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Autore: LorasWeasley    25/04/2020    2 recensioni
AU [FrUK]
"-Fingiti il mio ragazzo.
Francis, se possibile, divenne ancora più confuso.
Alzò un sopracciglio incredulo e chiese –Sei ubriaco, Arthur?
-Ti prego."
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Party



Arthur stava odiando Antonio in quel momento come non aveva mai fatto.
Non che fosse uno dei suoi preferiti tra i colleghi in ufficio, ma lo spagnolo non gli aveva mai dato un vero motivo per non sopportarlo.
Certo, era uno dei migliori amici di Francis, quella però era più una cosa passiva.
Ma in quel momento avrebbe imprecato contro di lui in tutte le lingue che conosceva.
Ed era incazzato anche con se stesso, perché alla fine Antonio non l’aveva costretto ad andare in quel locale per festeggiare i suoi appena compiuti venticinque anni, era stato solo lui ad accettare.
E così, dopo il lavoro, erano stati tutti trascinati in quel locale gay dove, sempre a detta del festeggiato, “avevano i migliori cocktail a poco prezzo e il più carino e scorbutico dj italiano che avesse mai conosciuto”.
Arthur era seduto al bancone del bar, un drink mezzo pieno nella sua mano e un molestatore che non lo lasciava in pace da ormai 10 minuti.
Possibile che ci fosse solo lui li dentro che avesse scritto in faccia “preda facile”?
Quell’uomo era molto probabilmente più grande di lui di almeno dieci anni e puzzava così tanto di alcool che ad Arthur stava venendo da vomitare.
-Perché devi fare il difficile? Sei in un locale gay e sei solo al bar, è ovvio che sei qui perché vuoi solo una cosa.
L’inglese storse la bocca infastidito –Potresti smetterla?
Cercava ancora di essere diplomatico e gentile.
-Non accetto un rifiuto, fatti offrire da bere e vieni a ballare.
-Sono fidanzato- gli uscì di getto.
-Balle- rispose il tizio alzando un angolo della bocca.
Arthur si guardò velocemente intorno in cerca di una via di fuga.
Vide Lukas correre in bagno trascinandosi dietro un Mathias abbastanza contento, Antonio che stava dando spettacolo sopra la postazione del dj baciando e palpeggiando quest’ultimo che non sembrava per niente scontento della cosa, Alfred che ballava ubriaco in mezzo alla pista, Matthew seduto in disparte su un divanetto totalmente rosso per i continui flirt di Gilbert che era seduto troppo vicino a lui.
Accanto a questi due stava anche Francis, probabilmente era li con il suo secondo migliore amico quando questo aveva iniziato a ignorarlo per divertirsi a modo suo.
Arthur sospirò internamente quando si rese conto che il francese era probabilmente l’unico a poterlo aiutare.
Ci pensò velocemente, ma quando una nuova ondata di puzza del tipo gli arrivò alle narici capì che Francis era il minore tra i due mali.
Si alzò di scatto ma venne fermato quasi subito dall’uomo che gli tenne il polso –Non pensare di scappare così.
Arthur lo fissò duro e scazzato, con forza si fece lasciare andare –Ho un ragazzo- ribadì più serio.
Quando raggiunse Francis e si sedette al suo fianco lasciò l’altro così sorpreso che il suo volto era abbastanza evidente.
Arthur si avvicinò al suo viso per parlare, doveva farsi sentire al di sopra della musica, ma non doveva farsi sentire da altri, anche perché era certo che l’altro l’avesse seguito.
-Fingiti il mio ragazzo.
Francis, se possibile, divenne ancora più confuso.
Alzò un sopracciglio incredulo e chiese –Sei ubriaco, Arthur?
-Ti prego.
E Arthur non l’aveva mai pregato, non l’aveva mai guardato con quello sguardo da “per favore capiscimi e fallo, aiutami”.
Arthur lo vide alzare lo sguardo dietro di lui, probabilmente quell’uomo era diventato così insistente da essere palese.
Francis gli lanciò un’occhiata dura, fredda, poi tornò a fissare l’inglese.
Uno sguardo brevissimo prima di poggiare una mano sul retro del suo collo e spingerlo contro di lui per baciarlo.
Arthur sussultò sorpreso e spalancò gli occhi.
Okay, gli aveva chiesto lui di fingersi il suo ragazzo, ma non pensava mica che l’avrebbe baciato di punto in bianco. Non aveva proprio pensato a un prospetto del genere.
Certo, non era di certo il primo bacio che dava, ma a Francis… Cazzo, neanche nei suoi pensieri più assurdi c’era mai stata una scena del genere.
Lui Francis lo odiava. Lo faceva innervosire anche solo vederlo a lavoro che entrava dall’ingresso e salutava tutti con quel suo solito sorriso da schiaffi.
Ma quelle labbra erano così morbide e gentili contro di lui, che chiuse gli occhi e si abbandonò a quel bacio quasi involontariamente.
Francis muoveva abilmente la bocca sulla sua, stonava quella quasi dolcezza in un posto del genere, con la musica tecno che gli martellava nelle orecchie.
Ma Arthur era così preso che quando l’altra mano del francese si artigliò al suo fianco e lo spinse leggermente in avanti verso il suo corpo, Arthur lo assecondò portandosi sopra le sue gambe, le ginocchia poggiate sul divanetto ai lati dei suoi fianchi.
In quella posizione l’inglese era leggermente più alto di lui, quando si staccarono un filo di bava li unì per qualche altro secondo.
-Chi era?- chiese Francis quasi subito.
Arthur ci mise qualche secondo per ricordarsi dove fosse e cosa stesse succedendo, alzò le spalle -Un tipo insistente.
Francis strinse il suo fianco, azione che non passò inosservata per l’inglese.
-Aveva la faccia di uno che voleva mangiarti.
Arthur alzò un angolo della bocca –Probabilmente l’avrebbe fatto.
Si stava divertendo l’inglese, soprattutto quando vide passare qualcosa nello sguardo dell’altro a quella risposta. Era forse gelosia quella?
-Sei troppo innocente per posti del genere.
Arthur rise, era la prima volta che aveva quasi una conversazione normale con Francis.
-Matthew è troppo innocente per posti del genere- lo corresse.
Francis spostò lo sguardo dal suo viso alla sua destra storcendo il naso divertito, Arthur non seguì il suo sguardo, ma sentiva benissimo i tentativi di Gilbert con Matthew, seduto solo a pochi centimetri da loro.
Infine il francese scosse la testa in un sospiro e tornò a concentrarsi su di lui –Piuttosto, parliamo di cose serie.
Arthur alzò un sopracciglio, sapeva che stava arrivando qualcosa che non gli sarebbe piaciuto.
-Come mi paghi?
-Come scusa?- provò anche ad alzarsi dalle sue gambe, ma Francis non glielo permise.
-Ho fatto un favore a te, ora tu dovresti farne uno a me.
Arthur lo stava guardando in cagnesco, anche se non era molto convincente mentre continuava a stargli così attaccato.
-E cosa vorresti, sentiamo.
E quella fu la frase meno adatta.
Il sorriso sul volto di Francis si ampliò, quel suo sorriso quasi da maniaco che, generalmente accompagnato da qualche frase, portava a una sfuriata dell’inglese.
E quella non era di certo un’eccezione.
-Voglio farlo a lavoro, sulla tua scrivania.
-COSA!?
-Hai idea di quante volte me lo sono immaginato? Stai uccidendo la mia sanità. Me lo devi.
-MA TU STAI MALE! NON SE NE PAR…
Francis non aveva proprio voglia di sentirlo urlare, così tornò a baciarlo con molta più foga di prima, facendo strusciare anche i loro bacini.
Ed Arthur non avrebbe dovuto dargli corda e, soprattutto, doveva smetterla di fare uscire quei mugolii imbarazzanti dalla sua bocca.
Ma quando mai ascoltava il suo cervello?

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