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Autore: EcateC    06/04/2020    9 recensioni
Bartemius Crouch Jr.
Un giovanissimo e spietato Mangiamorte che si è follemente innamorato di Lord Voldemort, l’uomo sbagliato.
Bellatrix Black in Lestrange.
Una sensuale e spietata Mangiamorte che si è follemente innamorata di Lord Voldemort, l’uomo giusto.
Due modi diversi ma speculari di vivere e di godere della sudditanza al Signore Oscuro.
Genere: Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bartemius Crouch junior, Bellatrix Lestrange, Voldemort | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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-Ci vai a letto. So che ci vai a letto!-

Bellatrix non rispose, non lo degnò nemmeno di uno sguardo. Espirò solo una densa e goduriosa boccata di fumo.

-Non sai quanto ti odio- continuò Barty, inquieto e agitato -Oddio, quanto vorrei ammazzarti!-

-Mettiti in fila, Bartino, sono in tanti a volerlo fare- gli rispose lei con una leggerezza quasi salottiera, allucinata dal fumo.

-Bella…- la supplicò allora lui, esasperato, afferrandole una mano -Ti prego, Bella, siamo amici, no? Gli amici si aiutano l’un l’altro, no? Dimmi qualcosa, qualunque cosa!-

Bella finse di pensarci su, diabolicamente divertita, ma poi scosse la testa.

-Quanto ce l’ha grosso? Tanto, vero?- insistette Barty, sovraeccitato -Come ti scopa? Te li fa i preliminari?-

Ma Bellatrix sollevò una mano e si alzò in piedi, resa fin troppo allegra dall’alcool e dall’artiglio di drago.

-Basta- sentenziò, mettendosi il cappuccio -Io me ne vado-

-Bella!- la chiamò il giovane, rincorrendola con disperazione -Ti prego!-

 

 

 

Barty Crouch Jr. era sempre stato un ragazzo agitato, energico ed istrionico. Voleva sempre stare al centro dell’attenzione e si innervosiva quando questo non accadeva. 

Suo padre, un uomo retto ma severo, non era mai stato particolarmente presente nella sua vita. Anteponeva il lavoro alla famiglia e aveva sempre preteso da Barty una condotta esemplare, che rasentasse la perfezione. Lo vedeva come un prolungamento di se stesso ed esigeva solo il meglio da lui, cosa che aveva portato nel giovane gravi turbamenti. Barty era cresciuto con il disagio di non riuscire mai a compiacerlo, di essere un figlio e un uomo deludente. Aveva una sete di approvazione e di lode che poteva definirsi patologica, che lo aveva reso nervoso, inquieto e preda spesso dell’ansia.

Sua madre, poverina, era una creatura sottomessa che si era dimostrata del tutto incapace di proteggere il figlio. In compenso, lo amava più della sua vita e trascorreva le giornate a giustificarlo e ad assecondarlo. 

Lo vedeva uscire in piena notte con una strana maschera sul viso, ma non diceva niente al marito, no, no. Aveva nascosto a quest’ultimo le strillettere provenienti da Hogwarts, aveva omesso di dirgli quali compagnie il giovane aveva iniziato a frequentare e non gli aveva nemmeno parlato di quella donna mora e tutta vestita di nero che scorgeva spesso nel vialetto...

-È tanto bella la tua amica, tesoro-

-Sì…- borbottava Barty, mentre lei gli sistemava i capelli.

-È la tua fidanzata?- gli chiese costei, abbassando vertiginosamente il tono -Stai tranquillo, amore, non lo dico a tuo padre-

-No, non è la mia fidanzata, è una Mangiamorte. E io sono gay, mamma-

 

Lord Voldemort era semplicemente il suo mito, la sua unica ragione di vita.

Barty gli aveva professato eterna fedeltà e, insieme a Bellatrix, si può che dire che fosse il suo Mangiamorte più devoto e fedele.

Ma Barty non vantava gli stessi diritti della tanto considerata Bellatrix. Il Signore Oscuro non gli dedicava mai lo stesso tempo o la stessa confidenza che elargiva tanto generosamente alla strega. Non gli sorrideva, non giustificava i suoi errori, non lo premiava come invece premiava Bella.
Non lo chiamava nemmeno con il suo diminutivo.

E dire che lui faceva tutto ciò che gli chiedeva. Portava a termine ogni incarico, velocemente e perfettamente, ma ciò non sembrava mai sufficiente.

Era estremamente frustrante.

Ma Barty non osava certo incolpare il Signore Oscuro di questo - non era mai colpa del Signore Oscuro!-, che era fin troppo buono e paziente.

La colpa era di Bellatrix, sua e della sua assurda bellezza. Le sue labbra truccate trasudavano sesso e facevano venire voglia perfino a lui, che si reputava gay.

Era comprensibile che le attenzioni del suo padrone fossero concentrate su di lei.

Comprensibile ma ingiusto.

Lord Voldemort avrebbe dovuto premiare anche lui. Anche lui era un bravo servo, anche lui era giovane, anche lui era bello! Anche lui si prostrava in ginocchio!

Anche lui lo amava e meritava di essere scopato come lei.

E infatti c’era Voldemort al centro dei più spinti, violenti ed erotici desideri di Barty.

C’era solo lui, il mago oscuro più potente mai esistito sulla terra. L’uomo più carismatico, elegante e accattivante che avesse mai incontrato in vita sua. 

Il giovane si toccava incessantemente, disperatamente, quando pensava a lui. Gli avrebbe dato volentieri tutto se stesso.

E quella strega malefica di Bellatrix lo sapeva, e lo derideva.

Era conscia che il Signore Oscuro non aveva occhi che per lei, e forte di questo privilegio, si divertiva a tormentarlo con discorsi equivoci e appena accennati, che lasciavano solo vagamente intuire l’estasi della sua fortuna.

Ma visto che nutrivano entrambi una malata ossessione per la stessa persona, si può dire che andassero d’accordo. Avevano molto in comune, a partire dall’odio per i nati babbani per finire alla loro innata e inverosimile crudeltà.

Ogni volta che c’era una spedizione, loro due si muovevano in coppia e portavano sempre e perfettamente a termine ogni ordine elargito.

Erano un’accoppiata del terrore, sadica e vincente, che seminava panico e uccideva senza pietà.

Durante le riunioni però erano quieti e non sembravano affatto due belve che amavano sporcarsi di sangue innocente. Sedevano vicini, intervenivano raramente e solo se interpellati da Voldemort. 

Tanti fatti e poche chiacchiere.

Ma era comunque Bellatrix il Mangiamorte che sedeva alla destra del Signore Oscuro. Barty si doveva accontentare del posto subito di fianco al suo. Gli restavano solo le briciole, l’ombra curvilinea di Bellatrix avrebbe oscurato anche Merlino in persona, figuriamoci lui, che era solo un  ragazzino.

 

 

-Sei raggiante- la salutò una sera Barty, non appena la vide sopraggiungere dalla scalinata che conduceva a Nocturne Ally. Si erano dati appuntamento alle porte della via oscura, come al solito.

-Ciao, Barty love- lo salutò Bellatrix, scoccandogli un bacio sulla guancia -Pronto per oggi?-

Il ragazzo non fece una piega.

-Perché sei così di buon umore?- insistette infatti, guardandola mentre si infilava elegantemente la maschera da Mangiamorte -Eri con lui, vero?-

Bellatrix lo ignorò e continuò a sistemarsi il vestito e i capelli, con una lentezza supponente.

-Ti ha scopato fino adesso- indovinò Barty, agitato, esasperato. Lei ridacchiò.

-Cazzo, Bella! Non è giusto-

-Shh- gli mise l’indice sulle labbra -Non essere triste, tesoro-

-Vaffanculo!- ringhiò, scacciandole via la mano.

Bella lo guardò da sotto alla maschera con una divertita espressione di commiserazione. 

-Preparati, idiota- gli ordinò, oltrepassandolo -Abbiamo del lavoro da fare-

 

 


 

 

-Bravi. Meno male che ci siete voi-

La voce di Voldemort era dolce quando dispensava lodi.

-Mio Signore-        

A Barty tremavano le ginocchia, era stremato e probabilmente aveva due costole rotte, ma la gioia di quel momento era semplicemente impagabile, bastava per fargli dimenticare tutto.

Aveva appena duellato fino all’ultimo sangue con i fratelli Prewett, due famosi Auror molto quotati al Ministero, e ne era uscito vincitore. Certo, non era stato da solo. Al suo fianco avevano combattuto anche Bellatrix e Antonin Dolohov, ma questo poco importava, il padrone ora guardava lui, avrebbe ricompensato lui.

E infatti una mano si levò sul suo capo, gli sfiorò solo leggermente i capelli, e subito un piacevole senso di sollievo gli rinfrancò le membra e gli guarì le ferite. Il setto nasale si raddrizzò, la caviglia slogata si aggiustò e le costole fratturate si ristabilirono.

Barty si gettò ai suoi piedi e gli baciò la veste nera, con le lacrime agli occhi.

-Grazie, padrone! Grazie!-

Voldemort si limitò a rivolgergli un’occhiata dall’alto.

-Premio sempre chi mi è fedele, Bartemius. Non essere così sorpreso-

Barty lo guardò dal basso, raggelato, senza sapere cosa rispondere. In compenso ci pensò qualcun altro a toglierlo dai guai.

-Mio Signore?-

Voldemort si voltò subito, inesorabilmente attirato dalla voce di Bellatrix che, ogni volta che lo chiamava, acquisiva un tono particolarmente femminile e melodioso.

-Mio Signore- continuò lei, sensuale e adorante -Desiderate qualcos’altro da parte nostra?-

Barty sgranò gli occhi e si alzò in piedi, guardando Bellatrix con puro odio.

-O da parte tua, vorrai dire?- la stuzzicò Voldemort, riservandole quella confidenza maliziosa che non prestava mai a nessuno. Bellatrix avvampò e gli sorrise apertamente, il giovane invece si infiammò di gelosia.

-Andate, voi- si rivolse Voldemort a Barty e a Dolohov -Congedatevi con la consapevolezza di avermi servito degnamente-

Dolohov fece un inchino e si materializzò subito, ma Barty non si mosse, rimase con gli occhi sbarrati e supplicanti fissi sul mago oscuro. Questa volta fu Bellatrix a guardarlo minacciosamente.

-Ebbene? Che cosa vuoi, ancora?- gli chiese quindi Voldemort.

-Mio Signore…- esclamò il giovane, disperato -Mio Signore, io merito di restare qui con voi, non lei!- indicò Bellatrix, che sgranò gli occhi -Io sono quasi morto in battaglia prima, non lei. Io ho praticamente ucciso Fabian Prewett, lei ha dato solo il colpo di grazia!-

-Ma... MA COME OSI!- strillò Bellatrix, fuori di sé come una furia -COME OSI!-

-È la verità- ringhiò Barty, tremante di rabbia -Il lavoro grosso l'ho fatto io, io!-

Bellatrix arrossì e Voldemort lanciò uno sguardo stanco a Nagini.

-Io ti ammazzo- concluse costei, inferocita -IO TI AMMAZZO!-

E detto questo, la strega gli puntò contro la bacchetta, Barty fece altrettanto, ma Voldemort afferrò le bacchette di entrambi e le strappò loro di mano con un violento strattone.

-Ora basta- ordinò glaciale, pericolosamente spazientito -Ma guardatevi- sibilò con disprezzo -Sembrate due ragazzini che si litigano un giocattolo e io dovrei sopportare tutto questo!?-

-Padrone- lo pregò subito Bellatrix, disperata

-Taci- la zittì, come di consueto -Con te farò i conti più tardi. Ma tu…- spostò lo sguardo su Barty -Che cosa vuoi tu da me, di preciso?-

Barty si strinse nelle spalle, imbarazzato e impaurito.

-Allora, ragazzino?-

-So io che cosa vuole!- si intromise Bella, senza riuscire a trattenersi.

-Ho detto taci!- le sibilò di nuovo Voldemort, per poi spostare di nuovo il suo sguardo esigente su Crouch.

Barty si fece coraggio -Padrone, io… Io vorrei solo godere della stessa considerazione che riservate a lei, padrone-

Voldemort fece un sorriso perfido -La stessa considerazione, dici?-

Lui annuì, spaventato.

-Bella?-

La strega si voltò di scatto verso Voldemort, il suo sguardo omicida si raddolcì bruscamente.

-Vai a casa-

-Mio Signore?-

-Mi hai sentito-

 

 

Bellatrix era stata viziata fin da bambina. Il denaro non era mai mancato tra le spesse mura di casa Black, e per questo ogni suo desiderio, anche il più vile e capriccioso, era stato assecondato.

Bellatrix non era abituata a essere ignorata o a pazientare. 

Bellatrix non era abituata ai no, ai rimproveri, alle ingiustizie… Non era abituata a piangere.

Ma piangeva in quel momento. Seduta a terra, con le ginocchia raccolte sotto al vestito, piangeva disperatamente, con singhiozzi trattenuti ma copiose lacrime.

Non riusciva a calmarsi, a respirare. 

Cosa stavano facendo quei due insieme? Perché il Signore Oscuro l’aveva messa da parte? 

Bellatrix aveva l’orecchio premuto contro la porta, con un’angoscia senza fine a pervaderla e ferirle lo sterno. Aveva le orecchie tese, ma non sentiva alcun rumore, sembrava quasi che loro si fossero materializzati altrove. 

Ma non era così, Bella era certa che Voldemort fosse ancora lì, lo avvertiva.

E infatti la porta si aprì bruscamente, lei si gettò indietro ma non fece in tempo a celare l’evidenza di stare origliando,

-Sei ancora qui- constatò Voldemort, impassibile -Ovviamente…-

Bellatrix si sollevò sulle ginocchia e gli afferrò le gambe -Crouch mentiva, padrone! Se non c’ero io, quei due non avrebbero mai sconfitto i Prewett! L’ha detto solo perché è un invertito e vuole attirare la vostra attenzione! Fa sempre pensieri osceni su di voi!-

-Meno male che ci sei tu a chiarirmi le idee- la interruppe sarcastico, spingendosi la sua testa tra le gambe -Ma non temere. Gli ho dato ciò che si meritava…-

 

 

 

 

Voldemort gli afferrò violentemente i capelli e lo spinse sul pavimento. Barty strisciò all’indietro, spaventato ed eccitato a morte. Voldemort era più alto di lui di parecchi centimetri e la sua veste nera e pesante lo faceva apparire ancora più imponente. Avanzava contro di lui come un predatore pronto ad azzannarlo.

-Io vi sono devoto come lei, padrone! Io… Vi adoro come lei, dovete credermi!- gemette disperato, sbattendo la schiena contro il muro -Farei qualunque cosa per voi-

-Qualunque cosa…- ripetè Voldemort, sprezzante -Ma non ti vergogni, Bartemius?-

Lui non ebbe il coraggio di replicare.

-Ti dovrei privare del Marchio per un affronto simile- continuò Voldemort, sempre con quel tono vagamente compiaciuto. Amava dare brutte notizie agli altri, vedere la gente soffrire.

E infatti Barty gemette e si piegò su stesso.

-No! No vi prego- lo implorò -Fatemi tutto ma non questo-

-Dopo tutto quello che ho fatto per te, dopo che ti ho trattato come un figlio, tu hai il coraggio di pretendere altro?-

Gli occhi del giovane si riempirono di lacrime -Mio Signore, vi prego…-

-Perché so cosa vorresti, ovviamente. La tua natura è pervertita, aneli di essere posseduto come se fossi una donna, dico bene?-

Lui si leccò le labbra un paio di volte, un tic nervoso che non riusciva a trattenere, ma annuì.

-Ti piegherei come un quadrupede solo per farti cambiare idea- gli sibilò sprezzante, impugnandogli dolorosamente i capelli -Ma visto che il solo pensiero basta a suscitarmi violenti conati di vomito, non lo farò, fortunatamente per te-

Barty non si sentiva poi così fortunato.

-Tuttavia, per quanto io disprezzi questa inconcepibile inclinazione- continuò Voldemort -Voglio darti un’altra possibilità, perché sei un bravo servo-

Barty sgranò gli occhi, incredulo.

-Mi perdonate?-

-Sì, ti perdono. Le tue perversioni non sono certo un mio problema-

Barty gli accennò un debole e commosso sorriso -Grazie, padrone-

Voldemort si piegò su di lui -Sei un bel ragazzo, in fondo. Trovati una donna e sfogati con lei-

Lui lo osservò, senza avere il fegato di dirgli che aveva un significativo impedimento fisico quando si trattava di donne.

-Oh, via. Non sei un babbano- ridacchiò Voldemort -Quello è un problema a cui si può facilmente ovviare-

-Sì, ma Mio Signore… Sapete che io sono un bravo trasformista- gli sussurrò, ritemprato dal suo sorriso -Sapete che sono bravo a calarmi nelle altre persone e a recitare il loro ruolo. Anche le donne mi vengono bene-

-Sì, lo so-

-Padrone, posso diventare Bellatrix, se volete- tentò lui, speranzoso -Posso diventare qualsiasi donna voi desideriate con la magia oscura-

-Basta, adesso-

-Bellatrix è troppo fortunata…-

-Bellatrix è solo una delle tante- lo manipolò dolcemente -Sei tu il mio preferito, Barty-

 

 

 

-Sei tu la mia preferita, Bella- 

Bellatrix non gli rispose.

Non cadeva nei suoi tranelli così facilmente, non più ormai. Lo guardò alzarsi dal letto, la sua schiena era così bianca che quasi rifletteva la luce, ma era anche larga e virile, ben fatta come le spalle.

Istintivamente, Bellatrix allungò un braccio verso la sua parte del letto, ancora calda.

-Avete detto la stessa cosa anche a lui- borbottò sul cuscino, senza riuscire a trattenersi.

Voldemort si voltò verso di lei, stupito.

-Sono diventato così prevedibile?-

Bellatrix lo guardò negli occhi ma gli sorrise, non poteva farne a meno. Si voltò sul fianco opposto, e nel farlo si scoprì buona parte della schiena e del fondoschiena.

-Lui non è bello come me- esclamò, sentendo con gioia il materasso che si piegava sotto il peso dell’altro.

-No, senza dubbio- le sussurrò Voldemort, sfiorandole i fianchi nudi.

-Non è nemmeno pericoloso come me- continuò Bella, voltandosi supina verso di lui. Gli accarezzò un braccio e poi salì fino alla spalla e al profilo del collo..

-Non è nemmeno sfrontato come te- le sibilò Voldemort, sentendo le sue dita sfiorargli perfino la guancia.

-Perché non vi ama come me.-

-Appunto.- 

-Vi amo- gli dichiarò lei, col cuore che ormai le scoppiava di gioia.

-Lo so.-

 

 

 



 

 

 

 

Note

Ciao cari amici, come vanno i domiciliari? ;)

Che dire di questa fanfiction... Ho osato. Ho osato tanto e me ne rendo conto, ma spero che la storia sia stata comunque di vostro gradimento e che non abbia deluso le vostre importanti aspettative. 
Confrontandomi su Facebook, mi sono resa conto di questa cosa incredibile, palese, che in tutti questi anni avevo inspiegabilmente ignorato, ovvero che (anche) Barty Crouch è innamorato in maniera ossessiva di Voldemort. (Andate a leggere la parte finale del Calice di Fuoco in cui Barty-Moody racconta a Harry come stanno davvero le cose, è un easter egg. In alcune parti Barty sembra davvero Bellatrix). Perciò, forte di questa sensazionale scoperta, ho voluto dire la mia, ovviamente mettendoci il carico da 90.
Mi piaceva un sacco anche l'idea di Bellatrix e Barty best friends del terrore e Bella secondo me ci godeva un sacco del fatto che Voldemort riservasse quel genere di attenzioni solo a lei, si sentiva ancora di più la regina del mondo <3 
Niente, ho cercato di mantenere i personaggi IC, soprattutto il nostro sarcastico mago oscuro preferito, e sarei molto curiosa di leggere qualche vostro parere a riguardo!
A presto,
Ecate

 

   
 
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