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Autore: OrderMade96    27/04/2020    1 recensioni
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Alcune volte delle piccolezze potevano trasformarsi in veri e propri conflitti che avrebbero impiegato ore per calmarsi e risolversi poi con una coccola o una cioccolata calda come offerta di pace.
Esattamente come quella mattina.
“Non so nemmeno perchè stiamo litigando, in primo luogo.” Borbottò accigliato l’angelo, invertendo l’ordine di alcuni libri nella libreria del suo studio.
“Stiamo litigando perchè…” Crowley fece una pausa, arricciando un sopracciglio. “Perchè… bhe sono sicuro che ci fosse un valido motivo per cui abbiamo iniziato a litigare!” Sbuffò esasperato il demone, iniziando a sentirsi stupido.
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Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla “The Writing Week” a cura di Fanwriter.it!
★ Tema: Good Omens
★ Prompt/Traccia:  Day1 - Fraintender bene



FRAINTENDERE BENE

Dopo essersi trasferiti in un cottage nei South Downs, un certo angelo e un certo demone furono liberi di sperimentare tutte le gioie e i dolori della convivenza e dell’amore. 

Essere liberi di poter professare l’amore quell’immenso sentimento era fantastico, nessuno dei due lo avrebbe mai messo in dubbio.

Potevano tenersi per mano quando uscivano per una passeggiata, Crowley poteva stendersi sul divano con la testa in grembo al suo angelo mentre questo leggeva uno dei suoi libri, oppure Aziraphale poteva approfittare delle abili mani del suo demone per un massaggio quando le spalle iniziavano a dolere per il troppo lavoro alla scrivania. 

Poi c’erano i baci. E il sesso. 

Oh, nè il cielo nè l’inferno potevano immaginare quanto entrambi amassero quella nuova parte della loro relazione. 

Crowley ringraziava le stelle ogni volta che il suo angelo edonista si sentiva in vena di proporre di provare qualcosa di nuovo. 

Ma come ogni nuovo inizio, anche in una relazione c’era bisogno di tempo per raggiungere un equilibrio.

L’inesperienza gioca brutti scherzi quando è compagna di mancato dialogo e incertezze coltivate per più di seimila anni. 

Anche se si frequentavano dall’alba dei tempi e potevano giurare di conoscersi come le loro tasche, c’erano ancora molti aspetti inesplorati nei loro caratteri di cui ambo le parti era ignara. 

Far funzionare una relazione era tanto difficile per gli esseri umani quanto lo potrebbe essere per due esseri soprannaturali. 

Possedere miracoli, una forma serpentina o un miliardo di occhi non costituiva un lasciapassare per superare qualsiasi ostacolo in una relazione sentimentale.

Non sempre era tutto rose e fiori. 

C’erano giornate buone e giornate cattive. Anche se quest’ultime erano per lo più sporadiche e finivano nel dimenticatoio nel giro d’un batter di ciglia. 

Alcune volte delle piccolezze potevano trasformarsi in veri e propri conflitti che avrebbero impiegato ore per calmarsi e risolversi poi con una coccola o una cioccolata calda come offerta di pace. 

Esattamente come quella mattina.

“Non so nemmeno perchè stiamo litigando, in primo luogo.” Borbottò accigliato l’angelo, invertendo l’ordine di alcuni libri nella libreria del suo studio. 

“Stiamo litigando perchè…” Crowley fece una pausa, arricciando un sopracciglio. “Perchè… bhe sono sicuro che ci fosse un valido motivo per cui abbiamo iniziato a litigare!” Sbuffò esasperato il demone, iniziando a sentirsi stupido.

Prese a brontolare tra sé, camminando avanti e indietro per la stanza nel tentativo di ricordare il motivo che aveva innescato il litigio più di mezz’ora fa.

“Oh, per favore. Smetti di mugugnare e rimbalzare da un angolo all’altro della stanza. Mi stai facendo venire mal di testa.” Gemette frustrato Aziraphale, massaggiandosi le tempie.

“Forse dovresti legarmi a una sedia e tapparmi la bocca con qualcosa se ti da così fastidio!” Protestò il serpente.

In meno di un secondo, il demone si ritrovò sbattuto contro lo scaffale più vicino, i polsi bloccati da due mani forti sopra la testa e un gemito sorpreso fermo in gola mentre due morbide labbra si abbattevano rabbiose sulle sue. 

Dannato bastardo. Questo è barare.

Pensò, riprendendosi prontamente dalla sorpresa per restituire il bacio con altrettanto fervore. Non gli avrebbe permesso di vincere la discussione con quel mezzuccio subdolo. In nessun modo. 

Neanche se la sensazione delle loro lingue che giocavano insieme avesse reso deboli le sue ginocchia. O se il calore del corpo soffice e potente premuto contro il suo lo avesse acceso fino a rendergli insopportabilmente stretti i jeans all’altezza del proprio cavallo.  

“Visto, mio caro?” Sussurrò con voce arrochita Aziraphale, allontanandosi per concedergli di riprendere fiato. “Non c’è stato bisogno di legarti o imbavagliarti.” Sorrise furbo, godendosi la vista del demone disfatto davanti a lui. 

Non avevano davvero bisogno di respirare, ma ad entrambi piaceva spingersi ai limiti fisici delle loro corporazioni umane quando erano coinvolti in un certo tipo di pratiche.  

Crowley si concesse qualche secondo per stabilizzare il proprio respiro, perdendosi ad ammirare la bellezza degli occhi sfocati di lussuria del compagno. 

“Mhm… Non era esattamente quello che intendevo quando l’ho detto.” Dichiarò, leccandosi le labbra gonfie in un’invitante tentazione. “Ma apprezzo quando fai finta di fraintendere in questo modo.” 

L’angelo allentò la presa sui suoi polsi, concedendogli di abbassare le braccia intorno al collo. 

“Spero che questo ti abbia fatto passare la voglia di litigare.”

“Nhm… non ne sono sicuro.” Ghignò malizioso il demone, iniziando a riempirgli la mascella di piccoli baci umidi e morsi diretto al suo orecchio. “Sono sicuro di avere ancora molti argomenti da affrontare. Che ne dici di spostare la nostra discussione in camera da letto?” Sussurrò, seducente. 

Con uno schiocco di dita, i due esseri soprannaturali si ritrovarono distesi nel loro letto. 

Un’ora dopo, erano ancora lì, i corpi nudi e stanchi, distesi sotto ad un semplice lenzuolo, gli arti aggrovigliati tra loro dopo una lunga e accesa discussione dalla quale uscivano entrambi vincitori.

“Angelo?” Crowley sollevò la testa dal petto dell’angelo, guardandolo con appena un accenno di cipiglio. 

“Hmh?” Aziraphale aprì un occhio stanco per guardarlo, una mano che continuava a cardare i capelli vermigli dell’amante.

“Ma alla fine… perchè stavamo litigando?” 

Aziraphale rise, tirando più strettamente a sé il suo amato demone così da mettere a tacere qualsiasi sua preoccupazione. 

“Non lo so Crowley. Non credo fosse davvero importante.” 



NOTE DELL'AUTRICE:
Heilà! Tra un disegno e una quarantena senza fine, mi concedo di partecipare a questa nuova iniziativa di Fanwriter.it per rilassarmi. Inoltre con un'intera lista a tema Good Omens non potevo proprio dir di no. 
Tutte le storie che scriverò saranno probabilmente brevi, spero però non per questo scritte male. Anyway, godetevi i nostri due amati idioti in 7 salse diverse nei prossimi 7 giorni. 
Ciao! 
 
   
 
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