La prima volta che Lucy cantò era piena notte.
Si era seduta su uno scoglio, da sola, a piangere per la morte di sua madre. Non aveva mai cantato prima e quando aprì le labbra la sua voce uscii forte e incontrollabile come un uragano ma era dolce e delicata come un petalo di rosa.
Il suo dolore era così intenso e violento da distruggerla eppure quando cantò le sembrò di galleggiare nell’aria e tutta la sofferenza scivolò via da lei.
Quando aprii gli occhi incontrò quelli di uno spirito dal vento. La sua figura galleggiava tremula nell’aria e si avvicinò a Lucy chiedendogli di cantare di nuovo. Un’altra singola volta. Lucy sorrise per la prima volta dopo tanto tempo e cantò di nuovo.
Questa volta quando riaprii gli occhi lo spirito del vento si era placato, smettendo si soffiare. Un vento scomparve per sempre.
Lucy smise di cantare per anni.
 
Lucy cantò di nuovo quando la sua unica amica Acquarius scomparve. Cercò di liberarsi di nuovo dal suo male ma cantò sotto il livello dell’acqua, dove nessuno poteva sentirla eppure nel buio dei fondali marini vide una nave affondare. Gli uomini erano impazziti cercandola ed ora i loro corpi galleggiavano leggeri, sospinti dalle onde.
Pianse come non aveva mai pianto prima. “Dono” era come definivano le sue compagne la sua voce in grado di ammaliare ogni creatura. “Maledizione” era come la chiamava lei. Portava solo morte e distruzione, nessuna gioia né felicità. Cosa c’era di bello?
 
La terza volta che cantò lo fece decenni dopo. Voleva solo sentirne il suono, capire se fosse ancora una maledizione. Si nascose nelle profondità marine, in mezzo a grotte inesplorate, buie e fredde, lontano da ogni creatura, cantò sottovoce, nemmeno un bisbigliò. Quando aprii gli occhi non vide niente di strano. Per un istante fu così felice da poter urlare.
Nuotò con tutta la sua forza per raggiungere la superficie e trovò solo morte e distruzione.
Pianse di nuovo, chiudendo gli occhi e giurando di non cantare mai più quando una voce la interruppe.
-Canteresti di nuovo per me? – Lucy trovò davanti a sé un ragazzo coi capelli rosa e degli occhi così belli da esser pericolosi.
-Non posso. – Sussurrò lei con un filo di voce. Lui le sorrise, fu un sorriso talmente splendido da farle accelerare il battito cardiaco.
-Se hai paura di cosa possono fare gli umani allora vieni con me! –
-Chi sei? – Chiese con voce tremante, sembrava troppo bello per essere vero.
-Mi chiamano con molti nomi, il diavolo, E.N.D., … ma tu puoi chiamarmi Natsu! Sono il signore dei draghi e dei demoni. Vieni con me e canta per me …-
-Lucy, ma mia voce è una maledizione. – Sussurrò. -Non posso cantare. –
-Forse non qua ma a casa mia sì! - Esclamò ridendo - Vieni Lucy! Ti porto a casa! – E le porse la mano. Lucy la afferrò ed iniziò a cantare di pura gioia guardandolo negli occhi, fidandosi di lui senza aver bisogno di fare altre domande davanti a quel sorriso.   
Era davvero un dono allora.