Perché mi ostino a continuare a respirare?
Dovrei decidermi per una buona volta a farla finita.
Stamattina sembrava una buona giornata, finalmente un'altra A nel compito di storia.
Stavo per riporre trionfalmente il foglio che mi avrebbe permesso un week-end da sballo nell'armadietto... Per ritrovarmi a faccia in giù sul pavimento, le vie respiratorie bloccate da una scarpa firmata.
Il mio compito è stato fatto a pezzi.
Le risate delle cheerleader ronzano ancora nelle mie orecchie.
Sono tornato a casa con il cuore a pezzi.
É questa la Columbine? Il posto magico di cui tutti parlano?
Questo dovrebbe essere il mio anno migliore, l'ultimo.
Quello dove lasciare il segno.
E l'unico segno che sto lasciando è quello del mio sangue sui mattoni, sui banchi, nel cesso.
Ogni giorno torno a casa con un livido nuovo,mia madre lo fissa ma non dice nulla.
Probabilmente pensa che me li faccio io.
Mi crederebbe se le dicessi la verità?
Mi crederebbe se la mattina, mentre mangio i pancakes, le dicessi "mamma, non voglio andare a scuola perché sono stanco di venire trattato come un sacco da boxe dai cappellini bianchi"?
Non credo proprio.
So già come andrebbe.
"Dylan, tesoro,parlane con la dottoressa. Vedrai che troverà una soluzione per queste brutte paranoie".
E giù un'altra pillola.
E su con la voglia di uccidermi.
Voglio vedere il mio sangue lambire i mattoni bianchi del pavimento, voglio sollevarmi mentre il mondo resta fermo a guardare cosa succede a portare qualcuno al limite.
Ma non ho scelta.
Devo stringere lo stomaco, trattenere le lacrime e andare avanti.
Mi ha scritto Eric su AOL.
Sembrava parecchio euforico.
Stasera ci vedremo a casa sua, forse vuole mostrarmi il nuovo livello di Quake.
O forse metteremo a punto un piano per la conquista del pianeta.
Vedremo.