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Autore: stellinabg    18/03/2020    1 recensioni
Cos’era stato? Un sogno? Impossibile. Lui era un vampiro e i vampiri non dormivano.
Che fosse un ricordo? Impossibile anche questo. Da che aveva memoria, lui odiava la famiglia Tapes. Inoltre, non aveva alcun ricordo che un evento simile fosse mai successo nella sua lunga esistenza.
E allora, cosa significava tutto ciò?

Sogni e ricordi si fondono tra loro, rivelando quale può essere la scioccante verità, di cui nessuno ha più memoria, che riguarda la scomparsa di Asura Tapes e che per secoli è stato l'apice dell'eterna rivalità tra Krul e Karr.
[PG: Karr Lest - Krul Tapes - Asura Tapes]
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Asura Tepes/Asuramaru, Krul Tepes
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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«ASURAAAA!»
Le urla di Krul rimbombavano per i corridoi deserti. La luce tremolante delle plafoniere sul soffitto rischiavano quel luogo ad intermittenza, per poi farlo rimpiombare nel buio più assoluto. Il rumore delle scarpe della progenitrice sul pavimento accompagnava quelle urla disperate.
«ASPETTAMI KRUL!», gli urlò il tedesco, correndo dietro di lei, non riuscendo però a mantenere il suo passo.
Un profondo senso di irrequietezza, misto a terrore, invadeva ogni fibra del suo corpo, ma continuava a correre disperato dietro alla sua acerrima rivale, fino a vederla inghiottire dalla luce accecante di una stanza, posta al termine di quel lungo corridoio. La seguì all’interno e la vide mentre tentava inutilmente di aprire una capsula di vetro, a cui era impossibile avvicinarsi senza venire risbattuti violentemente a terra. Si mosse con rapidità e l’accolse tra le sue braccia, impedendole così di impattare violentemente al terreno.
«Tutto bene…?», le domandò, con sincera preoccupazione.
«Dobbiamo salvarlo!», fu la sua unica risposta, mentre le sue iridi scarlatte si spostarono dal suo volto per tornare a puntarsi con decisione verso il luogo in cui si era avventata qualche attimo prima. Il tedesco seguì il suo sguardo e rabbrividì quando realizzò qual era la situazione.
«Asura…?!»
Il corpo nudo del vampiro era immerso in un liquido trasparente, imprigionato in quella capsula attorno cui rischiaravano dei campi di elettricità, gli stessi che evidentemente avevano sbattuto via violentemente la terza progenitrice. Senza pensarci due volte, lasciò la ragazza e si precipitò velocemente verso quella capsula, come già aveva fatto qualche attimo prima Krul stessa. Quel campo di energia però gli impedì di avvicinarsi a sufficienza al vetro, anche se a differenza della rossa, riuscì a fare resistenza affinché non fosse rigettato violentemente indietro.
«ASURA!»
Questa volta era lui ad urlare disperato, mentre quei fasci d’energia si scontravano contro la sua pelle, quasi fossero delle fruste, andando così a provocargli ferite sempre più profonde sul suo corpo.
Perché non apriva gli occhi? Era forse morto?
«ASURA!»
Questa volta il suo urlo, fu accompagnato da quello di Krul che sembrava averlo raggiunto, ma poi la sentì urlare di dolore, fino a vederla volare via ancora una volta.
«Krul, stai indietro!», le urlò, quasi a volerla proteggere, quando ormai di fatto era troppo tardi. Vide il suo corpo impattare violentemente sul pavimento, senza che il tedesco facesse nulla questa volta per impedirlo. C’era qualcosa di più urgente che gli premeva fare ed era quello di salvare il corvino dalla sua prigionia, ammesso che fosse ancora in tempo per farlo.
«Non dovreste essere qui…»
Era la voce di Asura? Si rivoltò indietro ad osservare la capsula, ma il vampiro pareva essere ancora privo di sensi.
«Karr, portala via da qui!»
Ancora quella voce. Se lo stava immaginando?
Non lo sapeva. Non riusciva a capirlo. Ma lui, non volle dare retta a quell’avvertimento e continuò imperterrito a lottare contro quel campo d’energia, fino ad avere la meglio e riuscire a ritrovarsi con il viso contro il vetro di quella capsula. Iniziò a battere i pugni contro di essa. Una, due, tre volte…
«Ti prego, basta!»
Ancora quella voce. E d’un tratto, si ritrovò gli occhi del corvino puntati su di lui, mentre una delle sue mani si appoggiava stancamente contro l’altra parte del vetro.
«Asura, va tutto bene, ora ti tiro fuori da qui…», cercò di rassicurarlo, mentre sentiva calde lacrime scendere lungo le sue guance, mischiandosi al sangue di quelle ferite che tardavano inspiegabilmente a rimarginarsi.
«Dovete andare via subito, prima che sia troppo tardi…»
Ancora quella voce e vide il corvino, dentro alla capsula, fargli un cenno con la testa, quasi a confermargli che era lui.
«Sei il mio migliore amico. Non me ne vado senza di te!», esclamò con ostinazione, continuando a battere i pugni contro quel vetro che pareva non volerne sapere di rompersi.
«E’ proprio per questo che voglio che tu vada via. Portala in salvo, Karr. Anche se dovesse ribellarsi, anche se dovesse odiarti per questo. Portala via. Proteggila, anche quando non vorrà che tu lo faccia. Te l’affido. Io…io non posso più…io…vi voglio be…»
La voce sparì di colpo e, senza che potesse fare nulla per impedirlo, si ritrovò anche lui scaraventato in terra, vicino al corpo inerme della giapponese che pareva riprendersi proprio in quel momento.
Poi, d’improvviso, una luce accecante rischiarò quel luogo, unito ad un calore impossibile da sopportare persino per lui che era un vampiro. Al contempo, un fischio penetrò nelle sue orecchie, assordante. E poi…
❁❁❁
E poi, più nulla. Solo il soffitto della propria stanza.
Cos’era stato? Un sogno? Impossibile. Lui era un vampiro e i vampiri non dormivano.
Che fosse un ricordo? Impossibile anche questo. Da che aveva memoria, lui odiava la famiglia Tapes. Inoltre, non aveva alcun ricordo che un evento simile fosse mai successo nella sua lunga esistenza.
E allora, cosa significava tutto ciò?
Perché d’un tratto, per una frazione di secondo, la sua mente gli aveva fatto vedere l’immagine di lui che portava in braccio una Krul completamente esamine?




Note: Headcanon che ho scritto per il mio profilo di role del pg di Karr Lest.
   
 
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