Anime & Manga > Violet Evergarden
Segui la storia  |       
Autore: The Bride of Habaek    18/04/2020    0 recensioni
Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte
Il primo per vederti tutto il viso
Il secondo per vederti gli occhi
L’ultimo per vedere la tua bocca
E tutto il buio per ricordarmi queste cose
Mentre ti stringo fra le braccia.
- Jacques Prévert, “Tre fiammiferi accesi” -
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cattleya Baudelaire, Claudia Hodgins, Dietfried Bougainvillea, Gilbert Bougainvillea, Violet Evergarden
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Why didn't you tell me?
Trova il tempo di riflettere, è la fonte della forza.
Trova il tempo di giocare, è il segreto della giovinezza.
Trova il tempo di leggere, è la base del sapere.
Trova il tempo di essere gentile, è la strada della felicità.
Trova il tempo di sognare, è il sentiero che porta alle stelle.
Trova il tempo di amare, è la vera gioia di vivere.
- Canto irlandese -

Racconta Gilbert
Rientro a casa stremato dal lavoro e il mio primo pensiero è riuscire a trascorrere un po' di tempo con la mia famiglia.
"Violet sono tornato!"
Urlo a gran voce varcando il portone d'ingresso certo che lei mi sentirà. Depongo le armi al solito posto e gli anfibi nella scarpiera.
"Violet!?!"
La chiamo una seconda volta senza ottenere risposta, così decido di raggiungere il salone sperando che sia lì ma trovo solo la tata con in braccio la piccola Rose.
"Ciao tesoro!"
Affermo mentre solletico Rose fino a farla ridere.
"Sapete dove posso trovare Violet? L'ho chiamata ma stranamente non ho ottenuto risposta."
Chiedo alla tata preoccupato.
"Mi dispiace Signore, sono stata tutto il tempo con Rose quest'oggi ma potreste domandare a Margareth, sicuramente lo saprà."
Risponde sollevando leggermente le spalle.
"Grazie lo stesso, si credo proprio che farò come mi suggerite."
Mi reco nella stanza della servitù mentre una miriade di pensieri negativi si fanno spazio nella mia mente."
"Margareth, hai visto Violet? La sto cercando da un po' ma sembra essersi volatilizzata."
La Governante incrocia le braccia e mi guarda come se sapesse più di ciò che in realtà mi può riferire.
"La Signora oggi ha trascorso buona parte del tempo in camera da letto, ha detto di non sentirsi molto bene."
"Veramente? Vuol dire che andrò subito a dare un'occhiata, grazie veramente."
"Si figuri Signore, vedrà non ha niente di grave la vostra consorte."
"Lo spero con tutto il cuore."
Entro nella nostra stanza e trovo il letto disfatto e un disordine alquanto ambiguo, perché lei di solito è molto precisa e meticolosa.
"Violet?"
Non la trovo nemmeno lì, l'unico posto in cui non ho ancora controllato è il bagno adiacente alla nostra camera da letto. Spalanco la porta e vedo qualcosa che mi turba in modo particolare. Violet è distesa a terra priva di sensi accanto alla vasca.
"O mio Dio!"
Non so cosa le sia accaduto mentre ero via ma questa situazione non mi piace affatto, sono invaso da una sensazione di dolore frammista a paura difficili da descrivere a parole. La prendo in braccio e noto con sollievo che respira ancora ed i battiti cardiaci sono regolari, non presenta ferite, probabilmente dev'essere solo svenuta... ma per quale motivo? Distendo il suo corpo sul baldacchino come fosse Biancaneve addormentatasi dopo aver morso una mela avvelenata.
"Chiamate subito il dottore! E' urgente!"
Comando alla servitù come se fossi ancora in servizio nell'esercito.
"Subito Signore!"
Mi siedo sul bordo del letto portandomi le mani alla testa e penso ad ogni eventualità oltre che ad una soluzione plausibile a questa surreale situazione. Non riesco a pensare lucidamente, sono ancora troppo scosso per quello che è successo a Violet. Il medico di famiglia accorre non appena avverte la chiamata, la visita un po' accigliato poi le sfila lo sfigmomanometro e mi degna della sua attenzione.
"Che cos'ha dottore? E' forse malata?"
Gli chiedo mentre continuo a fissarla inghiottito dall'ansia.
"Vostra moglie sta bene ha solo bisogno di riposo e di alcuni integratori, la sua debolezza è dovuta alla sua attuale condizione."
Afferma come se stesse dando per scontato molte verità che al momento mi sfuggono.
"Quale condizione? Si spieghi meglio."
La domanda sorge spontanea.
"Vostra moglie è incinta."
Conclude genericamente.
"Può ripetere per favore? Temo di non aver capito bene."
Non è possibile.
"E' in dolce attesa da 6 settimane."
Afferma deciso.
Lo congedo ringraziandolo per il suo pronto intervento, dopodiché m'affaccio alla finestra in attesa che Violet riprenda conoscenza ed un unico pensiero mi rende inquieto: presto sarò di nuovo padre.
"Gilbert..."
La sua voce mi desta dal mio Universo interiore in pieno fermento.
"Violet come ti senti? Mi hai spaventato a morte."
"Ora sto bene ti ringrazio, credo di aver avuto un mancamento."
Afferma stringendo la mia mano intenta ad accarezzarle il viso.
"Perché non me l'hai detto?"
Le chiedo secco, senza troppi giri di parole.
"Io..."
"Da quanto hai smesso di prendere la pillola?"
Violet mi guarda dritto negli occhi e vedendola riuscire a stento a trattenere le lacrime non riesco ad inveire contro di lei.
"Due mesi. Volevo farti una sorpresa e donare una compagnia a Rose, stavo solo aspettando il momento più opportuno per potertelo dire."
Afferma schiarendosi la voce.
"Sei riuscita a sorprendermi, sono senza parole."
"Ma Gilbert..."
"Sai cosa c'è? Credevo che ormai ci dicessimo ogni cosa, che non ci fossero più segreti fra noi. Un figlio è una cosa seria Violet, dovevi rendermi partecipe o almeno farmelo capire. Sei pronta per affrontare una seconda gravidanza? Sarò pronto a diventare di nuovo padre?"
Le mie parole risuonano dure anche se in realtà non sono un rimprovero, vorrei solo che lei capisse come mi sento in questo momento.
"Si sono pronta ed anche tu. Sei un padre meraviglioso, il marito che tutte vorrebbero."
Afferma con gli occhi lucidi.
"A dire il vero voglio solo che tu sia sempre sincera con me, certe cose si fanno in due."
Le parole che qualche istante prima sembravano prigioniere nel mio palato ora fuoriescono come pallottole da una calibro 38.
"Sai benissimo come mi sento quando rientro dal fronte o da una missione, dopo interi mesi senza poterti neanche sfiorare con un dito. Finisco col saltarti addosso come uno stupratore, perdonami la metafora ma è proprio così. Quello che voglio dire è che desidero ogni cosa di te Violet, amo tutto ciò che scorre e vive nel tuo corpo di donna solo che questa cosa dovevi dirmela. Per me è molto importante devi credermi."
Le mie parole la rendono fragile e attenta allo stesso tempo.
Violet mi stringe a sé ed un senso di colpevolezza s'impossessa delle mie sicurezze e della ragione che fino a pochi minuti fa sembrava un incontestabile sovrana.
"Perdonami ti prego, non volevo ferirti."
Dice posando la testa fra le mie spalle.
"Certo che ti perdono, come potrei fare altrimenti."
L'abbraccio a mia volta facendo attenzione a non strapazzarla troppo.
"La prossima volta che vorrai prendere una decisione importante promettimi che ne parlerai prima con il sottoscritto."
Le dico con tono non più imperativo ma dannatamente affabile.
"Te lo prometto. Grazie per aver capito."
Afferma lei rilassandosi fra le mie braccia.
"Ti amo troppo per potercela avere con te."
"Anch'io Gilbert, non immagini quanto."
Un bacio tenero come il sorriso di un bambino ci unisce nuovamente ed ogni incomprensione svanisce di fronte alla purezza dei nostri sentimenti.
"Come chiameremo nostro figlio?"
"Allora, facciamo così. Se sarà un maschietto lo sceglierai tu mentre se nascerà un'altra femminuccia lo farò io."
Commenta Violet gioiosa.
"Per me va bene, opto per Ren. Significa "loto" in giapponese, in Giappone il loto è il simbolo della perfezione e della purezza."
"Io vorrei chiamarla Dafne, dal termine greco Daphne e dal latino Caurus simbolo di vittoria, il famoso alloro."
"Sono entrambi degli splendidi nomi."
Aggiungo io.
"Si, sono d'accordo con te. Questa volta vorrei scoprire il suo sesso quando verrà alla luce."
Dice lei cercando il mio consenso.
"Perché no, in fondo abbiamo già scelto il nome. Sarà una sorpresa."
Sarà un altro giorno da segnare sul calendario dei ricordi.

Note.
Sfigmomanometro: è un'apparecchiatura biomedicale usata per la misura della pressione arteriosa inventata alla fine dell'Ottocento, la cui unità di misura è il millimetro di mercurio. Il nome deriva dalla combinazione tra il termine greco sphygmòs, pulsazione, polso e manometro.

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Violet Evergarden / Vai alla pagina dell'autore: The Bride of Habaek