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Autore: junika    04/03/2020    2 recensioni
"..Setsuna Tokage lo guardava da una posizione privilegiata mentre un ghigno malizioso le si dipinse sul volto, euforica all’idea di scegliere in maniera del tutto arbitraria quale sorte riservare a quel povero disgraziato che, a suo dire, si è ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato..."
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Hanta Sero
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Sero non si capacitava di come fosse finito in quella situazione tanto imbarazzante quanto equivoca.
Sdraiato su di un letto in una camera ignota, il giovane aspirante eroe rifletté sulle pochissime certezze che aveva e sulle quali poteva fare affidamento giungendo alla conclusione che, data la sensazione di pericolo suggeritagli da suo sesto senso, la prima ed unica priorità sarebbe dovuta essere quella di sopravvivere.
Andare nel panico e perdere la lucidità mentale non lo avrebbe salvato, ma neanche sottovalutare spudoratamente l'avversaria sfoggiando una calma fittizia sembrava un’opzione allettante.

"C'è qualche possibilità che tu mi liberi?"
"Non direi proprio" - rispose la ragazza con tono provocatorio - "farsi beccare dalla sottoscritta nascosto sul mio balcone nel cuore della notte non si è rivelata una mossa vincente"
"Te lo già spiegato, io stavo..."
"...scappando da Monoma dopo la perfetta riuscita di uno scherzo a suo danno.
Non ti sembra un tantino pessima come scusa?”
"Kaminari non ha minimamente pensato all'eventualità che "il diretto interessato" avrebbe preteso le nostre teste..."
"Incolpare gli altri per i tuoi sbagli non lo definirei molto eroico, Cellophane"

Setsuna Tokage lo guardava da una posizione privilegiata mentre un ghigno malizioso le si dipinse sul volto, euforica all’idea di scegliere in maniera del tutto arbitraria quale sorte riservare a quel povero disgraziato che, a suo dire, si è ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Temendo un’eccessiva crudeltà della ragazza che lo sormontava, Hanta ritenne saggio recitare il ruolo del prigioniero inerme ed aspettare l'attimo giusto per divincolarsi, se mai fosse arrivato.

"Allora, come hai intenzione di finirmi?"
"Ci sto ancora pensando, si tratta di una decisione estremamente importante"
"Lungi da me metterti fretta" - disse lui con una certa vena ironica- "sono letteralmente intrappolato sotto di te, non mi conviene farti innervosire"
“Stavo considerando l’idea di graziarti, tuttavia, ho scartato la suddetta ipotesi fin da subito.
Preferisco di gran lunga approfittare della tua “sottomissione forzata” e, credimi, sarà un’esperienza indimenticabile”.

Sero sgranò gli occhi in maniera innaturale e deglutì nel tentativo di dissimulare maldestramente lo smarrimento e il disagio provocatogli da quella frase che, forte della propria chiarezza, suonava come una condanna a morte.
Percepì chiaramente lo sguardo sprezzante di Setsuna posarsi su di lui per un tempo non meglio precisato, quasi come se lo stesse minuziosamente studiando per infliggergli chissà quale tormento.
Si convinse di essere pronto al peggio, ma ovviamente, la realtà appariva ben diversa.
Rimase sconvolto nel vedere la ragazza sbottonarsi lentamente la parte superiore del pigiama, una giacca tonalità pastello decorata con sagome di differenti dinosauri, che venne lanciata via poco dopo.
Successivamente, concesse al ragazzo tutto il tempo necessario per ammirare un corpo tonico coperto solamente da un reggiseno di colore scuro.

"Torture sessuali, avrei dovuto immaginarlo"
"C’è dell'ostilità ed un lievissimo accenno d'insofferenza nella tua voce.
Me ne domando il motivo"
"Probabilmente perché sono alla completa mercé di una pervertita.
Anzi, inizio a sospettare che ci sia un legame profondo fra bassa statura e depravazione."
"L'ultima volta che te ne sei uscito con una frase simile, hai preso un pugno in piena faccia" – sottolineó saccente lei - "Perciò, non costringermi ad imitare le azioni di Jirou"
"Voi ragazze condividete fin troppe informazioni superflue."

La giovane trattenne a stento una risata: trovava irresistibile osservare dapprima l'espressione agitata ed poi quella terribilmente offesa di qualcuno messo di fronte al ricordo di un'enorme figuraccia.
Senza preavviso, gli afferrò il colletto della maglietta e lo attirò a sé costringendo Sero a sedersi.

"Ti sorprenderebbe scoprire quanto io sia informata sul tuo conto" - quelle parole parvero una sensuale intimidazione- "hai una certa reputazione nel castigare gente dalla dubbia moralità come "Grape Juice".
Ciononostante, dubito tu possa contrastare anche me con altrettanta facilità"
"Ora mi spiego le reali motivazioni dietro questo "sequestro" - ribatté lui attonito - "non ti importava della mia intrusione in camera tua, tu puntavi al sottoscritto fin dall'inizio.”
"Pensavo ci sarebbe voluto molto più tempo per riuscire a realizzare qualche fantasia perversa~"
"Sei veramente diabolica”

L’aspirante eroina non rispose, si limitò ad allentare la presa con cui aveva costretto il proprio "ostaggio" a prestarle la dovuta attenzione.
Qualche minuto più tardi, quest’ultimo seguì con velata preoccupazione la mano destra della ragazza protendersi in avanti, accarezzargli il volto all'altezza della mandibola fino a raggiungere la nuca ed infine intrecciare le dita fra alcune ciocche di capelli neri.
Fu allora che la sua testa venne spinta con violenza e si ritrovò ad affondare la faccia nel seno di Tokage.
Conscio del fatto che dimenarsi in cerca di una via di fuga lo avrebbe soffocato più velocemente del previsto, Hanta faticò per mantenere il sangue freddo ed evitare di concederle qualsiasi tipo di gratificazione poiché la cosiddetta “carceriera” dimostrò immediatamente di possedere un carattere ostico e poco incline alla resa.
Ne ebbe una palese conferma nel momento in cui sentì qualcosa tentare di infilarsi dentro i suoi pantaloni.

"L'audacia certo non ti manca!" - esclamò lui visibilmente irritato
"Che posso dire, mi piace usare la mia Unicità in maniera creativa"
"Credevi che non mi sarei accorto di una mano amputata?
Mi stai davvero sottovalut…"

Una fitta improvvisa lo zittì prima di terminare il discorso, un segno evidente che Setsuna era tornata subito all’attacco non appena resasi conto del fallimento del suo precedente piano.
Per precauzione, il ragazzo recuperò il famigerato “arto mancante” e se ne sbarazzò con relativa cautela nell’eventualità che esso tornasse ad essere utilizzato in modo improprio.
Fece un respiro profondo nel tentativo di tranquillizzarsi nonostante il dolore lancinante che continuava a provare, sofferenza di cui non osava scoprire l’origine.
Resistette meno di quanto pensasse e così, disposto a qualunque cosa pur di far cessare quel supplizio, cinse i fianchi di Setsuna obbligandola a coricarsi sotto di lui nella speranza che gli si staccasse di dosso.
Fortunatamente, l’idea di Sero risultò vincente e, nel preciso istante in cui le spalle della ragazza toccarono il materasso, fu finalmente libero da ogni pena.
A quel punto, grazie anche alla palese differenza fisica fra i due, le posizioni iniziali si erano invertite.
La scrutò attentamente, una malcelata soddisfazione nel suo sorriso lo esortò ad esaminare l’incavo sinistro del proprio collo notando il vistoso segno di un morso ed alcuni succhiotti.

"Se vuoi davvero immobilizzarmi, faresti meglio a legarmi con il tuo Quirk, Bondage Hero~"
"Non nego che tenerti ferma andrebbe a mio vantaggio”- commentò lui non gradendo particolarmente il soprannome affibiatogli - “tuttavia, non asseconderò le tue richieste”
"Quanta determinazione~" - lo prese in giro lei - "spero vivamente che non sia l'unica cosa di grandi dimensioni che possiedi~. Gomiti a parte, ovviamente~.”

Invece di controbattere all’ennesima provocazione come già aveva pianificato, Hanta finì per fermarsi a contemplarla.
I suoi lunghi e spettinati capelli verde scuro incorniciavano un viso dall'espressione estatica, una pesante tonalità di rosso le colorava le guance e il suo respiro affannoso riempiva il silenzio della stanza con un suono che non poteva definirsi soave, malgrado fosse stranamente piacevole da ascoltare.
Gli costò caro ammettere di trovarla pericolosamente attraente in quelle condizioni, tanto da socchiude gli occhi e scuotere leggermente la testa al fine di dimenticarsene.
Mal sopportava i pervertiti, contenere i loro istinti più scorretti rappresentava una sorta di dovere morale e scoprire che bastasse davvero poco per diventarlo non fu affatto piacevole.
Ciononostante, indugiò nella propria ipocrisia giustificandola come necessario strumento di vendetta nei confronti di qualcuno a cui serviva una punizione esemplare.
Si chinò e baciò Tokage appassionatamente, azione a cui lei reagì con un sonoro gemito ed inatteso entusiasmo .

"Come dovrei interpretare questo repentino cambio d' atteggiamento?" - chiese con morbosa curiosità dopo aver ripreso fiato
"Scendere al tuo stesso livello pare sia l’unico modo efficace per oppormi a te“
“Oh, vuoi passare al Lato Oscuro della Forza? Non vedo l’ora~”
“Ti farò pentire di aver usato “Star Wars” per sottintendere un doppio senso”- disse lui con aria di sfida- “E già che ci sono, ti dimostrerò tutto il mio disappunto riguardo al morso, al soprannome discutibile, al tuo tentativo di uccidermi per asfissia ed al “giochetto” con la mano amputata.”

Da lì in poi, la situazione si surriscaldò notevolmente.
Sero tolse la maglietta con la consapevolezza che la vista del suo fisico scolpito dagli allenamenti alla U.A avrebbe sortito qualche effetto su Tokage, la quale non sembrò disdegnare la vista mentre lo esaminava con estrema attenzione in trepidante attesa di qualunque cosa il ragazzo stesse tramando.
Quest’ultimo si avventò nuovamente sulla giovane con il solo ed unico scopo di assaporare ogni centimetro di pelle fosse stato in grado di lambire, senza alcun segno di apparente aggressività.
Inizialmente, Setsuna lo lasció libero di sbizzarrirsi come e quanto desiderasse commentando di tanto in tanto il suo operato con battutine sconce intervallate da pesanti sospiri.
Essi vennero ben presto sostituiti da frasi frammentarie e grida sommesse quando lo vide allontanarsi e, dopo un attimo d'esitazione, le sfilò ciò che rimaneva del suo pigiama.
Sussultò quasi involontariamente, mossa che Hanta criticò con un paio di occhiate inquisitorie molto intense ed infastidite.
Durante il lasso di tempo in cui la scrutò, lei si sentì come pietrificata, intimidita da quell’aura seria e poco rassicurante che, alla fine, si volatilizzò con l’apparizione del suo caratteristico sorriso.
Riprese da dove era stato interrotto non proferendo parola, tuttavia, non appena appoggiò le labbra sull'interno coscia della gamba sinistra, Tokage si irrigidì stringendo saldamente alle lenzuola il pugno dell'unica mano ancora attaccata al polso.

"Se… se desideri… spingerti oltre…, non… non perdere tempo…! Ah…! Ti prego! Ah..! Toglimele! Ti...supplico…!”
“Scordatelo” - tagliò corto lui - “stai già urlando un po’ troppo per i miei gusti.”
“Beh, era prevedibile... che non...me ne sarei stata qui buona... a subire...in silenzio.
Prima di…fare certe cose...dovresti valutarne...le conseguenze...”
"Sai, incolpare gli altri per i tuoi sbagli non lo definirei molto eroico, Lizardy"

La giovane inarcò la schiena sollevandosi leggermente dal letto: ormai sapeva di essere arrivata al limite della sopportazione e un qualsiasi gesto, anche il più innocuo, sarebbe stato sufficiente a farla scivolare lentamente verso la pazzia.
Si accorse, però, che almeno per quella notte, nessun altro l’avrebbe sfiorata ancora poiché Sero non pareva più interessato a lei e si stava alzando per recuperare i propri vestiti ed, eventualmente, andarsene.
La cosa non sembrò andarle particolarmente a genio.

"Non ti è bastato sfruttare la perversione per annichilirmi, ora mi rinfacci pure le battute” - lo rimproveró lei con amarezza mettendosi a sedere a braccia conserte- “Ho perso su tutti i fronti”
“Tu hai insistito per mostrarmi la tua “presunta” superiorità nei confronti di noi “castigatori di pervertiti”- disse lui con fare innocente - “io mi sono semplicemente difeso e vendicato allo stesso tempo”
“La disfatta di una sola battaglia non determina l’esito della guerra.
E le opportunità di una rivincita non mancheranno considerando l’intimità che si è creata fra noi~”
“Cosa te lo fa credere?”
"Un bacio come quello di poco fa non lo si dà a chiunque senza un valido motivo.
Ma non preoccuparti, l'interesse è reciproco~"

Hanta sorrise con aria beffarda, raccolse da terra la giacca verde pastello con i dinosauri e gliela lanciò contro nella speranza che la smettesse di flirtare in maniera tanto plateale quanto esplicita.
I due passarono le ore successive a punzecchiarsi a vicenda su qualunque argomento possibile e, sebbene il primo proposito dell’aspirante eroe fosse stato quello di ritornare al dormitorio della 1-A prima che Kaminari lo desse per disperso (oppure morto) a causa di Monoma, se ne andò via da lì soltanto alle cinque del mattino.

   
 
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