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Autore: Fefy 95    10/04/2020    0 recensioni
Il suo primo pensiero fu che Fred Weasley aveva appena riprodotto un sistema di messaggistica istantanea per maghi, il che sarebbe stato particolarmente esilarante se lo avessero rivelato al signor Weasley che, l’anno precedente, si era intestardito a voler imparare il funzionamento del cellulare.
Quella considerazione la fece ridacchiare.
Il secondo fu che si era impegnato per giorni per fare una cosa dolcissima.
Il terzo ,che la colpì più forte degli altri, era che aveva fatto tutto quello perché probabilmente George gli aveva raccontato della piuma di Baston.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Di piume, spille e colori che valorizzano la carnagione.

Quando Fred quella sera arrivò al banchetto con qualche minuto di ritardo rispetto agli altri e, pur di non sedersi di fronte a lei, non prese il suo solito posto accanto a George, Lexy ebbe la certezza di qualcosa che, fino ad allora, si era solo limitata a sospettare: Weasley la stava evitando.

Era cominciato tutto il martedì, quando, un imbarazzato ma intraprendente, Oliver Baston l’aveva intercettata sulla strada verso la sala comune, mentre faceva del suo meglio per rimproverare George dopo aver saputo, in anteprima, dello scherzo delle palle di neve incantate per schiantarsi sulla nuca del povero Raptor.

Baston, che si sentiva tremendamente in debito da quando, l’anno precedente, aveva utilizzato il libro di sua madre per curare un dito rotto al cercatore di Grifondoro, evitandogli così di confessare un allenamento di quidditch non proprio autorizzato, l’aveva chiamata in disparte per farle scivolare fra le mani un sacchettino dorato con dentro una graziosa piuma bordeaux.

<< È un regalo >>. La informò leggermente imbarazzato. << Per ringraziarti dell’aiuto che mi hai dato lo scorso anno >>.

Lexy aggrottò appena le sopracciglia << Il mio compleanno è venerdì >>.

Si rese conto che effettivamente non era così necessario precisarlo, ma era rimasta talmente interdetta e confusa da quel gesto, che quella fu l’unica cosa che le venne in mente di dire.

Lui arrossì ancora di più se possibile ma non sembrò scoraggiato. << Volevo dartelo prima che magari te la regalasse qualcun altro, è l’ultimo modello >>.

La ragazzina studiò la piuma che aveva in mano, era leggera e di un colore piacevole, con qualche ghirigoro sull’asta.

<< È molto bella >>. Si affrettò a rimediare alla scortesia che gli aveva usato prima. << Non era necessario>>.

Lui le sorrise e si limitò a scrollare le spalle per poi fare un cenno di saluto a George che si era fermato poco distante e allontanarsi di nuovo nella direzione da cui era venuto.
                                                                                   ***

Il giorno successivo Lexy stava sfogliando un libro insieme ad Hermione sugli spalti del campo da Quidditch, nonostante il tempo non fosse dei migliori, avevano promesso ad Harry di aspettare che finisse l’allenamento per aiutarlo con il tema di pozioni.
Doveva ammettere di essere genuinamente contenta di passare del tempo con la piccola Granger che, nonostante la sua reputazione di so-tutto-io e il fatto che fosse di un anno più piccola rispetto a lei, si era da subito dimostrata una compagna fidata ed intelligente, oltre che molto sensibile, qualità che lei, che l’anno precedente aveva trascorso gran parte delle sue giornate insieme a Fred e George, apprezzava terribilmente.

<< Perché mai Oliver Baston ti avrebbe regalato una piuma >>. Le chiese la ragazzina mentre guardava il capitano volteggiare sul campo e sfrecciare di fronte a loro.

 << Non credevo foste amici>>.

Lexy fece spallucce mentre alzava gli occhi dal libro per osservare George schivare un bolide.

<< Te l’ho detto gli ho fatto un favore lo scorso anno e credo volesse essere gentile >>.

Proprio in quel momento Baston planò verso il terreno leggermente fangoso e fischiò la fine dell’allenamento, la squadra atterrò ordinatamente per dirigersi verso gli spogliatoi.
Hermione e Lexy stavano appunto aspettando fuori dal campo, quando il capitano sorridente si diresse verso di loro, salutandole con tono garbato, e intavolò una conversazione chiedendo ad Hermione come stava andando il suo primo anno e come si trovava.
Mentre la sua amica, dopo un attimo di perplessità, rispondeva cortesemente al compagno di casa, la mora vide Harry, George e Fred spuntare dagli spogliatoi ma, mentre i primi due sembrarono mostrare l’intenzione di raggiungerli, l’altro accelerò e li superò con passo spedito, senza degnarli di uno sguardo.

<< Ehi! Dove stai andando Fred? >>.

Lexy lo vide alzare la mano e fare un cenno quasi infastidito al fratello che l’aveva chiamato, rispondendo che aveva da fare.

                                                                           ***

Il venerdì Lexy si era svegliata abbastanza di buon umore, sentendo picchiettare alla finestra, aveva scalciato via le coperte e una volta aperta l’anta si era sorpresa di vedere Edvige con un pacchetto nel becco. 

Scartando l’involucro marrone aveva scoperto che Harry, Hermione e Ron si erano in qualche modo procurati, e non voleva sapere come, una nuova boccetta di inchiostro invisibile, lo stesso tipo che il piccolo Weasley aveva sbadatamente fatto cadere qualche settimana prima.
A colazione, nonostante gli auguri degli altri e la nuova bellissima spilla che le avevano inviato zia Dromeda e zio Ted,  il suo umore era leggermente peggiorato quando Fred, con grande stupore di tutti quelli che lo conoscevano , aveva saltato il pasto e non si era presentato.
Cercando di mettere da parte il disappunto, aveva deciso di chiedere, fingendosi disinteressata mentre imburrava il suo toast, sue notizie a George, quello tuttavia aveva alzato le spalle e aveva blaterato qualcosa a proposito di un mal di pancia fulminante.

A cena per l’appunto, nonostante sotto il suo naso fosse spuntata una fetta di Carrot cake tutta per lei mentre gli altri si accontentavano del budino, il suo umore risultava definitivamente rovinato.

Mentre guardava di sottecchi Fred parlare in modo concitato con Lee, pensò che, se quello era uno scherzo, era veramente un’idea di pessimo gusto e non lo avrebbe aiutato mai più con i compiti di trasfigurazione.

Si attardò un po’di più dei suoi amici quando si fece ora di raggiungere il dormitorio, perché una ragazza di Corvonero l’aveva fermata dicendole che un gufo grigio era piombato in camera sua quella mattina con un biglietto e un pacchetto destinati a lei.

Lexy non ebbe bisogno di leggere per indovinare che il gufo svampito era senza alcun dubbio quello di Dora, e ringraziò la ragazza prima di affrettarsi a raggiungere gli altri.
Mentre attraversava il corridoio tuttavia, sentì qualcuno afferrarle il golfino leggero, fece per voltarsi con tutta l’intenzione di far capire allo screanzato di turno che, se c’era una cosa che non tollerava era il maltrattamento di uno qualsiasi dei capi del suo armadio, ma le parole le morirono in gola quando incrociò lo sguardo vergognoso di Fred.

La prima cosa che si ritrovò involontariamente a fare fu ricacciare indietro le lacrime e, solo in quel momento, la colpì la consapevolezza che un angolo non troppo remoto del suo cervello aveva formulato l’idea di aver veramente perso il suo amico e che non volesse più parlarle per qualcosa che non si ricordava di aver fatto.

Il secondo sentimento che le strinse la gola invece fu la rabbia.

Pensò che non era giusto che si fosse comportato così con lei anche nel giorno del suo compleanno e ancora meno che adesso si ripresentasse da lei con quella faccia da cane bastonato, dopo averle fatto passare una pessima settimana.

Quello che successe dopo era imprevedibile per entrambi.

Si rese conto una frazione di secondo più tardi che la sua mano era scattata quasi di propria volontà, senza che lei avesse veramente la consapevolezza di quello che stava facendo, e che adesso la carnagione chiara della guancia sinistra di Fred mostrava chiaramente il segno rossastro delle sue 5 dita.

Presa dalla concitazione del momento, non tentò nemmeno di discolparsi per il gesto indubbiamente eccessivo, ma anzi, perpetrò con  le parole l’aggressione.

<< Ti sembra questo il modo Fred Weasley? >>.

Fred la guardò per un secondo confuso, a quel punto si sarebbe aspettata una sua qualche reazione aggressiva, almeno verbalmente, invece il suo amico si limitò ad incassare la testa fra le spalle e puntò gli occhi sul pavimento.
Il vago senso di colpa che stava provando si tramutò in sorpresa quando quello, invece di arrabbiarsi a sua volta, sussurrò una flebile scusa.
Ancora più irritata da quella mancanza di reazioni, per niente tipica di Fred, e soprattutto dal suo apparente rifiuto di darle spiegazioni,  Lexy si voltò e appoggiò il piede sul primo scalino.

<< Devo andare o mi farai mettere in punizione da Gazza >>. Lo liquidò sbrigativa.

All’improvviso, mentre stava per proseguire per la sua strada, Fred parve riscuotersi  le si parò davanti e le schiaffò in mano un pacchetto dalla carta verde.

La ragazza spostò lo sguardo dalla sua testa rossa al pacchetto e viceversa un paio di volte, poi, quando vide che non si decideva a parlare, iniziò a rimuovere l'involucro titubante.
La prima cosa che notò fu la bellissima spilla verde scuro a forma di gazza. Era piccola e graziosa, e le venne da sorridere ripensando a tutte le storie che aveva fatto quando gli aveva rivelato il suo colore preferito.

 
<< Il colore preferito di una Grifondoro non può essere il verde >> .Le aveva detto con una smorfia.

<< Valorizza la mia carnagione, ma non pretendo che tu ci capisca qualcosa >>. Lo aveva apostrofato lei con le mani sui fianchi.

 
Lexy prese delicatamente in mano la spilla e ne rimase estasiata aprendosi in un sorriso sincero, sentì l’altro sospirare e poi trattenere nuovamente il fiato mentre esaminava il secondo elemento, la pergamena che se ne stava ripiegata sotto al primo regalo.
All’inizio aveva pensato fosse un biglietto di auguri, ma quando l’aprì si accorse che era vuota.

<< Volevo farti un regalo più bello di quello di Baston >>.

Baston? Che centrava Baston?

Aprì la bocca per replicare ma Fred non glielo permise, puntò nuovamente gli occhi sulle sue scarpe e parlò di nuovo.

<< È incantata, io possiedo la sua gemella, ci ho messo un po’ per capire se ci sarei riuscito e Hermione mi ha dato una mano… >>.
Si fermò un attimo, scrollò la testa e parve decidere che tutto quello che le stava dicendo era superfluo.

<< Se scrivi sulla tua pergamena apparirà anche sulla mia, e allo stesso modo io potrò risponderti…così non ti lamenterai quando Errol perderà le mie lettere in estate e tarderò a risponderti >>.

Finalmente lo vide alzare la testa e sbirciare la sua espressione.

Il suo primo pensiero fu che Fred Weasley aveva appena riprodotto un sistema di messaggistica istantanea per maghi, il che sarebbe stato particolarmente esilarante se lo avessero rivelato al signor Weasley che, l’anno precedente, si era intestardito a voler imparare il funzionamento del cellulare.

Quella considerazione la fece ridacchiare.

Il secondo fu che si era impegnato per giorni per fare una cosa dolcissima.

Il terzo ,che la colpì più forte degli altri, era che aveva fatto tutto quello perché probabilmente George gli aveva raccontato della piuma di Baston.

<< Pensavi veramente che mi sarebbe importato di più del regalo di Baston che del tuo? >>.

Fred la guardò confuso e anche un po’ offeso.
<<  Dobbiamo parlare per forza di Bas… >>.

Ma non riuscì a finire la frase perché Lexy gli era saltata addosso comprimendogli il torace con le braccia e rifilandogli anche una discreta testata sul mento.

<< È un regalo bellissimo >>.

Il sorriso che era nato sul  viso di Fred si congelò sulle sue labbra quando sentì qualcuno schiarirsi la voce poco distante da loro.
La McGranitt li guardava con cipiglio severo dal fondo delle scale.
                                                                                     ***
Lexy e Fred erano entrati in sala comune con uno di quei sorrisi sereni che fecero intuire a George che i due dovessero essersi chiariti e che Fred aveva probabilmente  consegnato, con successo,  il regalo che lo impegnava da giorni.

Il suo gemello era così felice che, quando Neville protestò dicendo che a rientrare tardi si sarebbero fatti togliere punti, non  si diede nemmeno la pena di rivolgergli un’occhiataccia.
Poi vide Lexy chiedergli aiuto e passargli un oggetto che brillò nella penombra della stanza. Suo fratello trafficò un po’ mettendosi davanti a lei e quando si spostò nuovamente, appuntata sul maglione della divisa, faceva bella mostra di sé una piccola spilla verde foresta.
Quando lei lo salutò e si diresse verso il dormitorio lui si accomodò sulla poltrona al suo fianco.

<< Ma non avevi detto che il verde era un colore di merda? >>.

Gli chiese per punzecchiarlo.

Quello fece spallucce e socchiuse gli occhi sbadigliando.
<< Valorizza la sua carnagione >>.
 
 
 
 
 
 
 
  
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