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Autore: ValeKikyo    09/04/2020    0 recensioni
Era finalmente a casa, insieme a suo fratello, al sicuro...ma una parte della sua mente era ancora bloccata a Mosca, nel dolore
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Zusammen Scritta per la Easter Advent Challenge 2020 del gruppo Hurt/Comfort Italia – Fanfiction & Fanart
Prompt: Tedesco

Zusammen

Cinquant’anni erano passati.
Cinquant’anni di torture e vessazioni.
Ludwig immaginava che se si fossero rivisti, suo fratello non sarebbe stato lo stesso.
E avrebbe venduto il braccio destro per avere torto per una volta.
Un urlo squarciò la notte fredda a Berlino, ed in pochi secondi Germania era già scattato in piedi per andare da suo fratello.
-Sono qui…Gilbert sono qui!-
Suo fratello era rannicchiato in posizione fetale, piangeva e tremava, farneticando suppliche sconclusionate.
-Ti prego…basta…ti prego…ti prego…-
-Gilbert…Gilbert!-
Gli toccò la spalla facendolo sussultare, gli occhi sgranati, iniettati di sangue.
-Fratellone, sono io-
L’albino singhiozzò visibilmente, sbattendo le palpebre più volte.
-Ludwig…-
Il tedesco sollevò il lenzuolo e si sdraiò accanto a lui, che immediatamente lo abbracciò, affondando la testa nel suo petto muscoloso.
-Sei al sicuro adesso-
L’altro continuava a tremare, stringendosi a lui.
Ludwig lo accarezzava dolcemente, gli percorreva la schiena con movimenti lenti e regolari, cercando di tranquillizzarlo.
-È finita, non ti farà più del male, sei al sicuro adesso, Russia non può raggiungerti qui-
-L’ho sognato…-
-Gilbert…-
-Era come se fosse qui…con quel coltello…ci si divertiva…diceva che l’avrei pagata per ogni morte che avevo causato…-
-Come se lui fosse innocente-
-Mi sembrava di sentire la lama sulla pelle, di nuovo, faceva male, non riuscivo a muovermi, Ludwig…-
Prima di potersi controllare ricominciò a piangere e singhiozzare, tremando.
Odiava farsi vedere in quel modo, lui era il fratello maggiore, sarebbe dovuto essere il più forte, lui non era così.
Le braccia di Ludwig lo avvolgevano calorose, come a volergli rimettere insieme i pezzi in cui Russia lo aveva rotto.
Nessuna guerra era stata così devastante, nessuna prigionia così brutale.
Seppur da un lato fosse contento che era toccato a lui e non a suo fratello, non poteva fare a meno di chiedersi quando sarebbero finiti gli incubi.
Ludwig lo baciò dolcemente sulla fronte, accarezzandogli i capelli.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora vederlo, quel viso infantile, gli occhi viola…
-F…fratellino?-
-Sì?-
-Rimani a dormire con me?-
Ludwig sorrise, sistemandosi meglio sul materasso.
-Per tutto il tempo che vorrai-
Gilbert si asciugò gli occhi con una mano, affondando nuovamente il viso contro il suo petto.
-Adesso hanno dato un nome…a questa cosa…-
-Questa cosa cosa?-
-Quando subisci un trauma che ti rimane impresso nel cervello…Sindrome da Stress Post Traumatico, prima non gli avevano dato un nome specifico, dicevano solo “da quando è stato in guerra non è più lo stesso”-
-Io non voglio che abbia un nome, voglio che sparisca-
-E sparirà fratellone, ce la faremo, insieme-
L’albino annuì, godendosi il calore del suo corpo.
-Insieme-

Ed eccoci alla terza ed ultima fic scritta per la challenge Hurt/Comfort!
Con questo prompt la Germancest era servita su un piatto d'argento, non potevo certo esimermi dallo scriverla, spero che vi sia piaciuta, recensioni e critiche dette in modo civile sono sempre ben accette, alla prossima!

  
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