L’infermeria della Victoria Punk era sempre stato luogo di fenomeni strani, vedasi Killer ubriaco che aveva abbracciato un cactus portato a bordo da Heat, oppure Wire che, non si sapeva ancora come, si era ritrovato con delle impronte di morsi un po’ ovunque. Certe cose erano all’ordine del giorno, ma mai era stata lo scenario di effusioni romantiche.

“Torao, sta uscendo sangue!” Urlò Luffy, muovendo la sua mano, con una leggerezza quasi aliena, lungo l’avambraccio di Law, lì dove uno squarcio apriva il tatuaggio nero. Ma il chirurgo non lo allontanava e, anzi, mentre si occupava di medicare dei tagli sul petto del più giovane, Law ricambiò il gesto: con una mano disinfettava e l’altra stava sulla coscia del ragazzo, aggrappata ai jeans del ragazzo.

“Lo so, Mugiwara-ya, lo so,” rispose l’altro, suonando scocciato, ma forse più per le occhiatacce che Kid continuava a lanciare ad entrambi, piuttosto che per le attenzioni di Luffy.

Certo, Kid aveva immaginato che Luffy e Law fossero più che semplici alleati, ma non avrebbe mai pensato che arrivassero ad avere interazioni di questo tipo – era strano, soprattutto sapendo quanto differenti fossero quei due. Luffy non gli era mai sembrato essere interessato a certe cose – Law non gli era mai sembrato interessato a certe smancerie.

Quasi come se avesse percepito i pensieri di Kid in quel momento, Luffy si voltò verso di lui, ghignando, “sei tutto rosso,” e senza nemmeno avvisare Law, il ragazzino si mosse, allungandosi verso il lettino adiacente dove si trovava Kid, allungando una mano per adagiarla sul suo petto.

“Ehi, non muoverti, devo medicarti,” protestò Law, sbuffando, ma non fece nulla per riportare le cose all’ordine, anzi, restò lì, seduto a gambe incrociate sul lettino di Luffy, mentre quest’ultimo iniziò a muovere le dita lungo le cicatrici del rosso.

“Ma che diavolo stai facendo?” Kid non era preparato ad una cosa simile, non avrebbe mai pensato che Luffy, fra tutti, avrebbe mai potuto comportarsi in quel modo.

“Non ti farà nulla,” iniziò Law, sorridendo sornione, “è innocuo.”

Innocuo il cazzo, la pelle di Kid stava completamente andando a fuoco sotto quel tocco così dolce da parte di mani che sarebbero state capacissime di sconfiggere anche il nemico più temibile. Era un tocco troppo premuroso e attento per essere quello di chi, notoriamente, era un combattente irruento.

Luffy ridacchiò, “è Torao quello pericoloso! Mette sempre le mani in posti strani!”

Law brontolò, ma anche lui si unì, subito dopo, a vezzeggiare il torace di Kid con la mano libera, “sei tu che sei strano, Luffy-ya.”

“Mi spiegate che cazzo vi salta in mente?” Chiese Kid, corrucciandosi, e se Luffy restò a distanza, continuando ad accarezzarlo con una dolcezza allarmante e orribilmente piacevole e apprezzata, Law iniziò far vagare la propria mano dal busto fino a raggiungere le bende che gli cingevano la vita. In un attimo, le dita tatuate raggiunsero i bordi dei pantaloni, insinuandosi sotto la stoffa al fine di farsi strada…

“Sono i benefici di una alleanza, no?”