Scritta per la Easter Advent Challenge 2020 del gruppo Hurt/Comfort Italia – Fanfiction & Fanart
Prompt: Ossa rotte

Promesse infrante

Aveva combattuto, aveva vinto, aveva perso.
Francia e Inghilterra gli avevano promesso l’indipendenza alla fine della guerra, e lui ci aveva creduto, dando tutto sé stesso.
Poi la fine della guerra era arrivata, ed era stata una doccia fredda.
“-Mi dispiace Polonia, appartieni a Russia adesso-
-Cosa?!-
-Abbiamo firmato un patto, sei parte dell’Unione Sovietica d’ora in poi-“
E alla sua richiesta di spiegazioni, gli altri nemmeno avevano risposto.
Preferiva morire piuttosto che finire sotto le grinfie di quello psicopatico.
Quindi era andato su uno dei pochi edifici rimasti intatti di Varsavia e si era buttato di sotto.
Non aveva senso liberarsi da Germania se poi doveva finire sotto Russia.
Il problema era che non poteva morire, nessuno di loro poteva morire, la condanna della vita eterna.
L’ultima cosa che ricordava era la sua testa contro l’asfalto e un dolore lancinante.
Sbatté le palpebre, accecato dalla luce, gli ci volle qualche secondo per tornare presente.
-Polonia!-
Sbatté di nuovo le palpebre, riuscendo a metterlo a fuoco.
-Liet…-
Provò ad alzare la testa, ma venne colto da un dolore lancinante.
-Non ti muovere, il cranio non si è ancora completamente saldato-
-Tsk…-
Toris lo guardava preoccupato, risistemandogli le bende.
-Perché lo hai fatto Feliks?-
Il tono triste del lituano e il fatto che avesse usato il suo nome umano, lo colpì.
-Meglio morto che dominato da Russia-
-Ma noi non possiamo morire, ricordi?-
-Adesso sì…-
Cercò di rilassarsi sul cuscino, sospirando.
-Rapporto danni?-
-Ti sei fracassato il cranio, visto che ti sei buttato proprio di testa, però sei caduto di lato quindi hai tutte le costole del lato destro fratturate ed anche il braccio, ed entrambe le gambe, probabilmente hai anche dei danni interni ma non possiamo assicurarcene-
-Wow…nemmeno la guerra mi aveva ridotto così…-
-Non avresti dovuto farlo-
-E loro non avrebbero dovuto infrangere la promessa e lasciarmi in mano a quello psicopatico-
Lituania avrebbe voluto ribattere, ma sapeva che l’altro aveva ragione.
-Ti porto un po’ d’acqua-
Tornò poco dopo con un bicchiere con la cannuccia e gliela portò alle labbra.
-Piano…-
Polonia bevve lentamente, cercando di non farsi prendere dallo sconforto.
Adesso che si stava riprendendo, sentiva tutto il dolore dato dalle ossa rotte, si sarebbe volentieri messo a urlare, ma non voleva spaventare Toris.
-Sono lesioni gravi, un umano sarebbe morto, ma tu ti dovresti riprendere nel giro di qualche mese-
-Urrà…-
Il tono sarcastico del biondo era più che evidente, mentre lo fissava con occhi spenti.
Toris gli accarezzò dolcemente il viso, cercando di non toccare la parte fratturata.
Dov’era il Polonia che aveva conosciuto per secoli?
Quello timido ma scherzoso, che aveva superato l’esitazione iniziale ed era diventato il suo migliore amico?
Forse una parte di lui era morta davvero.
-Vorrei piangere ma mi fanno troppo male le costole-
-Ce la faremo, insieme, ok? Abbiamo passato di peggio, ce la possiamo fare-
Il biondo provò a sorridere, non ci credeva, ma non voleva ferire Toris col suo pessimismo.
-Sì, ce la faremo-

Buonasera a tutte!
Come scritto su, anche questa è stata scritta per la challenge Hurt/Comfort, è la prima volta che scrivo su Polonia e Lituania e spero di essere riuscita a renderli bene, recensioni e critiche dette in modo civile sono sempre ben accette, alla prossima!