Note dell’Autrice

Per la serie: a volte ritornano!

Onestamente, non pensavo avrei mai più scritto, né tantomeno pubblicato, storie su Inazuma Eleven, ma all’improvviso mi sono sentita nuovamente ispirata. Perciò eccomi qui con la prima storia, incentrata su due dei miei personaggi preferiti: Fudou e Kidou. 

Spero vi piaccia,

Federica ♛

Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia non appartengono a me, bensì alla Level-5. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, ma solo per puro divertimento.

WHY SO SERIOUS? 

Cammino lentamente a testa alta, scandendo mentalmente ogni singolo secondo, analizzando ogni passo che mi separa da te.

Chissà che effetto ti farà rivedermi. Come se non lo sapessi. La cosa non ti andrà a genio, ma non potrai fare nulla per impedirmi di far parte della nazionale giapponese. Dopotutto, tu non sei nessuno per decidere chi sta dentro e chi fuori, giusto?

Percepisco il tuo odio nei miei confronti; è palpabile. Che hai, Kidou, hai paura di non essere abbastanza? No, a te do semplicemente fastidio perché mi reputi un traditore. Peccato però che l’unico appartenente a questa categoria sia proprio tu. Io non ho mai abbandonato la mia squadra; non di mia spontanea volontà, almeno.

Non riesci a credere ai tuoi occhi, vero? Non riesci a credere che io sia qui. Pensi che non me ne sia accorto, ma ti sbagli. Capto tutti i tuoi sguardi, i tuoi gesti, quei rapidi movimenti che nessun’altro nota.

Sono perfettamente in grado di capire quello che stai pensando, mentre mi vedi entrare come se nulla fosse. Ti secca, vero? Non riesci a capire come Hibiki mi abbia potuto chiamare per la nazionale. Avresti voluto avere tutto il palcoscenico per te, suppongo. Be’, anche se da ora saremo compagni di squadra, non credere che lascerò a te tutti gli onori. Dimostrerò al mondo che posso essere migliore di un fottuto regista con degli odiosi occhialini e un mantello alla Superman. Non penserai di esserlo davvero, mh?

Mi hai battuto sul campo, nella vita privata e sei riuscito ad apparire migliore perfino agli occhi di Kageyama. È tempo di porre fine a questa storia; da oggi sarò io il giocatore che tutti invidieranno. Il più forte, il più capace, il migliore. E tu, caro mio, non potrai fare nulla per evitarlo.

Perché la verità è che non hai alcuna indipendenza, sarai sempre sotto i comandi dei tuoi superiori, svolgerai il tuo compito senza opporti come una marionetta. Ti sforzerai per giocare pulito, in modo onorevole, in modo che tutti ti possano applaudire.

La vera libertà è quella che ho io, una vita dettata secondo le mie regole, senza dovermi preoccupare dei giudizi della gente. Una vita di ombre, di oscurità, di inibizioni.

Guardo una a una le facce allibite dei tuoi – nostri – compagni, compiacendomi di me stesso per la reazione impeccabile. Poi, mi soffermo su di te. Ti rivolgo uno di quei ghigni che ti hanno sempre fatto andare fuori di testa, ma tu non ricambi.

Che c’è, Kidou? Perché così serio?