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Autore: Dileeee    23/03/2020    3 recensioni
Come aveva fatto a preferirlo a me ? Dopotutto anche io ero un attore, bravo e molto loquace e a detta di tutti affascinante.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lavorare tutti i giorni, gomito a gomito, con la ragazza della quale  sei innamorato da praticamente  sempre non er Lavorare tutti i giorni, gomito a gomito, con la ragazza della quale  sei innamorato da praticamente  sempre non era facile, soprattutto quando “ LUI “ la veniva a prendere al lavoro e attendeva impaziente che lei finisse.
Fissava sempre tutti  con quell’aria annoiata, era un misto di menefreghismo e indifferenza, come se volesse trovarsi da tutt’altra parte invece che li.
Avevamo da poco finito con le riprese, mi guardavo intorno in cerca di Sana, la vidi era seduta su una panchina,  stava chiacchierando con la sua solita aria vivace e la sua  allegria, anche se il suo interlocutore non sembrava molto interessato, lei  lo guardava gesticolando animatamente forse sperando in una reazione,  che però tardava ad arrivare.
Non riuscivo a capire come due persone così diverse, come il giorno e la notte, non solo potessero essere diventati amici ma addirittura erano  amanti.
Lei era una creatura trasparente che non lasciava niente al dubbio, llui era completamente differente, imperscrutabile non lasciava mai trasparire nessuna emozione. 
Quindi  cosa li accomunava ? 
Come aveva fatto a preferirlo a me ? Dopotutto anche io ero un attore,  bravo e molto loquace e a detta di tutti affascinante.
Proprio non ci arrivavo. 
Erano passati i giorni ,  le settimane, era arrivato il Natale. 
Sana mi aveva invitato alla sua solita festa del 24 dicembre per festeggiare tutti insieme.
 Quando  entrai la casa era addobbata si respirava la magia del Natale in ogni decorazione.
Salutai un paio di suoi amici, e mi diressi in soggiorno dove troneggiava uno splendido albero di Natale, la trovai li intenta a chiacchierare con le sue amiche, mostrava fiera raggiante e felice come sempre le decorazione sull’albero che sicuramente erano un nuovo acquisto.
Quando qualcosa, uno sguardo per l’esattezza mi fece distogliere l’attenzione da Sana.
Era a qualche metro di distanza da lei, appoggiato al bracciolo del divano che la guardava a braccia conserte.
Gli occhi di Akito fiammeggiavano di una luce che avrebbe potuto incenerire chiunque, ardevano, c’era una passione nel suo sguardo che non avevo mai visto “ di certi sguardi non bisogna  dubitare mai “ avevo letto una volta su una rivista, era assolutamente vero.
La guardava come un assetato nel deserto, come se  fosse la sua unica speranza di sopravvivenza.
I suoi occhi si muovevano a seconda di dove si spostava Sana, la quale  forse sentendosi osservata si voltò, si fissarono per qualche secondo, e anche gli occhi di lei si accesero della stessa passione.
Un cenno delle labbra di lui ed era come un segnale per entrambi. 
Akito si alzò dal divano, andò verso di lei la prese per mano e la porto’  in giardino .
Attento a non farmi beccare da nessuno, li fissavo da dietro una tenda. 
Nel frattempo aveva cominciato a nevicare, i due erano in piedi l’uno di fronte all’altra,le aveva preso entrambe le mani che teneva strette , le stava sussurrando qualcosa all’orecchio.
Dovevano  essere parole d’amore perché lei sorrideva felice. 
Ad un tratto Akito la prese con ardore, L’attiro’ a se e comincio’ a baciarla con passione , come se fosse troppo tempo che non lo faceva.
Lei  ricambio’  all’istante, stretti in quell’abbraccio non si sarebbero  neanche accorti dello scoppiare di una bomba. 
E poi quando finalmente si staccarono lo vidi, Hayama stava sorridendo !!! Era un sorriso vero e proprio, non il suo solito ghigno o un sorrisetto ironico .
Era  una un sorriso vero, di quelli che illuminano gli occhi e sopratutto la guardava come fosse la cosa più preziosa sulla terra. 
E mentre Sana  tremava per il freddo, Akito si sfilava la giacca e gliela metteva sulle spalle  sfregando la sua piccola schiena per farle calore, avevo capito perché avesse scelto lui e non me.
Mi diressi verso la porta d’ingresso e sparii lungo il viale innevato. Un ringraziamento specialissimo alla mia amica Stefania (Fafanella) senza la quale non avrei postato questa one.
   
 
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