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Autore: Sherry    02/03/2020    2 recensioni
“Con la presente la signorina Evans è invitata al quinto incontro del prestigioso Lumaclub, che si terrà in data 25 Febbraio 1977, luogo e ora come di consueto.
Per l’occasione è richiesto un pizzico di arguzia, i presenti dovranno presentarsi sotto effetto di una pozione che alteri in maniera temporanea l’aspetto estetico della persona.
La libertà di scelta della pozione è data alla creatività e all’intelletto degli studenti. Un modo curioso di festeggiare il carnevale, non trovate?
Professor Horace Lumacorno”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily correva trafelata, ci mancava solo che arrivasse in ritardo alla sua lezione preferita. Ed era tutta colpa di James Potter, ovviamente. Come sempre.
Non che stavolta avesse fatto qualcosa di male, ecco, no davvero. Era più il fatto che il ragazzo non stesse facendo nulla di fastidioso, a darle fastidio. Come la quiete prima della tempesta.
La rossa scosse la testa, per scacciare i pensieri, era certa che ne avrebbe combinata una delle sue.
Entrò nell’aula di pozioni che era rimasta l’ultima, trovando come unico posto libero quello accanto al suo amico Remus. Entrò con un sorriso di scuse, pochi secondi prima che il professor Lumacorno facesse il suo ingresso.
“Cari ragazzi, oggi andremo avanti con la preparazione del veritaserum che, come sapete, richiede molta concentrazione e tante ore di lavoro. I migliori saranno premiati! Coraggio, ai vostri calderoni”
Lily si scambiò uno sguardo d’intesa con Remus, per poi procedere ad andare a prendere gli ingredienti necessari. Erano ad un buon punto, la pozione procedeva come descritto da manuale.
“Come mai in ritardo oggi?” le chiese il ragazzo, una volta tornata. Lily si sedette con un sospiro.
“Colpa del tuo amichetto” rispose, girandosi verso Potter per fulminarlo con lo sguardo. Così, tanto per abitudine. “Ora mi toglie pure il sonno!”
“Strano, eppure mi aveva giurato che avrebbe smesso di darti fastidio” rispose Remus, grattandosi leggermente il capo “gliel’ho chiesto io personalmente, e lui non infrangerebbe mai una promessa tra malandrini”
“E’ proprio questo il punto! Il fatto che non mi disturbi più…mi disturba! Oh, lo so Remus quello che stai per dire…e togliti quello sguardo dagli occhi. Non mi piace Potter, punto e fine del discorso. Lo so che da quest’anno sembra cresciuto, ma cinque anni di fastidio non si dimenticano in un giorno” concluse.
Remus la guardò con sguardo eloquente. “Se ti decidessi a dargli una possibilità, come amici, ti renderesti conto che non è il mostro che credi. Ha un cuore d’oro, è onesto e sincero in tutto quello che fa.”
Lily sospirò. Era da mesi che Remus cercava di convincerla, ma lei non voleva, non poteva, credergli.
A interrompere il discorso ci pensò un pezzo di pergamena volante, finemente arrotolato, che si posò proprio davanti alla ragazza. Lily storse il naso, sapeva bene di cosa si trattasse.
Con la presente la signorina Evans è invitata al quinto incontro del prestigioso Lumaclub, che si terrà in data 25 Febbraio 1977, luogo e ora come di consueto.
Per l’occasione è richiesto un pizzico di arguzia, i presenti dovranno presentarsi sotto effetto di una pozione che alteri in maniera temporanea l’aspetto estetico della persona.
La libertà di scelta della pozione è data alla creatività e all’intelletto degli studenti. Un modo curioso di festeggiare il carnevale, non trovate?

Professor Horace Lumacorno
Lily rilesse un paio di volte, una ad alta voce per rendere partecipe Remus, e poi si mise a riflettere su quale pozione fosse meglio preparare. Poi, improvvisamente, il colpo di genio.
 
Lily si guardò allo specchio un’ultima volta. Alice, seduta sul suo letto, la guardava ammirata e sconvolta.
“E’ veramente incredibile, Lily, se non sapessi che sei tu…”
“Lo so, Ali, è riuscita meglio del previsto”.
Era la stessa di sempre, altezza e forma del corpo. I capelli, neri e lisci, erano raccolti in una lunghissima treccia, mentre gli occhi, di un blu oltremare erano profondi e luminosi. Gli zigomi alti, le lentiggini sparite…sembrava un’altra ragazza. Trucco e vestito elegante, poi, non facevano che farla sembrare ancor più un’altra ragazza. Decisamente, la sua pozione di metamorfosi era perfettamente riuscita. Persino la voce era diversa!
Si incamminò verso l’aula prescelta per la festa, con passo sicuro. Aveva con sé l’invito di Lumacorno, era curiosa di vedere se qualcuno l’avrebbe riconosciuta.
Una volta arrivata, fece attraversare lo sguardo alla stanza, per vedere se ci fosse qualcuno di sua conoscenza con cui chiacchierare. Il problema delle feste del Lumaclub era sempre lo stesso, la noia. Era terribilmente noioso, quando non doveva sfuggire a Severus, allorquando diventava anche stressante. Ma quella sera aveva dalla sua parte il travestimento, e si sentiva più coraggiosa e ottimista che mai.
Ad un primo rapido sguardo non riconobbe nessuno, ma una chioma particolamente liscia di capelli attirò la sua attenzione. Si avvicinò, per vedere meglio chi fosse riuscito a produrre una pozione drizzacapelli così ben riuscita, e quasi non soffocò dal ridere quando si accorse che quella chioma apparteneva a Potter.
James, di contro, quando la sentì ridere così apertamente, si girò verso di lei, trovando una perfetta sconosciuta. Molto carina, ma mai vista prima.
“Era ora che qualcuno si rendesse conto di quanto siano divertenti i miei capelli stasera!” esclamò lui, sorridendole. “Ciao, io sono James” le disse, rivolgendole la mano.
Lei si prese un momento per guardarlo, perplessa. Non l’aveva riconosciuta? Si asciugò una lacrima, scappata dal tanto ridere.
“Lo so chi sei” rispose Lily “E anche tu dovresti sapere chi sono io” ridacchiò ancora.
James la guardò perplessa. Era piuttosto sicuro di non conoscerla. A meno che non fosse stato veramente ubriaco, ma non gli capitava mai di dimenticare un viso.
“Sono abbastanza certo di non averti mai vista prima” confermò. “comunque, visto il tuo senso dell’umorismo, ti dispiacerebbe tenermi compagnia questa sera? Queste feste sono una barba mortale”.
Lily ci pensò su. Passare una serata con Potter? Orrore… però lui non sapeva che lei fosse, beh, lei. E sì, quelle feste erano una barba. Almeno si sarebbero tenuti compagnia.
“D’accordo ci sto, ma ad un patto”
“Tutto quello che vuoi”
“Non ti dirò il mio nome”
Oh, pensò James. Dunque lei era davvero convinta che si conoscessero. Forse era una sua fan? Avrebbe fatto meglio a mettere le cose in chiaro, allora.
“D’accordo, principessa. Però sappi che se sei un membro del mio fan club, devo darti brutte notizie. Non sono interessato a relazioni amorose di alcun tipo, il mio cuore è già di proprietà di un’altra.” Concluse con un sorriso.
A Lily mancò un battito, senza sapere perché. La sua onestà era quasi…disarmante.
Scrollò le spalle, come per fargli intendere che non le interessava affatto, poi si avvicinò al tavolo del buffet, con James al seguito.
“Allora… a che casa appartieni? Potrei scommetere su Tassorosso, anche se solitamente a queste feste di Tassorosso non ce ne sono mai… Forse, allora, Corvonero?”
“Griffondoro” rispose lei con un sorriso “e ne vado fiera. Se stai cercando di capire chi io sia, va bene, possiamo fare questo gioco. Una domanda per uno però”
Chiacchierarono del più e del meno, dei loro amici, delle loro materie preferite, anche di quidditch… e Lily si rese conto che di James Potter conosceva solo una faccia. Mentre quella più intima, personale, che le stava mostrando in quel momento…era decisamente di piacevole compagnia.
Si spostarono su uno dei balconcini che si aprivano dalla stanza, su cui era stato posto un piccolo divano per accomodarsi a guardare le stelle. Se non altro, il panorama era davvero mozzafiato.
“Hai mai fatto un patronus completo? E se sì… qual è la sua forma?” le chiese lui.
Lei ci pensò un po’ su. “Lo sai che non è un’informazione da dare così alla leggera? Comunque, te lo dirò. Il mio patronus è una cerva”.
James quasi non soffocò con la sua stessa saliva, nel sentire quella risposta. La ragazza sembrava la sua anima gemella, intelligente, simpatica, divertente, estroversa e bellissima. Se solo non fosse già stato rapito da Lily Evans, ci avrebbe fatto un pensierino.
Si girò a guardarlo negli occhi, e per qualche attimo si perse nel notare quanto fossero luminosi e profondi. E la strana fiducia che sentiva di poter riporre in lui, o forse la serata più piacevole del previsto, le fecero fare la domanda successiva.
“Chi è riuscito a rubare il cuore al famoso James Potter?”
Era per quello che lui non le dava più la caccia? James Potter si era davvero innamorato di qualcuna? Sentiva una punta di fastidio all’altezza dello stomaco, ma non l’avrebbe definita gelosia… piuttosto curiosità ecco.
“Mh” rispose lui “questo lo sanno anche i muri. Sei sicura che ci conosciamo già?” ridacchiò.
“Oh, te lo posso assicurare” rise lei. Se soltanto sapessi…
“In tal caso…” mormorò lui, guardandola negli occhi. Lily si sentì leggermente a disagio, ma non abbassò lo sguardo. “è Lily Evans”.
Il cuore di Lily si fermò. Poi riprese, velocissimo, come se dovesse uscirle dal petto. Mormorò un “oh”, forse anche troppo sorpreso, mentre le guance le si coloravano di rosso. Questo non lo aveva previsto, proprio no.
James si appoggiò meglio con la schieda al divano, rivolgendo lo sguardo alle stelle.
“All’inizio era un’ossessione. Lily Evans…era sempre nei miei pensieri. La cercavo tutto il giorno, volevo attirare la sua attenzione, vederla sorridere, arrabbiarsi, piangere, urlare…qualsiasi cosa purchè fosse rivolta a me la sua attenzione. Poi l’anno scorso è successa una cosa brutta, davvero brutta” James strinse le mani a pugno. E lily lo trovò veramente molto dolce “Ed ho capito. Ho capito quanto fosse importante per me, quanto preferissi vederla felice piuttosto che triste, quanto i miei pensieri non mutassero nonostante le ragazze che ho avuto per cercare di dimenticarla, che per inciso sono state completamente inutili. Lei non è rimpiazzabile, è perfetta e io la amo.” Sospirò. “Peccato che lei mi odi”
James concluse con un sospiro rassegnato, infilandosi le mani in tasca rivolse a Lily lo sguardo di nuovo e le fece un timido sorriso appena accennato. “Mi dispiace averti annoiato con tutti questi dettagli, ma sento di potermi fiadre di te. E io non sbaglio mai il giudizio sulle persone”
Lily era paralizzata. Il suo cuore correva galoppante, così veloce che aveva paura che le sarebbe uscito fuori dal petto. Non sapeva come uscire da quella situazione, ma sicuramente aveva bisogno di stare da sola per pensare. E realizzare tutto quello che il ragazzo le aveva detto.
C’era qualcosa nello sguardo del ragazzo e nel suo sorriso insicuro che le fece capire che lui soffriva davvero per questa situazione, che per quanto cercasse di non darlo a vedere, per lui era davvero difficile ignorarla ogni giorno e non fare parte della sua vita.
Poi, presa da un momento di onestà con se stessa, si rese conto che avrebbe potuto fare qualcosa per lui.
“Lily non ti odia, puoi stare tranquillo.” Sorrise lei rassicurante. “Sono certa che capirà che ragazzo prezioso sei”.
Rivolse anch’essa lo sguardo al cielo, notando solo in quel momento quanto l’aria della sera si fosse fatta fresca. James sembrò accorgersene, perché la invitò, dopo averla ringraziata, ad entrare.
 
Erano le due del mattino e Lily non aveva ancora preso sonno. Era rientrata in dormitorio all’una inoltrata, appena in tempo per la fine dell’effetto della pozione e la conseguente sua ritrasformazione.
Si sdraiò sul letto, con gli occhi spalancati, senza riuscire a capacitarsi di tutto ciò che era successo quella sera. La sincerità con cui James aveva fatto quelle dichiarazioni ad una perfetta sconosciuta… la aveva colpita in maniera imprevedibile. Da lui si sarebbe aspettata ben altro, che ci provasse con lei quantomeno, invece… lui era innamorato di lei. Non infatuato, non fissato, innamorato. La amava, e lei non sapeva che cosa pensare.
Passare la serata con lui era stato inaspettatamente piacevole, aveva scoperto lati del carattere del ragazzo che non aveva mai visto – non in prima persona almeno, Remus gliene parlava spesso.
Eppure, lo sguardo triste che le aveva rivolto quando aveva affermato che lei lo odiasse le aveva spezzato il cuore. Improvvisamente, colta da un’intuizione geniale, si alzò in piedi.
C’era di certo una cosa che avrebbe potuto fare per lui.
Uscì di soppiatto dal dormitorio, non voleva svegliare le sue compagne di stanza. Si diresse verso la sala comune di griffondoro e, subito dopo, verso la camera in cui sapeva stava riposando James Potter.
Era una follia, e si prese una frazione di secondo sulla porta della camera, ma poi fece appellò al suo coraggio griffondoro ed entrò.
Il buio regnava sovrano, così come il russare dei membri dei malandrini. Uno solo di loro era sveglio, aveva visto la furia rossa entrare in camera sua, e non poteva crederci.
Era certo di stare sognando, James, quando nella penobra vide Lily Evans avvicinarsi a lui. Appena il tempo di inforcare gli occhiali, che lei si sedette sul suo letto e parlò.
“Oh bene sei sveglio” bisbigliò lei “così sarà meno difficile”
“Cosa ci fai q-” non riuscì a finire la frase che le dolci e calde labbra di Lily si posarono sulle sue incastrandosi alla perfezione in un timido e leggero bacio a stampo. James sbattè le palpebre un paio di volte, stava per lasciarsi andare e stringerla a sé implorandola di non lasciarlo andare mai più, quando lei si staccò e, rapidamente come era arrivata, sparì nel buio della notte, oltre la porta della sua camera.
Nella stanza, ecceggiava solo un ricordo di una frase sussurrata: “io non ti odio, Potter”.
  
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