Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Nymeria87    24/04/2020    1 recensioni
Modern setting: piccoli spaccati domestici Jonsa nei giorni di quarantena.
Jon e Sansa non sono imparentati, qui Jon è semplicemente il migliore amico di Robb e di conseguenza un amico di famiglia di casa Stark.
Genere: Fluff, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sansa Stark
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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I Sabato mattina erano abituati a svegliarsi tutti insieme ed andare a fare colazione alla Backery sotto casa.
Ovviamente vista la situazione ciò non sarebbe stato possibile, così Jon si era svegliato un po’ prima, trascinandosi in cucina per preparare il caffè.
Era intento a versarselo nella tazza quando sentì un lento cadenzare attutito di passi lungo il corridoio; voltò appena lo sguardo per accogliere la figura di Sansa Stark, assonnata a con i capelli arruffati in una treccia scomposta, intenta a nascondere uno sbadiglio col dorso della mano destra.
Traspirava innocenza da tutti i pori, la sua apparizione in quello stato di sogno andò a stuzzicare i pensieri più nascosti di Jon, il quale fu percorso da un brivido elettico lungo la schiena.
“Buongiorno principessa” la accolse lui, cercando di reprimere il sorriso compiaciuto che la visione della ragazza, con indosso la sua canotta da basket dei BlackCrow - la vecchia squadra del liceo di cui avevano fatto parte sia lui che Robb – gli aveva destato.
Sansa sorrise sonnacchiosa, mentre mosse lentamente passi strascicati verso di lui.
 
Altra cosa che lo faceva impazzire: Sansa era decisamente un tipo da coccole, ma solo con chi aveva grande confidenza; Jon d’altro canto non sapeva se vivere la cosa come una tortura o come la più grande benedizione che gli Dei gli avessero dato.
 
Aprì un braccio per accoglierla, mentre lei andò a collassare contro il suo petto, nascondendo la testa arruffata nell’incavo tra il viso ed il collo di lui. Mugugnò indistintamente qualcosa mentre Jon prese a carezzarle delicatamente la schiena in consolazione, dando un colpo di tosse per schiarirsi la voce quando percepì al tatto, che sotto la canotta Sansa non portava il reggiseno: “...caffè?” riuscì a chiederle prima che lei si staccasse da lui.
“Si, ti pregooooo” miagolò lei prima di spostarsi di spalle verso la credenza per recuperare la zuccheriera, la scritta SNOW in bianco, che risaltava sulla sua schiena, quasi ad abbracciarla.
Jon cercò di ricomporsi andando a recuperare la tazza di Sansa e versandoci dentro la miscela aromatica prima di porgergliela.
“Grazie” rispose dolcemente lei, prima di zuccherarla con una zolletta.
Immancabilmente, salì a sedersi sul bancone della cucina, aprì il secondo cassetto del mobile sotto di lei e vi poggiò sopra il piede nudo prima di iniziare a sorseggiare il suo caffè. Jon aveva seguito ammaliato tutti i suoi movimenti.
“Che c’è?” chiese lei incontrando i suoi occhi basalto.
“Niente...” rispose lui cercando di reprimere il sorriso che però non riuscì a celare; si poggiò al bancone dell’isola, situato rispettivamente difronte alla ragazza: “quindi oggi cambio armadio?” chiese prima di bere un sorso del suo caffè.
“A dire la verità pensavo di svaccarci sul divano e fare una qualche maratona di film o serie tv” rispose lei ficcandosi la mano libera sotto la coscia, “che dici? Ci stai?”.
“Uh...decisamente, e stasera possiamo finire le ultime pizze congelate” la accolse lui, sollevato di poter fuggire al tormento di aiutarla a tirar fuori tutti i suoi meravigliosi nonchè striminziti abitini primaverili dal suo armadio, consapevole del fatto che Sansa avrebbe dovuto assolutamente provarseli tutti per decidere cosa tenere e cosa eliminiare, con lui a fargli da pubblico, ovviamente!
“Solo se mi fai anche i tuoi meravigliosi nachos al formaggio fuso! Se dobbiamo fare gli schifosi facciamolo come si deve!” gli sorrise lei accavallando le gambe.
“Aye” rispose Jon prima di finire il suo caffè.
In quel momento una vibrazione improvvisa richiamò l’atenzione di Sansa: “mi passi il telefono, perfavore?”
Jon si sporse verso l’isola per staccare il cellulare della ragazza dal carica batterie.
Il display si illuminò rivelando la schermata di blocco: una foto di Sansa nei giardini di Winterfell intenta a fare le coccole alla sua Lady, la data e l’ora odierna e una frase che ridestò i primi pensieri di Jon di quella mattina, ‘moorning sweetheart!
 
Jon deglutì, prima di voltarsi e passare il telefono alla ragazza, cacciando indietro le immagini che la sua mente gli rimandava.
Riprenditi per gli Dei...
“Arya” annunciò semplicemente la ragazza, “dice che probabilmente lunedì dovrebbe arrivare il famoso pacco che aveva ordinato” disse lei poggiando il cellulare al suo fianco.
“Ma si più sapere che ha ordinato da Bravos?”,
un altra vibrazione richiamò l’attenzione di entrambi: “dice anche che non dobbiamo azzardarci ad aprirlo” ridacchiò lei divertita dalla chiaroveggenza a distanza della sorella, prima di abbassare lo sguardo sul cellulare immobile al suo fianco e perdere il sorriso a discapito di un’improvviso stato di preoccupazione, un’ombra ad oscurarle lo sguardo luminoso.
Quel cambiamento d’umore non passò inosservato a Jon, che ancora immobile nella sua posizione, andò a solleticarle la pianta del piede con il suo, ridestandola da quello stato catatonico: “Hey, andrà tutto bene” la richiamò dolcemente ad incontrare il suo sguardo, “finirà presto, vedrai”.
Sansa accolse le sue parole con un sorriso tenue, grata di aver accanto qualcuno di così premuroso che riusciva a prendersi cura di lei in modo delicato e sincero; confortata dalla sua presenza, volle riportare la conversazione sul programma della giornata: “allora con cosa iniziamo? Film o serie tv prima di tutto?” chiese lei dando l’ultima sorsata di caffè.
“Beh, io sono ancora indietro con Il Trono...”
“come sarebbe a dire indietro?” chiese scioccata Sansa,
“devo ancora finire la sesta stagione”,
“stai scherzando??? Ma tra un mese esce la settima; scusa a che punto sei arrivato?” chiese lei sempre più agitata, come se fosse la cosa più importante del mondo.
“Allora... Christopher è stato resuscitato dalla Donna Rossa, Sophie è riuscita a scappare da Iwan con Alfie verso nord, poi a sud c’è il casino con l’Alto Passero ed Emily sta per essere riportata a Vaes Dothrak”
“Jon, per gli Dei sei solo all’inizio, qui bisogna recuperare alla grande” asserì sconvolta la ragazza partenedo per la tangente, “per non dire che non hai neanche assisitito alla 6x4 che è forse la puntata più bella dell’intera stagione” continuava con occhi bassi ripercorrendo tutta la serie nella sua testa, “beh, no effettivamente la puntata più bella...”,
“Hey, muta tu, regina dello spoiler” .
L’indice di Jon era andato ad irrompere sulle sue labbra per zittirla; quando Sansa alzò lo sguardo se lo ritrovò pericolosamente vicino, tanto da bloccarle il respiro mentre si specchiava in quei meravigliosi occhi d’inchiostro. Jon si accorse solo in quel momento delle sue azioni e quasi temette la reazione della ragazza, ma lei dischiuse le labbra sotto il suo indice destro in un sorriso furbo, mentre con la sua mano delicata andava a scostargli lentamente il dito: “regina dello spoiler dici???” chiese lei scendendo dal bancone con un balzo, finendo vicinissima al suo interlocutore iniziando a sua volta a puntellargli gli addominali con le dita, “ti ricordo che sei stato tu ad iniziarmi alla cosa, quando quel giorno facesti irruzione in soggiorno annunciandomi la morte di Silente mentre ero ancora a metà de Il Principe Mezzo Sangue!” proruppe lei con sguardo di sfida, lasciando Jon a scoppiare in una risata divertita: “te la sei davvero legata al dirto quella volta San!” continuava a scuotere la testa lui.
La ragazza si allontanò per poggiare la tazza nel lavandino: “allora chi è qui il Re dello spoiler?” chiese sorniona, “e visto che non me la pagherai mai abbastanza per l’affronto, sei pregato di rassettare la cucina e preparare qualche schifezza per iniziare la maratona della sesta stagione Vostra Grazia, io nel frattempo vado a farmi una doccia ok?” lo ammonì con un sorriso tirato.
“Qualunque cosa per compiacere la Mia Signora” sorrise ammiccante lui, incredulo della sua stessa audacia.
Sansa si bloccò un frangente a quelle parole, restituendoli uno sguardo incuriosito corredato dall’ombra di un sorriso lusingato, prima di socchiudere le labbra e sparire in corridoio.
   
 
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