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Autore: Noeru    10/03/2020    1 recensioni
Due elementi.
Due sfere.
Due creature leggendarie.
La resa dei conti.
Genere: Avventura, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ivan, Max (Team Magma)
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga, Videogioco
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La mia seconda storia sulla Hardenshipping! Questa volta il brano che mi ha ispirato è "Mountains" dei Biffy Clyro, che vi consiglio vivamente di ascoltare!
Detto questo, buona lettura!
N.
**


Dal mare più profondo una sagoma arrotondata si rese finalmente visibile mentre un ruggito primordiale echeggiava nelle valli.

Due elementi.
Due sfere.
Due creature leggendarie.
La resa dei conti.


Lo scontro tra titani ebbe inizio con l'offensiva da parte del gigantesco Kyogre su ordine del Capitano del Team Idro, responsabile della sua evocazione
tanto quanto il suo arcinemico, Max, lo era del risveglio di Groudon, il quale si difese abilmente facendo terra bruciata intorno a sé.
"Mettici più energia!" Gridò Ivan, gli occhi azzurri spiritati e la sfera blu che gli levitava tra le mani.
Di solito il pirata incanalava la propria aggressività in un atteggiamento sbruffone che poteva essere interpretato come un ego smisurato e fragile come
una bolla, ma in quell'occasione risultava più serio che mai, desideroso di portare la vicenda ad una conclusione

 
Let's dive, I wanna dive, to the bottom of the ocean
 
Da parte sua Max lo teneva d'occhio, cercando di arginare l'oceano in piena nonostante nemmeno lui fosse nel pieno della lucidità. Complice la sfera rossa che
scrutava da dietro le lenti dei suoi spessi occhiali come una veggente in grado di prevedere il futuro.
I capelli rossi gli fiammeggiavano intorno al volto scavato dalla fatica bagnato di sudore e pioggia.

 
I took a bite out of a mountain range, thought my teeth would break the mountain down
 
I componenti delle rispettive organizzazioni erano state mere pedine di una partita a scacchi riguardante le sorti dell'intero pianeta. Si sarebbero potuti affrontare
nell'ennesima lotta pokemon, Camerupt contro Sharpedo.
Invece no.
Si erano appropriati di due oggetti intrisi di magia arcana impiegati al fine di evocare i pokemon all'origine del mondo fisico in carne ed ossa.
E si fronteggiavano furiosamente, senza rendersi conto che l'uno senza l'altro non sarebbero arrivati a quel punto.

 
Let's take a ride, we'll take a ride, I wouldn't leave here without you.
 
"Groudon, fai attenzione!" Max si spostò sulla difensiva mentre uno tsunami abbatteva la rocca su cui il dinosauro rosso si era rifugiato.
Un'altra spuntò dalla superficie marina sconquassando il terreno ancora di più.
"Sì! Così, Kyogre! Non deve rimanere più nulla tranne acqua!" Un ghigno feroce davanti alla montagna che si sbriciolava come sabbia in grado però di
assorbire l'acqua e trascinarla nelle sue viscere.

 
I am a mountain
I am the sea
You can't take that away from me.

 
Kyogre si inabissò nuovamente prima di proiettarsi fuori dall'acqua e colpire direttamente il suo avversario, magari provocandone l'annegamento, ma si schiantò contro un'alta
parete rocciosa e ricadde nell'oceano nel quale Groudon rischiò di finire artigliando il vuoto in precario equilibrio.
Ivan si portò una mano alla fronte, piegandosi sulle proprie ginocchia sempre più instabili e alzò gli occhi verso Max i cui occhiali scheggiati colpirono il suolo esplodendo in
una miriade di schegge.
Il leader rosso spalancò gli occhi sfocati da gocce di acqua salata ed avanzò alla cieca sempre più vicino allo strapiombo.
Un solo passo sarebbe stato fatale per entrambi.

 
You can't understand that I won't leave
'Til we're finished here

 
Le sfere brillavano accecanti e ardenti: intorno ad esse si era creato un campo di forza tale da respingere chiunque avrebbe osato prenderle in mano o avvicinarsi.
Grandine e pioggia cominciarono a cadere incontrollate distruggendo vegetazione ed erodendo alture che trovarono sollievo unicamente quando il sole squarciò le nubi violacee, mostrando le onde marine che trasportavano pokemon acquatici stremati quanto quelli sulla terraferma che avevano invano cercato rifugio nelle loro tane tra cespugli e grotte, increduli di ciò che stava succedendo.

 
Nothing lasts forever, except you and me
 
Le reclute dei team giacevano prive di energie in bilico tra terra e mare nonostante non fossero direttamente colpevoli del disastro in corso; erano giovani con ideali fragili che
si erano lasciati catturare dalle parole di due uomini che portavano avanti cause opposte.
I tenenti nel frattempo si erano allontanati attoniti dal degenero dello scontro lasciando i leader soli ad affrontarsi, ma i due pokemon leggendari possedevano in egual misura una forza smisurata.
"Groudon..." Max cercò di impartire un nuovo ordine di attacco quando il suolo sotto i suoi stivali si sbriciolò facendolo restare appeso alla rupe solo con la mano destra, sotto di lui l'oceano e le fauci di Kyogre.

Fino a pochi istanti fa per Ivan sarebbe stata l'occasione d'oro per confermare il suo credo, trionfare ed essere consacrato alla gloria di tutti quelli che avevano lavorato nel team, ma con le poche energie che gli restavano si gettò verso il corpo in caduta libera del rivale, finendo con lui tra le onde per poi riemergere tenendogli la testa fuori dall'acqua.

 
Love can last forever between you and me
 
"Ma cos...?!" L'idrotenente Alan vide benissimo il gesto del suo migliore amico: "Ha sprecato l'opportunità!"
"Scommetto che adesso lo affogherà!" Ottavio corse fuori preoccupato e dimentico per un istante di non saper nuotare, ma Ada gli sbarrò il passo e Rossella, con grande sgomento del collega, le diede una mano.
"è troppo rischioso!" Dissero entrambe: "Non dobbiamo muoverci di qui!" I quattro tenenti rimasero a guardare increduli le due sfere perdere di luminosità e scoppiare come palloncini mentre il meteo tornava a stabilizzarsi e la superficie del mare tornava uno specchio liscio.
Kyogre portava sulla schiena due corpi fradici che si tenevano stretti e li depose su un lembo di suolo prima di ritornare nelle profondità mentre Groudon lentamente tornava sottoterra.

 
You are my mountain,
you are my sea

 
"Sono morti?!" Rossella sbiancò in viso; non sapeva se a turbarla era l'epicità dello scontro o il vedere l'uomo da lei amato più di sé stessa così vicino a qualcuno contro cui lei non avrebbe mai potuto competere in amore.
Ada le appoggiò comprensiva il braccio intorno alle spalle: anche lei era preoccupata per Ivan e alquanto stupita da come si era lanciato al salvataggio della persona che dichiarava di detestare.

 
Ripresosi da tutti gli sforzi, Ivan tossicchiò e si spazzò via la sabbia appiccicata alla sua muta blu facendo attenzione a non far male al suo rivale ancora mezzo rintronato e raggomitolato sotto il suo braccio.
Poi si tolse la bandana, la strizzò e si abbassò la parte superiore del vestiario. Il torso ricoperto dalle cicatrici delle lotte contro Sharpedo selvatici aveva nuovi segni lasciati dagli eventi accaduti poco fa, ma non gli davano fastidio per nulla.
Pensò piuttosto a passarsi le dita nella barba folta, rimuovendo residui di alghe e terriccio; di fianco a lui Max cominciò a dare segni di ripresa, tastandosi intorno per verificare di essere sulla terraferma.
Lentamente distese prima una gamba, poi l'altra e si levò gli stivali rovesciando l'acqua che vi era entrata ed il cappotto ancora bagnatissimo.
I capelli gli si appiccicavano al viso smagrito e segnato finendogli negli occhi che ancora non riusciva ad aprire a causa della miopia e della salinità idrica.
Ivan allungò una mano verso la sua, guidandolo di fronte a sé e lasciandosi circondare dalle sue braccia esili: "Avrei dovuto capirlo prima..." mormorò tra sé e sé.
Max non riusciva a dare un nome a quanto gli stava accadendo o una spiegazione logica al perché della sua ultima azione.
Prima di quel giorno avrebbe respinto con tutte le sue forze quel sentimento che lo stava inebriando fino a spingerlo tra braccia del suo nemico di sempre, per giunta senza vederci e dopo aver quasi rischiato la vita.
Il Capitano avrebbe potuto dargli il colpo di grazia, ma non quella volta.
Soprattutto dopo averne toccato il cuore con mano.
Era qualcosa in più del fisiologico bisogno di calore dopo quell'inaspettato bagno fuori stagione, lo faceva sentire libero e ne desiderava ancora di più.
Anche quando gli passò il bruciore agli occhi decise di non aprirli e godersi quell'abbraccio usando tutti gli altri sensi ed escludendo qualsiasi possibile distrazione.
Esistevano solo lui ed Ivan.
 
 
 
   
 
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