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Autore: ValeKikyo    06/04/2020    0 recensioni
Gli uomini sono disposti a sacrificare la propria vita in nome della propria Nazione, e purtroppo, loro, la maggior parte delle volte, possono solo stare a guardare
Genere: Fluff, Guerra, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il dovere di una Nazione Scritta per la Easter Advent Challenge 2020 del gruppo Hurt/Comfort Italia – Fanfiction & Fanart
Prompt: In guerra

Il dovere di una Nazione

Essere immortali portava a diventare irresponsabili a volte, specialmente in guerra.
Inghilterra in particolare, nonostante la veneranda età tendeva a lasciarsi andare ad atti che rasentavano l’incoscienza.
Come il beccarsi in pieno una scarica di mitragliatrice per proteggere un giovane soldato.
-Fuck!-
America era riuscito a recuperarlo e a trascinarlo nell’ospedale da campo prima che il suo corpo venisse ridotto peggio, bestemmiando e imprecando nel frattempo.
-Sei uno stupido, ecco cosa sei-
Normalmente fra loro due era Inghilterra quello intelligente, cosa gli era preso?!
-Fanculo-
Senza difficoltà lo mise su un lettino, strappandogli la divisa.
-Sai Arthur, il fatto che siamo immortali non ci autorizza a fare stronzate, me lo hai insegnato tu-
Per fortuna aveva sempre un kit di primo soccorso dietro, disinfettò con cura le pinze chirurgiche e cominciò a togliergli i proiettili dal petto.
Sapeva che non era strettamente necessario, i loro corpi funzionavano diversamente dagli umani, ed erano in grado di espellere gli oggetti estranei con molta più facilità, ma non sarebbe stato lì fermo ad aspettare che tornasse.
Il respiro era lentissimo, il battito del cuore quasi inesistente, ciò che avrebbe ucciso un mortale, su di loro aveva quell’effetto, una specie di coma autoprotettivo.
Continuando ad imprecare finalmente gli tolse tutti i proiettili, per poi cominciare a disinfettare le ferite.
Arthur aprì gli occhi, inspirando come se fosse appena uscito dall’acqua, tossendo violentemente.
Si guardò il petto e poi si girò verso l’americano.
-Cosa…-
-Sdraiati-
-Cos…-
Alfred lo afferrò per le spalle e lo costrinse a sdraiarsi, con suo sommo disappunto.
-Sto bene, le ferite mi si rimargineranno, stai esagerando-
-Stai dimenticando tutto ciò che mi hai insegnato da piccolo?-
-Cosa intendi?!-
-“Noi Nazioni guariamo molto più velocemente degli esseri umani, ma quando siamo affaticati, per esempio durante una guerra, le nostre capacità di rigenerazione calano notevolmente”-
Inghilterra sbatté le palpebre, fissandolo.
-Allora mi ascoltavi-
America non rispose, limitandosi a continuare a disinfettarlo, curandosi di pulire bene ogni singola ferita e rimuovere tutti i residui di polvere da sparo e metallo.
Arthur lo guardava, stupito dalla sua meticolosità, non lo aveva mai visto così concentrato, ed in fondo non poteva dargli torto, non aveva ancora ricominciato a rigenerarsi, e non era affatto normale.
-Cazzo-
Abbandonò la testa sul lettino, chiudendo gli occhi, lasciando che l’altro si prendesse cura di lui.
Una volta disinfettate le ferite prese le bende e cominciò ad avvolgercelo, una parte di sé sapeva che era inutile, che Arthur non si sarebbe infettato né avrebbe sanguinato, ma preferiva esserne sicuro.
-Non dovresti essere qui al fronte-
-Alfred…-
-Sono anni che combatti, il mio capo è voluto intervenire tardi come al solito, sono tre anni che difendi l’Europa da solo, dovresti riposarti, non essere qui-
-Non posso vedere giovani che vengono a combattere “Per il Re e la Nazione” e rimanere impassibile, la Nazione sono io, il mio posto è qui con loro!-
Lo disse con troppa veemenza e cominciò a tossire.
Il petto gli bruciava ed era sicuro di avere qualcosa in gola.
Prima di rendersene conto stava tossendo sangue.
-È esattamente ciò che intendevo-
Quando l’attacco gli fu passato Alfred gli passò una borraccia, da cui bevve avidamente.
-Cazzo-
America finì di bendarlo, ma non poteva fare a meno di continuare ad accarezzargli il petto e guardarlo.
-Mi prenderò cura di te-
-Non…-
-Io non torno sul campo senza di te, e visto che ti ostini a rimanere, mi assicurerò che tu sia in perfetta salute per quando dovremo di nuovo imbracciare un fucile-
Inghilterra non poté fare a meno di sorridere, abbandonando di nuovo la testa indietro.
-Allora qualcosa sono riuscito ad insegnarti nonostante tutto-
America gli pulì bene il resto del corpo dal sangue, cercando altre ferite, per fortuna non trovandone.
-Adesso ci riposiamo, chiaro?-
-Sissignore-
Il biondo si avvicinò a lui e lo baciò dolcemente sulle labbra, facendolo arrossire.
-Stupido-
Ma come sempre, lui lo ignorò, e andò a prendere da mangiare.
-Forza, fai il bravo-
-Non ho bisogno che mi imboc…-
In tutta risposta l’altro gli aveva infilato una forchetta di cibo in bocca, guadagnandosi un’occhiataccia.
-Sai che sono in grado di farti mangiare con la forza, non mi costringere, per guarire ci serve energia-
-Tsk…-
Inghilterra lasciò quindi che lo imboccasse, addolcendosi piano piano.
Lui si era preso cura di America innumerevoli volte, forse, per una volta soltanto, poteva lasciare che fosse l’altro a prendersi cura di lui.

Salve a tutte, eccomi tornata con una nuova storia <3
Come scritto sopra, è stata scritta per una challenge, ho sempre voluto scrivere qualcosa di tenero su loro due in guerra, e finalmente mi si è presentata l'occasione!
Spero che amanti della UsUk e non abbiano voglia di recensire, critiche dette in modo civile sono sempre ben accette, alla prossima!

  
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