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Autore: Ninnibell2001    25/03/2020    0 recensioni
In un mondo cambiato a causa del coronavirus, in cui convivono a fatica persone comuni e portatori sani del COVID19, Claudia e Pietro, P.S., profondamente diversi e incredibilmente simili, si incontrano e si scontrano, nella zona franca delle Dolomiti del Brenta.
L’amore ai tempi del virus, un racconto breve che vuole esorcizzare la paura e l’isolamento forzato in punta di tastiera, attraverso l’amata scrittura.
Rating verde, i personaggi mi appartengono.
25 marzo 2020
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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7 14 luglio 2024

'Che fa?' Pietro - spalando il letame nel porcile - lo chiese, per la centesima volta, riferendosi a Francesco.

'Quello che faceva un minuto fa: gioca nel box, sotto la veranda' Claudia ridacchiò 'Sei apprensivo. Pretendo una doccia non appena avrai finito e prima di venire a letto, stasera'. Gli fece l'occhiolino, accompagnandolo con una giravolta. La gonna ampia del vestitino estivo violetto a fiorellini, in seta, con le bretelline sottili, vorticò, in maniera sensuale. Voluta!

'Romana, fai poco la spiritosa. Ho già dato l'esempio della mia virilità col primogenito!  Preparati, fra nove mesi bisseremo!' cercavano un secondo figlio, perché Francesco non rimanesse solo; crescere con un fratellino o una sorellina appariva un destino migliore!

'Visite?' in lontananza, il motore di almeno un'auto annunciò l'arrivo di ospiti inaspettati.

La De Angelis sollevò suo figlio dal box, impaurita, stringendolo al petto, intanto che Canali lasciava il recinto per capire cosa accadesse. 

'I nostri amici militari. Oddio, non sono certo siano loro...credo di sì. Il fuoristrada è lo stesso, e dietro ce n'è un altro, ma...' non seppe come dirlo, gli occupanti del veicolo non indossavano alcuna mascherina e lui...ne riconobbe uno, piuttosto famoso.

Dalla recinzione metallica osservò scendere, inizialmente, i due ufficiali dell'esercito - gli stessi con cui aveva interagito e che vedeva in viso per la prima volta, quello alto più anziano, calvo con gli occhi verdi, l'altro bassino e giovane, biondo - ed aprire lo sportello posteriore destro, con referenzialità. 

Un uomo - in abito in fresco lana blu scuro, di taglio sartoriale, e scarpe Duilio nere, gli occhi marroni e i capelli castani - senza remore e protezione, con un sorriso e un pallone da calcio fra le mani, si avvicinò al Dottor Canali, che - maglietta a maniche corte, pantaloni della tuta infilati in un paio di calosce, una vanga sporca di letame in mano - lo fissava. Incredulo! 

'Sono Giuseppe Conte! Buongiorno!' il Presidente del Consiglio si presentò in modo semplice, appropinquandosi verso il cancello elettrico, in una muta richiesta di entrare in giardino.

'Sappiamo chi è...si allontani!' Claudia indietreggiò, in cerca di una distanza maggiore, nonostante la rete.

'Lei è la dottoressa De Angelis, vero? La psicologa?' Conte lo domandò, usando il termine psicologa e non terapista! 

'Non dire niente!' il suo compagno la pregò, temendo volessero arrestarla. Certo, strano...in pompa magna! Non poteva essere il motivo della visita!

La romana gli si affiancò, nessuna paura 'Sono io, Presidente. Che posso fare per lei?'.

'Ha già fatto tanto...sono venuto per ringraziarla. Entrambi. Ringraziarvi, conoscervi, voi tre. Sono sincero, soprattutto Francesco. Questo è il mio regalo, per lui' con le mani, lanciò il pallone sopra il filo spinato. La sfera ricadde al lato opposto, ai piedi di Claudia, rimbalzando...una palla di cuoio…bianca, rossa e gialla. Della Roma!

Pietro la recuperò, inquieto. 

‘Sono tifoso anch’io, romanista sfegatato! E credo che presto il Campionato di calcio potrà riprendere. Grazie a Francesco!’ Conte cercò di farsi ascoltare ‘Dottoressa De Angelis, Dottor Canali…il giorno in cui vostro figlio è nato, una pediatra della zona franca di Molveno ha inviato dei campioni del suo sangue al Centro Prelievi Nazionale, per le analisi neonatali, accompagnandolo con due righe scritte a mano, in cui informava che il paziente fosse stato generato da due portatori sani di COVID19. I tecnici del laboratorio di biologia hanno ripetuto i test sette volte! Francesco è negativo, pulito!’.

‘E’ impossibile, si sarebbe ammalato!’ la romana gridò ‘Io e Pietro abbiamo una carica virale altissima! All'opposto, il bambino è stato sempre in ottima salute’ abbracciò il piccolo di più, a mo’ di protezione.

‘No, non avete capito! E’ negativo al coronavirus, e lo rimarrà. Ha sviluppato una propria immunità genetica in fase gestazionale, talmente forte da impedirgli di ammalarsi’ spiegò il Presidente.

‘E’ qui per dircelo? Per questo motivo, i risultati non ci sono stati mandati prima?’ Canali era scettico; in effetti si era chiesto spesso se il laboratorio utilizzato di cui si era avvalsa la Filippi avesse perso i campioni, quasi alleggerito dall’assenza di risultati ufficiali.

‘Fallo parlare, voglio sentire’ Claudia cominciò a realizzare che Francesco sarebbe stato libero, avrebbe avuto una vita normale.

‘Fra pochi minuti, dal presidio militare di Andalo, sarò in diretta mondiale, per la conferenza stampa che ho sperato di tenere da quando è iniziato il nostro incubo comune. Ci siamo permessi di utilizzare il sangue del vostro bambino, per la sperimentazione di un vaccino, che si è rivelato efficace, in vitro, sugli animali e sull’uomo. I malati sono guariti e il trattamento immunitario di profilassi, che stiamo producendo su larga scala, sarà obbligatorio…funziona davvero, per questo non avremo più bisogno di maschere e adesso non le indossiamo!’ conclude, sereno.

‘Apri il cancello!’ la De Angelis sollecitò Pietro, che la guardava, inebetito…avrebbero potuto vivere assieme, portatori sani e persone comuni. Da lì in avanti sarebbe terminata segregazione e solitudine. Intanto, il loro giardino si popolò, di cinque individui…i tre più noti e due guardie del corpo!

Il Presidente Conte strinse la mano destra di Claudia, baciandola sul dorso; non fu un gesto galante, baciò esattamente la pelle dove era impresso il suo tatuaggio, le lettere P.S.. ‘Claudia, le do del tu…so che è in fuga da molto tempo e ha cercato di rimanere se stessa, di non essere trasformata fisicamente da un provvedimento che io stesso ho dovuto proporre a malincuore, che si è battuta per la sua libertà…e Pietro, ho parlato personalmente col medico che ha finto di operarla. Non so se debba ringraziare più la caparbietà femminile, la fobia degli aghi o l’avidità…’.

‘Ringrazi lui, è il figlio di due portatori sani d’amore!’ la ragazza gli porse Francesco, che, chiacchierino, lallava le sue prime parole.

Conte lo prese in braccio, stringendolo a sé, fregandosene della scia di saliva lasciatagli sul bavero della giacca elegante, mentre, alle sue spalle, i due genitori P.S. si scambiavano un bacio appassionato, sullo sfondo del blu scintillante delle acque del lago di Molveno.

   
 
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