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Autore: MagiaOscura    17/03/2020    2 recensioni
Andromeda Tonks è sicuramente la pecora nera della famiglia Black mentre Bellatrix soprattutto fu la seguace più fedele dell'Oscuro Signore e Narcissa è stata principalmente madre e moglie. Ma come sono cresciute le tre sorelle? E come potrebbe essere stata la loro infanzia? Magari la stessa Andromeda sarebbe potuta diventare come Bellatrix, se non avesse incontrato sulla sua strada Ted Tonks. E' della loro giovinezza che parlerò quì, e porterò un ritratto inedito di Bellatrix, Andromeda e Narcissa Black.
Genere: Dark, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Tonks, Bellatrix Lestrange, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Ted Tonks | Coppie: Lucius/Narcissa, Ted/Andromeda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Andromeda e Narcissa si riconciliarono in effetti si riconciliarono già la mattina seguente, e nessuna delle due fece riferimento alla sera precedente, mentre Bellatrix a dire il vero non si accorse che le sorelle avessero litigato, visto che dormiva profondamente il giorno precedente.
Era domenica, e quel giorno non avrebbero avuto nessuna lezione, quindi ognuna avrebbe fatto ciò che voleva. Narcissa avrebbe trascorso il pomeriggio con Lucius nel dormitorio, tanto per cambiare mentre Bellatrix insieme alla sua banda avrebbe dato la caccia a qualche babbano. Andromeda invece avrebbe studiato nel suo angolo preferito nel parco.
“Oh finalmente. Oh, accidenti…di nuovo quello - sbottò Andromeda contrariata vedendo Ted Tonks, che non sembrava spiarla, questa volta – Tonks!”
Andromeda lo chiamò entro pochi secondi si pentì di quest’azione. Proprio ora che l’aveva lasciata stare lei attirava la sua attenzione: non sapeva neanche lei perché.
“Ehi, Andromeda! Quale buon vento…necessiti di qualcosa?” le disse bonariamente il ragazzo, che non sembrava più impacciato in sua presenza come prima, quando arrossiva tremendamente. Non tradiva il sentimento che nutriva per lei, ma sembrava molto più maturo.
“Io? Da te??? Ma quando mai! – esclamò contrariata Andromeda, che a dire il vero  non sapeva cosa dirgli – c…come stai?”
Ted rimase piacevolmente sorpreso dalla domanda di Andromeda, che non gli aveva mai chiesto come stesse e a dire il vero non cercava nemmeno di fare conversazione con lui, se non per prenderlo in giro.
“Bhe…direi bene. Mi sto preparando per gli esami del prossimo anno…sai, ci sono i M.A.G.O…vorrei rendere contenti i miei genitori anche se non ne capiscono molto di magia, ma mi dicono sempre di studiare moltissimo. Tu invece?” le chiese Ted, sorridendole e mettendola terribilmente in imbarazzo.
“Bhe…anche io, ho appena finito di studiare. Anche io vorrei ottenere più M.A.G.O possibili”
“Cosa farai dopo Hogwarts?” le chiese Ted, sinceramente interessato e per nulla impacciato come quando l’anno scorso arrossiva come un peperone anche se lei lo offendeva con epiteti orrendi.
“Io? Bhe…innanzitutto sposerò Rabastan Lestrange come mio padre desidera, e poi mi piacerebbe lavorare alla Gringott”
“Sposare Lestrange? E’ davvero ciò che desideri? Condizionare il resto della tua vita per fare felice tuo padre? Dovresti vivere per te, non per i tuoi”
“Cosa!? E cosa ne sai di come vivo e perché vivo?” sbottò Andromeda, che tollerava ben poco le intromissioni di Ted nella sua vita privata, anche se a dire il vero non sbagliava. Rabastan Lestrange non le piaceva proprio per nulla a dire il vero, ma questo aveva deciso suo padre e lei era legatissima a quest’ultimo.
“Tu sei bellissima e intelligente, Andromeda Black. E Lestrange è stupido e puzza, non vedo cosa potrebbe fare per renderti felice”
“E tu avresti il coraggio di dirglielo in faccia?” disse Andromeda stizzita, tanto per cambiare il discorso, dato che Ted la stava mettendo sempre più in difficoltà.
“Si, l’ho fatto. Vedi il naso rotto? Schiantesimo in pieno volto da lui perché gli ho detto di starmi lontano perché aveva l’alito puzzolente” disse Ted, ridendo di gusto.
“Ah, bhe…hai coraggio, o sei solo stupido, Tonks” disse Andromeda, anche lei ridendo. Era la prima volta da quando Ted iniziò a farle la sua corte serrata già al primo anno che le suscitava un sentimento vicino alla simpatia.
“Senti…non voglio infastirti oltre. Adesso va…”
“No…puoi restare”
Non sapeva neanche lei perché lo lasciava restare visto che lo aveva sempre cacciato in malo modo, mentre ora gli chiedeva di restare, proprio quando se ne stava andando e aveva il forte desiderio di staccarsi la lingua a morsi, ma era quasi imbarazzata adesso dallo scacciarlo.
“Ah…ma davvero? – le chiese Ted, che stentava a credere alle parole della ragazza – e non ti darei fastidio? Cioè…non mi hai mai voluto tra i piedi”
“Senti…fai come ti pare. Se vuoi resta, se no vattene pure”
“Resto, resto. Facciamoci una camminata? Potremmo andare al Lago Nero se ti va, si sta bene lì” le propose Ted, e alla non risposta di Andromeda il ragazzo si incamminò, prendendo il suo silenzio come assenso. La camminata durò circa dieci/quindici minuti, durante i quali i due ragazzi non si scambiarono nessuna parole. Andromeda invece si domandava chi glielo avesse fatto fare di seguire Ted, correndo il rischio di sporcarsi le scarpe nuove di zecca che le aveva regalato suo padre fatte di pelle di coccodrillo per gli ottimi risultati ai G.U.F.O.
“Bhe, eccoci qui! Allora, non ti pare bellissimo? Io lo adoro!” esclamò Ted, guardando il Lago Nero incantato.
“Incantevole” rispose sarcastica Andromeda, pur trovando bellissimo il paesaggio ma non voleva dare la soddisfazione a Ted di trovarsi in qualche modo a suo agio in sua presenza.
I due erano silenziosi, e si trovavano in un posto quasi deserto, visto che la maggior parte degli studenti si trovava a studiare nei rispettivi Dormitori. Andromeda e Ted invece se la cavavano alla grande con gli studi e si erano portati piuttosto avanti coi rispettivi programmi.
“Ma che fai?” gli chiese Andromeda, notando il suo ennesimo strano comportamento.
Il ragazzo stava lanciando dei sassolini nel Lago, e sembrava anche divertirsi da questa cosa che la ragazza trovava a tratti ridicola.
“Lancio sassi in acqua. Sono molto bravo in questo. Rimbalza più volte prima di affondare. Guarda qui” - le disse, lanciandone uno che rimbalzò sei volte prima di affondare – vuoi provare?  Tieni, prova” le disse, porgendogliene qualcuno in mano.
“E va bene, se proprio insisti” gli rispose Andromeda. 
La cosa sembrava tanto buffa quanto ridicola alla ragazza, ma si fece convincere anche dall’insistenza di Ted, e lanciò con tutta la sua forza un sassolino, che affondò senza rimbalzare.
“No, non proprio così, lascia che te lo mostri” le disse Ted divertito, afferrandola con dolcezza alla mano, da dietro. In altre circostanze Andromeda lo avrebbe schiantato, ma questa volta non lo desiderava per nulla, quasi come se qualcosa la frenasse. La ragazza si lasciò guidare dal braccio di Ted, e questa volta il sassolino le rimbalzò quattro volte.
“Che bello, ci sono riuscita!” esclamò Andromeda felice, ma ben presto si ricompose, cercando di mantenere il contegno che le aveva insegnato il padre.
“Ma guarda tu! esclamò Ted, sorridendole – quindi anche Andromeda Black prova emozioni! Ma guarda tu!”
“Si ma non farti strane fantasie. Mi è venuto spontaneo…ridevo perché sei un buffone” disse stizzita Andromeda, che sicuramente non voleva illudere Ted di aver cambiato idea su di lui in qualche modo.
“Ops – disse Ted, guardano leggermente preoccupato davanti Androma – proprio ora”
“Cosa è successo, Tonks? Sei proprio strano”
“La tua sorellina minore e il suo umile fidanzato”
A Andromeda venne la tachicardia: in nessuno modo voleva far sospettare a Narcissa così come a Bellatrix il fatto di aver fraternizzato seppur per un’oretta scarsa col nemico. Ma Ted la bruciò sul tempo.
“Bhe, non voglio darti nessun problema con le tue sorelle, Andromeda. Ti saluto, spero di rivederci. Dimentico, hai un bellissimo profumo, mettilo più spesso. Io sto quì all’alba, di solito salto la colazione”
“Va b…accidenti, non lo so se capiterà, non ho tempo da perdere…cioè…se capita si, va bene. Comunque puoi chiam…armi Dromeda quando stiamo da soli…cioè se saremo da soli” disse Andromeda a Ted, balbettando incredula per le sue parole: era la prima volta che non lo cacciava in malo modo e non lo faceva picchiare dai Lestrange…le stava quasi simpatico a dire il vero.
Mentre Ted si allontanava, Andromeda lo continuava a fissare, fino a quando non divenne troppo lontano.
“Andromeda Black che fraternizza col nemico. Questa è da prima pagina sulla Gazzetta del prof…”
Ma Lucius Malfoy non fece in tempo a finire la frase che ricevette un poderoso pugno in faccia da Andromeda, che dopo il fatto compiuto si mise le mani alla bocca.
“Ma…Dromeda! Ma che ti è saltato in mente!!!” esclamò Narcissa, incredula per il gesto della sorella.
“Io…mi dispiace, Cissy”
“Tu e le tue stupide insinuazioni, idiota! Quando la finirai di provocare!?” disse Narcissa al fidanzato, che aveva un labbro spaccato.
“Ed…dai! Scherz…avo. Vedendo Tonks nei paraggi…volevo fare una battuta” balbettò Lucius, toccandosi il labbro insanguinato.
“Aggiungi anche Andromeda alla liste di chi ti ha schiantato o preso a ceffoni e pugni da quando sei arrivato a Hogwarts. Arrivederci, Andromeda: andiamo”
Narcissa afferrò la sorella di mezzo per il braccio e la tirò piuttosto energicamente per il braccio, lasciando Lucius leccarsi le ferite da solo.
“Cissy…scusa. Ma Malfoy e le…”
“Oh, al diavolo Lucius. Sa essere fastidioso a volte, lo fa anche con me. Comunque ascoltami. Per Pasqua quei cialtroni dei tuoi genitori non vogliono lasciarmi da lui, e ci saranno i tuoi zii. Te la senti di intrattenere quel topo di fogna di Sirius?”
Andromeda era sollevata per il fatto che Narcissa non avesse dato alcun peso alle insinuazioni di Lucius così come non l’aveva vista con Ted. Ma un pochino meno per la contemporanea presenza degli zii a Villa Black: se Regulus era sicuramente il cugino preferito di Narcissa oltre che sicuramente il più educato e silenzioso, Sirius era il demonio fatto persona. Era il preferito di Bellatrix e il cocco della famiglia in quanto erede principale della linea maschile della famiglia e dei principali beni dei Black e sul quale erano riposte tutte le aspettative. Uno degli aspetti dolenti di Sirius era il suo carattere indomabile. Il bambino infatti non capiva la linea tra il bene e il male, e arrivava a fare scherzi che sfociavano nella crudeltà credendosi simpatico e naturalmente Narcissa era il suo bersaglio preferito.
“Sirius, ma si può sapere che ti ha fatto Narcissa???” gli chiedeva costernata Andromeda, ogni volta che le faceva uno dei suoi scherzi.
“La sua puzza sotto il naso…il suo atteggiamento…mi da fastidio il fatto che esista, ecco. Tu e Bellatrix siete divertenti, lei è soltanto fastidiosa” rispondeva sempre Sirius a Andromeda e Bellatrix, quando cercavano di difendere la sorella minore, spesso beccandosi i rimproveri dei genitori e degli zii.
“Sirius deve soltanto sfogarsi, è vivace e voi, in quanto cugine dovete lasciarlo divertisi” dicevano sempre gli zii, che Narcissa odiava a morte.
 
“Intrattenere? Ma si certo, come no – le disse Andromeda, con un sorriso incoraggiante – tranquilla, me la vedrò io con quella pesta”
“Lo odio”
“Cissy, tranquilla. Cercherò di tenerlo occupato – le disse Andromeda, che era forse l’unica persona al mondo a trovare del bene in Sirius, pur non essendo accondiscendente con lui – cerca solo di farti vedere poco”
“Grazie, ti voglio bene” le disse Narcissa, abbracciandola.
 
Nei giorni Andromeda tornò ripetutamente al Lago Nero di primo mattino, senza fare colazione. C’era qualcosa che la incuriosiva di Ted, qualcosa che non sapeva spiegarsi. L’ultimo giorno prima delle vacanze pasquali, la ragazza come al solito si trovava al Lago Nero, ma Ted Tonks ancora non c’era.
“Dai, è la scusa ideale per svignarmela” pensò Andromeda, quasi sperando che Ted non venisse.
“Ehi, Dromeda! Scusami…ma stavo facendo una cosa” le corse incontro Ted, nascondendo qualcosa dietro la schiena.
“Cosa, di grazia? Tanto a parlare di come si corteggiano le donne…ma tranquillo, io non mi offendo…volevo vedere come quelli come te si relazionano con una raga…”
“Tieni – le disse Ted, interrompendola e regalandole una rosa – ci ho messo tutta la notte a incantarla ma ci sono riuscito poco fa. Prima che me la butti in faccia, vorrei dirti che è speciale: non si seccherà mai e non potrà essere distrutta in nessun modo, se non da te”
Andromeda osservò quella rosa piena di curiosità, fissando di tanto in tanto Ted senza proferir parola.
“Allora? Perdonato, o sei ancora arrabbiata con me?”
“Io, cosa? Ah no…non lo ero. Ma perché me l’hai regalata? Cioè…non è mica il mio compleanno…”
“Si, è vero. Ma domani è Pasqua, e non sapendo quali dolci amassi, ho pensato a questa. Scusa, ma non abbiamo avuto modo di parlare di cosa ci piacesse” disse Ted, con tono quasi colpevole.
“Tranquillo…mi…piace moltissimo. Senti, devo andare ora…ho le valige da preparare…ci…ved…iamo…anzi, addio” si corresse immediatamente Andromeda, allontanandosi a passo svelto da Ted, che la guardava soddisfatto.
 
“Io sto impazzendo…io sto impazzendo” si ripeteva Andromeda nella mente. E in effetti si sentiva impazzire: non solo non aveva buttato la rosa che le aveva regalato Ted, riponendola nella valigia, ma pensava addirittura a lui e al pensiero che le aveva fatto. Si sedette bruscamente sul letto, arrabbiata con sé stessa e con la sua debolezza.
“Che hai, sembri strana…fino a prova contraria sono io quella che dovrà scappare dai bolidi di Sirius” le disse Narcissa, che entrò nel Dormitorio che condivideva con Bellatrix e Andromeda.
“Cosa? Ah…nulla”
“E quella rosa? Hai deciso anche tu di aprire il tuo cuore di ghiaccio, è?” le disse scherzosamente Narcissa.
“Ma che…è solo Tonks”
“Tonks!? E tu la tieni dentro la tua valigia???” le chiese Narcissa, scandalizzata e incredula.
“Non farti strane idee, Cissy. E’ soltanto una rosa, e sai che mi piacciono”
“Ma si, dai. E’ vero che ti piacciono…tu in cambio puoi regalargli dei crisantemi” le rispose la sorella minore, accennando a una risata ricambiata da Andromeda.
“E Bella?” chiese quest’ultima, non vedendo tutto il giorno la sorella maggiore.
“Sta dando la caccia ai nati babbani”
“Ah…bene” disse Andromeda, che stava riflettendo sulle azioni di Bellatrix e Narcissa dopo aver passato dei giorni in compagnia di Ted, volente o nolente. Il giorno dopo avrebbe visto anche Alphard Black, lo zio scapolo bravo nel dare consigli, e che sicuramente avrebbe saputo darle qualche consiglio su questa sua lotta interiore.
   
 
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