Gregory fissò il politico incredulo. "No... No, non puoi dire sul serio."
"Sono più che serio, Gregory."
"Mycroft, non lo accetto, non puoi farmi uscire dalla tua vita in questo modo!" Sbraitò Gregory.
"Sei tu che baciando quella donna hai fatto il primo passo per uscire dalla mia vita! E poi, torni qui pensando di potermi avere indietro! Quanto sei pretenzioso! Pensi che io sia un oggetto che puoi utilizzare quando sei annoiato? Pensi che non abbia sentimenti? Non ti è mai sfiorato il pensiero che vederti baciare quella donna abbia potuto farmi male?" Odiava il modo in cui i suoi occhi bruciavano.
In quel momento Gregory ricordò che l'uomo difronte a sé si era abbandonato ai sentimenti proprio per lui.
"Mycroft, lo so che è difficile, credimi, lo è anche per me, perché io non avevo intenzione di baciare quella poco di buono, ma è successo, e ogni giorno io mi odio perché non sono riuscito ad allontanarla subito. Non è lei che ho amato per anni, non è lei che io amo, sei tu, non hai idea di quanto mi faccia star male questo tuo costante rifiuto nei miei confronti, ma lo capisco, ti ho ferito, ma non pensare che io possa smettere di amarti.
Per favore ricorda sempre che dopo quella che è stata mia moglie, la persona che ho amato, amo, davvero sei tu." Ora lacrime calde bagnavano le guance dello Yarder.
"Gregory, forse non te l'ho mai detto, ma... Ti amo anche io, solo che ho bisogno di tempo, come hai detto tu è difficile; per anni non ho ascoltato i mei sentimenti ed ora mi trovo in difficoltà, non sono più abituato ad essere ferito. Perdonami, ma ripeto, ho bisogno di tempo." Il politico aveva preso la mano del poliziotto e la stava stringendo delicatamente.
"Tutto quello che vuoi Mycroft, ma ti prego non andartene." Greg si gettò tra le braccia del politico, appoggiò la testa sul suo petto, inalò il profumo della sua colonia e si lasciò andare ad un pianto liberatorio.
Mycroft lo strinse forte a sé, cullandolo, e abbandonandosi anch'egli ad un leggero pianto "sono qui, Gregory, non me ne vado."