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Autore: Hikary    09/08/2009    8 recensioni
[La Compagnia dei Celestini]
Scritta per la community di LJ fanfic100_ita
Lucifero è orfano, ribelle, orgoglioso: nella sua vita non c'è mai stato spazio per l'amore.
Celeste è bella, testarda e soprattutto ricca; ma ogni volta che può scappa dalla sua grande e solitaria casa per una partita a Pallastrada.
La loro storia, la loro vita, il loro amore.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[ Claim: Lucifero

Prompt: 085.Lei.]


03.Celeste


Celeste... Celeste...


Lucifero camminava a grandi passi lungo il corridoio.

Il primo tema della sua vita era stato breve ma intenso; e ne andava piuttosto fiero, nonostante tutto. Le parole erano uscite così spontanee che non aveva potuto farci nulla, aveva dovuto scriverle. Due frasi, niente da aggiungere: perché non c'era niente da dire in più su Celeste, se non che era davvero perfetta.

E che lui l'amava.

Ma adesso, come dirlo a lei?

Il ragazzo sospirò, appoggiandosi alla parete: non credeva che al mondo potesse esistere qualcosa più complicato di un tema.


***


E dov'era Celeste, oltre che nei pensieri di Lucifero?

A casa.

Come sempre.

I suoi grandi occhi azzurri studiavano le finestre della propria stanza; qualche volta avrebbe potuto giurare di intravedere sottili sbarre dorate, tra i riflessi del sole.

Un gioco di luce che sembrava ridere di lei, beffarsi della sua bellissima e tremenda prigionia.

Seduta a gambe incrociate sul letto, Celeste beveva a piccoli sorsi il succo d'arancia, le labbra strette attorno alla cannuccia.


- Celeste! -


La ragazza corrugò la fronte: mamma?

Saltò giù dal letto e scese le scale due gradini per volta.


- Mamma! -


Per qualche assurdo motivo, i suoi genitori erano a casa. Ma, stranamente, non ne fu così felice come aveva sempre immaginato.

Continuava a sentirsi sola.

Continuava a sentirsi stretta nella sua gabbia dorata.


***


- Mi hanno detto che hai fatto un bel tema l'altro giorno. -


Lucifero avrebbe voluto sprofondare nell'elegante poltrona in pelle della Biffering.

Orrenda, a parer suo, ma senza dubbio chic.


- Se sta cercando di farmi sentire peggio, l'avverto che ci è appena riuscita. -

- Non era quello il mio obiettivo. -

- Allora bruci il foglio. -


La preside ridacchiò.


- E' un documento scolastico, Lucifero. Non si può. -

- Balle. Si sta solo divertendo a torturarmi, anzi, vi state divertendo, tutti quanti! -

- Suvvia, come sei melodrammatico! Ti ho chiamato per chiederti una cosa: chi è? -

- “ Chi è” chi? -

- Lei. -

- Ah... -

- Non c'è nessuna Celeste nell'orfanotrofio. -

- Lo so. Non la conosce. -

- Avanti, Lucifero. Devo preoccuparmi che i miei ragazzi non frequentino brutti giri. -


Lucifero soffocò a stento una risata.

Se solo la Biffering avesse saputo...


- Mi creda, è meglio che lei non lo sappia. -


***


- Che ci fate qui? -


Il tono della ragazza non era accusatorio, o rabbioso.

Sembrava, semmai, perplesso disorientato.


- E' anche casa nostra, tesoro! - rise suo padre, posandole una mano sul capo per spettinarla.


Ah sì?


- Non dovete lavorare? -

- Non oggi. Volevamo passare un po' di tempo con te. -

- Con me? -


Ma c'è allenamento oggi pomeriggio! E io devo vedere Lucifero!


Al pensiero di passare un altro giorno senza di lui avvertì una stretta allo stomaco: nostalgia.

Quella nostalgia che aveva creduto di provare per i suoi genitori, giorno dopo giorno, in quella grande casa vuota – sola – e che invece era scomparsa ormai da tempo.


***


Nell'ufficio della Biffering, il duello continuava.

La donna non aveva alcuna intenzione di mollare.


- Coraggio Lucifero. Non costringermi a far parlare Memorino... -


Il ragazzo deglutì.


Colpito e affondato.


- Okay. Ma sappia fin da ora che non le piacerà. -

- Non mi piacerà lei? -

- Credo che, in tutta la faccenda, lei sia l'unica cosa che le piacerà, signorina Biffering. -


***


Seduta sul divano tra i suoi genitori, Celeste si godeva quell'inattesa giornata in famiglia: essersi abituata alla loro assenza non le impediva certo di sentirsi straordinariamente felice.

Raccontò loro della squadra, del Mondiale alle porte, di quanto la rendesse fiera far parte dei Celestini.


- Sono tutti così simpatici come dici? -

- Oh mamma, non puoi neanche immaginare che amici fantastici siano! Dovreste conoscerli tutti ...dovreste conoscere Lucifero! - esclamò presa dall'entusiasmo.


La donna alzò un sopracciglio.


- E chi sarebbe? -

- Lui è il capitano, mamma, il ragazzo più fantastico che abbia mai conosciuto. Lo amo davvero tanto, sai... -


La voce si perse sul finale della frase.

Gli occhi di Celeste brillavano. Perfino i genitori – come chiunque, al loro posto – non poterono fare a meno di notarlo.


- Siamo certi che lo sia. Puoi invitarlo, una sere di queste, il tuo Principe Azzurro. - sorrise il padre, pizzicandole con affetto una guancia.


La figlia sorrise di rimando, sentendo il cuore pronto a scoppiare tanto era gonfio di gioia ed orgoglio. Non avrebbe mai immaginato che i genitori potessero capire la sua vita con tanto semplicità.


***


Gli occhi della donna, sgranati all'inverosimile, erano incollati a Lucifero.


- Quella Celeste? Proprio quella? -

- Sì, per l'ennesima volta, . -

- Beh Lucifero ...sarà un po' un problema. -


Il ragazzo sospirò.


- E lo viene a dire a me? -


***


- Ora devo scappare, altrimenti faccio tardi all'allenamento. Sapete, il Principe Azzurro sa essere estremamente pignolo. -


Baciò entrambi i genitori e scappò via.

La signora Riffler la seguì con lo sguardo mentre usciva dal salone.


- Mio dio – sbottò quando fu certa che Celeste non potesse più sentirla – è proprio vero che a quest'età impazziscono! Pallastrada ...che assurdità! -

- Meglio il calcio che altro, cara. - intervenne il marito – E comunque è soltanto una fase di ribellione adolescenziale. Lasciamo pure che si sfoghi giocando all'orfanella. -

- Innamorata... -


I coniugi Riffler si guardarono l'un l'altro e, inaspettatamente, scoppiarono a ridere.


- Un giorno riderà anche lei, pensando a quanto sciocchezze diceva da ragazzina. Povera cara, non sa nemmeno cosa significhi la parola “ amore”. Ci sarà tempo per trovarlo, il ragazzo giusto. E' solo una bambina. -


***


- Com'è andata dalla preside? -

- Molto male. -

- Voleva parlare dell'ultimo compito in classe? -

- Più o meno... -

- Hai consegnato di nuovo il foglio in bianco? -

- Purtroppo no. -


Memorino lo guardò senza capire affatto.


- Mi vuoi spiegare? -

- Preferirei di no. E... -

- Sì? -

- ...che non ti senta mai più dire che devo esercitarmi nei temi, chiaro? -


***


Nascosta dietro allo stipite della porta, Celeste non rideva affatto.


Illusa, si rimproverò mentalmente.


Loro non avrebbero mai capito.


***


Lucifero si svegliò di soprassalto. C'era qualcuno fuori e lo stava chiamando.

Attento a non svegliare i compagni di stanza, aprì la finestra e si affacciò, sbirciando il cortile sottostante.

Ci mancò poco che finisse di sotto per lo spavento: tra i cespugli, acquattata e silenziosa, Celeste ricambiò il suo sguardo.


Spazio Autrice

Piccola precisazione :D

Quella che sto portando è una sorta di “ serie parallela” dei Celestini, quindi moltissimi fatti non sono avvenuti; si può dire che siamo ancora agli inizi della squadra, anche se l'episodio da cui ho preso spunto per il prologo è piuttosto avanti.

Spero perdonerete questi piccoli riadattamenti ^^


Tardissimo, lo so ...questo capitolo l'ho scritto quasi insieme al precedente, ma sapendo che non avrei avuto più molto tempo da dedicare alla fic ho aspettato a pubblicarlo.

Allora, che ne dite?

La Biffering sa ridere... non è una notizia pazzesca XD?

Scherzi a parte, spero vi sia piaciuto!

E ora, rispondiamo ai commenti!

Grazie infinite a saku_cele ( sono felice di aver descritto bene Lu!), BabyDany94 ( anche io adoro il tema ...mi piacerebbe sapere che ne pensa i mio prof di italiano XD Il titolo del libro è esattamente quello che ti ha segnalato Giulysan, La Compagnia dei Celestini di Stefano Benni. Occhio ai traumi perché col cartone non centra nulla ^^), Giulysan ( un'altra fan del tema, yeah! Memorino dovrà abituarsi a scene come quella se ci tiene a restare nella fic XD Anche io piango da morire nel finale del libro. SPOILER LIBRO. Più per l'ultima pagina che per la morte di Memorino. Sarò un po' tonta io, ma solo all'ultima pagina ho notato che il nome Occhio-di-Gatto non mi era nuovo e sono volata ad inizio libro, dove c'è la lista dei celestini ... a momenti svengo!) e Lely1441 ( pigra io? Naaa, ti confondi con un'altra X°°°D Finita l'estate farò del mio meglio per gli aggiornamenti periodici. La tua mail deve essersi persa nei meandri del web ...io ho aspettato, perché la mia casella è un po' baka alle volte, ma nada ç_ç Se ti va di rimandarla ^^ Il consiglio da autrice è molto ben accetto, devo ricontrollare il regolamento della community però. Sei fortunata, non ho intenzione di far soffrire l'amicizia tra Lu e Memorino. Strano XD ..ma ci sarà comunque modo di soffrire... Grazie per i complimenti ^O^ ).

E un bel thanks generale a chi ha letto senza recensire, in particolare ad Alhia, bella95 e I love sasunaru che hanno messo questa fic tra i preferiti.


A presto ( si spera).


XO XO


Hika


( Si, Chuck Bass mi manca da impazzire ..e allora??? >-<).




  
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