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Autore: Baudelaire    26/03/2020    2 recensioni
Un viaggio studio in Inghilterra.
I ricordi di un'esperienza indimenticabile.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ la prima volta che prendo un aereo, in 16 anni.
British Airways.
Ho un po’ di ansia ma fila tutto liscio come l’olio. Stefania è molto più tranquilla di me. Lei lo è sempre. Un carattere diametralmente opposto al mio.
Mentre siamo in coda per scendere dall’aereo, uno steward mi rivolge la parola.
Ansia a mille.
Ci siamo.
Adesso è il momento di sfoderare tutto quello che ho imparato in quelle ore interminabili passate sui libri di inglese.
Già, ma la messa in pratica, di solito, è tutta un’altra storia.
Tutto sommato, me la cavo bene. Mi chiede perché sono arrivata in Inghilterra. Glielo spiego, sembra interessato. A me sembra incredibile di riuscire a capire quello che dice.
Scendiamo, finalmente, e via verso questa nuovissima ed eccitante avventura.
Io e Stefania ci salutiamo, vivremo in due famiglie diverse. Solo più tardi scoprirò che a lei è andata meglio. Io sono ospite di una signora anziana, lei di una famiglia giovane con due bimbi piccoli. Perché le sfighe tutte a me?
Vabbè, faccio buon viso a cattivo gioco e cerco di non prendermela troppo. Ci dovrò stare tre settimane qui, mi conviene prenderla con filosofia.
Il quartiere dove vivo è tranquillo. Mi sorprendo molto. Le case non hanno porte blindate, ci sono cancelletti bassi all’ingresso e porte in legno. Niente persiane alle finestre, solo tende oscuranti. Non temono i ladri gli inglesi?
Però queste case le trovo deliziose. Mi sembra di vivere in una favola, è tutto così diverso da quello a cui sono abituata. Passeggiamo un po’ per il quartiere, è domenica, non c’è in giro nessuno. Passiamo accanto ad un’abitazione, ci sono due persone in giardino che chiacchierano. Quando passiamo ci salutano, e anche questo lo trovo strano.
La sera sperimento la prima cena inglese, che non è esattamente il massimo della vita, ma in fondo lo scopo di questo viaggio è proprio questo: immergersi a fondo nella cultura del luogo, in tutti i suoi aspetti.
Il mattino dopo sveglia presto. La colazione è straordinaria.
Esco di casa e mi incammino verso la casa di Stefania, che è proprio in fondo alla via. Poi, meraviglia delle meraviglie, vedo passare il lattaio con il suo camioncino, che distribuisce bottiglie di latte lasciandole fuori dalla porta. Mi sembra di stare in un altro universo.
La scuola è molto carina, un posto accogliente.
Non è facile, all’inizio. I primi giorni sono duri, bisogna ambientarsi, abituarsi a parlare una lingua straniera. Però mi sembra tutto bellissimo.
Stringiamo amicizia con tanti ragazzi che vengono da ogni parte d’Europa. Le nostre compagne di stanza sono fantastiche. Io divido la camera con Virginia, una spagnola di Siviglia che parla in continuazione. Stefania la divide con Sabine, una ragazza svizzera, molto fredda e misurata. Virginia è mediterranea, capelli ricci scuri e occhi grandi. Sabine è bionda con gli occhi di ghiaccio.
Bournemouth è una località di villeggiatura molto carina, anche se fa sempre freddo. Tira un’aria gelida, anche se è luglio, e quando ci avviciniamo al mare ancora di più. La Manica è freddissima, nessuno si azzarda ad entrare in acqua. Nessuno, tranne qualche surfista. La spiaggia è quasi vuota, del resto il sole difficilmente fa capolino tra queste nuvole perenni. Ci copriamo come possiamo, per ripararci da quest’aria tremenda.
Il centro è molto carino, la via pedonale è piena di negozi. Facciamo tanto shopping, tra una lezione e l’altra, tra un pranzo da Mc Donald’s e l’altro, tutta salute, veramente.
La sera a volte andiamo in discoteca, si balla, ci si diverte.
Una vita completamente nuova, una libertà assoluta mai provata prima. E’ un assaggio di vita indipendente, un’esperienza indimenticabile che resterà impressa nella memoria per sempre.
In tre settimane riusciamo anche a concederci qualche gita.
Londra.
La vedo, finalmente.
Meravigliosa, spettacolare. È talmente bella che mi toglie il fiato, con il suo caos, i taxi neri, il Tamigi, i negozi splendidi. La giriamo in un solo giorno, troppo poco, ma abbastanza perché questa città mi entri nel cuore.
E poi Salisbury e Winchester, con la sua cattedrale splendida.
E’ un gioiello il sud dell’Inghilterra, distese di verde a perdita d’occhio, senza confini, stradine piccole sotto un cielo coperto di nubi, sempre, è il marchio di fabbrica di questo paese indimenticabile. Il viaggio lo facciamo a bordo di un autobus a due piani, siamo saliti al piano superiore ed è bellissimo vedere tutto da quassù.
Tre settimane volano, incredibilmente.
Abbiamo imparato l’inglese, che era lo scopo primario di questo viaggio, ma ancora di più abbiamo avuto un assaggio di vita, lontano da casa, lontano dalla famiglia, dalla sicurezza di un mondo che ci è sempre appartenuto.
E’ l’antipasto di quello che ci aspetta, una vita di viaggi e avventure in luoghi sconosciuti. Questo, almeno, è il nostro sogno adolescente, mille desideri nel cassetto tutti da tirare fuori. È l’età in cui ti senti invincibile e sai che spaccherai il mondo, che li realizzerai tutti, quei sogni fantastici che ti porti dentro.
Ci sarà tempo per i rimpianti, le disillusioni, le speranze infrante.
Ci sarà tempo.
È stato un assaggio di vita ed è stato indimenticabile.
   
 
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