza, e soprattutto gelosia. Perché solo io devo provare queste cose? non è giusto!- esasperata indietreggiò appoggiandosi al lampione dietro le sue spalle, Matt la guardò serioso, il suo bel sorriso non c’era più, aveva dipinta in viso un’espressione  seria. La fissò diversi istanti mentre la sigaretta tra le labbra si consumava e la cenere finiva a terra, le parole sulla bocca tardavano ad arrivare, i suoi azzurri  parevano concentrati e attenti a Misa sempre di più travolta dalle sue emozioni.
-Hai un tipo e vorresti farlo ingelosire, quindi scappi di notte con la possibilità di farti aggredire da qualcuno? Il male lo fai a lui o a te stessa?- chiese curioso stringendo tra il dito indice e il medio la sua sigaretta. Era parecchio affascinante. Misa lo guardò corrugano di poco le sopracciglia, voleva capirlo anche se era troppo nervosa per poterlo fare.
-Questo non importa, Misa vuole solo schiarirsi le idee- abbassò le palpebre stringendo tra le dita la giacca nera illuminata dalla luce del lampione che poco contraddistingueva i due, e l’intero percorso. A quei pensieri continuava a respingere le sue lacrime ma non ci riuscì, i suoi occhi ne erano così pieni che inevitabilmente anche le sue guance si inumidirono.
-Te le schiarisco io le idee: lascialo che ne dici?- voleva studiarla capire come reagisse, perché aveva valutato dallo schermo del suo PC tutta la reazione di Misa, e continuava a non comprendere perché la donna fosse ancora legata ad un tipo come Light, manipolatore e saccente. Infondo quella bambolina poteva avere tutti gli uomini che desiderava, perché si era fissata con Light?
-Tu non sai nulla!- rispose con un filo di voce agitando le mani.
-So che stai piangendo mi chiedo cosa dovrei sapere di più …- le si avvicinò piano, mentre lei continuava a scrutarlo in silenzio, incollata a quel freddo lampione. Lui avanzava e lei voleva sempre di più vederlo, quel tipo le aveva detto di lasciare Light e pareva tanto interessato a lei. Light l’aveva tradita e lei non ci poteva credere, era come se il mondo le fosse caduto addosso e la terra l’avesse risucchiata. Misa lo amava troppo ma sapeva che lui la stava facendo soffrire comportandosi in quel modo, si senti come se un pugnale le stesse perforando il petto, ed egoisticamente desiderò ancora una volta che Light provasse lo stesso, che la volesse sua e di nessun’altro.
-Io vorrei tanto che lui si sentisse così!- non capì perché lo avesse riferito a quello sconosciuto ma lo desiderava veramente, di cuore. Forse se Light si fosse ingelosito l’avrebbe considerata di più, evitando di osservare le altre donne. Misa sognava di essere la sola, ma voleva  anche restituire il torto subito.
-Tu puoi comprendermi sconosciuto! Tu puoi aiutare Misa?- i suoi occhi per la prima volta considerarono Matt, anche se ancora troppo sconvolta la ragazza non poteva non pensare a Light e a Takada insieme. Al tradimento di Light ed a tutto quello che aveva sentito, al suo pianto, alle sue parole, a quel forte peso al petto ed alla sua delusione, anche se tutto ciò pareva adesso corniciato da due profondi occhi azzurri che stranamente la stavano fissando.
-Certo se sali in macchina ti do uno stappo a casa- disse disinvolto abbassando leggermente il capo per osservare bene il viso di quella donna dai capelli biondi. Le sue labbra erano divenute più morbide, sciolte da un leggerissimo sorriso rassegnato e triste.
-Sconosciuto a te Misa piace? Mi tradiresti mai?- prima che Matt si voltasse verso l’auto per riportarla a casa, e ritornare al più presto dalla sua psp, la donna lo bloccò trattenendolo dal lembo del suo gilet, voleva che lui la guardasse, aveva bisogno di capire se il problema fosse lei. Magari era diventata brutta e inguardabile per questo Light aveva deciso di fare sesso con Takada.
-Sei una bambolina te l’ho già detto!- sorrise a quella domanda non se l’aspettava, non credeva nemmeno che la donna lo prendesse in quel modo, trattenendolo a sé, avvicinandolo. Era parecchio confusa, in preda al panico e guidata unicamente dalle sue emozioni.
-Ma tu…- i suoi occhi divennero nuovamente pieni di domande e dubbi. Arrossì leggermente mentre lui la guardava. Le sue guancie calde divennero rose, e le sue labbra si schiusero. Matt la fissò, intensamente, incantato da quell’affascinante bellezza. Non capì cosa gli stesse per dire, ma non importava, era parecchio carina e quel contatto gli fece piacere, infatti quando la donna lo bloccò lui sorrise cercando di capirla. Respirò lentamente lei, Matt lo percepì, era calda, con in testa una confusione pazzesca.
-Lo faresti l’amore con Misa?- sussurrò lentamente, ma non lo guardò era imbarazzata anche se voleva capire se fosse desiderabile o se realmente nessuno la volesse, perché Light l’aveva scartata, andando a finire tra le braccia di Takada.
Matt stupito spalancò di poco la bocca e per non far finire la sigaretta a terra decise di sua spontanea volontà di gettarla, per poi schiacciarla sotto i suoi piedi. Sospirò cercando di non guardare la ragazza, poiché quella frase come un fulmine a ciel sereno gli aveva provocato una strana sensazione. Non se l’aspettava e  di sicuro ad una simile richiesta non si sarebbe negato quel genere di piacere, anche se non poteva farsi trascinare dalle parole di quella biondina arrabbiata.
-Sei molto agitata dimmi dove abiti, ti riaccompagno a casa e…- tolse il suo gilet  per posizionarlo sulle spalle della donna, ma repentinamente quest’ultima lo bloccò, immobilizzandolo delicatamente.
-No aspetta, non hai risposto!- era confusa ma voleva capire se il problema fosse lei.
-Bambolina fai la brava!- disse semplicemente cercando di trattenere un sorriso. Come poteva domandargli una cosa simile? Poco mancava e non si sarebbe più controllato. Le mani di Misa stringevano il suo avambraccio destro, lei profumava e la sentì morbida e sempre più calda.
-Dimmi solo se …- si avvicinò piano, elegantemente, e lui la lasciò fare, sentendola sempre più vicina al suo viso. Sospirò mentre lei piano proferì sulla sua mascella di nuovo quella domanda, ma stavolta la sua voce tremava e dai suoi occhi fuoriuscivano delle lacrime.
-Faresti l’amore con Misa?- si strusciò contro il suo petto in modo provocante. Matt sentì che la situazione stava divenendo incontrollabile e mentre il suo amichetto di sotto richiedeva le sue attenzioni, acceso dal contatto della donna, il suo cervello cercò in tutti i modi di placare i bollenti spiriti, anche se quel seno schiacciato contro il suo petto non lo stava di certo aiutando a trattenersi.
-Stai giocando con il fuoco bambolina!- quel corpo lo stava risvegliando, e lui non riusciva a ricacciarla poiché il suo petto era infiammato quanto il bassoventre. L’aveva sempre considerata una bella tipa, decisamente ci avrebbe provato se non ci fosse stato il lavoro di mezzo, ma adesso che la situazione si stava inaspettatamente capovolgendo non sapeva che fare.
-Mi vuoi?- gli chiese infine appoggiando quelle labbra carnose vicino il suo orecchio, un punto decisamente vulnerabile per un uomo quanto strategico. Matt sospirò ma non riuscì a fermarsi, infondo la signorina Amane aveva scatenato la sua reazione, con le sue frasi e quel suo corpo, troppo vicino, e quelle labbra fin troppo calde.
L’uomo travolto dalla passione le appoggiò una mano lungo i fianchi mentre con l’altra ricercò il viso di Misa, fermandola con foga.
-Farei l’amore con te dentro l’auto. Ora- trattenendola dal mento la fissò passionalmente, osservando lo stupore che aveva nello sguardo e quelle labbra che tanto voleva. Si avvicinò lentamente ed appoggiò piano la sua bocca su quella di Misa e la baciò delicatamente, poi con irruenza la trascinò completamente tra le sue braccia e  succhiò il suo labbro inferiore, per poi baciarla nuovamente fino a sentire dei gemiti di piacere fuoriuscire dalle labbra di lei. La voleva e lei lo percepì una volta stretta in quel modo, sentiva la sua eccitazione e meravigliata si ritrovò piacevolmente coinvolta in quel bacio ardente, dimenticandosi per qualche secondo anche di Light e delle motivazioni che l’avevano spinta a porgere a quello sconosciuto una simile domanda. Ma lui era giovane e pieno di energia, e la tratteneva in un modo così eccitante, che non riuscì nemmeno lei a resistere al tocco delle sue mani. Chiuse gli occhi e lo baciò leccando quelle labbra succose, succhiandole, baciandole. La lingua di Matt si fece strada tra le labbra di Misa, lei le schiuse e il bacio divenne ancora più acceso e bollente. Matt le carezzo i capelli, poi la schiena ed i fianchi. Misa rivolse le stesse attenzioni a lui, carezzandogli lentamente il petto, tanto da abbracciarlo.
-I sedili posteriori della macchina andranno benissimo- la sollevò da terra e lei meravigliata lo guardò, i suoi occhi ormai erano accecati dall’eccitazione, si sentì desiderata ed il suo cuore iniziò stranamente a battere in un modo così bello che lei stessa non poteva credere a quello che stava provando. Le mani di lui la alzarono da terra, accuratamente aveva aperto l’auto ed aveva trascinato la donna dentro, trattenendola dai glutei L’adagiò sui sedili posteri che odoravano di lavanda, ed erano morbidi, ma non quanto il corpo di Matt che si era appena adagiato su quello di Misa. Baciava da Dio quell’uomo, lei divaricò di poco le gambe mentre permetteva al ragazzo di accarezzarle la vita e di stringerla passionalmente a se, si allontanava dalla sua bocca solo per baciare con altrettanta passione quel dolce collo, per poi fiondarsi nuovamente su quelle favolose labbra rosse, così invitanti e calde. Con la lingua lecco l’incavo del suo collo poi eccitato più che mai cercò di alzare la maglietta della ragazza. Voleva averla lì dentro, troppo infervorato dai suoi gemiti, dalla sua bellezza, e da quel calore femminile. Non riuscì a razionalizzare l’accaduto, semplicemente non poteva farlo, lui era un uomo e quella bambolina aveva acceso un fuoco tenuto a bada da troppo tempo.
Misa osservò l’uomo, e i sedili ecru della macchina in cui era distesa, percependo sempre di più quel favoloso profumo di tabacco, adesso ce l’aveva dentro la bocca ed era inebriata da tale fragranza. Mentre l’uomo la baciava in quel modo, ricordò senza volerlo Light, i suoi baci e tutto quello che era successo. Cercò in tutti i modi di respingere quei pensieri ma Light era presente e non poteva eliminarlo e basta, nonostante il torto ricevuto, così si ritrovò accecata dalla passione e dai baci di quell’uomo e d’altro canto amareggiata per l’intera vicenda con Light. Avrebbe tanto voluto vederlo, parlargli, perché l’aveva tradita.
Ricordò ancora una volta le parole di Mogi ed una lacrima le solcò il volto e da lì si aggiunsero altre ed altre ancora. Matt accortosi del pianto della ragazza si bloccò allontanando le mani dalla maglietta di Misa. La guardò, si trovava sopra di lei, l’aveva adagiata su quel sedile per poi baciarla ed accarezzarla, pronto per scatenarsi ed averla, perché lui la voleva assolutamente possedere, ogni centimetro del suo corpo la desiderava, e si sentì appagato quando lei si lasciò toccare, schiacciata dal peso del suo corpo. Ma quelle lacrime lo bloccarono e dubbioso avvicinò due dita al suo viso, mentre lei, triste ed amareggiate avvicinò una mano per nascondesi dagli occhi di Matt.
-Bambolina tutto apposto? Per caso ti ho fatto male?- era di certo stato tanto irruente quanto passionale, ma non ci poteva far nulla, non poteva contenere certe esigenze, soprattutto se l’oggetto dei suoi desideri era una bella biondina dagli occhi azzurri.
-E che mi sento tanto confusa e triste!- afflitta coprì con le sue dita i suoi occhi, non voleva che l’uomo la guardasse e non riusciva a capirsi, infondo quel ragazzo le piaceva, lo doveva ammettere, ma…
-Non mi sento affatto bene stasera…- iniziò a tremare, più sentiva il peso del ragazzo sopra il suo corpo più la mente le riportava i momenti trascorsi con Light, ma lei quella sera voleva veramente concedersi a quel tizio, anche se la sua testa non era pronta, ed il suo cuore era troppo in confusione.
-Bella bionda… se vuoi veramente fare l’amore con me sarò felice di accontentarti… se tu non lo vuoi io mi fermo, anche se ammetto che sia un po’ difficile arrivati a questo punto!- ammise amareggiato, quanto avrebbe voluto concludere quella sera, ma di certo se la signorina Amane non desiderava quel genere di finale, lui non l’avrebbe costretta. Non era da lui.
-Non me la sento!- disse semplicemente continuando a piangere, stavolta i lamenti divennero udibili, non riuscì nemmeno a trattenere i singhiozzi, tremando sotto le braccia di Matt che la guardava sbalordito.
L’uomo sorrise amareggiato, poi si chinò sulla donna e le baciò delicatamente la guancia, con una dolcezza che paralizzò Misa, tanto da farle allontanare le mani dagli occhi.
-Grazie!- disse dolcemente percependo quelle labbra morbide e quelle mani così protettive.
-Per cosa bambolina?- Matt si allontanò di poco da lei, i suoi capelli castani gli ricaddero leggermente sul viso bianco della donna, lei sorrideva allo sconosciuto e guardando dentro quegli occhi disse:
-Stasera per la prima volta mi sono sentita veramente desiderata!- si avvicinò a lui di poco, e con estrema amorevolezza lo baciò, lui sorpreso rispose, continuando ad assaporare quelle deliziose labbra.
 
   
 
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