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Autore: Keeper of Memories    28/04/2020    5 recensioni
Breve fanfiction introspettiva che ripercorre la parte finale della Missione Suicida di Mass Effect 2
Genere: Introspettivo, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Garrus Vakarian, Miranda Lawson, Tali Zorah
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Musica suggerita per la lettura: https://www.youtube.com/watch?v=VTsD2FjmLsw]

 
«Sono pronta, Comandante.»
La voce di Tali è sicura, così sicura da non sembrare la sua. Ne è passato di tempo da quando Jane l’ha salvata dagli scagnozzi di Fist sulla Cittadella, quando era ancora una ragazzina ingenua.

«Anch’io.»
Lo sguardo di Garrus non ha bisogno di spiegazioni. Ha seguito Jane fin lì e l’avrebbe seguita ancora, dovessero andare all’Inferno Garrus sarebbe stato al suo fianco. La Base dei Collettori, in effetti, sembra proprio un inferno.

«Qualcosa da dire, prima di procedere?»
Miranda la guarda svettare dalla piattaforma su cui si trova, assieme a Garrus e Tali, in attesa proprio come tutti gli altri. Jane fa un respiro profondo prima di parlare.

«I Collettori, i Razziatori non sono una minaccia per noi, sono una minaccia per tutto quanto, per l’intera Galassia»
Jane fa scorrere lo sguardo sulla sua squadra mentre parla.
Samara, che un tempo la guardava con distacco, fredda come solo una Justicar può essere, ora la osserva attentamente, con il rispetto che si ha per un pari, con cui si condivide un obiettivo nobile.
Thane, così vicino alla morte da non temerla più ma che fino all’ultimo ha tentato di portare un po' di luce in quel buio universo, ha gli occhi chiusi, forse in preghiera, forse sta interiorizzando meglio quelle parole.
Legion, un geth che ha deciso di sfidare i suoi simili, affinché sia la sua razza a decidere del proprio futuro e non qualcun altro, invece, ha il suo sensore ottico puntato su di lei, attento.
Jane mentirebbe se dicesse che le loro azioni non l’hanno ispirata. Sono stati un esempio per lei, ed è anche loro il merito se in quel momento si trovava lì, su quella pedana, a fare quel discorso.

«È per questo che combattiamo, è questa la posta in gioco. È stato un lungo viaggio e nessuno ne uscirà senza cicatrici, ma tutto si riassume in questo momento.»
Grunt batte i pugni uno contro l’altro; finalmente in possesso del suo autocontrollo, è evidente come il giovane krogan stia solo aspettando l’occasione di perderlo di nuovo, ma contro un degno nemico questa volta.
Un sorriso invece appare sul volto di Jack mentre i palmi delle mani vengono avvolti da un alone bluastro; ha avuto l’occasione di chiudere con il suo passato e forse Jane è riuscita perfino a mostrarle una strada diversa da quella che gli eventi l’avevano costretta a seguire.
Con uno schiocco, invece, Zaeed cambia la clip termica del suo fucile d’assalto, un ghigno beffardo in volto; un proiettile in testa non è riuscito a farlo fuori e Jane sa che un’orda di Collettori non avrebbe fatto altrettanto.
Pazzi, pieni di cicatrici, ecco chi erano, e Jane è dannatamente felice di averli al proprio fianco a combattere. Perché solo un pazzo avrebbe attraversato il portale di Omega 4 e assaltato la base dei Collettori, e alcune volte lei aveva temuto di non esserlo a sufficienza. La sua squadra è la sua forza.

«Nei prossimi minuti vinceremo o perderemo tutto. Rendetemi orgogliosa di voi. Rendetevi orgogliosi di voi stessi.»
Jacob si mette sull’attenti, un soldato in attesa della sua occasione di dimostrare a tutti di cosa è capace. È forte Jacob, ma nessuno lo sa, perché nessuno l’ha mai visto. Quello sarebbe stato il suo momento.
Mordin, stranamente, non dice nulla. Forse il vecchio salarian non ha più nulla da dire ormai, o forse riprenderà a parlare alla fine di quella missione. Ora però ha messo i suoi dilemmi da parte ed è con lei, al cento per cento.
Infine, Miranda, la donna geneticamente perfetta che non riusciva a vedere il suo valore aldilà dei suoi geni, aldilà di ciò che suo padre l’aveva programmata per essere, ora ha lo sguardo colmo di ammirazione, totalmente diverso dalle occhiate invidiose che le lanciava di nascosto all’inizio.

«Faremo del nostro meglio» dice Miranda, mettendosi in testa alla sua squadra.
Jane, Tali e Garrus salgono sulla piattaforma mobile che li porterà alla sala centrale della base. Dalla nave, Joker e IDA le confermano che Kasumi è tornata alla Normandy sana e salva, con i membri dell’equipaggio rapiti. Jane tira un sospiro di sollievo.

«Tali, Garrus…» dice, mentre cambia la clip termica del suo fucile a pompa.
«Shepard?» rispondono, quasi in coro.
«È un onore conoscervi e combattere al vostro fianco... Però adesso andiamo a fargli il culo.»
   
 
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