Certi giorni vorrei essere da sola,
anche se lo sono stata ultimamente.
Via il mondo, qui nessuno, no, niente.
Vorrei solo non sentirmi così sola.
Certi giorni avveleno il mio corpo
con il vino, con il ballo, con il fumo.
Indulgente nei confronti del mio torto,
Amorevole con i vizi che assumo.
Certi giorni, però, so stare meglio.
Ho riguardo per la rotta del vascello,
vivo bene quando sto dentro la pelle,
nutro abile lo spirito e le spoglie.
Certi giorni poi uno straniero sogno,
il suo tocco, le sue labbra, i suoi pensieri.
Cosicché dei miei non debba avere cura,
nel bisogno che elettrizza i desideri.
Ma ho ancora paura
di mostrare i solchi nell’armatura.
Un nuovo filo reciso
non posso sopportare.
Ti prego, non mi abbandonare!
Ti avviso:
i miei pezzi si romperebbero in milioni di altri pezzi,
e come nuova non sarei in grado di tornare.
Certi giorni vorrei piangere e non riesco.
Forse è tardi, ora è presto? é permesso?
Certi giorni non so più cosa provare,
oh senti... va bene lo stesso.