Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: amnisya    02/04/2020    1 recensioni
Dewdrops è una raccolta di vari spin-off dedicati a stralci di vita quotidiana.
Segue la trama della mia fanfiction “Come un Vaso di Pandora” per cui molti capitoli possono essere sia spoiler che prequel.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più serie
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Pandora'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’ultima estate

 

Il frinire delle cicale riecheggiava nelle campagne di Shiroi. Il sole era alto in cielo e illuminava i campi di grano, i papaveri rossi e una cavalletta che tentava di fuggire dal suo prefatore.

«Tanto di prendo!» Il bambino si accucciò lentamente e fissava il povero insetto con la medesima concentrazione di un leone di fronte all’antilope. Trattenne il respiro e balzò in avanti per catturarlo, ma quello che rimediò non fu altro che un pugno di terra secca.

«Mamoru, lascia in pace quella povera bestia!» Althea raggiunse il figlio e gli pulì i palmi delle manine con una salviettina umida. «Quante volte ti ho detto di stare attento? Guarda qui, sei tutto sporco.»

Il bambino abbassò lo sguardo e fissò le scarpe, anch’esse impolverate dopo la folle corsa tra le spighe di grano. Amava correre a lungo, immergersi nella natura, respirare il profumo delle piante che lo circondavano e rincorrere le cavallette e lucertole anche se sapeva che quest’ultima sua passione fosse sbagliata. Era pieno di vita ed energia come ogni altro bambino.

«Ecco, sono pulito. Posso andare a giocare ora?» Mamoru gonfiò le guance rosee e rivolse alla madre uno sguardo da cucciolo spaurito.

«Vai, ma non molestare gli animali altrimenti finirai in punizione per una settimana!» La donna si rialzò in piedi e seguì con lo sguardo il figlio che, felice, riprese a correre.

«Ancora a caccia di cavallette?»

«Oh, Takao. Temo che abbia ereditato la passione della caccia da mio padre! Sono preoccupata, non vorrei che da grande decida di unirsi al nonno per la caccia alla volpe!»

«Se anche fosse che male c’è, scusa? È una tradizione inglese nobile.» L’uomo abbracciò la moglie e le schioccò un bacio sulla fronte senza perdere di vista il figlio che correva giocava poco distante da loro. «Lo sai che dovrà abituarsi presto alla sua nuova casa, vero?»

«Lo sappiamo da ancor prima che Mamoru nascesse, ma sono ugualmente preoccupata. L’Inghilterra è molto diversa dal Giappone e non sappiamo come potrà reagire una volta trasferiti lì.»

«È sveglio ed intelligente. Si ambienterà benissimo.» Takao guardò intensamente la Althea specchiandosi nei suoi profondi occhi blu.

Si erano conosciuti a Londra. Lui era in viaggio studio e durante una festa nel campo universitario rovesciò un bicchiere di birra su una giovane studentessa. Era rimasto folgorato da quella bellezza per lui divina. Una ragazza dai tratti orientali con lunghi capelli castani e profondi occhi blu oceano lo stava fissando, furiosa.

Avevano cominciato a frequentarsi dopo quella sera stessa e Takao scoprì che lei era la figlia di un lord londinese e di una giapponese. Quando lui dovette tornare a Tokyo per laurearsi, Althea lo seguì e si sposarono con la promessa di tornare a vivere a Londra.

«Hai parlato con i tuoi genitori?»

Takao scosse il capo «Sai come sono. Irremovibili. Nemmeno mia sorella mi rivolge la parola.»

«Mi dispiace, amore. Pensavo che dopo la nascita di Mamoru...»

Takao zittì la moglie poggiandole un dito sulle labbra. «Non hanno accettato né te né nostro figlio. Ho voi due e questo mi basta.»

Althea sorrise e si acccarezzò il ventre appena pronunciato «Quasi tre.» sussurrò appoggiandosi con la schiena sul petto del marito che, felice, l’abbracciò

«Già, ho voi tre.»

Mamoru continuava a correre in mezzo alle spighe di grano. Era una splendida giornata di sole e finalmente trascorreva un intero weekend insieme ai suoi genitori. Era il suo sesto compleanno ed era quasi diventato l’ometto di casa: qualche giorno prima sua madre gli aveva annunciato l’arrivo di un nuovo fratellino o sorellina e per lui quella notizia era il più bel regalo del mondo.Continuava a correre spensierato immaginando mille avventure da condividere con il nuovo membro della famiglia. Non vedeva l’ora di conoscerlo. Avrebbero diviso la stessa cameretta? La nuova casa sarebbe stata abbastanza grande per tutti? Il calore del Sole divenne più intensa e la sete cominciò ad essere insopportabile. Mamoru interruppe la sua caccia alla cavalletta e raggiunse i genitori.

«Mommy, I’m thirsty!»

Althea gli pizzicò una guancia «Do you want some juice, Sweety?». Cominciò a frugare nella cesta da pic nic ed estrasse un brik di succo alla pesca che venne subito afferrato dal bambino.

«Ormai parla con naturalezza entramb le lingue.»

«Siamo fortunati. Non è semplice crescere un bimbo bilingue, molte mie colleghe hanno difficoltà perché i loro figli si rifiutano di imparare un altro idioma. Sono molto orgogliosa di lui.» Althea accarezzò il capo di Mamoru e, sentendolo caldo, lo coprì con un berretto rosso.

«Voglio parlare tutte le lingue del mondo!» bofonchiò il bambino prima di riprendere a bere con avidità il succo.

«Tutte? Sono tantissime!» Takao si morse il labbro per non ridere «Vuoi diventare un interprete come la mamma?»

«No! Voglio essere il re di tutta la Terra!»

Il padre rivolse uno sguardo divertito alla moglie. Entrambi scoppiarono a ridere davanti a quella ingenuità pura tipica dei bambini.

«Sei davvero ambizioso! E cosa farai una volta diventato Re?»

«È semplice, Daddy! Sposerò la Regina della Luna, farò un regno grande così e aggiusterò tutte le cose e persone rotte del mondo!» Mamoru allargò le braccia più volte per mimare geste eroiche. «Costruirò un grandissimo palazzo e saranno tutti felici!»

Althea si deliziò di quel sogno irrealizzabile. Non poteva negare che il figlio fosse privo di fantasia. «Un bravo sovrano deve vegliare sui propri sudditi e la Terra è molto grande. Lo sai, vero?»

«Sì, Mommy. Ma io avrò un cavallo magico alato e volerò lì in alto per controllare tutti!» Il bambino indicò con un dito il cielo azzurro e cominciò a saltellare di fronte i genitori imitando il volo di un uccello.

«Vostra Altezza Mamoru Chiba!» Takao fece un gesto di riverenza verso il figlio «Avete già deciso dove costruirete il vostro immenso palazzo?»

«Sì! Londra! Sarà enorme così abiteremo tutti insieme! Noi, il fratellino, nonno William e nonna Yume!»

«Lo sai che vive già una regina a Londra?»

Mamoru smise di saltare. Chi aveva osato rubargli il trono?

«In Inghilterra regna la Regina Elisabetta.» Takao prese in braccio il figlio che, spiazzato, era sul punto di piangere. «Devi sapere che ci sono tanti sovrani nel mondo! Spagna, Cambogia, Eswatini, Arabia Saudita. In alcuni paesi esistono anche degli emiri e degli imperatori. In Giappone c’è l’Imperatore Akihito.»

Il bambino gonfiò le guance. Era triste, deluso e arrabbiato. Voleva diventare a tutti i costi un sovrano per aiutare il prossimo e quell’esclusiva le era stata portata via. «Posso almeno aggiustare le cose del mondo o c’è un aggiustatore che mi ha rubato il posto?»

«Certo, Sweety! Puoi aiutare la gente in tanti modi diventando un avvocato, un magistrato, un politico, un..»

«Un idraulico e aggiustare i sogni delle ragazze!»

«Takao!» la donna tappò subito le orecchie del figlio con le proprie mani. Fulminò con lo sguardo il marito e assunse un’espressione imbarazzata e furiosa allo stesso momento. «Non dire certe cose! Davanti a nostro figlio poi!»

«Non è forse la verità?» rise sornione, memore dei vari giochi di ruolo vissuti con Althea quando erano dei giovani universitari.

Infastidito, Mamoru si liberò dalla presa della madre. «Uffa. Se non posso fare il Re allora posso diventare un dottore e sarò il Re dell’ospedale e aggiusterò le persone.»

Takao smise di ridere. Si voltò verso la moglie che, al suo contrario, sorrideva dolcemente al piccolo. «La medicina scorre proprio nel sangue dei Chiba.»

Mamoru non comprese quella strana frase. Si stvano forse prendendo gioco di lui?. Vuotò del tutto il brik di succo e scese dalle braccia del padre per recuperare due macchinine gettate a terra, vicino al plaid e si immerse nel suo innocente mondo fatto di sogni ad occhi aperti e giochi.

«Sembra che voglia seguire le orme di tuo padre.»

«A quanto pare sì. Spero che abbia più giudizio di lui.» Takao sospirò profondamente, amareggiato dalla delicata situazione famigliare tra lui e la sua famiglia di origine.

La famiglia Chiba era patriarcale. Satoshi, il capofamiglia, era un noto primario di cardiologia e per anni aveva tentato di convincere Takao ad iscriversi a medicina, inutilmente. Non aveva accettato le scelte professionali del figlio che, dopo un lungo periodo trascorso in Inghilterra, era tornato in Giappone portandosi con sé una straniera presentandola alla famiglia come sua futura moglie.

Se Takao avesse sposato una hāfu, lo avrebbe disconosciuto e allontanato per sempre dalla famiglia.

«Mommy, Daddy! Posso aggiustare gli animali?». Mamoru saltellò verso i genitori.

«Certo, ma dovrai diventare un veterinario, il dottore gli animali!»

«E come faccio a incollare questa?» Mostrò trionfante una coda di lucertola ancora in movimento.

«My God, Sweety!» Althea trattenne un conato di nausea «Getta subito quella cosa a terra! Quante volte ti ho detto di lasciare in pace quelle creature?»

«Ma se la butto a terra non posso più incollarla.»

«La coda ricrescerà. È uno dei tanti misteri delle lucertole.» Takao non potè non notare un bagliore di pura ingenuità negli occhi del bambino. «Esistono tanti animali straordinari!»

Le labbra di Mamoru si arricciarono più volte. Era pensieroso, voleva saperne di più di creature miracolose. «E dove posso vederli?»

«Allo zoo. Se raccogli i tuoi giocattoli e pulisci le manine possiamo andarci oggi stesso.»

Un enorme sorriso si formò sul viso di Mamoru marcando due fossette sulle guance paffute. Non era mai stato allo soo e l’idea di osservare da vicino degli animali lo entusiasmava. Quanto erano alte le giraffe? E gli elefanti? Chissà se i leoni sono così belli come quelli del film animato della Disney.

Annuì col capo e corse a raccogliere le due macchinine e i restanti giocattoli per infilarli nel suo zainetto.

Prese per mano in genitori girandosi più volte per vedere i loro volti sorridenti. Voleva correre il più veloce possibile verso la loro auto che li avrebbe portati allo zoo.

Una destinazione che non avrebbero mai raggiunto.

 

 

 

 

Note:

Hafu un termine giapponese usato per riferirsi ai figli di unioni tra giapponesi e stranieri. Discriminati verso la prima metà dello scorso secolo, agli hafu venivano affibiati stereotipi spesso riconducibili alla sfera sessuale, motivo per cui una volta adulti non riuscivano a trovare moglie o marito finendo per sposarsi con altri hafu.

Anche se la globalizzazione ormai è estesa in tutto il mondo, attualmente gli hafu continuano a non essere ben visti a tal punto che molti bambini non parlano l’inglese o la loro seconda lingua madre per paura di essere vittima di bullismo.

In questa shot Satoshi Chiba, nonno paterno di Mamoru, ha letteralmente cacciato dalla propria famiglia Takao perché si è sposato con una hafu e quindi “contaminato” il sangue puro giapponese dei Chiba.

 

Ebbene sì, anche il nostro Mamoru Chiba è un hafu.

 

A presto!

Amnisya

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: amnisya