"Sono troppo perduta per essere salvato?
Sono troppo perduta?
Mio Dio, mio laccio emostatico...
Ritorna a me salvezza."

Evanescence- Tourniquet


Stava diluviando fuori ma erano lì, al sicuro, insieme nell'attico che condividevano.
Entrambi in un silenzio surreale spezzato solo dai loro respiri e dall'assordante rumore dell'acqua.
E poi, quando l'orologio antico batté la mezzanotte, Dazai sbuffò continuando a stare su quella sediola di legno.
Sentiva il lacerante bruciore delle ferite ancora fresche tirare dal dolore tanto erano profonde le lacerazioni.
Questa volta non ci era andato troppo leggero e nonostante i punti il sangue continuava a imbrattare abbastanza gli stretti bendaggi.
Ma cosa importava ora? Lui voleva solo morire ed era stato meravigliosamente bravo a fallire anche stavolta.
Si ritrovò a pensare che la sorte era tragicamente ironica con un genio come lui che riusciva a trovare modi sempre nuovi per riuscire nelle esecuzioni di nemici e avversari ma mai ad attuarle su se stesso.
Sorrideva amaramente perso in questi pensieri finché non sentì Chuuya abbracciarlo forte standosene in piedi davanti a lui.
Dopo i primi istanti di smarrimento si abbandonò a quel contatto lasciando che la fronte schiacciasse contro la sua pancia.
Si era aggiunto un ronzio a quel rumore di sottofondo, capì subito che stava parlando ma decise di non ascoltarlo e poi...
 Hey Chuu? tu mi ami davvero..?
Chiese con tono basso e Cupo. Sentì le unghie del rosso conficcarsi nella nuca.  
 Maledetto stronzo figlio di puttana. Perché fai e chiedi stè cazzate, eh Dazai..?! 
Ringhiò furente scatenandogli una crisi d'ilarita che lo fece ridacchiare roco, leccandosi le labbra.
 Vivere è solo noia e sofferenza, sofferenza e noia. Non mi piace nè soffrire nè annoiarmi...
Rispose atono e di nuovo quelle piccole unghie, penetrarono al punto di ferirlo un pochino: Ecco che arrivava altro bruciore farsi largo nel suo corpo! 
Se proprio vuoi metterla su questo piano, NON puoi avere e fare sempre ciò che vuoi...Osamu.. 
Commentò serio.
Il moro aggrottò la fronte sapendo bene che quando prendeva a chiamarlo per nome non si arrivava mai a qualcosa di buono. Doveva smorzare quella tensione, distrarlo....
E così alzando il capo in modo da poggiare il mento sulla pancia del compagno, incrociando il suo sguardo dal basso verso l'alto sfoggiò il suo miglior(e falso) sguardo innocente. 
 Bhe...se non posso.... allora vuoi fare doppio suicidio con me?! 
Chiese Ecco di nuovo la sala cadere nel silenzio poi un boato ma Dazai non era sicuro della sua fonte, seppe solo che si era ritrovato con la faccia contro il muro mentre Chuuya era uscito sbattendo con furia omicida la porta, bestemmiando più pesantemente del solito.
E questo riassumeva tutte le conseguenze dei suoi post-tentati suicidi.

-End-

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