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Autore: foolforlove    08/08/2009    2 recensioni
Rivisitazione in chiave musicale di una parte di new moon. Protagonisti Bella ed Edward. "Tu affogando per respirare... Al contatto con l’acqua gelida, persi quasi coscienza. E eccoti, nella tua magnificenza. Arrabbiato per il mio gesto. Ma ti prego Edward. Perdonami, sto solo affogando per respirare."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutti i miei sbagli – subsonica

Edward

Tu sai difendermi e farmi male

“Edward, ti prego, quello che è successo con Jasper non è niente” sussurrò Bella cercando i miei occhi.

La mia decisione era stata presa, sentivo un dolore lancinante all’altezza del petto. Che strano, il mio cuore era fermo da più di un secolo, eppure, in quel momento faceva male. Ma non potevo sottrarmi. Il pensiero di lasciarla era terribile per me, lei mi aveva cambiato. Per sempre. Inevitabilmente.

Niente sarà più come prima.

“Non sopporto che la mia natura metta in pericolo la tua esistenza. Smettila di difendermi. Facciamo parte di due mondi diversi. Siamo diversi. Non posso amare una fragile umana.” Dire quelle parole mi era costato caro, avevo visto il dolore nei suoi occhi. La sua espressione era terrorizzata, già una volta mi aveva confidato la sua paura di perdermi, che da un momento all’altro io potessi scomparire.

Ammazzarmi e ricominciare
A prendermi vivo

“Edward, ti prego”. Una silenziosa lacrima era sfuggita al controllo, mentre cadeva sulla sua guancia. Quella lacrima mi stava uccidendo perché sapevo che a causa mia stava soffrendo.

Dovevo fare le cose per bene. Un taglio netto. Sarebbe stato più semplice per lei ricominciare.

“Credevo fosse possibile per me… amarti. Non fraintendermi, a modo mio, per quello che la mia natura mi consente, ti ho voluto bene. Tengo a te. Ma tu sei inadeguata alle mie esigenze. Non è giusto per entrambi continuare.” Dire quelle cose era stato necessario. Vidi la comprensione nei suoi occhi di colpo freddi e distanti. E quello bastò per ammazzarmi.

“Mi hai fatto sentire vivo. Ma questo non basta. Non è abbastanza.” Dissi infine lasciandola sola.

Sei tutti i miei sbagli

 

Allontanandomi velocemente, prima che lei potesse reagire corsi più veloce del vento, lontano da lei. La mia falsa maschera stava per cadere.

Lei era stata il risultato di tutti i miei sbagli. Lei. La cosa più bella che l’esistenza mi avesse riservato. Ma che non meritavo. Le avevo fatto del male. Ero stato egoista a pensare di poterle stare accanto. L’avevo ferita. Sia fisicamente che nell’anima. Ne ero certo.

 

Bella

A caduta libera

 

Lui non c’era più. Mi aveva lasciata. Non ero abbastanza.

La consapevolezza che non sarebbe tornato mai più da me prese possesso del mio cuore. E sentii il vuoto dentro di me. Nulla più aveva un senso. E per questo avevo deciso di rivederlo per l’ultima volta.

Nei rari momenti in cui compivo un atto pericoloso sentivo la sua voce. Se avessi tentato il salto dallo scoglio magari la mia pazzia mi avrebbe concesso di rivederlo per l’ultima volta.

 

E per questo mi avvicinai al promontorio, e saltai. A caduta libera.


In cerca di uno schianto

Nulla aveva più un senso per me. Quindi fare cose stupide o non tipiche di Bella andava bene. Non mi importava, e lo schianto con la moto mi aveva confermato quanto pensavo.

Ma fin tanto che sei qui
Posso dirmi vivo

Io riuscivo a percepirti in quei momenti, fin tanto che eri lì con me, stavo bene. Durava una frazione di secondo. Ma per quell’attimo rubato potevo dirmi viva.


Tu affogando per respirare

Al contatto con l’acqua gelida, persi quasi coscienza. E eccoti, nella tua magnificenza. Arrabbiato per il mio gesto. Ma ti prego Edward. Perdonami, sto solo affogando per respirare.


Imparando anche a sanguinare

Non avevo perso giorno in cui non mi facessi male, per poterti sentire, imparando anche a sanguinare, perché l’attimo dopo l’euforia, il dolore tornava forte, raddoppiato.


Nel giorno che sfugge

E si erano susseguiti i giorni, le notti, l’alba, il tramonto. E non distinguevo più nulla. I volti, le parole. Gli incubi una costante. La solitudine la mia compagna. E non c’era nulla a tenermi legata ai quei giorni che sfuggivano dal controllo.


Il tempo reale sei tu

Eri tu a scandire il mio tempo, il mio tempo reale sei sempre stato tu.


A difendermi e a farmi male

Tu che mi hai difeso da tutto quello che avrebbe potuto farmi male. Tu che mi hai fatto conoscere il vero Edward, tu che mi hai fatto innamorare di te. Con il tuo animo, la tua generosità, il tuo cuore.


Sezionare la notte e il cuore

Ricordare faceva male, ma accadeva tutto quando il controllo della ragione si ammorbidiva nella notte e il cuore tornava a fare male. Dimenticare era impossibile.

Per sentirmi vivo
In tutti i miei sbagli

Per sentirmi viva, non avevo altra scelta che affrontare tutti i miei sbagli. Per l’ultima volta. E dimostrare il mio coraggio, e trovare la pace. Per l’ultima volta.

E mi lasciai trasportare dal mare in tempesta.

 

Edward


Non m'importa molto se
Niente è uguale a prima

“Bella, noooooooo” vidi lei, il volto rivolto verso il mare, e poi, il salto. Si era buttata. Perché? Perché? Questo gesto insensato e folle e pericoloso. La seguii dopo un attimo, ero arrabbiato con lei, non avrebbe mai dovuto fare un gesto del genere. Non aveva pensato a se stessa? Ai suoi cari? A me? Riuscii a prenderla tra le braccia, aveva perso conoscenza. La portai a riva e il suo respiro era debole e affaticato. Il suo cuore pure. Ero terrorizzato di perderla. Ancora. Non m’importava molto in quel momento se niente era uguale a prima. Ma dovevo dirglielo.

“Bella, ti amo” sussurrai al suo orecchio tenendola vicina a me. Quanto mi era mancata. Quanto? Il suo profumo, i suoi occhi, il suono del suo cuore.

 

 

Le parole su di noi

Si dissolvono così

“Edward” sentii bisbigliare a bassissima voce. Quasi un sospiro. Mi aveva sentito. E i suoi occhi a fatica si aprirono e non lasciarono più i miei, “Edward”, disse di nuovo, quasi incredula. “allora, allora è vero, sono in paradiso…” mormorò lei stupefatta.

E in quel momento mi vennero in mente le parole dette su di noi molto tempo prima. Che se io avessi posto fine alla mia esistenza, altro posto non meritavo se non l’inferno. Bella era di tutt’altra opinione, poiché secondo la sua strana percezione io rappresentavo al contrario, un angelo.” E mentre nella mia testa l’immagine di quella conversazione si dissolvevano, all’improvviso capii. Lei si era buttata dallo scoglio per morire.



Tu, mia piccola Bella, affogando per respirare, hai imparato anche a sanguinare a causa mia. Ti prometto che se mi vorrai ancora, in questo  giorno che sfugge, io non ti abbandonerò mai più. Il tempo reale sei tu. A difendermi e farmi male, perché vedo dai tuoi occhi che il perdono per il mio sbaglio mi farà comunque male, non merito tanto. E passerò il resto della mia esistenza a farti capire che il mio cuore ti appartiene, per sentirmi vivo ho bisogno di cancellare  tutti i miei sbagli.

Fine.

 

  
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