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Autore: ValeKikyo    18/04/2020    0 recensioni
Finlandia non aveva nessuna intenzione di tornare sotto il dominio di Russia, e Svezia era intenzionato ad aiutarlo ad ogni costo
Genere: Guerra, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Finlandia/ Tino Väinämöinen, Svezia/Berwald Oxenstierna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Neve e sangue Scritta per la #6hcfanfictionchallenge del gruppo Hurt/Comfort Italia Fanfiction & Fanart

Neve e sangue

Era stato istintivo.
Non aveva pensato, si era semplicemente mosso.
Quando un soldato russo, armato di baionetta e disperazione, si era scagliato contro Finlandia, lui non aveva esitato un secondo a mettersi in mezzo per proteggere la Nazione limitrofa, che era rimasto senza munizioni.
-Svezia no!-
Ma lui non aveva nemmeno sentito le parole del finlandese, solo la lama del nemico che affondava nella sua carne, mancando di poco il cuore.
Un essere umano sarebbe comunque morto sul colpo essendo un punto vitale, lui invece afferrò il braccio dell’altro soldato, che spalancò gli occhi terrorizzato.
-Ti è andata male, mi dispiace-
Non c’era collera nel suo sguardo, sapeva che i soldati semplici non avevano colpa di quello che stava succedendo, esattamente come loro Nazioni, i soldati erano solo vittime dei piani alti.
Prese la pistola e gli sparò in testa, deciso quanto meno a dargli una morte veloce e indolore.
-Nh…-
Si sfilò la baionetta dal petto, guardando il corpo del mortale accasciato di fronte a lui, ancora caldo.
-Berwald!-
La voce dell’altro lo fece riscuotere, e tutto sembrò tornare alla normalità, i proiettili gli volavano attorno e altri soldati stavano morendo attorno a loro.
-Stai sanguinando e io ho finito le munizioni, andiamocene!-
Lo svedese annuì, ed arrancando riuscirono a trovare rifugio nella buca creata da una bomba, sedendosi sulla nuda terra.
-Fammi dare un’occhiata-
Prima che potesse rispondere, Tino gli aveva già aperto la divisa e stava esaminando la ferita.
Il freddo pungente lo colpì in pieno sulla pelle nuda, ma fu presto mitigato dalle calde mani dell’altro.
-Non ti preoccupare, ha già smesso di sanguinare, la guerra è iniziata da poco, sto bene-
Finlandia scosse la testa, prendendo il kit da pronto soccorso, urlando sopra il rumore dei proiettili e delle esplosioni.
-Sei uno stupido! Se ti avesse preso il cuore sarebbe stato un bel problema!-
-Ma non lo ha fatto-
Prese una garza con un po’ di disinfettante e cominciò a pulirgli la ferita dal sangue, anche se non aveva tutti i torti, aveva già ricominciato a rimarginarsi.
-Bhe non è comunque una scusa valida! Se fossi stato umano…-
-Sarei morto, ma non lo sono, quindi sto bene-
-Non lo siamo! Nemmeno io sarei morto! Perché lo hai fatto!?-
Lo svedese aprì la bocca, richiudendola subito, limitandosi a guardarlo mentre lo medicava, nonostante non fosse affatto necessario.
Eppure, Finlandia lo stava medicando comunque.
-Lo sai perché l’ho fatto-
Tino alzò lo sguardo, le mani ancora sul suo petto.
Lo sguardo dell’altro era calmo e leggermente inquietante come sempre, ma lui ormai era abituato a quell’espressione e sapeva interpretare le piccole sfumature del suo viso.
-Svezia…siamo in guerra-
-Ciò non cambia quello che provo per te-
Finlandia avvampò, buttando via la garza sporca di sangue e mettendogli un cerotto sulla ferita, anche se probabilmente fra poco se lo sarebbe potuto già togliere.
Gli richiuse la divisa e si rimise il kit in tasca.
-Aspettiamo che Russia smetta di spararci addosso e torniamo alla base-
Berwald annuì, e a sorpresa lo attirò a sé, abbracciandolo.
Tino arrossì di nuovo, ma ricambiò l’abbraccio, stringendosi a lui.
Il corpo del finlandese premuto contro il suo gli fece rapidamente dimenticare il dolore al petto e l’orrore che li circondava, nonché il freddo pungente che gli attanagliava le ossa ormai da settimane.
Il fatto che fossero Nazioni del Nord non li rendeva certo immuni alle basse temperature, e Russia aveva deciso di dichiarargli guerra proprio durante uno degli inverni più freddi di sempre.
-Non voglio tornare sotto il suo dominio-
Lo disse a voce talmente bassa che Svezia pensò di esserselo sognato, ma poi si guardarono negli occhi.
-Mi piace essere indipendente, non voglio entrare a far parte dell’Unione Sovietica-
L’altro gli accarezzò i capelli e si chinò a baciarlo dolcemente, stringendolo di più a sé, Finlandia ricambiò il bacio mettendogli le braccia al collo.
Quando si staccarono, Svezia stava sorridendo.
-Manterrai la tua indipendenza, te lo giuro-
Tino annuì, accarezzandogli la ferita.
Ci credeva, perché Svezia non gli aveva mai mentito, e lo aveva sempre protetto e trattato bene, anche quando era sotto il suo controllo secoli prima.
Avrebbero vinto quella guerra, insieme.


Buonasera a tutte <3
Anche questa piccola storia l'ho scritta per la challenge Hurt/Comfort, ogni occasione è buona per scrivere dei miei adorati Svezia e Finlandia <3
Spero che vi sia piaciuta, recensioni e critiche dette in modo civile sono sempre ben accette!
  
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