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Autore: FERDI    13/03/2020    1 recensioni
tratto da una storia vera: la mia. era una delle tante giornate estive londinesi e Draco, disposto più che mai ad allenarsi a quidditch si ritroverà una scomoda verità.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Papà che cos’è questo?!

 
Era una delle tante giornate estive londinesi: nuvole e poco ventilate, insomma, perfette per volare. Al Malfoy Manor il giovane rampollo della nobile famiglia si stava annoiando e, notando il tempo, decise che quello era un ottimo giorno per allenarsi nel suo sport preferito: il Quiddicht. “mi devo assolutamente allenare! Il prossimo anno ci saranno le selezioni e voglio giocare in squadra, così potrò battere quel pallone gonfiato di san Potter”
Questi erano i pensieri del giovane Draco mentre correva a più non posso verso la soffitta deciso a recuperare la vecchia scopa del padre. “Ma dove merlino sta la scopa?!Ma che cavolo di casino che c’è ?! pensare che abbiamo mille elfi dovrebbe essere tutto lucido qui. Ora che ci penso, potevo chiedere direttamente a loro di portarmela giu. Accidenti! Sono uno stupido. Hugh ECCOLA!” disse draco vendendo la scopa messa sul ripiano alto di un grosso mobile. Deciso più che mai a recuperare quella maledetta scopa, si arrampicò sul grosso armadio e mentre allungava il braccio per prenderla “Da buona scopetta, vieni da pap..AAAAAAAAAHHHHHHHHH”

BUDUBUM!!!!

L’ armadio cadde a dosso al giovane malfoy, che si ritrovo sepolto dai mobili, libri e scartoffie.
“Che botta! Ma tu guarda che casino !!!”  disse nel frattempo che si rialzava. Mentre cercava ancora quella scopa noto una pergamena. Di solito, questo non avrebbe attirato la sua attenzione dato che poteva essere benissimo qualcosa di suo padre o di suo nonno o di qualche altro parente defunto. Questa, invece, l’attirò in quanto aveva letto decisamente il suo nome. Da bravo serpeverde, preso dalla curiosità Draco inizio a leggere ma se ne penti l’istante dopo. Si senti gelare tutto in una botta, non poteva essere, non era vero lui non poteva essere stato adottato. 
Preso dalla foga corse subito in camera sua e chiuse la porta sbattendola. “No, non può essere vero, com’è possibile ?! ora la rileggerò e tutto sarà come prima. Sicuramente c’è un errore” ma rileggendo non che poté trovare conferma di ciò che aveva letto. “Okay che mamma aveva avuto difficoltà ad avere figli (per questo non ho potuto avere un fratello/ sorella) ma è mai possibile che non riuscissero proprio?! Ma poi cosa importante: chi sono i miei genitori ?!” a questo pensiero le gambe gli cedettero si mise seduto per terra con le ginocchia al petto e le prime lacrime iniziarono a solcargli il volto “perché non mi hanno voluto i miei genitori, saranno per caso morti?  Forse erano amici di papà o forse sono uno di quei tanti orfani della prima guerra e, non potendo avere i figli, hanno deciso di adottarmi. FORSE NON SONO MANCO PUROSAGUE! ODDIO E SE FOSSINATO BABBANO?! (no, forse a quel punto non mi avrebbero adottato) oppure se fossi, in realtà, il figlio di zia Bella! in effetti assomiglio molto di più ai Black che ai Malfoy anche se sono biondo, ma ora che ci penso anche zio Rodolfus è biondo! e se una volta usciti da Azkaban mi rivorranno a casa, MA NON VOGLIO ANDARE CON LORO! VOGLIO STARE CON MAMMA E PAPA’ ” a questa riflessione iniziò a singhiozzare cercando di capire come fare per risolvere la situazione.
 
 
Era da poco rientrato da lavoro, finalmente quella giornata era finita. “Quel Weasley ! che pezzente spina nel fianco! La prossima volta che lo vedrò gli lancerò qualche fattura” disse mentre si levava il mantello e si metteva nel suo studio. Una volta seduto sulla sua poltrona preferita chiamo un elfo domestico dicendo “Va a chiamare Draco, digli che lo voglio vedere” e l’elfo ubbidì. In effetti, Lucius Malfoy adorava tenere tra le braccia la sua piccola peste e chiedergli cosa avesse fatto durante la giornata, ma rimase sbalordito nel sentire l’elfo domestico dire che il padroncino non era voluto scendere. “Digli che deve venire giù subito” disse iniziando a perdere poca pazienza rimastagli e l’elfo riandò. Pochi minuti dopo l’elfo torno tremolante e, con voce titubante, disse che il padroncino non ne voleva proprio sapere di scendere.  A questo punto, Malfoy senior preso dalla collera si diresse nella camera del figlio pronto a fargli una grande lavata di capo. Entrò nella stanza dicendo “Draco ti sembra questo il modo di accogliere tuo padre?!” ma quando lo vide rimase interdetto, perché piangeva? Che avesse frugato di nuovo nella biblioteca e si fosse fatto male. “Ehi ma cosa…” “PERCHE’ NON ME LO AVETE DETTO?!” “detto cosa?” “CHI SONO I MIEI GENITORI? SONO ZIA BELLA E ZIO RODOLFUS, VERO? SAPPIATELO CHE NON MI MUOVO DI QUI ““DRACO, MA CHE STAI DICENDO?” “SONO STANTO ADOTTATO, ORMAI LO SO! HO TROVATO QUESTA IN SOFFITTA” disse singhiozzando e mostrando al padre la pergamena. Il padre prendendo la pergamena e trattenendo una grossa risata disse “Draco, questa è l’adozione di Zeus, il tuo cavallo” e in quel momento draco capì come si sentiva Weasley davanti a Granger e Potter: un perfetto idiota.
  
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