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Autore: Miharu_phos    28/04/2020    0 recensioni
[Kyouten]
Sono passati anni dall’ultima volta in cui Victor ha visto il suo vecchio compagno di squadra Arion, eppure non riesce a smettere di pensare a lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hakuryuu, Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Amore cosa c'è? Sembri molto agitato-

 

-È che sono molto emozionato per la partita-

 

Bailong e Victor chiacchieravano negli spogliatoi, ansiosi di entrare in campo e affrontare l'ultima squadra del loro girone.

 

Victor era un fascio di nervi: il capitano dell'altra squadra era Arion, il ragazzo per cui aveva avuto una cotta durante gli anni delle medie.

 

Era passato molto tempo da allora, avevano scelto scuole diverse e si erano completamente persi di vista.

 

Ormai erano maggiorenni e stavano per diventare dei professionisti, così come parecchi dei loro vecchi compagni delle medie.

 

Victor non credeva di provare ancora qualcosa nei confronti del suo ex compagno di classe eppure era davvero molto emozionato e impaziente all'idea di rivederlo, anche se faceva del suo meglio per nascondere la cosa.

 

-Tesoro dai, stiamo andando- lo aveva chiamato Bailong accarezzandogli la schiena.

 

I due si erano messi insieme meno di un anno prima, quando Victor era entrato a far parte della squadra capitanata da Bailong, e fra i due era subito scoppiata una scintilla, in onore della loro antica rivalità.

 

Victor aveva sorriso al fidanzato e gli aveva schioccato un bacio sulle labbra, come facevano ormai d'abitudine prima di ogni partita, per augurarsi reciprocamente buona fortuna.

 

-Andiamo e stracciamoli!- aveva esultato il ragazzo, ed il blu gli aveva battuto il cinque, pronto ad entrare in campo.

 

Quando però si ritrovò faccia a faccia con Arion, tutte le sue sicurezze sembrarono scivolare via inesorabilmente.

 

Era diventato ancora più bello, era più alto, anche se meno del blu, ed il suo viso manteneva ancora qualche tratto infantile, come ad esempio le guance piene e i grandi occhi azzurri colmi di gioia e determinazione.

 

Victor restò apparentemente impassibile di fronte al sorriso che il castano gli rivolse subito; era incantato dalla sua bellezza e non riusciva più a concentrarsi, tanto che Bailong dovette richiamare la sua attenzione per avvisarlo che era arrivato il momento di formare lo schema.

 

La partita andò malissimo; dopo i primi dieci minuti Victor si infortunò a causa della tensione e dovette rimanere in panchina per il resto del tempo.

 

La squadra di Arion si aggiudicò la vittoria, e mentre gli altri festeggiavano il capitano si avvicinò alla panchina e porse la mano a Victor.

 

-Mi dispiace per il tuo infortunio, sarebbe stato bellissimo giocare tutta la partita con te- gli aveva detto dispiaciuto.

 

Il blu si era messo in piedi e gli aveva stretto la mano.

 

-Non fare finta di non esserne felice Sherwind, siete stati bravissimi senza di me in campo- lo punzecchiò facendo sorridere Arion.

 

-È molto grave? Mi sono spaventato quando ti ho visto per terra tutto d'un tratto- mormorò osservando il piede di Victor appoggiato al suolo a malapena.

 

-È solo una distorsione, niente di importante sta tranquillo. E comunque voglio la rivincita, sappilo-

 

-Con piacere- rispose il castano facendo brillare i suoi begli occhi azzurri che continuavano a togliere il fiato al ragazzo più alto.

 

-E quindi che mi racconti? Hai finito la scuola?-

 

-Mi sono diplomato quest'estate e adesso sono libero di allenarmi per tutto il tempo. Tu invece che mi racconti di nuovo?-

 

In quel momento Victor era consapevole di dovergli parlare di Bailong, raccontargli che si erano messi insieme; ma non capì perché sentì di doverglielo nascondere, forse impaurito dalla sua possibile reazione.

 

-Niente di nuovo, il solito. Mi sono diplomato anch'io e da un anno gioco nella squadra di Bailong-

 

-Ah già, Bailong. È diventato ancora più forte- osservò il castano, ed in quel frangente Victor notò il diretto interessato avvicinarsi a loro con un sorriso stampato sulla faccia.

 

Si sentì incredibilmente in colpa, anche se non aveva fatto niente; sapeva bene che se il suo ragazzo fosse stato a conoscenza della sua vecchia cotta per Arion, non sarebbe stato esattamente felice di vederli chiacchierare.

 

-Arion! Hai visto cosa mi ha combinato il mio ragazzo? Si infortuna proprio durante la partita decisiva, accidenti a lui- commentò, lasciando interdetto Arion per vari secondi.

 

-Il tuo...oh- mormorò sorpreso, mentre Bailong dava un veloce bacio a stampo sulle labbra del suo fidanzato.

 

Victor si sentì così in trappola; avrebbe dovuto interrompere la conversazione con Arion prima che Bailong si avvicinasse e cominciasse a rovinare la chiacchierata.

 

-Si, io e Vic ci siamo fidanzati- spiegò orgoglioso.

 

-Che bella coppia che formate, sono contento per voi- mormorò il castano con le guance completamente rosse per l'imbarazzo -da quanto state insieme?-

 

-Da circa un anno, ma penso che noi due ci piacessimo già dai tempi delle medie, non è vero Vic?-

 

-Già...- rispose il blu palesemente a disagio.

 

-Bene, perché non ci scambiamo i numeri e uno di questi giorni usciamo insieme, tu ce l'hai la ragazza Arion?- aveva domandato Bailong attirando così l'attenzione del suo fidanzato.

 

Il castano era arrossito ancora di più e si era grattato il retro del collo per la vergogna.

 

-No ma posso portare qualche amico- mormorò.

 

Victor provò una profonda tenerezza nel guardarlo così in difficoltà; avrebbe voluto abbracciarlo e spiegargli che non c'era proprio niente di male nel non essere fidanzati.

 

-Se vuoi possiamo portare noi qualcuno per te- aveva ammiccato l'altro e Victor gli aveva dato una gomitata.

 

-Ha detto che porterà degli amici, perché devi sempre fare il cretino?-

 

-Stavo scherzando- si era difeso lui, poi aveva dato il proprio numero ad Arion e lui era tornato dai suoi compagni di squadra per festeggiare.

 

-Lo hai messo in imbarazzo- biascicò acidamente il blu tornando a sedere.

 

-Avrà pur avuto una ragazza prima o poi-

 

-E se non fosse così? Sai che è molto timido sull'argomento-

 

-Ehi ha diciotto anni deve pur aver fatto prima o poi una scopata, stai calmo okay? E poi mi spieghi perché te la prendi tanto? Mi pare che non lo sopportassi e adesso tutt'una volta ti dispiace per lui-

 

-Mi è sempre dispiaciuto per lui- ribatté il blu facendo sbuffare il fidanzato.

 

-Guarda che volevo solo metterlo a suo agio, che posso farci se è così timido?-

 

-Non sai neanche se le ragazze gli piacciono! Hai pensato che potrebbe essere gay anche lui? Perché hai dato per scontato che fosse interessato alle ragazze? O magari è proprio asessuale, te lo sei chiesto?-

 

Bailong squadrò il fidanzato con aria confusa.

 

-Non capisco come siamo finiti a parlare della sessualità di Arion Sherwind ma non intendo continuare- ridacchiò.

 

Victor si sentì avvampare e ruotò il viso arrabbiato dall'altra parte. Nello stesso momento Arion, lontano solo qualche metro, si voltò verso di lui e gli sorrise, sciogliendogli il cuore.

 

Gli sembrava ancora così innocente, così puro. Come poteva Bailong imbrattare la sua figura parlando di quelle cose sconce? Certe volte la sua mancanza di tatto gli dava proprio fastidio.

 

Insieme ai compagni dovette lasciare la squadra, ma non smise di pensare ad Arion e all'impossibilità di contattarlo; lui aveva preso il numero di Bailong, e quindi avrebbe dovuto aspettare quella maledetta serata insieme prima di poterlo rivedere.

 

Sapeva quanto poco lecito fosse pensare a lui con tanta intensità, dopotutto era fidanzato, e Arion era solo un suo vecchio amico.

 

Ma quando chiudeva gli occhi la sua dolce figura gli compariva in mente, con il suo bellissimo sorriso ed i suoi occhi brillanti.

 

-Tutto okay amore?- aveva domandato Bailong quando aveva notato il ragazzo chiudere gli occhi sul bus.

 

-Si scusami, sono solo un po' stanco- aveva spiegato, mettendosi poi su di un fianco per non essere più osservato dal fidanzato.

 

Da quel giorno la vita di Victor si era totalmente bloccata; le giornate passavano lente, nell'attesa estenuante di qualche notizia da parte del castano.

 

L'unico modo per saperne qualcosa era domandare a Bailong se si fosse fatto vivo, ma così facendo avrebbe potuto instillare in lui qualche sospetto e non voleva.

 

Molte volte si maledisse per non aver chiesto ad Arion il suo numero prima che Bailong arrivasse; spesso fantasticava su altri modi in cui avrebbe potuto agire durante la partita, magari prendendolo in disparte senza farsi vedere per poterglielo chiedere.

 

Bailong aveva rovinato tutto e lui si sentiva così frustrato che da giorni non faceva che evitare il proprio ragazzo, da un lato divorato dal senso di colpa, dall'altro totalmente concentrato sul dolce ricordo di Arion che gli stava mandando in pappa il cervello.

 

Era arrivato addirittura a sognarlo ed ogni giornata passava lenta e insipida, nella speranza di venir contattato da un momento all'altro con l'invito per la rimpatriata.

 

Ne era diventato ossessionato, il petto gli faceva male per la nostalgia. Si detestava, avrebbe dovuto approfittare di quel momento perché ormai non sapeva più come contattarlo, e sarebbe stato disposto a fare anche una pazzia pur di poterlo rintracciare.

 

Quando ormai le speranze in lui si erano quasi spente però ricevette la notizia che tanto sperava: Bailong gli aveva detto in un messaggio vocale che si era organizzato con Arion per quella famosa cena insieme e Victor era scattato sul letto in preda all'eccitazione.

 

Si era sentito divorare dall'ansia, la sola idea di rivederlo lo faceva tremare, stava così male che a malapena riuscì a mangiare quel giorno; l'invito era per il fine settimana e Victor era completamente fuori di sé per l'agitazione.

 

Cominciò ad immaginare possibili scenari, infinite possibilità che quella serata insieme avrebbe aperto loro; prima di tutto avrebbe trovato un momento adatto per chiedergli il numero, poi tutto il resto, sperava, sarebbe venuto da se.

 

Desiderò così tanto poterci andare da solo, soltanto con Arion...ma il castano lo avrebbe trovato strano, e poi sicuramente lui avrebbe portato degli amici, come aveva già annunciato.

 

Dopo molta pazienza il momento tanto atteso arrivò e Victor raggiunse il luogo dell'incontro con il suo fidanzato.

 

Nel momento stesso in cui individuò la figura di Arion sentì la mente annebbiarsi, ed il suo cervello smise del tutto di ragionare.

 

Sentiva un gran caldo, le orecchie quasi gli bruciavano per l'ansia e più volte i vari invitati gli domandarono come mai fosse così rosso.

 

Arion invece sembrava tranquillo; scherzò per tutta la sera, e non si insospettì neanche una volta davanti a tutte le occhiate furtive di Victor nella sua direzione.

 

Finalmente Arion, dopo una serie di bicchieri di coca cola, decise di andare in bagno; Victor si alzò e inventò di doverci andare anche lui, mentre il cuore gli batteva all'impazzata nel petto per l'agitazione.

 

Attese davanti al lavandino approfittandone per lavarsi le mani; Arion uscì e gli sorrise amichevolmente.

 

-Anche tu in bagno Victor? Non ti avevo visto-

 

-Si, sono entrato dopo- spiegò il blu.

 

-Come va la caviglia? Sei tornato a giocare?-

 

-Si, va meglio sono guarito del tutto-

 

-Bene mi fa piacere- aveva detto il castano contento e Victor aveva sospirato prima di trovare il coraggio per fargli quella domanda.

 

-Senti Arion ti va se ci scambiamo i numeri? Per tenerci in contatto, così organizziamo l'amichevole ti ricordi?-

 

-Oh giusto, me n'ero quasi dimenticato! Puoi chiederlo a Bailong, ce lo siamo scambiato durante la partita- gli disse gentilmente, e Victor imprecò mentalmente per la frustrazione.

 

-Già, che stupido. B-beh scambiamoceli adesso no? Altrimenti poi mi dimentico-

 

-Okay- aveva risposto cortesemente il castano prima di scambiarsi i rispettivi cellulari.

 

A Victor mancava quasi il fiato per l'agitazione e si impose di non parlare più ad Arion per il resto della serata, così da non destare sospetti in nessuno, soprattutto nel ragazzo stesso che sembrava davvero sorpreso da quelle attenzioni.

 

Le ore passarono e presto ognuno ritornò a casa propria.

 

Victor ancora tremava nel ricordo di quel momento imbarazzante con il suo vecchio compagno di classe e più volte indugiò sullo scrivergli o no.

 

Sapeva bene quello che gli stava accadendo, non si poteva ignorare: era cotto di Arion, ancora.

 

Pensò a Bailong, a quanto ci tenesse a lui, alla loro relazione; lui non meritava tutto ciò, eppure Victor non poteva farci proprio niente perché nella sua mente ormai c'era soltanto quel ragazzo, contornato da una luce quasi divina, pura come lo era sempre stato lui.

 

Voleva abbracciarlo, si rannicchiava nel letto e sognava di baciarlo, di accarezzargli il viso.

 

Voleva rivederlo disperatamente, anche se erano già le due di notte.

 

Si obbligò a resistere e passò quasi la notte in bianco; il giorno dopo Bailong andò a trovarlo e cercò un approccio con lui, trovando la resistenza di Victor.

 

-Scusami oggi proprio non mi va- aveva brontolato sottraendosi ai baci del suo fidanzato.

 

-Ti vedo strano ultimamente- aveva osservato preoccupato, accarezzando una guancia al blu.

 

Voleva dirglielo, sapeva di doverlo fare. Era innamorato di un altro, anzi ne era ossessionato e non riusciva neanche a guardare Bailong negli occhi senza sentirsi in colpa.

 

-Senti Bailong...devo parlarti di una cosa importante- aveva detto mentre il ragazzo aveva dato una veloce sbirciata al telefono.

 

-Dimmi amore- gli aveva detto riportando l'attenzione su di lui.

 

-Sto pensando che forse dovremmo prenderci una pausa, mi sento strano ultimamente e-

 

-Scusami Vic devo proprio rispondere- lo aveva bloccato l'altro portandosi il cellulare all'orecchio per poi mettersi in piedi.

 

Victor aveva deglutito di paura e aveva provato a scegliere mentalmente le parole per spiegargli tutto, ma quando il ragazzo era tornato da lui lo aveva baciato velocemente sulle labbra per poi raccogliere le proprie cose.

 

-Scusa amore devo scappare, problemi con la squadra. Tu dimmi appena sei in grado di giocare di nuovo okay? Non voglio che resti fermo troppo a lungo-

 

-Okay- aveva risposto sollevato il blu, per poi guardare la figura di Bailong lasciare casa sua.

 

Victor era rimasto fermo sul divano dove il fidanzato lo aveva lasciato. Aveva davvero cercato di lasciarlo? E tutto per qualcosa di totalmente incerto.

 

Si sentì un traditore e si impose di smetterla di pensare al castano. Lui era fidanzato, aveva un ragazzo bellissimo e Arion era stato solo una cotta avuta alle medie, quando non faceva che ronzargli intorno come un cagnolino fedele.

 

Eppure continuò a pensarci ancora ed ancora, senza riuscire a fermarsi.

 

Fu intorno alle undici di sera che trovò finalmente il coraggio di scrivergli; colto da un momento di poca lucidità cercò il suo contatto e cominciò a digitare sulla tastiera del telefono.

 

 

 

 

 

Arion sono Victor. 

Ho bisogno di vederti

 

 

 

Ciao Vic che piacere sentirti! 

Se domani sei libero possiamo vederci per un caffè

 

 

 

In realtà vorrei vederti adesso 

Ti prego 

 

 

 

Che cosa è successo?

 

 

 

Devo dirti una cosa importante 

 

 

 

 

La risposta di Arion non arrivò; per diversi minuti aveva scritto e cancellato infinite volte quello che voleva dirgli, così Victor aveva insistito.

 

 

 

 

Ti vengo a prendere

Dimmi soltanto dove sei

 

 

 

Sono da un amico, ma ti vengo incontro. 

Ti mando la posizione

 

 

 

 

 

Il cuore di Victor batteva ormai fuori controllo. Stringeva le nocche con prepotenza sulle gambe e si dava dello stupido per la sua intraprendenza, ma al tempo stesso era impaziente di incontrare Arion al più presto.

 

Raggiunse il luogo in cui il castano lo stava aspettando. Pioveva forte ed il ragazzo si era riparato sotto una tettoia, mentre si sfregava le braccia infreddolito.

 

-Sali Arion! Sono io!- aveva gridato Victor dal finestrino cercando di superare il rumore della pioggia battente.

 

Arion era corso in macchina con uno scatto ed aveva tirato un sospiro di sollievo, poi aveva appoggiato la testa contro lo schienale ed aveva riso.

 

-Spero di non essermi perso il raffreddore-

 

-Scusami era da molto che aspettavi? Sei tutto bagnato, adesso accendo il riscaldamento- aveva detto premurosamente il blu, sfiorando per sbaglio le ginocchia di Arion mentre sistemava la direzione dell'aria.

 

-Va meglio così?-

 

-Si molto meglio grazie- aveva risposto con riconoscenza il castano, poi aveva sospirato nuovamente e lo aveva guardato mentre riprendeva a guidare.

 

-Complimenti hai preso la patente- si congratulò Arion ammirando il ragazzo che guidava con destrezza al suo fianco.

 

Victor gli lanciò uno sguardo veloce e sorrise, mentre il cuore gli si riempiva di gioia e ansia soltanto per la vicinanza con lui.

 

-Allora di cosa volevi parlarmi?-

 

-Prima forse dovremmo cercare un posto più adeguato- scherzò il blu, e Arion si offrì di andare a casa sua, che distava solo un paio di chilometri.

 

I due ragazzi si ritrovarono a casa Sherwind, dove in silenzio raggiunsero la stanza di Arion cercando di non fare troppo rumore. Spotter dormiva beatamente sul divano ed i suoi genitori si trovavano già a letto, così trovarono opportuno chiudersi in camera.

 

-Vieni, mettiti sul mio letto-

 

-Grazie- biascicò Victor per poi cominciare a guardarsi attorno. 

 

-Chissà perché avevo pensato che tu vivessi da solo-

 

-No, sto ancora con i miei, tu invece?-

 

Victor si era ammutolito, prendendo a fissare il pavimento.

 

Da qualche tempo stava progettando di andare ad abitare con Bailong, ma non voleva rovinare tutto parlando di lui.

 

-Anch'io sto ancora con i miei- aveva mormorato e Arion gli si era seduto affianco incrociando le gambe sul letto.

 

-Hai ancora i capelli bagnati- aveva detto il blu intenerito, così Arion si era passato una mano sulla testa come se volesse asciugarli.

 

-Di cosa volevi parlarmi?- domandò mentre districava i ciuffi con le mani.

 

Victor si morse il labbro inferiore mentre strizzava gli occhi per l'agitazione.

 

-In realtà volevo soltanto vederti- ammise togliendosi un peso dal petto.

 

-Oh...beh avremmo potuto vederci domani in tal caso- aveva spiegato il castano, ma Victor lo aveva guardato con gli occhi lucidi ed il respiro corto.

 

Non resisteva più, voleva baciarlo e dirgli ogni cosa, ma temeva troppo la sua reazione.

 

-Chi era il tuo amico di prima?-

 

-È Fey, il mio migliore amico- aveva spiegato Arion e Victor aveva annuito, poi aveva sospirato di nuovo e si era coperto gli occhi con entrambe le mani.

 

-Va tutto bene?- aveva domandato posandogli una mano sulla schiena.

 

-Sto male Arion- aveva ammesso il blu.

 

-Che ti succede? Vuoi un po' d'acqua?-

 

-No, non in quel senso. Sto male emotivamente, mi sento confuso. È come se non fossi più io- provò a dire -Sto impazzendo-

 

Arion non capiva e lo guardava con la fronte corrugata per la preoccupazione.

 

-Mi dispiace, se vuoi sfogarti ti ascolto volentieri- si era offerto il castano ignaro.

 

-Devo fare una cosa Arion ma non voglio che tu ti spaventi-

 

Lui lo aveva guardato confuso, poi lo aveva visto alzarsi ed andare a spegnere la luce.

 

-Cosa fai? Perché hai spento la luce?- dimandò confuso.

 

Victor gli si sedette di fronte, poi gli prese il viso e sussurrò "scusami" prima di baciarlo mentre tratteneva un ansimo.

 

Arion restò fermo, era stato solo un bacio a stampo ma lui era inesperto, non sapeva come reagire, così non si mosse e aspettò che Victor si staccasse.

 

-Sono innamorato di te Arion. Scusami- biascicò con la voce incrinata.

 

-No Victor non piangere! Perché ti stai scusando?- si affrettò a dire il castano cercando il suo viso nell'oscurità.

 

-Perché ti ho baciato e tu non volevi- ammise il blu ma Arion lo accarezzò dolcemente e gli si avvicinò di più.

 

-No, non è che non volessi è che...io non so baciare, scusami...era il mio primo bacio- ammise.

 

Gli faceva ancora più tenerezza dopo quella confessione e voleva soltanto abbracciarlo.

 

Sorrise tirando su col naso ed accarezzò la mano che teneva sulla sua guancia.

 

-E ti è piaciuto? Ti dispiace averlo dato ad un ragazzo?-

 

-No...è stato molto bello. Non lo immaginavo così-

 

Victor si morse le labbra e grazie al buio cercò ancora il contatto con il castano, che non si tirò indietro.

 

Ansimò incontrollato contro la sua bocca, invaso dal desiderio.

 

Arion non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto, ed il blu non doveva abusare in quel modo della sua inesperienza solo per fare quello che voleva. Ma l'altro non si opponeva e anzi, lasciò che la lingua del suo amico gli invadesse la bocca, per poi cominciare a ricambiare impacciatamente con la propria.

 

-Oh Arion- ansimò staccandosi di poco -sei così dolce, sei così...-

 

Il castano gli sorrise contro le labbra estremamente emozionato.

 

-Non credevo di piacerti Vic- ammise sottovoce, ed il blu lo abbracciò, beandosi anche solo del contatto fra il suo collo e quello dell'altro ragazzo.

 

-Non vorrei farti niente di male Arion ma ti desidero così tanto-

 

-Non mi farai male Vic, che stai dicendo?-

 

Il blu era irrequieto, fremeva dalla voglia di toccare ovunque il castano, di spogliarlo e poter assaggiare la sua pelle caramellata, ma non aveva il diritto di prendersi tutto ciò da quel ragazzino troppo innocente e ingenuo.

 

-Puoi toccarmi Victor. Mi va bene- lo incoraggiò Arion toccato dalla premura del blu.

 

-Temo di-

 

-Non succederà niente- lo rassicurò dolcemente il castano.

 

Victor portò le mani sui fianchi dell'altro e sfiorò con le dita la sua pelle delicata facendolo rabbrividire.

 

-Hai paura?-

 

-No. Vai Vic- gli disse ancora, attendendo di sentire ancora quel tocco su di sé.

 

Il blu allora gli accarezzò il busto scorrendo sotto il tessuto della maglietta, poi gliela sfilò delicatamente e cominciò ad esplorare la sua pelle sia con le dita che con le labbra.

 

Arion sussultava ad ogni centimetro di pelle baciato da quelle labbra bollenti e ad occhi chiusi si godeva quelle attenzioni mai avute prima di allora.

 

-Arion...vorrei- sussurrò il blu sfiorando il cavallo dei suoi pantaloni e il castano rispose a sua volta in un sussurro.

 

-Si Victor vai. Ti prego vai!- 

 

Davanti a quella richiesta il blu non esitò più e sbottonò i pantaloni del castano, poi cominciò ad accarezzare la sua intimità da sopra ai suoi boxer e Arion non riuscì a trattenere un ansimo di impazienza.

 

Con le mani tremanti arrivò a toccare i pantaloni di Victor ma lui lo fermò gentilmente.

 

-Lascia fare tutto a me adesso okay?- gli domandò gentilmente ed Arion si sentì così stupido che non ebbe più il coraggio di toccarlo ancora.

 

Lasciò che il blu cominciasse a dargli piacere dapprima con le mani, e poi, dopo averlo fatto stendere sulla schiena, con la bocca, facendo così gemere di piacere il castano il quale dovette soffocare i propri mugolii contro la mano che l'altro aveva premuto sulla sua bocca, così da impedire che i genitori di Arion potessero sentire qualcosa.

 

Il ragazzo si stupì quando Victor ingoiò il suo liquido seminale; si sentì andare a fuoco per la vergogna, tanto da restare immobile quando il blu gli si stese di fianco per cercare il suo corpo.

 

-Ti è piaciuto?- gli sussurrò accarezzandogli un braccio ed Arion soffiò un "si" appena accennato.

 

Poi si era alzato di poco ed aveva provato ad avvicinare il viso ai fianchi del blu, sentendosi in dovere di ricambiare.

 

-Che stai facendo piccolo?-

 

-Voglio f-fare la stessa cosa per te-

 

Lui sorrise intenerito dalle intenzioni del castano e lo aiutò a stendersi nuovamente accanto a lui.

 

-Vuoi fare qualcosa per me? Dammi la mano- gli disse il blu, guidando poi le dita tremanti di Arion verso i propri pantaloni.

 

Arion era agitato ed impacciato, ma per fortuna Victor lo aiutò per tutto il tempo facendo la gran parte del lavoro; si liberò nella propria mano per non sporcare troppo Arion e continuò ad ansimare contro la sua bocca finché il suo respiro non si fu regolarizzato.

 

-Aspetta ti dò qualcosa per pulirti- si affrettò a dire il castano, per poi aiutare, nonostante il buio, il suo amico a ripulire via tutto il seme.

 

Victor sfilò via la propria maglietta così da poter stare petto contro petto con il ragazzo dei suoi sogni. Gli sembrava incredibile di aver appena fatto quelle cose così intime con il ragazzo di cui era innamorato, era tutto talmente perfetto da sembrare un sogno.

 

Si coprirono con le lenzuola stringendosi uno fra le braccia dell'altro, per poi riprendere a baciarsi incantati dalle reciproche presenze.

 

Prima di addormentarsi Victor fece appoggiare ad Arion la testa sul proprio petto, prendendo poi ad accarezzargli i morbidi capelli ricci.

 

-Vic- lo chiamò il castano stringendosi all'altro.

 

-Dimmi cucciolo- gli sussurrò il blu.

 

-Domani...tornerai da Bailong?-

 

Victor cercò il suo mento nel buio e lo afferrò con delicatezza portando il suo visino di fronte al proprio.

 

-Gli racconterò tutto te lo giuro. Amo te Arion, voglio stare con te, non faccio che pensare a te da quando ti ho rivisto- ammise.

 

Il castano sorrise a pochi millimetri dalle sue labbra e lo baciò timidamente.

 

-Non devi farlo per forza, posso capire se-

 

-Testone perché devi sempre ribattere? Ti ho detto che ti amo. Adesso dormi, me la vedrò io domani con lui-

 

-Ma mi odierà Vic!-

 

Il blu ridacchiò per poi tappare la bocca di Arion definitivamente con un bacio.

 

-Sta zitto e dormi con me. Non devi preoccuparti di nulla- lo rassicurò, prima di baciargli la fronte un'ultima volta e chiudere finalmente gli occhi.

   
 
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