L'ombra rassicurante del salice si muoveva sui caratteri sbiaditi del nome 'Potter' impressi sul portoncino d'ingresso.   La donna sui 30 anni, in piedi sulla soglia di un cottage non proprio ben messo, smistava la posta che i gufi avevano appena consegnato.   Con un fruscio d'ali piovve un'altra lettera, in cui spiccava il tradizionale sigillo rosso fuoco. Lily trattenne il fiato per l'emozione mentre si avvicinò per raccoglierla: sapeva perfettamente di cosa si trattasse e il suo cuore si fece leggero nel pregustare la gioia che ne sarebbe conseguita. Una buona notizia dopo tanto tempo...   Fermò la mano di scatto prima di toccare la missiva e improvvisamente urlò a gran voce "HARRY! Harry vieni presto!" Un bambino in pigiama fu lì dopo qualche secondo. Aveva grandi occhi verdi esattamente come quelli di sua madre, e quegli occhi identici si fissarono reciprocamente per un istante.   Lily indicò ai loro piedi. "Beh. È per te mi sembra. C'è scritto.. che c'è scritto?", disse portandosi le mani alla bocca soffocando una risatina eccitata. Harry prese la lettera. "Sig. Harry Potter, quarto portone sulla collina dei Salici.. Godric's Hollow.... Lo stemma dice: Hog.. Hogwarts.."   Harry guardò la madre e i suoi occhi parvero anche più grandi dietro gli occhiali tondi. "Hogwarts, mamma, la scuola di magia e... e stregoneria??" "Siii!" Lily esplose in una risata e abbracciò il figlio "Oh, Harry, sarà fantastico!! ...è fantastico!! Per i foruncoli dei folletti, sei già grande, vai già a scuola!!"   Fioccarono grossi baci sulle guance, per cui Harry, rosso per l'imbarazzo, prese a divincolarsi e protestare (convocazione per la più famosa scuola di magia del paese a parte non si sentiva più un cocco di mamma da un pezzo). Lily vide che era impaziente di leggere e si ricompose, asciugandosi una lacrimuccia e dirigendosi energicamente in cucina. "Leggi tutto a voce alta mentre la tua mamma prepara una torta super. Stasera festeggiamo!"   Harry cominciò, commentando ogni singola riga, salendo talvolta sulla poltrona con i piedi come se parlasse da un pulpito, ora saltellando intorno, e chiedendo al loro vecchio gufo Wirth se voleva seguirlo a Hogwarts. "Mi servirà una vera bacchetta mamma!" "Certo caro, andremo a prenderla domani da Olivander's" "Wow... ma come farò a scegliere? Ce ne saranno tantissime! Tu come hai fatto?" "Ahem, è la bacchetta che sceglie il mago, signorina Evans!", bofonchiò sua madre in una perfetta imitazione del famoso artigiano di Diagon Alley. "E.... wow.... un.. manico di scopa?!", esclamò Harry incredulo. Lily indicò in alto con la leccarda da forno che aveva in mano "sai che vuol dire eh?.... Quidditch!" "Giocherò a Quidditch a Hogwarts!" "Giocherai a Quidditch a Hogwarts!"   I due cominciarono una danza fatta di saltelli intorno al tavolo, imitazioni di voli e leccarde da forno usate come percussioni. "VIVA IL QUIDDITCH" cantava sua madre euforica. "Giocherò come papà!" Esclamò Harry all'improvviso. Poi si voltò verso sua madre, "Papà deve venire stasera! Voglio dirgli del Quidditch.. Magari possiamo andare a prendere il manico di scopa insieme!"   Lily tornò seria. Gli sorrise, ma deglutì a fatica, "Ma certo tesoro, perché non vai a scrivergli tu?"   Seguì con lo sguardo Harry che saliva le scale e si morse un labbro al pensiero che avrebbe rivisto James, padre di Harry e suo marito.