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Autore: Annette85    07/08/2009    3 recensioni
[...]Neville lo guardò come se improvvisamente si fosse trasformato in un ragno gigante: «Che giorno è oggi?» domandò dopo qualche secondo.
«Il 25 luglio», rispose pronto Harry, ma non capendo dove Neville volesse andare a parare.
«Bene, vedo che non confondi un giorno per l’altro. Comunque di solito a quest’ora avevo la casa decorata da cima a fondo in vista del mio compleanno», spiegò tranquillamente l’altro, iniziando a sorseggiare la bevanda che aveva davanti.[...]
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nota: Prendete due maghi, anche piuttosto famosi, un pomeriggio di luglio, Diagon Alley e le preoccupazioni di uno dei due. Mescolate il tutto e avrete Neville e Harry che non perdono occasione per combinare guai.
Naturalmente è una storia senza grandi pretese e dedicata a un po' di gente che in questo periodo compie gli anni.
I personaggi presenti nella storia non sono miei, ma appartengono a J.K. Rowling e agli altri aventi diritto, io mi diverto solo a scrivere di loro senza scopo di lucro.

Buona lettura


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At the end of July

Capitolo 1 – Oversights

Diagon Alley non era così affollata da tanto tempo, infatti passare tra tutte quelle persone si stava rivelando una vera impresa. Harry si fece largo tra la folla a fatica: aveva appuntamento con Ron fuori dal Ghirigoro per comprare un regalo a Hermione.

“Chissà perché vuole farle un regalo”, pensò dubbioso per l'ennesima volta da quando aveva ricevuto il gufo quella mattina. “Di sicuro hanno litigato per qualcosa e vuole farsi perdonare”.

Assorto nei propri pensieri, non si accorse minimamente di scontrarsi con qualcuno: «Mi scus... Neville?»

«Eh? Oh, ciao Harry», lo salutò l’altro con poca convinzione.

«Tutto bene?» chiese il moro, vedendo l’amico un po’ giù di morale, mentre l’aiutava a spostarsi verso un posto meno affollato per poter parlare con calma.

«Sì, certo», rispose vago, non accennando ad alzare lo sguardo su Harry, il quale lo osservò per qualche istante dubbioso: lo conosceva da anni, ormai, e le uniche volte che lo aveva visto così giù erano state a scuola, quando lo prendevano in giro.

«Ti va di andare a bere qualcosa, così mi spieghi cos’hai?» chiese alla fine, sperando che Neville accettasse e si aprisse. L’interessato annuì e si rituffò nella folla, facendosi largo a fatica fino al Paiolo Magico.

Il Pub a confine tra il mondo Babbano e quello Magico era meno affollato rispetto a Diagon Alley, infatti non c’era bisogno di spintonare qualcuno per passare, anche se quasi tutti i tavoli erano occupati. Neville e Harry ne trovarono uno libero lontano da occhi indiscreti, si accomodarono, ordinarono due Burrobirre e ripresero a parlare. «Allora, cosa ti preoccupa?»

«Luna», fu la risposta laconica dell’amico appena prima di vedersi arrivare le Burrobirre al tavolo.

«Come mai?», chiese ancora Harry, incapace di trovare una possibile risposta da solo.

Neville lo guardò come se improvvisamente si fosse trasformato in un ragno gigante: «Che giorno è oggi?» domandò dopo qualche secondo.

«Il 25 luglio», rispose pronto Harry, ma non capendo dove Neville volesse andare a parare.

«Bene, vedo che non confondi un giorno per l’altro. Comunque di solito a quest’ora avevo la casa decorata da cima a fondo in vista del mio compleanno», spiegò tranquillamente l’altro, iniziando a sorseggiare la bevanda che aveva davanti.

«E perché Luna ti preoccupa, allora?» chiese Harry non riuscendo ancora a seguire molto bene il discorso dell’amico.

«Luna inizia a organizzare tutto esattamente due giorni dopo il compleanno precedente», sospirò Neville, sperando che questa volta Harry capisse quale fosse il problema.

«Un po’ in anticipo», commentò il moro pensando di essere spiritoso. Neville in tutta risposta lo guardò con sufficienza.

«Scusa», iniziò Harry. «Luna non ha fatto lo stesso quest’anno?» chiese poi, interessato ad aiutare l’amico.

«No, anzi, sembra essersene dimenticata totalmente. Ogni volta che le chiedo se devo prenotare il ristorante per quella sera, mi guarda e mi chiede “Il tuo compleanno? Sicuro che sia tra pochi giorni?”», sospirò sconsolato Neville.

«Sarà troppo presa dal suo lavoro, non sta scrivendo un saggio sui Plimpli?» chiese Harry, ricordando il particolare del saggio.

Neville annuì, anche se per lui il comportamento della moglie era strano comunque. «Anche Ginny ha fatto lo stesso?» chiese poi a bruciapelo.

«Cosa?» domandò Harry, prima di rendersi conto della domanda. «Ehm, non so quanto lavoro ci metta Ginny per organizzare qualcosa per il mio compleanno», rispose abbassando lo sguardo verso il tavolo. «E poi anch’io non pensavo fosse già tempo di festeggiamenti», aggiunse dopo un attimo, confessando la sua dimenticanza.

Neville lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite, assomigliando terribilmente a Luna: «Come fai ad aver dimenticato che tra pochi giorni è il tuo compleanno?» urlò all’amico, come se quest’ultimo avesse compiuto chissà quale mancanza.

«Non prenderla a male, ho solo avuto un po’ di lavoro più del solito e così mi è passato di mente», spiegò l’altro cercando di far ragionare Neville.

«È che questa storia mi sta dando leggermente ai nervi. Non è tanto per la festa in sé, quanto per il fatto che Luna sembra dimenticarsi di me. Suo marito», si scusò Neville, accasciandosi allo schienale della sedia.

«Secondo me sta lavorando troppo, avrebbe bisogno di una vacanza. E, a giudicare dal tuo stato di agitazione, anche tu ne avresti bisogno», sorrise Harry incoraggiante. «Perché non vi prendete una pausa e andate a trascorrere qualche giorno lontano da tutto e tutti?» propose poi all’amico.

Neville parve illuminarsi a quell’idea e quasi fece cadere la sedia mentre si alzava di scatto: «Hai ragione, perché non ci ho pensato prima?» chiese più a se stesso che a Harry. «Grazie per il consiglio, ci vediamo in agosto», salutò l’amico, prima di volatilizzarsi fuori dalla porta.

Harry sorrise soddisfatto per l’idea che aveva dato a Neville e posò gli occhi sull’orologio che aveva al polso. «Ron mi uccide di sicuro, è tardissimo», sospirò prima di lasciare i soldi per le Burrobirre sul tavolo e ritornare nel caos di Diagon Alley.


Continua...


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