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Autore: Angelo Azzurro    08/04/2020    2 recensioni
Il principe dei sayan si ritroverà alle prese con un piccolo malanno terrestre, o meglio sarebbe stato piccolo se il tutto non fosse stato peggiorato da una lunga serie d'eventi. Storia divertente della prima influenza del principe dei sayan.
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Goku, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tutto era cominciato con un banale raffreddore, Bra di tre anni era tornata dalla scuola materna un pomeriggio leggermente rossa in viso e con il naso che colava, ma sua madre non aveva dato molto peso alla cosa, almeno all’inizio.

Poi durante la notte la bambina aveva iniziato a piangere e questo era molto strano per lei, diceva di avere tanto freddo e male alla testa e quindi Bulma si decise a provarle la temperatura che era oltre i 38,5 e quindi era dovuta intervenire con la tachipirina per far abbassare la febbre alla figlia.

Già così Vegeta sarebbe stato preoccupato dal momento che i sayan non si ammalano quasi mai, ma quando al pomeriggio si trovò nella gravity room col figlio per quello che doveva essere un tranquillo allenamento, notò che Trunks era piuttosto rallentato e aveva il fiato corto.

Il ragazzo aveva quasi 12 anni e a volte si era mostrato insofferente alle sessioni di allenamento, e quindi spesso Vegeta si trovava a rimproverarlo, ma quel giorno non era svogliato constatò, sentiva la sua aura completamente diversa dal solito, sembrava ci fosse qualcosa di profondamente sbagliato e gli venne un tremendo sospetto: e se anche il figlio si stesse ammalando? Bulma aveva detto giusto quella mattina che nella scuola per mocciosi terrestri stava girando una terribile influenza, Trunks fino a quel momento non si era mai ammalato molto seriamente, giusto un paio di raffreddori, per quello che poteva ricordare lui, ma quello che aveva davanti agli occhi non gli piaceva affatto e quindi fermò improvvisamente l’allenamento e chiamò il figlio vicino a sé.

Trunks quella mattina si era svegliato stanco, soprattutto perché aveva sentito la sorella piangere e urlare per buona parte della notte e poi a scuola gli era venuto pure il mal di testa e male agli occhi, una volta a casa avrebbe solo voluto buttarsi sul letto e dormire fino al giorno dopo, ma suo padre lo stava aspettando per il solito allenamento pomeridiano e lui non aveva nessuna voglia di mettersi a discutere con suo padre, perché sapeva che se avesse fatto storie per allenarsi c’erano ottime probabilità che finisse in punizione con ulteriori allenamenti, allora aveva ritenuto che fosse meglio seguirlo senza discutere, quindi ora che lo chiamava vicino a lui non capiva davvero cosa avesse fatto di sbagliato e perciò si avvicinò titubante.

Vegeta prese il figlio per una spalla e gli mise una mano sulla fronte, il bambino che non si aspettava una mossa del genere sobbalzò, soprattutto quando vide l’espressione seria del padre, non riusciva davvero a capire cosa avesse fatto di sbagliato.

“Ehi Trunks tu scotti, credo che tu abbia la febbre, va subito da tua madre e chiedile il termometro!” gli ordinò il principe dei sayan e quindi il bambino stupito da quelle attenzioni paterne andò dalla madre, che gli provò la febbre ed effettivamente aveva la temperatura a 38 e quindi fu messo a letto.

E così quella sera i coniugi Brief avevano addirittura due bambini malati, Bulma dovette prevalentemente occuparsi di Trunks perché la sua temperatura continuava a salire, mentre Vegeta dovette badare a Bra, che nonostante la febbre era piuttosto allegra e attiva e quindi obbligò il padre a leggerle un libro di favole per farla addormentare. Se vent’anni prima mentre si trovava ancora intento a razziare e distruggere pianeti gli avessero detto che un giorno si sarebbe, invece, trovato in un letto rosa confetto con le tendine lilla a leggere le favole alla sua bambina ammalata non ci avrebbe mai creduto.

Una volta che Bra si fu addormentata, Vegeta raggiunse la moglie e notò subito dall’aura che suo figlio non stava bene affatto e infatti ne ebbe la conferma quando Bulma gli annunciò che aveva appena chiamato il medico che stava per arrivare a visitare il figlio.

Fu, appunto Vegeta a far entrare il dottor Colt, un ometto basso e con la testa pelata, che lo salutò con un cenno imbarazzato del capo, il principe dei sayan non aveva mai usufruito dei servigi del medico e quest’ultimo ne era decisamente sollevato perché il marito della signora Brief a lui metteva i brividi, aveva sempre quell’espressione corrucciata in volto e ogni volta che si avvicinava per curare qualcuno della sua famiglia lo guardava come se lo volesse sbranare.

Il dottor Colt salutò con affetto Trunks e poi lo visitò accuratamente sotto lo sguardo attento dei genitori; finita la visita confermò che si trattava di influenza e che per far abbassare la temperatura avrebbe dovuto fargli una puntura, e quindi tirò fuori la siringa e la medicina e a quella vista il principe dei sayan trasalì: gli tornò in mente che su Namec Karoth era terrorizzato dall’idea che per rimetterlo in sesto lui volesse fargli una di quelle punture, ma alla base aliena le iniezioni erano di gran lunga sorpassate grazie alle vasche di rigenerazione, quindi lui non ne aveva mai fatta nemmeno una, ma immaginò che dovesse essere fastidioso quell’ago che entrava di forza nei muscoli. Trunks però si comportò bene, non si sognò nemmeno di fare tutte le storie che aveva visto fare a Karoth, si fece fare l’iniezione dal dottore senza discutere, si lamentò appena quando l’ago entrò nella pelle, ma si lamentò sottovoce e poi si mise a dormire tranquillo.

Il medico lasciò le medicine a Bulma, la quale lo ringraziò e lo pagò e questo se ne andò in silenzio scortato alla porta dal principe dei sayan.  

Passarono un paio di giorni e i ragazzi Brief iniziarono a migliorare, avevano ancora un po’ di febbre, ma decisamente molto più bassa e quindi Bulma decise che era ora di tornare a lavoro, aveva perso tre giorni dietro ai figli ed era rimasta indietro con tutti i suoi progetti e quindi chiese alla madre di badare ai bambini, così lei avrebbe potuto lavorare in pace; li avrebbe anche semplicemente affidati a Vegeta, però dopotutto anche lui in quei giorni non aveva fatto altro che badare alla figlia e si vedeva che era decisamente provato e meritava davvero un po’ di riposo.

Bunny arrivò direttamente dalla casa di campagna dove ora viveva col marito portandosi dietro un sacco di dolcetti per i nipotini e per il suo affascinante genero, al quale non mancò di fare i complimenti quando se lo trovò davanti.

Vegeta aveva letto il biglietto di Bulma in cui lo avvertiva che quel giorno ai bambini avrebbe pensato sua madre, e la cosa da una parte lo sollevò perché erano giorni che non si allenava e iniziava a sentirne il bisogno, dall’altra parte sua suocera per lui anche dopo tanti anni era davvero un mistero, più lui la ignorava, oppure più lui alzava la voce con lei e più questa continuava a fargli complimenti e a offrirgli cose da mangiare e quindi quando quel giorno se la trovò davanti a cinguettare entusiasta non s’irritò nemmeno così tanto, la salutò con un ringhio e le comunicò che si sarebbe allenato fino all’ora di pranzo.

Finalmente era da solo nella gravity room e poteva sfogare l’energia repressa in quei giorni, per iniziare fece un po’ di riscaldamento, i suoi muscoli rispondevano abbastanza bene nonostante la pausa forzata pensò, iniziò quindi ad allenarsi più seriamente e in un primo momento andò tutto bene, anche se più aumentava il carico degli allenamenti e più notava che faceva maggiore fatica rispetto al solito e la cosa era davvero strana, non era la prima volta che non si allenava per un paio di giorni, il fatto lo lasciò perplesso, ma insistette comunque ad aumentare il carico degli allenamenti ignorando la fatica che diventava sempre più gravosa.

Ad un certo punto il principe dei sayan sentì uno strano pizzicore al naso e poi starnutì, lo starnuto risuonò in tutta la stanza vuota e lo lasciò senza fiato, lui non aveva mai starnutito, che avesse preso pure lui il raffreddore pensò? Ma questo era impossibile, non si era mai ammalato in vita sua, nemmeno da quando abitava sulla Terra, decise quindi di ignorare il fatto appena accaduto e di continuare con l’allenamento.

Ma gli starnuti continuavano a presentarsi a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, creando grandissima frustrazione in Vegeta, stava diventando davvero difficile ignorarli, ma lui stava facendo comunque del suo meglio; poi improvvisamente sentì molto caldo e il suo respiro si fece più corto, ma riuscì a trovare una giustificazione anche a quel fatto: probabilmente doveva abbassare la forza gravitazionale della stanza, anzi per quel giorno non l’avrebbe usata affatto, doveva essere più fuori forma di quello che pensava.

Le ore passavano e si stava avvicinando l’ora di pranzo, ma non abbastanza in fretta secondo Vegeta, che si sentiva sempre più debole, ma probabilmente non aveva fatto una colazione adeguata, era colpa di Bulma, in quei giorni si era dedicata ai bambini e non l’aveva nutrito a sufficienza, pensò assorto.

Finalmente dall’interfono la voce da gallina di sua suocera l’aveva chiamato per il pranzo e quindi Vegeta sollevato s’incamminò nei corridoi della Capsule Corporation, ma appena fuori dalla stanza gravitazionale sentì le gambe molto deboli, e la strada verso la sala da pranzo sembrava davvero lunga, anche la sua vista improvvisamente sembrava appannata, si appoggiò alla parete, non capiva davvero cosa gli stava accadendo, faceva anche fatica a respirare e improvvisamente gli era venuto un gran freddo, come se avesse i brividi.

Facendo fondo a tutte le sue energie riuscì comunque a trascinarsi quasi fino alla sala da pranzo da cui sentiva la voce acuta della suocera che gli stava ferendo le orecchie più del solito e quelle più basse dei figli, stava per dire qualcosa, ma improvvisamente divenne tutto nero e con suo grande orrore capì che stava per svenire, cosa che puntualmente accadde dopo un secondo.

Bunny Brief si era impegnata tutto il giorno per preparare un ottimo pranzetto ai suoi nipotini ammalati e per il suo affascinante genero, e non vedeva l’ora di poter gustare tutti quei manicaretti insieme a loro, aveva già chiamato a tavola i nipotini, che finalmente sembravano essere in via di guarigione, stavano solo aspettando Vegeta e quindi quando sentirono quel tonfo poco lontano dalla sala da pranzo di precipitarono tutti e tre in corridoio e lì trovarono Vegeta lungo disteso a terra.

Bra scoppiò a piangere alla vista del padre a terra, mentre Trunks si avvicinò al padre e iniziò a chiamarlo a gran voce e a scuoterlo, il principe dei sayan avrebbe voluto ordinargli di smetterla perché gli stava perforando i timpani, ma non ci riusciva era entrato in uno strano stato di torpore, sentiva le loro voci, ma non riusciva a farsi sentire a sua volta.

Fortunatamente la signora Bunny non perse la calma e chiamò immediatamente la figlia all’interfono e questa lasciò il laboratorio che si trovava in giardino e si precipitò in casa in pochi secondi, e la scena che trovò davanti la preoccupò non poco, i suoi figli con le lacrime agli occhi attorno al padre che lo chiamavano a gran voce e lui non dava il minimo cenno di risposta. A vederla così dall’esterno sembrava un incubo, un terribile incubo che Bulma aveva spesso, ovvero suo marito che moriva a causa di un attacco nemico e lasciava lei e i bambini nella più profonda disperazione, dopotutto la morte volontaria di Vegeta contro Majinbu era ancora fresca nella sua memoria e in quella del figlio.

Bulma quindi si avvicinò piano e toccò il marito, gli mise una mano sul cuore e constatò che fortunatamente batteva, anzi batteva anche in maniera piuttosto accelerata pensò con sospetto, poi notò che era leggermente più rosso in viso del solito e quindi iniziando a capire quale potesse essere il problema gli toccò la fronte, era ardente, quasi si bruciò la mano, Vegeta doveva avere la febbre altissima.

Suo marito non si era mai ammalato e soprattutto essendo un sayan lei non aveva nessuna esperienza di come reagisse il suo corpo alle malattie terrestri, perché era quasi certa che avesse preso l’influenza dai suoi figli, avrebbe dovuto chiamare il medico per visitarlo, ma non poteva certo visitarlo lì sul pavimento, ma nessuno di loro sarebbe stato in grado di portarlo fino alla camera da letto che era al secondo piano, quindi l’unica cosa da fare era chiamare Goku e chiedere il suo aiuto pensò mentre andava al telefono, dopo aver rassicurato i suoi figli che il loro papà non era morto, ma aveva solo la febbre alta, proprio come avevano avuto loro.

Goku dopo la telefonata di Bulma si precipitò a casa Brief e trovò tutta la famiglia con espressione tesa e preoccupata attorno a Vegeta:”Urka devi essere davvero molto malato amico se non riesci ad alzarti!” commentò chinandosi verso di lui per caricarselo in spalla.

“Ho già chiamato il dottor Colt, sarà qui a momenti; forza Goku sistemiamolo in camera!” esclamò Bulma facendo strada verso il secondo piano.

Vegeta sentì il suo corpo sollevarsi da terra senza che lui stesse facendo nulla, poi notò di essere appoggiato su una stoffa arancione, arancione proprio come la tuta da combattimento di Karoth, poi sentì proprio la voce di Karoth che stava chiacchierando con Bulma, sentiva il suo corpo ondeggiare e quindi capì che si trovava in spalla al suo nemico, cercò di divincolarsi, ma era davvero troppo debole tant’è che Karoth nemmeno si accorse dei suoi tentativi.

Una volta che Vegeta fu sistemato nel suo letto piano piano iniziò a ritornare vigile anche se molto debole e nel rinvenire si trovò il faccione di Karoth chino su di lui:”Ehi si può sapere che fai qui a casa mia e nella mia camera soprattutto?” chiese il principe dei sayan che decise di ignorare il fatto che era stato proprio Karoth a portalo lì.

Uh amico finalmente ti sei svegliato, Bulma dice che hai la febbre alta ed è andata ad aprire al dottore che è venuto apposta per visitarti!” spiegò Goku sollevato del fatto che il suo amico avesse ripreso conoscenza.

“Dì a Bulma di mandarlo via, non ho affatto la febbre, sono solo debole perché ho esagerato con gli allenamenti!” rispose Vegeta che non aveva nessuna voglia di essere visitato da nessun ciarlatano terrestre.

“Mi sa che ormai è troppo tardi per mandarlo via e Bulma dice che ti devo tenere qui, altrimenti me la farà pagare e sai com’è vero quando si mette in testa una cosa?” chiese Goku e sì Vegeta sapeva perfettamente che opporsi alla moglie era sempre una battaglia e lui amava tenerle testa, o almeno provarci, ma in quel momento era davvero molto debole e aveva quei maledetti brividi che non smettevano fargli battere i denti, ma non l’avrebbe certo ammesso con Karoth.

Il dottor Colt quasi cadde dalla sedia quando ricevette la telefonata della signora Brief che gli chiedeva di venire a visitare al più presto il marito, perché molto probabilmente aveva preso pure lui l’influenza, era molto caldo e aveva addirittura perso i sensi.

Il dottore non poteva certo rifiutarsi di visitare un paziente, soprattutto sapeva che la signora Bief pagava piuttosto bene, ma temeva allo stesso tempo quel paziente particolare, sperò che non avesse nulla di troppo grave e che fosse più collaborativo come paziente che come genitore dei suoi piccoli assistiti.

Bulma accolse con calore il dottore, il quale salutò Bra e Trunks che erano ancora in corridoio e gli chiese come si sentissero ed entrambi risposero educatamente che stavano davvero molto meglio, il medico rispose loro che comunque una volta finito con loro padre gli avrebbe dato un’occhiata per sicurezza e poi si apprestò a seguire Bulma che lo guidò fino alla camera da letto.

Il dottor Colt era sulla soglia della porta e ricevette subito uno sguardo di fuoco dal suo paziente, le premesse erano davvero pessime pensò entrando nella stanza, c’era anche un altro uomo, dallo sguardo poco intelligente che si guardava attorno con imbarazzo mentre lo salutava con la mano.

“Buongiorno signor Vegeta, sua moglie mi ha riferito che si sente poco bene e ora se permette vorrei visitarla!” esordì il dottore per rompere il gelido silenzio che regnava in quella stanza.

“No non lo permetto, sto benissimo, può togliere il disturbo!” rispose Vegeta con arroganza, facendo arrossire Goku dall’imbarazzo e Bulma di rabbia.

“Non lo stia a sentire, a mio marito piace scherzare, vedrà che starà buono e tranquillo a farsi visitare, glielo assicurò!” rispose Bulma lanciando un’occhiata molto minacciosa al marito, il quale sbuffò in segno di disprezzo, ma non obbiettò più e quindi il medico riuscì ad avvicinarsi a lui.

Per prima cosa gli misurò il polso, poi gli auscultò il cuore con uno strano strumento metallico molto freddo, Vegeta notava che l’espressione del medico era molto seria, ma la cosa lo lasciò indifferente, non era preoccupato, non si fidava affatto del giudizio di quel dottore terrestre.

In fine il medico porse al suo paziente un piccolo termometro in vetro e gli chiese con tutto il rispetto di cui era in grado di metterselo sotto alla lingua, tutti i presenti trattennero il fiato, temevano che il principe dei sayan si rifiutasse o che addirittura potesse rispondere in malo modo al medico, ma ciò non avvenne, prese il termometro e lo mise in bocca, ma questo scoppiò facendo indietreggiare il dottore.

“Ecco forse era rotto, userò quello laser, io preferisco i vecchi metodi, ma forse è davvero ora di convertirsi alla tecnologia!” commentò il dottore tirando fuori dalla borsa un altro termometro che appoggiò sulla fronte di Vegeta.

Il verdetto non tardò ad arrivare, la temperatura del suo paziente era di 43,5, il medico si allarmò, era normale che il marito della signora Brief avesse perso i sensi con quella febbre, anzi era stupito che in quel momento fosse tornato vigile, doveva essere davvero molto forte fisicamente, se non ricordava male sulle riviste aveva letto che quell’uomo faceva il lottatore di mestiere e la cosa aveva senso visto l’ammasso di muscoli di cui era dotato, ma non era il momento di farsi certe domande, doveva assolutamente far abbassare la temperatura a quell’uomo e alla svelta.

“Purtroppo signore lei ha l’influenza, deve averla presa dai suoi figli, normalmente le prescriverei un po’ di riposo e qualche aspirina, ma la cosa preoccupante è che ha la temperatura molto alta, sarò costretto a farle un’iniezione per fargliela abbassare, se non dovesse funzionare sarò costretto a farla ricoverare in ospedale, ma speriamo di non dover arrivare a tanto. Ora se fosse così gentile da voltarsi e abbassarsi leggermente il pantalone, intanto io preparerò l’iniezione!” spiegò il medico cercando d’ignorare le occhiate assassine che gli stava lanciando il suo paziente e i gridolini di quell’altro tizio quando aveva pronunciato la parola iniezione.

“Se ne vada, non ho bisogno di nessuna iniezione!” rispose il principe dei sayan scandendo bene ogni parola.

“Mi dispiace contraddirla, ma la situazione è veramente grave, devo insistere” rispose il dottore facendo appello a tutto il suo coraggio e cercando con lo sguardo la signora Brief.

“Avanti Vegeta fa come dice il medico!” gridò Bulma.

“Non ne ho bisogno sto bene io, non ho affatto bisogno degli intrugli di questo ciarlatano!” commentò il principe dei sayan mentre cercava di alzarsi dal letto, ma essendo troppo debole, ricadde rovinosamente sul materasso sotto lo sguardo eloquente di tutti i presenti.

“E invece tu ti farai fare dal dottore quella puntura e senza fare storie, nemmeno tuo figlio ne ha fatte l’altro giorno. E diamoci una mossa, il dottore non può rimanere qui tutto il giorno” disse spazientita Bulma.

Vegeta gridò di frustrazione e fece per girarsi, ma l’occhiata impaurita di Karoth che riusciva a vedere il medico avanzare verso di lui lo fece desistere e cercò quindi di scivolare via dal letto.

“Goku tienilo fermo per favore prima che riesca a scappare!” gridò Bulma.

Goku fino a quel momento si era sentito in tremendo imbarazzo, a lui i dottori non erano mai piaciuti, davano medicine che avevano sempre un sapore amaro e poi quando aveva visto la siringa aveva avuto paura, aveva il terrore degli aghi, e se quel medico si fosse sbagliato e avesse fatto la puntura a lui? Ma soprattutto aveva paura che il suo amico Vegeta non gli avrebbe mai più rivolto la parola se l’avesse tenuto fermo per fargli fare la puntura. Ma d’altra parte se non lo teneva fermo poi Bulma se la sarebbe presa con lui e forse era più spaventosa lei di Vegeta e quindi iniziando a gridare sconclusionate parole di scuse verso l’amico si gettò sopra di lui per bloccarlo.

Il dottor Colt vide quell’uomo dall’espressione non troppo intelligente squittire parole senza senso e gettarsi sopra al marito della signora Brief, poi sentì quest’ultima gridare con voce isterica:” Goku tienilo stretto, guai a te se te lo fai scappare, lo dirò a Chichi!”.

“Lasciami andare Karoth, te lo ordino, altrimenti giuro che mi vendicherò di tutti quanti voi, fosse l’ultima cosa che faccio!” gridò Vegeta mentre cercava di liberarsi con tutte le sue forze dal peso di Karoth.

Il dottore teneva tra le mani la siringa e stava abbassando il pantalone del paziente, che continuava a muoversi e a imprecare contro tutti i presenti della stanza: “Signor Vegeta non faccia il bambino, se starà fermo non sentirà niente glielo posso garantire” provò a dire, ma in tutta risposta il suo paziente lo mandò al diavolo con parole che non aveva nessuna intenzione di ripetere.

“Vegeta, come ti permetti d’insultare così il dottore! La prego non lo stia a sentire, sta delirando a causa della febbre, di solito non è così” cercò di giustificarlo Bulma, che trovava tutta quella situazione a dir poco assurda.

Ormai il dottor Colt aveva disinfettato l’area prescelta, era concentrato, quasi sudava, perché il suo paziente non ne voleva proprio sapere di stare fermo e sicuramente aveva i muscoli in tensione e quindi sarebbe stato ancora più difficile perforare il muscolo con l’ago, ma ormai doveva procedere e quindi colpì il muscolo con l’ago con un colpo secco, ovviamente il signor Vegeta aumentò il volume degli insulti nei suoi confronti, ma a quel punto doveva solo andare avanti nel suo compito, era a metà, doveva procedere nell’iniettare il liquido.

Già l’entrata dell’ago era stata dolorosa, ma quando sentì quel liquido estraneo protrarsi attraverso i suoi muscoli bruciando terribilmente, il principe dei sayan iniziò a gridare di rabbia e facendo leva sulla braccia era quasi riuscito a scrollarsi Karoth di dosso, ma questo aveva giocato sporco e si era trasformato in super sayan per tenerlo fermo, oh sì quando sarebbe guarito li avrebbe uccisi tutti pensò, purtroppo in quel momento non era in grado di trasformarsi anche lui in super sayan, era troppo debole.

Il medico ormai aveva finito e notò che lo strano tizio aveva cambiato improvvisamente colore di capelli, sembrava quasi che emanasse luce propria, ma prima che potesse chiedergli cosa diavolo fosse quell’assurdo fenomeno, era tornato normale e aveva ripreso a squittire cose senza senso.

Vegeta appena terminata l’iniezione si era voltato con furia e messo a sedere, stava continuando a gridare di rabbia e visto che il suo sguardo s’incrociò con quello della moglie se la prese con lei:” Bulma, quando uscirò da qui mi vendicherò anche con te, te lo posso…io sì posso davvero… parola del principe...” ma non riuscì a terminare la frase perché improvvisamente si sentì molto stanco e fu tutto nero di nuovo, mentre cadeva all’indietro sul letto.

“Oddio dottore cosa è successo?” chiese Bulma preoccupata, magari i farmaci terrestri non andavano bene per i sayan pensò preoccupata.

“Stia tranquilla signora, nella puntura ho aggiunto del tranquillante, lo farà dormire per qualche ora, ho pensato che un po’ di riposo avrebbe giovato ad entrambi. Quando si sveglierà dovrà fare un’altra puntura e poi almeno altre due anche domani, se ne può occupare lei signora? Sa credo di non stare molto simpatico a suo marito” disse il dottore.

“Ah sì certo me ne occuperò io, grazie infinite dottore e mi scusi ancora, sa è la prima volta che si ammala, ed ero davvero preoccupata!” rispose Bulma, il medico annuì con comprensione e poi chiese di visitare i bambini e quindi salutando quello strano tizio che lo fissava con imbarazzo lasciò la stanza sollevato di essere sopravvissuto all’incontro con il terribile signor Vegeta, l’avrebbe ricordato come uno dei suoi pazienti più complicati.

Goku era rimasto solo con Vegeta e lo stava osservando dormire, l’incontro con quel dottore era stato davvero spaventoso, sperava di non dover mai fare una puntura; poi Bulma era tornata e gli aveva detto che poteva andare a casa, che da quel momento avrebbe pensato lei a Vegeta, e lui le chiese come avrebbe fatto per la prossima iniezione.

“Gliela farò e basta, vedrai che ce la farò da sola, altrimenti saranno guai per lui!” rispose Bulma determinata.

Il principe dei sayan a causa di quel tranquillante era sprofondato nell’oscurità, stava facendo sogni terribilmente confusi, aveva rivissuto alcuni episodi sanguinosi della sua vita, sentiva il sangue scorrere dalle sue mani, sangue che non era suo ovviamente, poi si era ritrovato a rivivere la sua morte per mano di Freezer, sentiva il dolore di ogni colpo, l’umiliazione, aveva risentito il sapore della polvere in bocca, poi aveva visto suo figlio Trunks, quello venuto dal futuro, morire di fronte ai suoi occhi e aveva iniziato a gridare fino a perdere la voce, voleva salvarlo, voleva vendicarsi eppure il suo corpo non rispondeva, non riusciva a fare niente, era solo in balia di quei momenti terribili. Aveva anche rivissuto in fine la sua seconda morte, forse ancora più dolorosa della prima perché sapeva che non avrebbe mai più rivisto Bulma e Trunks, sentiva solo dolore e gelo attorno a lui.

Bulma era rimasta tutto il tempo al capezzale del marito, era molto agitato, aveva cercato di tenerlo fermo, ma senza riuscirci, gli aveva fatto allora degli impacchi freddi per abbassare la temperatura, ma non erano serviti a molto, lo vedeva sudare terribilmente e soprattutto vedeva la sua espressione sofferente, sta sognando qualcosa di terribile probabilmente pensò, quindi lo prese per mano sperando così di mettere fine agl’incubi che lo stavano tormentando. Dopo diverso tempo sembrò quietarsi e quindi Bulma decise di concedersi un po’ di riposo, occuparsi di un sayan malato era più difficile di occuparsi di due bambini per metà sayan ammalati.

L’effetto del tranquillante durò diverse ore, ma piano piano Vegeta riuscì a riprendere conoscenza, era molto intontito, ma riuscì a mettesi seduto faticosamente, notò che Bulma era coricata al suo fianco e dormiva e quindi per non svegliarla cercò di sgattaiolare fuori dal letto, ma una mano lo prese per un polso: ”ehi dove credi di andare?” gli chiese Bulma, ormai era sveglissima e lo stava guadando severamente.

“Ho fame donna” rispose Vegeta, il quale aveva davvero fame, erano ora che non metteva qualcosa sotto i denti.

“Eh no, non così in fretta, prima devo provarti la temperatura!” rispose Bulma brandendo un termometro laser della Capsule Corporation e ponendolo sulla fronte del marito che lo scoccò un’occhiataccia.

La febbre purtroppo era ancora piuttosto alta, 41,5 e quindi Bulma sapeva che ora avrebbe dovuto comunicare al marito che gli toccava un’altra puntura, cercò quindi di provare a spiegarglielo con le buone, cercando di utilizzare il suo tono più incoraggiante:” oh povero caro, hai ancora la febbre altissima e purtroppo dovrò farti un’altra di quelle punture, ma se starai tranquillo, dopo ti prometto che ti porterò tutto quello che vuoi da mangiare!”.

“Scordatelo, portami da mangiare piuttosto!” ribattè Vegeta.

“Niente puntura, niente cibo!” rispose Bulma guardando il marito con aria di sfida, ma notò formarsi sul volto un sorriso maligno.

“Ho energie sufficienti per trascinarmi in cucina, dove la vecchia sarà più che felice di sfamarmi!” rispose Vegeta, che era pronto a sopportare le zuccherose attenzioni della suocera per avere da mangiare.

“Mia madre è andata a casa, i bambini stanno meglio e quindi non mi danno molto da fare. Sei più difficile tu rispetto a loro” commentò la moglie frustrata del fatto che erano arrivati ad un punto morto, ma non era affatto intenzionata a cedere.

“Potrei dirti cosa mi ricordo delle vasche di rianimazione e tu potresti costruirla, così non dovrai pugnalarmi con quegli aghi!” rispose Vegeta pensieroso.

“Oppure potresti abbassarti il pigiama e farti fare questa dannata puntura” ribatte di rimando Bulma.

“Non ci penso nemmeno, non sono mai stato malato in tutta la mia vita, mi passerà senza le vostre droghe terrestri. E quindi se non vuoi occuparti del mio pasto ci penserò da solo!” esclamò Vegeta alzandosi faticosamente in piedi.

Appena fu in piedi sentì la stanza iniziò a girare e comprese subito che quello era un pessimo segno, aveva il respiro molto corto, si voltò a guardare Bulma, la quale era in piedi pure lei che lo fissava a braccia conserte con espressione ironica: ”se svieni di nuovo dovrò richiamare il medico e probabilmente ti farà portare in ospedale e là sarà ancora peggio credimi. Dopo lo scontro che avete avuto tu e Goku, visto che i fagioli di Balzar non erano ancora disponibili, lui è rimasto ricoverato un mese completamente fasciato dentro una macchina speciale, circondato da medici terrestri”.

Vegeta era stremato dallo sforzo di stare in piedi e temeva davvero di perdere i sensi e lungi da lui dare tale soddisfazione a sua moglie e quindi si lasciò cadere sul letto sbuffando.

Per un po’ entrambi rimasero in silenzio, stavano cercando un modo per prevaricare sull’avversario, fu Bulma a tornare nuovamente all’attacco: ”Sarò velocissima, ma davvero dobbiamo farti scendere la temperatura, sai quando ti ho visto a terra svenuto, ho temuto il peggio, ho avuto paura”.

“Quella roba mi fa fare pessimi sogni, non la prenderò!” rispose Vegeta, anche se avrebbe voluto in realtà dire alla moglie che capiva benissimo come poteva sentirsi visto che aveva appena avuto delle visioni terrificanti a causa di quella droga terrestre.

“Lo so tesoro che hai avuto gl’incubi, io ero qui a fianco a te, ma ti assicuro che non metterò nessun tranquillante dentro come ha fatto il dottore, quindi non succerà niente di brutto!” esclamò Bulma pentendosi subito delle sue parole perché lo sguardo del marito era appena divenuto di fuoco.

“Quel ciarlatano ha osato anche drogarmi, come si è permesso, quando mi riprenderò lo farò a pezzi, stanne certa! Sarà lui ad essere ricoverato in ospedale!” gridò Vegeta furibondo.

“Se non ti farai questa puntura non potrai fare nulla di tutto ciò e anzi in ospedale te ne faranno molte altre!” riprovò a convincerlo Bulma, finalmente vide il marito cedere poiché la sua espressione da furente era passata a rassegnata.

“E va bene, basta che fai in fretta!” rispose il principe dei sayan con tono rabbioso.

Bulma quindi si precipitò a preparare l’iniezione prima che il marito cambiasse idea, ma lo trovò già pronto con la testa sul cuscino, gli fece l’iniezione in minor tempo possibile, purtroppo il muscolo era completamente in tensione, infatti il marito gridò e ci mancò poco che non la colpisse con un pugno, l’operazione lasciò entrambi col fiatone.

“Sei decisamente peggio del ciarlatano!” commentò acido Vegeta.

“Se tu facessi meno storie e stessi più rilassato sarebbe molto più semplice. Ma ora ti andrò comunque a preparare qualcosa di buono!” rispose indispettita Bulma.

La donna tornò dopo con un carrello di leccornie, che in realtà aveva preparato precedentemente sua madre, e il sayan divorò tutto quanto in pochissimo tempo, quando fu sazio si sentì decisamente più in forze e forse anche quella droga terrestre stava funzionando, ma questo non l’avrebbe certo ammesso con Bulma, pensò.

Venne poi a fargli visita sua figlia e subito pensò di tenerla alla larga perché doveva essere stata proprio lei ad infettarlo, erano stati insieme per due interi giorni mentre la bambina era ammalata, la prossima volta non si sarebbe fatto intenerire, l’avrebbe tenuta a distanza fino alla fine della malattia e forse anche oltre, poi però quando vide che teneva in mano il libro di favole si sciolse e le permise di salire sul letto per leggergli una favola.

Il principe dei sayan passò una notte piuttosto tranquilla, questa volta non tornarono gl’incubi, ma si svegliò comunque tutto sudato a causa della febbre, Bulma dormiva ancora, quindi si alzò lentamente per far una doccia e rimase soddisfatto di trovare il suo fisico in forze, o comunque messo meglio rispetto al giorno precedente, forse era guarito pensò mentre faceva la doccia.

La doccia gli fece davvero bene, uscì rinvigorito e vide che la moglie stava ancora dormendo, quindi si avvicinò lentamente al tavolino e prese il termometro laser, il quale però non diede il responso sperato, segnava 39,8, pensò che fosse rotto, perché lui si sentiva decisamente meglio. Notò poi la scatola che conteneva le iniezioni, l’aprì e si accorse che ne erano ancora presenti due, se quella donna pensava ancora di pungerlo con quegli aghi si sbagliava di grosso, se ne sarebbe andato da qualche parte ad allenarsi, così quando alla sera sarebbe tornato e avrebbe visto che stava benissimo, avrebbe smesso di tormentarlo con quelle punture. Anzi per sicurezza era meglio farle sparire e quindi se le portò dietro con l’intenzione di buttarle una volta fuori casa. Valutò se scrivere un biglietto alla moglie, ma lasciò perdere, non voleva assolutamente essere disturbato.

Uscì, quindi, dalla finestra e volò lontano da casa sua, notò che anche in volo il suo corpo non rispondeva poi così male, forse leggermente più rallentato rispetto al solito, ma doveva essere colpa di quella dannata influenza, non pensava davvero che una malattia potesse essere così pensante per il corpo, ma avrebbe presto recuperato, sarebbe solo bastato un po’ di esercizio in santa pace, senza scocciature e  pregustandosi la pace di cui avrebbe goduto in quella giornata volò su un’isola deserta.

Bulma, dopo che Vegeta era volato via dalla finestra dormì per altre due ore, poi una volta sveglia si voltò verso il marito e con disappunto constatò che non era a letto, pensò che magari era sceso in cucina per fare colazione, scese quindi per controllare, ma non lo trovò nemmeno lì, ebbe quindi il tremendo presentimento che si fosse chiuso nella Gravity Room e quindi andò a controllare, ma anche quella era deserta, lo chiamò quindi a gran voce per tutta la casa, ma senza nessun risultato, se non quello di far svegliare il figlio maggiore.

“Mamma, ma cosa succede?” chiese Trunks ancora in pigiama.

“Tuo padre è sparito!” gridò isterica Bulma.

“Forse è solo andato ad allenarsi” rispose candidamente il bambino, che non capì perché sua madre gli aveva lanciato un’occhiata furibonda, mentre si dirigeva a gran passi verso il telefono borbottando minacce rivolte a suo padre.

Bulma chiamò a casa Son e gridò al telefono che Vegeta era sparito e che Goku avrebbe dovuto cercarlo e riportarlo immediatamente a casa.

“Uh magari si sente solo meglio e vuole allenarsi” rispose Goku cercando di difendere Vegeta.

“E’ malato, non sta ancora bene per allenarsi. Non m’importa come, ma tu riportalo a casa e basta!” rispose isterica Bulma prima di riattaccare il telefono, senza aspettare la replica dell’amico.

Tornò poi in camera dove notò che il termometro era rimasto acceso, prendendolo in mano andò a controllare l’ultima temperatura registrata ed era di un paio d’ore prima e segnava 39,8, quello sciocco di uno scimmione non è guarito per nulla, come può essere stato così incosciente da andare ad allenarsi, quando torna a casa mi sente, la sua amata GR rimarrà sicuramente fuori uso per almeno un mese, pensò Bulma indispettita e prontissima a vendicarsi del marito.

Notò poi che sul tavolo mancava la scatola delle punture, capì subito che suo marito doveva essersene sbarazzato, ma era davvero uno stupido se pensava di scamparla, avrebbe provveduto immediatamente a fare arrivare un’altra scatola, Vegeta avrebbe finito la cura, fosse stata anche l’ultima cosa che faceva.

Il principe dei sayan aveva trovato un’isola deserta e aveva iniziato a fare un po’ di riscaldamento, non era certo al pieno della sua forma, ma stava decisamente meglio e alla fine dell’allenamento sarebbe stato sicuramente ancora meglio, non aveva bisogno di quelle droghe terrestri e soprattutto non avrebbe mai più fatto una di quelle punture.

Era così assorto nei suoi allenamenti che non si accorse dell’arrivo di Karoth fino a quando non se lo trovò davanti con la sua solita espressione poco sveglia, ma lui si aspettava che Bulma avrebbe potuto mandare Karoth a cercarlo, ma se avesse provato a riportarlo a casa l’avrebbe affrontato, anzi sarebbe stato un fantastico allenamento, era proprio quello che ci voleva pensò lanciando un’occhiataccia al nuovo venuto.

“Vattene Karoth e dì a Bulma di lasciarmi in pace, sto benissimo, sono guarito!” esordì Vegeta, ma Karoth incrociò le braccia e il suo sguardo divenne molto serio.

“Uh no, amico, la tua aura ha una pessima cera. E’ meglio se torniamo indietro, Bulma è furibonda!” rispose Goku seriamente preoccupato per l’amico, effettivamente Bulma aveva ragione ad essere preoccupata, Vegeta non stava ancora bene per allenarsi, il più era farlo capire a lui.

“Come osi Karoth, io sto benissimo e te lo dimostrerò subito, in guardia!” esclamò il principe dei sayan lanciandosi verso Goku, il quale si mise prontamente in posizione di difesa per respingere l’attacco.

I due sayan iniziarono a fronteggiarsi con alcuni colpi, ma entrambi non stavano combattendo al massimo della loro forza, si stavano solo riscaldando.

“Dai Vegeta per favore, sii ragionevole, torniamo a casa, se ti ammali di più per colpa mia, Bulma mi ucciderà!” gridò Goku schivando i colpi dell’amico rivale.

“Non devi temere Bulma, sono io quello da temere, ti sconfiggerò Karoth” rispose Vegeta.

“Oh no amico, è Bulma quella da temere e lo sai anche tu” rispose Goku con tono conciliante, non sapeva davvero come fare a convincere Vegeta, ma la sua aura era decisamente pessima, ed era stupito che lui non se ne fosse accorto.

“Sciocchezze, e combatti seriamente, non ti trattenere, io sto benissimo e sono del tutto intenzionato a sconfiggerti!” esclamò Vegeta tornando all’attacco.

I due sferrarono e pararono ancora alcuni colpi, Goku si stava davvero trattenendo, ma poteva davvero sentire che l’amico stava cercando di sfruttare tutta la sua energia nonostante la malattia, e se l’avesse esaurita, probabilmente le sue condizioni sarebbe anche potuto peggiorare e quindi odiandosi per quello che stava per fare, Goku si trasformò in super sayan.

“Finalmente fai sul serio, iniziavo ad annoiarmi!” commentò Vegeta con lo sguardo acceso e si trasformò a sua volta in super sayan, la trasformazione lo indebolì, ma decise di stringere i denti, avrebbe battuto Karoth a tutti i costi.

Goku attaccò l’amico, ma questo riusciva comunque a rispondere bene ai colpi, quindi gli lanciò un’onda energetica, che però schivò con facilità, ma non era quello il suo obbiettivo, infatti Vegeta rispose subito con un big bang attack, che Goku riuscì ad evitare grazie al teletrasporto, quindi il principe dei sayan indispettito ne lanciò un altro e un altro ancora, ma al terzo consecutivo sentì improvvisamente le vertigini e poco dopo sentì le sue forze sfuggirgli tutte insieme e i suoi capelli tornare neri, poi si sentì mancare e visto che si erano alzati in volo per combattere sapeva che si sarebbe fatto abbastanza male nello schiantarsi a terra e Bulma questa volta l’avrebbe ucciso e quello fu il suo ultimo pensiero prima di sprofondare nell’oscurità.

Goku ovviamente non permise che l’amico si schiantasse a terra, lo prese al volo e poi si teletrasportò a casa Brief, sperando che Bulma non se la prendesse con lui per le ferite che suo marito aveva riportato durante il loro scontro.

“Goku, ma cosa è successo? Quando dicevo che non m’importava come facevi a riportarlo non intendevo così!” esclamò Bulma quando i due apparvero in camera, Goku sorreggeva Vegeta visibilmente ferito da tagli e lividi, tra le braccia.

“Ehm non aveva nessuna intenzione di seguirmi, noi abbiamo combattuto e poi lui è svenuto, stava per precipitare, ma io per fortuna l’ho preso appena in tempo e…” spiegò Goku all’amica e notò che più parlava più l’espressione di Bulma diventava furibonda.

“Tu l’hai fatto combattere? Ma sei impazzito? Ma no certo, tu non volevi combattere, deve essere stato lui a fare tutto, come al solito, è davvero uno zuccone. Ho un terribile presentimento, mettilo a letto che gli misuro subito la temperatura” disse Bulma seriamente preoccupata.

Gli misurò subito la temperatura e quasi le venne un infarto di fronte al responso: aveva 44,5, era terrorizzata, doveva chiamare il medico immediatamente pensò, cercando di non perdere la calma, e così fece.

Il dottor Colt dopo aver ricevuto la chiamata si precipitò a casa Brief e trovò il suo paziente svenuto e quello strano individuo dall’espressione tonta che lo fissava preoccupato in un angolo della stanza.

Il medico visitò Vegeta e trovò una situazione pessima, purtroppo era peggiorato e anche di molto, avrebbero dovuto ricoveralo immediatamente e così lo annunciò alla moglie e notò che questa reagì con indecisione, come se mettesse in dubbio il suo giudizio.

“Ehm mi scusi signor dottore, ma forse è meglio non andare in ospedale, Vegeta è un po’ diverso e potrebbe distruggere l’ospedale” esordì Goku, il quale ricevette un’occhiata stralunata dal medico.

“Signora Brief, mi vuole spiegare chi è questo strano tizio? E comunque comprendo che il signor Vegeta è un tipo irascibile, ma non c’è altra soluzione!” rispose il medico rivolto a Bulma.

“Ecco, diciamo che Vegeta non è esattamente terrestre e potrebbe reagire male in ospedale, se ci fosse la possibilità di curarlo qui, credo che sarebbe meglio per tutti!” provò a spiegare con tono conciliante Bulma.

Il dottore fissò prima la signora Brief, poi quello strano tizio e in fine il signor Vegeta che stava decisamente peggio, ma dopotutto la famiglia Brief era ricca e quindi avrebbe potuto permettersi sia le medicine che i macchinari necessari e quindi le comunicò che avrebbero predisposto il tutto lì a casa loro, ma se entro la mattina seguente non ci fossero stati miglioramenti, il signor Vegeta sarebbe stato ricoverato immediatamente all’ospedale di Città dell’Ovest.

Mezz’ora dopo tutto era pronto, Vegeta era attaccato ad una macchina per l’ossigeno e ad una che teneva d’occhio le pulsazioni del cuore e aveva un flebo in entrambe le braccia, mentre il medico sistemava il tutto dovette sopportare i gridolini impauriti di quello strano tizio, era veramente irritante, chissà forse era un parente del signor Vegeta, forse addirittura era suo fratello, effettivamente tra i due c’era un certa somiglianza, ma decise di non indagare oltre, sperava davvero che quella soluzione funzionasse, perché altrimenti anche lui temeva che il marito della signora Bulma avrebbe potuto demolire l’ospedale al suo risveglio.

Vegeta capì subito che stava sognando a causa di qualche droga che gli aveva dato il ciarlatano perché davanti a lui apparvero delle visioni terribili proprio come l’altra volta, ma questa volta sembravano non essere episodi passati erano strane visioni.

Si vide seduto su un trono, somigliava moltissimo al trono di suo padre e attorno a lui c’erano dei sayan che gridavano il suo nome, non sembrava affatto male quel sogno, poi improvvisamente però apparve Bulma con l’abito stracciato, scarmigliata e tremante con Bra in braccio che piangeva, qualcuno le fece cadere ai suoi piedi e vide il se stesso di quella visione ridere selvaggiamente, poi riuscì a sentire distintamente sua moglie che chiedeva con tono implorante dove fosse Trunks e vide quel Vegeta rispondere che l’aveva concesso al grande Freezer, almeno quel bambino buono a nulla si sarebbe rivelato utile finalmente.

Nel sentire quelle parole Vegeta iniziò a gridare e cercò di lanciarsi contro all’altro Vegeta, ma ovviamente essendo una visione era impalpabile e quindi la trapassò semplicemente, ma solo per trovarsi davanti agli occhi un’altra tremenda visione: ovvero Trunks tra le mani di Freezer.

Ma non era come la volta precedente in cui aveva rivissuto la morte del Trunks del futuro, no lì davanti ai suoi occhi c’era suo figlio Trunks inerte, che veniva colpito da Freezer, anche questa volta cercò di gridare dall’orrore, ma dalla sua bocca non usciva nessun suono, poteva solo stare ad assistere, ed era davvero orribile, soprattutto perchè lui aveva vissuto sulla sua stessa pelle quella scena, tant’è che a volte sembrava Trunks e altre volte sembrava lui bambino.

Finalmente quella scena si dissolse, ma se ne presentò un’altra, quella volta c’era suo padre con le braccia conserte e l’espressione torva, molto simile alla sua, ma questa volta notò che lo stava fissando direttamente, gli stava parlando, ma lui non riusciva a sentire, poi a lui si sostituì Bulma, la sentì che stava gridando puntando il dito contro di lui, era furibonda, ma sta volta iniziò a sentire una voce, una vocina molto lontana che diceva: papà ti devi svegliare, era la voce di Bra, stava piangendo, anzi tutti quelli attorno a lui stavano piangendo, Bulma, Trunks, Bra, Karoth e tutta la sua insulsa famiglia, addirittura Piccolo, Crilin e l’automa C18 con quell’odiosa mocciosetta, poi vide anche sua madre e suo padre, ma quello non era proprio possibile pensò, come non era nemmeno possibile che anche Nappa stesse piangendo attorno al suo corpo; ne aveva davvero abbastanza di quelle visioni, pretendeva di svegliarsi immediatamente.

E quindi senza guardarsi indietro oltrepassò quella visione e tutte le altre che gli si presentarono, ed erano una peggio dell’altra, si doveva ripetere che non era vero nulla altrimenti non sarebbe mai andato avanti e finalmente riuscì a vedere la luce, sentì ancora la voce della figlia che lo chiamava e la seguì e finalmente riuscì a riaprire gli occhi.

Una volta riaperti gli occhi gli girava pesantemente la testa, ma si sforzò di rimanere lucido per fare la conta dei danni: non riusciva bene a capire che giorno fosse perché le tende della stanza erano chiuse e la stanza era illuminata da alcune luci violette, che capì subito con orrore essere dei macchinari, i quali erano attaccati al suo corpo, ma la cosa peggiore fu quando riuscì a guardarsi le braccia, vi trovò conficcati degli aghi con dei tubicini collegati a due bottigliette da cui scendevano piccole gocce, di primo istinto gli venne di strapparseli via, ma qualcosa gli suggerì di non farlo.

Sollevò lentamente un braccio cercando d’ignorare il fastidio dell’ago lì conficcato e si toccò il volto, aveva anche una maschera per l’ossigeno, ma valutò che quella non gli serviva, riusciva a respirare, quindi se la strappò via e respirò profondamente, andava decisamente meglio.

Improvvisamente però dalla macchina dell’ossigeno partì un suono tremendo che gli stava spaccando i timpani, doveva essere l’allarme, pensò con frustrazione, ma mentre stava cercando il modo per farlo tacere Bulma entrò nella stanza.

Rimase impressionato dall’espressione della moglie, era stravolta, si era precipitata vicino a lui e aveva controllato ogni macchinario, non si era accorta che era sveglio.

“Ehi si può sapere perché mi hai attaccato tutta questa roba?” chiese Vegeta, più che altro per far notare alla moglie che era sveglio.

 Notò che Bulma si voltò a guardarlo e la sua espressione in pochi secondi cambiò diverse volte, divenne da preoccupata, a sollevata, a felice a furibonda a rabbiosa:”Credi di essere spiritoso? Hai una vaga idea di quello che mi hai fatto passare? e tutto per una banale influenza? Non potevi semplicemente stare buono e aspettare che ti passasse, no tu dovevi fare di testa tua, dimostrare chissà cosa e adesso sei riuscito solo a peggiorare le cose e tutto questo poi per una punturina…se non fossi così malconcio io ti picchierei!” gridò Bulma che ormai era un fiume in piena.

“Non sono poi così malconcio, potrei anche alzarmi in piedi!” ripose Vegeta in tono di sfida e notò con piacere che l’espressione della moglie era diventata ancora più furente.

“Se solo proverai a fare una cosa del genere troverò un modo per legarti a quel letto, non ti conviene sfidarmi, io e Goku abbiamo dovuto mettercela tutta per riuscire a convincere il medico a non portarti in ospedale!” esclamò Bulma mentre di spalle si apprestava a prendere il termometro.

La donna gli provò la temperatura trattenendo il fiato, ma di fronte al responso sospirò di sollievo, segnava solo 39,5 e quindi sorrise al marito, comunicandogli che gli era scesa, ma che non era ancora passata e quindi non avrebbe dovuto muoversi per nessuna ragione.

“D’accordo ho capito, spero di non prendere mai più una delle vostre malattie terrestri. E ora se non ti dispiace mi toglieresti questi aghi? Mi disturbano!” le ordinò Vegeta tendendo le braccia, ma notò di rimando il sorriso perfido della moglie.

“Eh no, caro mio, quelli per ora te li devi tenere, e ricordati che te la sei voluta tu, è tutta colpa tua. E questa sera ti toccherà anche l’iniezione!”gli spiegò con tono trionfante.

Vegeta sbuffò di frustrazione e partì poi con una serie di insulti e minacce che però fecero solo sorridere la moglie, sollevata dal fatto che il marito si stesse riprendendo.

La sera arrivò piuttosto velocemente, durante quella giornata i suoi figli erano venuti a trovarlo e dal figlio aveva scoperto che aveva dormito per più di un giorno, quando aveva visto entrare Trunks e Bra si sentì davvero sollevato, li avrebbe abbracciati per il sollievo di vederli sani e salvi, rispetto alle terribili visioni di cui era stato vittima. Ovviamente non li abbracciò, anzi li rimproverò perché era colpa loro se lui aveva preso l’influenza, poi però notando le loro espressioni deluse, aggiunse che per quella volta ci sarebbe passato sopra, ma che non doveva più accadere.

Ormai però la sera era arrivata e Bulma entrò armata di quella dannata siringa, Vegeta si ritrasse nel letto, ma la moglie appoggiò tutto sul tavolo e si avvicinò a lui e gli tolse gli aghi nelle braccia e già questo per il principe dei sayan fu una vera liberazione.

“Oh non così in fretta, poi dovrò rimetterteli, ma entro domani credo che non ne avrai più bisogno, se continuerai a comportarti bene. Su ora togliamoci il pensiero, voltati!” gli ordinò Bulma.

Sì, era venuto il momento, lui era Vegeta IV, principe dei sayan e non poteva davvero soccombere per una stupidissima iniezione, nella sua vita aveva sopportato ben di peggio e in quelle ore d’attesa aveva riflettuto che era stata tutta colpa di Karoth, vederlo così spaventato l’aveva condizionato, ma ora l’avrebbe affrontata e ne sarebbe uscito vincitore e quindi cercando di concentrarsi si voltò preparandosi ad essere colpito da quell’ago.

Era troppo teso, se gli avesse fatto la puntura in quel momento si sarebbero fatti male entrambi e quindi Bulma provò a vedere se riusciva a far rilassare il principe dei sayan provocandolo.

“Giusto per informazione, sappi che ho smontato il tastierino di entrata della tua Gravity Room” esordì Bulma, cosa vera, l’aveva fatto subito dopo che si era accorta della sua fuga, era furibonda con lui e lo voleva punire.

“Tu hai fatto cosa donna?” chiese Vegeta alzando la voce e girando il viso verso di lei.

“Proprio quello che ho detto, e sappi che finchè non ti farai perdonare per tutti i guai che mi hai fatto passare in questi giorni, non ho alcuna intenzione di rimontartelo!” rispose Bulma risoluta, sperando che si distrasse per aver il momento propizio per colpire.

“Oh e invece appena uscirò da questo dannato letto, tu me lo rimonterai, altrimenti io distruggerò, questa casa, il tuo laboratorio e qualunque altra cosa mi capiti a tiro!” esclamò Vegeta alterandosi, anche se non era affatto sorpreso dalla reazione della moglie, non era la prima volta che litigavano e lei per ripicca se la prendeva con la sua GR.

“Innanzitutto ci metterai un po’ ad uscire da quel dannato letto, come dici tu, se fai ancora di testa tua. E comunque mi hai fatto preoccupare da morire con la tua bravata, sei davvero più ingestibile dei tuoi figli!” rincarò la dose Bulma, mentre parlava notò il muscolo rilassarsi e quindi colpì, soddisfatta dal fatto che il marito non si era accorto di nulla, perché era troppo impegnato a trovare la risposta al loro battibecco.

“Come osi paragonarmi ai mocciosi, è colpa tua se avessi ricreato la vasca di rianimazione non saremmo a questo punto. E datti una mossa con quella dannata puntura, mi hai seccato!” rispose il principe dei sayan con arroganza, ma per tutta risposta la moglie scoppiò a ridere, come osava ridere di lui, gliel’avrebbe fatta pagare appena si fosse ristabilito, e quindi con tono molto seccato le chiese come mai stesse ridendo.

“Perché ho già fatto da due minuti e nemmeno te ne sei accorto. Come vedi bastava non pensarci e non era poi così terribile” gli spiegò la donna continuando a ridere e mostrandogli la siringa vuota, suo marito aveva un’espressione molto dubbiosa, ma si riprese subito e tornò alla sua solita arroganza.

“Ti aspettavi che frignassi come Karoth forse? E’ stata una cosa da nulla, e ora lasciami solo, devo riposare!” la congedò Vegeta.

“Ma certo sua altezza, ma prima ti devo riattaccare i flebo alle braccia, mi dispiace per il fastidio, ma rispetto alla tua grande prova di poco fa, non sarà niente” ribattè Bulma e prima che il marito potesse lamentarsi gli riattaccò rapida i due flebo, lo vide sobbalzare, ma riuscì a controllarsi, gli diede quindi un bacio e lo lasciò dormire.

Il giorno seguente la situazione era notevolmente migliorata, Vegeta si era svegliato e si sentiva decisamente meglio o almeno finchè non vide entrare il dottor Colt:”Buongiorno signor Vegeta, sono qui per una visita di controllo, mi sembra di trovarla meglio oggi!” lo salutò così con tono conciliante, ma fu ricambiato da un’occhiata di fuoco per nulla incoraggiante, il dottore però coraggiosamente si avvicinò per visitarlo, gli prese infine la temperatura ed era scesa a 38, davvero un miglioramento impressionante pensò soddisfatto il medico.

“Signor Vegeta, lei sta migliorando, non è ancora guarito, però la temperatura sta scendendo in maniera significativa e ha anche un colorito migliore, credo che tra altri tre giorni di cure potrà uscire dal letto!” esclamò il dottore pensando che le buone notizie avrebbero almeno accennato un minimo sorriso al suo paziente e invece notò che la sua espressione era ancora più irata e infastidita.

“Non ho nessuna intenzione di rimanere qui fermo tre giorni, le ordino di togliermi tutti questi aggeggi e di andarsene da questa casa alla svelta” rispose Vegeta palesemente in collera.

“Mi dispiace signor Vegeta, ma devo insistere, lei se desidera guarire completamente, rimarrà qui a riposo tre giorni e scusi se mi permetto, ma la sua fuga ha complicato notevolmente le cose è stato davvero un irresponsabile, non me lo sarei mai aspettata da lei…” lo riproverò il medico puntandogli il dito contro.

Quella nullità terrestre, quel ciarlatano che si faceva passare per un medico lo stava rimproverando, come osava, ci avrebbe pensato lui a rimetterlo al suo posto pensò, ormai non riusciva più a trattenere la collera e nella sua mano si stava formando una sfera di energia con cui aveva tutta l’intenzione di colpire il dottore, ma improvvisamente sentì una stretta al suo polso, Karoth si era telestraportato e gli stava tenendo il polso, sotto lo sguardo perplesso del dottore.

“Ma lei da dove è saltato fuori?” chiese il medico, non si era proprio accorto dell’entrata di quello strano tizio, ma forse era troppo impegnato a rimproverare il suo paziente.

“Ecco, io sono entrato dalla porta!” rispose Goku con sguardo imbarazzato, il dottore gli faceva davvero paura.

“Ah sì certo, ma è naturale. Comunque sì signor Vegeta, le stavo dicendo che lei è stato davvero un’imprudente e…” riprese il medico imperterrito ignorando le occhiate di fuoco del paziente e le occhiate allarmate dell’altro tizio.

Bulmaaaaa” gridò improvvisamente Vegeta, mentre Karoth continuava a tenerlo fermo.

Bulma entrò nella stanza e trovò il medico che stava rimproverando Vegeta per la sua irresponsabilità e Goku che stava facendo tutto quello che poteva per trattenere la sua ira e il dottore sembrava che non si fosse nemmeno accorto del pericolo che stava correndo, era decisamente il caso d’intervenire.

“Dottor Colt, la ringraziamo per tutto il suo lavoro e sono sicura che Vegeta abbia capito e si atterrà scrupolosamente alle sue indicazioni, me ne assicurerò personalmente e ora prego mi segua!” esclamò Bulma lanciando un’occhiata d’avvertimento a Vegeta, che però ottenne solo il risultato di fare impallidire Goku, non sarebbe riuscito a trattenerlo ancora per molto e quindi trascinò via il dottore, senza lasciargli il tempo di proseguire a rimproverare suo marito, se solo avesse saputo cosa aveva fatto il principe dei sayan prima di vivere sulla Terra, si sarebbe ben guardato dall’osare così tanto. Pagò quindi il medico, il quale continuò ad insistere che il paziente rimanesse il più tranquillo possibile, perché aveva notato che era piuttosto testardo nel seguire le indicazioni, gli diede quindi una generosa mancia per toglierselo dai piedi, dopotutto se l’era meritata pensò.

Una volta sparito il dottore Vegeta e Goku erano rimasti soli, e quindi quest’ultimo si affrettò a lasciarlo e ad allontanarsi dall’amico il quale lo stava trapassando con lo sguardo.

“Bene Karoth, a quanto pare ora siamo rimasti soli, me la devi ancora pagare per avermi riportato indietro e per avermi impedito di fare a pezzi quel ciarlatano!” esordì Vegeta con tono battagliero.

Bulmaaa” gridò Goku, che non aveva nessuna intenzione di litigare con Vegeta in quelle condizioni.

“Non ti servirà a niente chiamarla. Ora io mi alzo da qui e ti faccio vedere” rispose Vegeta.

Goku fece quindi l’unica cosa possibile in quel momento: lanciò un sorriso imbarazzato all’amico e poi scomparve grazie alla tecnica del teletrasporto, ma riuscì comunque a percepire le grida di rabbia del principe dei sayan, una volta che fosse realmente guarito sicuramente sarebbe arrivato il momento della vendetta, ma un combattimento ad armi pari era sicuramente più interessante di quello che aveva evitato per un pelo in quella camera.

Bulma si precipitò nella stanza richiamata dalle grida del marito, e quando lo trovò in piedi il letto furibondo, non ci vide più lei dalla rabbia e gli chiese urlando cosa diavolo stesse facendo.

“Stavo per regolare i conti con Karoth e quello sciocco è scappato come un coniglio. Staccami questa roba, non la passerà liscia questa volta!” gridò Vegeta di rimando.

“Tu non la passerai liscia se non ti rimetti immediatamente a letto. Ti ho già smontato la gravity room e per ogni minuto che passi a lamentarti, sarà un giorno in più in cui non l’aggiusterò!” rispose Bulma sempre gridando, ma vide il marito sorridere perfidamente, come se avesse trovato la soluzione al problema.

Chissene importa, lo chiederò a tuo padre!” esclamò Vegeta con tono trionfante, la stava spuntando, ormai era fatta.

“Sì certo potresti, ma in tal caso quella diventerà la tua nuova camera e ovviamente non ti preparerò un bel niente da mangiare. Sarai costretto a chiedere a mia madre per quello” ripose Bulma con tono gelido.

Vegeta valutò le minacce, avrebbe potuto anche adattarsi a dormire per un po’ nella GR, ma dover vedere ogni giorno la suocera e sentire la sua voce starnazzante, l’avrebbe mandato fuori di testa dopo pochissimo tempo e Bulma sembrava molto risoluta, lo stava osservando a braccia conserte, sicura che la vittoria era ormai sua e aveva ragione purtroppo, infatti si rimise lentamente a letto e le lanciò un’occhiataccia che avrebbe potuto intimorire chiunque, ma non sua moglie, la quale gli sorrise e gli promise che se si fosse comportato bene gli avrebbe restituito il suo giocattolo notevolmente migliorato.

 

ALCUNE SETTIMANE DOPO…

Si chiese ancora una volta come diavolo avesse fatto a farsi incastrare, stava badando alla figlia mentre Bulma era dal parrucchiere, e tutto perché Trunks doveva fare i compiti, che scocciatura pensò mentre era seduta a fianco a lui sul divano, stavano guardando i cartoni animati, lui li detestava sia chiaro, ma almeno tenevano la mocciosa tranquilla.

A parte le voci che provenivano dalla televisione tutto il resto era avvolto dal silenzio, finchè nella stanza non risuonò uno starnuto, uno starnuto molto potente, il principe dei sayan riuscì a vedere le goccioline che si spargevano per la stanza e quindi si lanciò gridando dall’orrore verso la parte opposta della stanza, eh no non aveva nessuna intenzione di ammalarsi di nuovo, era appena ritornato in forma e sembrava che i germi dei bambini fossero davvero molto potenti o così aveva sentito alla televisione. Lasciò quindi sola la figlia e prese una coperta, la più spessa che trovò in casa, tornò poi nella stanza sforzandosi di non respirare, gettò la coperta addosso alla figlia avvolgendola dalla testa ai piedi e ignorando le sue proteste si precipitò in volo a casa dei suoceri.

Trovò la suocera in giardino occupata con i suoi fiori come al solito, si sforzò di ignorare i suoi gridolini e le sue sciocchezze e le ordinò di curare sua figlia e di riportargliela una volta guarita alla perfezione, non prima, altrimenti sarebbero stati guai e senza aspettare una sua risposta volò verso casa, sperando che non fosse già stato infettato.

Bulma tornò alcune ore dopo, il suo pomeriggio dal parrucchiere era stato perfetto e ora era pronta a dedicarsi un po’ alla figlia, per lasciare libero Vegeta, che negli ultimi tempi si era dimostrato molto paziente, probabilmente la malattia deve averlo cambiato pensò ridendo la donna.

Entrando in casa chiamò a gran voce la sua famiglia, ma nessuno le rispose, perlustrò quindi le stanze e trovò Vegeta in camera da letto con in mano il termometro e quindi gli chiese preoccupata cosa stesse succedendo.

“Succede che tua figlia ha starnutito, ma tranquilla me ne sono già occupato, l’ho fatta sparire!” le rispose Vegeta.

“Cosa diavolo hai fatto alla mia bambina brutto scimmione!” gridò Bulma preoccupata alzando i pugni.

“L’ho mandata da tua madre, le ordinato di riportarcela solo quando sarà guarita!” rispose tranquillo Vegeta.

Bulma di fronte a quella risposta avrebbe voluto ridere perché c’era un che di divertente in tutta quella situazione, ma decise che era meglio andare di corsa da sua figlia, che sicuramente sarebbe stata spaventata di essere stata scaraventata da suo padre a casa dei nonni senza una spiegazione e quindi senza rispondere al marito si precipitò a casa dei suoi genitori, mentre in lontananza poteva sentire la voce del marito che le intimava di non riportarla indietro.

Salve a tutti, storia un po’ lunghina forse, ma visto il periodo il tempo per leggere non manca direi. Ho provato a sdrammatizzare su un argomento piuttosto gettonato di questi tempi, spero di avervi strappato un sorriso. Vi auguro buona Pasqua e vi annuncio anche che, salvo cambiamenti, il 16 aprile uscirà l’ultimo capitolo di Vegeta passato presente e futuro, è già pronto, ma vorrei aspettare il 16 perché così sarà un anno esatto dalla sua uscita.

 

  
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