Lei era un angelo. Di bellezza infinita. Dall'animo puro e magnificamente gentile. Lui un nobile guerriero. Che milioni di battaglie aveva combattuto. In nome dell'onore. Della giustizia. E per un re maligno che non lo rispettava e lo disprezzava. Ma quel giorno senti qualcosa di diverso in lui. Per la prima volta aveva paura. Paura di perdere quella creatura angelica che tanto ammirava e che di lui aveva bisogno per vincere quella guerra. Una guerra che valeva molto di più delle terre, dell'oro, degli schiavi e della gloria. Una guerra che valeva il dono più grande: la libertà. Lei percepì questa paura guardandolo negli occhi. Due smeraldi che brillavano al timido sole d'alba che accarezzava il terreno mentre iniziava la sua scalata verso il tetto del cielo. Pur essendo una creatura ultraterrena era terribilmente attratta da quel guerriero. Da quel essere mortale. Da quel seminatore di morte e di distruzione. Ma sapeva che dentro a quel "corpo di pietra" vi era un cuore buono. Un cuore nobile. Sentiva di amarlo. E per la prima volta nella sua eterna vita si sentiva vulnerabile. Cedere alla tentazione di baciarlo era una mossa che le avrebbe tolto la purezza dall'anima. Ma sapeva che per vincere questa guerra doveva mettere in campo tutte le sue forze e correre dei rischi. E fra tutti i rischi che poteva correre quello era uno dei più costosi. Lui intravedeva nelle sue perle di ghiaccio questa incertezza. Fiutava questo vento di paura. Si avvicinò all'angelo. Lei gli mise la mano sul cuore e sentì quanto forte e coraggioso fosse. Lui le accarezzò il viso e la baciò. Quel baciò fu così intenso da sprigionare un'energia purissima. Un mix di emozioni, che per qualche istante, portò le loro anime su in cielo. Insieme alle stelle. A cantare. A cantare in nome della libertà e dell'amore.