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Autore: colinred_    02/03/2020    0 recensioni
"Buongiorno...e casomai non ti rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte Coleen!" poi fece un inchino prima di voltarsi definitivamente e continuare a camminare.
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.B. con questo mio scritto non voglio offendere in alcun modo Jim Carrey, tutto è frutto della mia fantasia e non ci guadagno assolutamente niente.
 
Casomai non ti rivedessi
 

Coleen adorava il mare. No, non esattamente il mare, adorava il mare d'inverno e la tranquillità di poter passeggiare indisturbati sulla spiaggia. Quando staccava dal lavoro faceva sempre un salto, anche se per pochi minuti. Era l'unico momento in cui poteva dedicarsi al suo passatempo, quello per la fotografia.
La sua fidata macchina digitale che l'accompagnava da parecchi anni, comprata con i risparmi della sua sé adolescente, era sempre in borsa, pronta ad esser tirata fuori al momento giusto.
Le piaceva fotografare ogni singolo dettaglio, ogni singolo cambiamento avvenuto giorno dopo giorno, ogni cosa che il mare trasformava con le sue onde.
Era raro che le sue foto riprendessero sconosciuti che osservavano il tramonto o semplicemente passeggiavano. In quel periodo dell'anno, la spiaggia era spesso completamente deserta, quindi si sorprese quando sormontando una delle dune di sabbia, vide da lontano sulla battigia un uomo che le dava le spalle e che centrava in pieno, dal suo punto di vista, il sole morente dell'inverno. Decise di scattare un paio di foto.
Le ricontrollò un attimo, i colori che ne uscirono fuori erano la palette perfetta dei suoi preferiti: quell'indaco grigiastro che andava ad incastrarsi alla perfezione al rosa aranciato del sole nascosto ormai dietro le nuvole.
Scese da quell'altura maledicendosi mentalmente, avrebbe sicuramente portato con sé chili di sabbia tornando a casa.
Impugnò la macchina e ricominciò a scattare, cambiando una serie di angolazioni. Vide che l'uomo si girò un attimo per poi tornare a guardare avanti. Indossava un parka verde e un berretto grigio, da lontano non riusciva a distinguere bene i suoi lineamenti, ma ricontrollando ciò che aveva scattato si accorse di aver immortalato il momento in cui questo si era girato, la macchina fotografica non aveva messo a fuoco il suo volto bensì il resto del panorama. Era una foto davvero bella, magari gliel'avrebbe pure fatta vedere! Si avvicinò ancora di più, fin quando non gli arrivò ad un metro di distanza. Non sapeva come cominciare una discussione, ma l'altro parlò prima ancora che lei cominciasse a pensarci.
"È assurdo che abbiate scoperto dove mi trovassi in questo momento visto che non sono mai venuto qui prima d'ora…" voce profonda, rauca, aveva bisogno di schiarirsela, probabilmente non apriva bocca da un po'.
Coleen avrebbe voluto rispondere ma l'altro parlò ancora "anche se di solito tentate di nascondervi e non farvi notare, probabilmente tu sei una molto coraggiosa ad essere venuta fino a qui o molto stupida da esserti avvicinata così tanto…"
"Come prego?" prese parola stizzita lei, annullando il metro di distanza e posizionandosi accanto a lui.
"Non sei un paparazzo?" l'uomo finalmente si voltò verso di lei. I suoi lineamenti erano così tanto familiari: quei capelli così lisci e sbarazzini coperti da un berretto, quel naso all'insù e quegli occhi verdi misto castani così espressivi che tanto aveva imparato ad apprezzare guardandolo da uno schermo. Perdio quell'uomo era Jim Carrey e lei lo aveva ad un palmo da lei in quel momento, mentre stava facendo la figura più brutta della sua vita guardandolo ad occhi spalancati e bocca aperta.
"Oh cazzo" disse.
L'uomo per tutta risposta inclinò la testa di lato, socchiuse gli occhi cercando di studiarla meglio. "Tutto bene?"
Le passò una mano davanti la faccia, poi le riportò dentro le tasche per ripararle dal freddo "guarda, puoi tenerti le foto perché tanto se chiedo di cancellarle non lo farai, ma non ho bisogno che questo mia attimo di tregua venga spiattellato su tutti i giornali" tornò a guardare il tramonto di fronte a lui.
"Hai ragione su una cosa" si riprese la ragazza, anche piuttosto in fretta perché nei secondi che seguirono fece un respiro profondo e poi vomitò parole alla velocità della luce "non cancellerò per nulla al mondo queste foto, sono stupende, non sapevo che fossi tu, ovvero Jim oh mio Dio Carrey che oggi ha deciso di fare una passeggiata al mare, anzi stavo pure venendo a fartele vedere."
"Sull'altra cosa ti sbagli completamente, non sono un paparazzo e probabilmente se lo fossi non andrei in giro con questo aggeggio ormai considerato obsoleto, ma è l'unica cosa che ho, visto che per ora non posso permettermi nulla di migliore, comunque signor Carrey io sono Coleen, piacere di conoscerti!" e poi gli tese la mano che l'altro strinse tirando fuori un'ennesima volta le mani dal cappotto, ancora turbato dal lungo e veloce discorso dell'altra, quasi lo batteva pensò!
"Di solito non trovo mai nessuno in questa spiaggia, così è raro che fotografi qualche persona come soggetto, ma se vuoi vado più in là a scattare foto…" Coleen stava già facendo passare il cordone della macchina fotografica dietro il suo collo pronta ad allontanarsi e con un piede già rivolto nella direzione opposta in cui si trovava.
"Fammi vedere almeno ciò che hai scattato…" la fermò.
"Oh" riportò i piedi nell'esatta posizione in cui si trovavano poco prima e tolse il cordone dal collo "sì certo, solo un attimo" poi lo strinse fra le mani, ritrovandosi faccia a faccia con lui, lo passò dietro il collo dell'uomo che capendo ciò che la ragazza stava facendo, si abbassò per facilitarla. Coleen aggiustò infine il cordone che si era impigliato con la pelliccia del cappuccio, poi alzò lo sguardo e si accorse di essere a meno di dieci centimetri dal volto dell'attore. Si allontanò all'istante, cercando di nascondere le sue guance rosse. "Scusa, prevenzione signor Carrey. Non vorrei che gli succedesse qualcosa" riferendosi alla sua macchina fotografica.
Jim fece un lieve assenso e poi si concentrò su ciò che aveva fra le mani.
Sì, probabilmente aveva parecchi anni quella macchina fotografica, la rigirò per notarne tutti i particolari, le zone in cui si appoggiavano le mani erano usurate, inoltre si potevano distinguere i tasti che venivano usati più spesso, ad esempio, il tasto con cui si scattava una fotografia era leggermente più incavato rispetto agli altri.
"Davvero bella" parlò, e non lo disse perché la macchina fotografica in sé era bella ma perché bella era sicuramente la storia che quella portava con sé. "Vuoi..." alzò la mano per farle cenno di avvicinarsi "mostrarmi come si vedono le foto?"
Coleen si avvicinò cauta, non aveva voglia di fare altre figure, quindi decise che la cosa migliore era stare in silenzio e assecondarlo in tutto ciò che chiedeva.
Toccò un paio di tasti, sentiva il respiro dell'uomo sul suo collo. Si chiese se non lo stesse facendo di proposito, ma poi si rese conto che era una cosa inevitabile vista l'altezza di Jim e il fatto che qualche minuto prima gli avesse legato al collo il cordone della macchina fotografica che non permetteva tanta mobilità.
"Ecco, basta scorrere con questo tasto e vedrai tutte le foto…" ci mise un attimo ad allontanarsi e riprendere la distanza di poco prima, si allentò la sciarpa che aveva al collo, strano cominciava a sentire caldo. L'altro le lanciò un'occhiata veloce e poi concentrò il suo sguardo sul piccolo schermo. Finì dopo un paio di minuti, le aveva minuziosamente osservate.
"Posso averle in qualche modo?" ancora la sua voce rauca.
"Io...sì certo" rispose Coleen.
"Mi hai detto che vieni qui spesso, magari riesco a tornare anche io…"
In quel momento Coleen ebbe la speranza che in un modo o nell'altro lo avrebbe rivisto, ma chi diavolo poteva crederci che lei avesse incontrato Jim Carrey? Ma soprattutto lei ci credeva?
"Signor Carrey…"
"Per favore non chiamarmi così, mi fai sentire vecchio...spero non abbiamo così tanti anni di differenza…"
"Dimostro un po' di anni in più rispetto a quanti ne ho, posso assicurarti però che abbiamo una ventina d'anni di differenza e che tu sei stato la mia prima cotta adolescenziale, periodo in cui parecchie volte speravo di incontrarti, per non parlare di adesso, ma meglio che me ne stia in silenzio e non continui questo discorso" rise lei.
"Ouch" fece un mezzo sorriso, il primo che la ragazza gli vide fare, strano, era così abituata a vederlo allegro spesso e volentieri nei film che guardava "sono davvero così vecchio allora".
Seguirono un paio di minuti di silenzio.
"Cotta adolescenziale hai detto?" questa volta non trattenne la risata. "Magari sognavi di perdere pure la verginità con me?" le fece un occhiolino notando con piacere quanto la ragazza stesse prendendo le sembianze di un pomodoro, era facile notarlo anche se piano piano il tramonto stava portando con sé gli ultimi bagliori del giorno.
"Signor Carrey" questa volta lo disse per sottolineare il fatto che i due avessero un'abnorme differenza di anni "la smetta subito!" gli avrebbe tirato uno scappellotto se solo non fosse stata occupata a nascondere il viso dietro la sua sciarpa.
"Scusa" portò le mani in aria l'uomo, "stavo solo domandando" insieme alla macchina fotografica che ancora portava al collo, se ne ricordò in quel momento e così la portò vicino al suo viso, mise a fuoco la ragazza attraverso l'obiettivo e cominciò a scattare.
"Cosa stai facendo?"
"Ferma così!" ma la ragazza si mosse e comincio a rincorrerlo per prendergli la macchina fotografica, mentre lui cercava di allontanarsi camminando all'indietro.
Fu così che cadde e cominciò a ridere senza un motivo apparente.

"Stavo guidando per la città, avevo in programma parecchie cose da fare oggi, ma non avevo la minima voglia di affrontare un altro giorno sfrenato senza dedicarmi un attimo di tempo."
La ragazza prese posto accanto a lui, si abbandonò all'idea che la sera avrebbe comunque dovuto ripulire dalla sabbia il suo appartamento.
"Così ho preso l'autostrada e dopo venti minuti sono arrivato qui e poi, ti ho incontrato… mi hai fatto distrarre dai miei pensieri."
"Te lo dovevo, ci sei stato indirettamente quando io avevo bisogno di distrarmi dai miei" gli sorrise e l'altro lo fece di rimando poi tolse dal suo collo la macchina fotografica e gliela consegnò.
Strofinò le sue mani per rimuovere la sabbia che era rimasta attaccata, tolse il suo berretto per poi fare la stessa cosa, i suoi capelli erano così arruffati di sotto, ma gli bastò un movimento di testa affinché questi tornassero a posto e poi rimise il berretto, si alzò da terra e pulì il suo parka.

Si alzò anche lei e le sembrò proprio che quello strano incontro fosse giunto al capolinea.
"Io adesso devo andare…" Jim la guardò un'ultima volta prima di camminare nella direzione opposta.
Coleen sospirò.
Poi Jim si girò ancora verso di lei e urlò "Buongiorno...e casomai non ti rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte Coleen!" poi fece un inchino prima di voltarsi definitivamente e continuare a camminare. La ragazza aveva sorriso alla citazione.
L'avrebbe davvero rivisto?

Angolo Autrice
Questa storia è concepita come una one shot ma chiaramente credo scriverò altro visto che ho delle mezze idee, quando? Non lo so, quindi la considero come conclusa; ma potreste aggiungerla nelle seguite nel caso aggiornassi. 
Non c'è una descrizione di Coleen in quanto voglio che chi la legga si immedesimi in lei e quindi immaginarsela a proprio piacere. Anche il luogo è volutamente non definito, magari ognuno si immagina di scendere in spiaggia e incontrarlo.
Scrivere questa storia mi ha aiutato a sfogarmi e in qualche modo a "confidare" a Jim quanto mi abbia aiutato e mi aiuti, glielo dovevo. 
Spero vi sia piaciuta.

-Angela.

  
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