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Autore: Amber    30/04/2020    5 recensioni
Siamo alla fine della scuola ed è arrivato il momento che i diplomanti si buttino nei festeggiamenti. Peccato che per Izuku, astemio da tutta la vita, il risveglio alla mattina porti conseguenze al di sopra della sua comprensione. O forse no.
Tratto dalla storia: -Ancora meglio, vado là e gli inciampo addosso. Brillante, sei un genio-
-Deku davvero, ti farà esplodere il giorno del tuo diploma! E poi farà esplodere noi solo perché vi abbiamo visto-
-Hai ragione. Allora vado là, inciampo, glielo chiedo e solo dopo lo bacio. Se glielo chiedo prima va bene-
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sono divertita come una pazza a scriverlo, infatti si è praticamente scritta da sola.
Siamo in un futuro prossimo, alla fine della scuola, del tipo che i nostri eroi stanno preparando le valigie per abbandonare la Yuei ed entrare ufficialmente nel mondo degli adulti.
E' uno scenario che adoro e ovviamente non può che essere una BakuDeku, perché questi due hanno un pezzetto del mio cuore da ship sfegatata.
Spero che possa piacere anche a voi e che possa farvi scappare un sorriso.
 
A presto
Amber
 
DI PERICOLOSI INCIAMPI E GRANDI UBRIACATURE
 
Quella mattina, quando Izuku si sveglia, la prima cosa che avverte è un leggero malessere. Tiene gli occhi chiusi e stringe il cuscino tra le braccia, il viso affondato in esso mentre sente impellente il desiderio di tornare a dormire. O di vomitare, non è sicuro di sapere quale sarà l'esatta successione degli eventi.
La seconda cosa di cui si rende conto, che ricorda in realtà, è di aver festeggiato il giorno prima la fine della scuola insieme ai compagni della Yuei. Ricorda distintamente la consegna dei diplomi avvenuta nel pomeriggio e le lacrime di sua madre, ricorda All Might abbracciarlo privatamente nel suo studio prima di lasciarlo andare, leggermente commosso
-Và a festeggiare con i tuoi amici giovane Midoriya. Ve lo siete meritati-
Un augurio che era stato grandemente preso in parola mentre il piano terra dei dormitori della sezione A veniva allestito e aveva ospitato il maggior numero di studenti possibile di qualunque classe e genere.
Avevano ballato e bevuto, tanto, troppo. Izuku non aveva mai provato gli alcolici, ma la sera prima ne erano arrivati a fiumi e il suo bicchiere gli era sempre stato riempito di questo e quello, tanto che ad un certo punto il senso del gusto si era intorpidito ed era scomparso. Aveva il sentore che durante la serata qualcuno, probabilmente con una buona parte di neuroni ancora attiva e non completamente annegati nell'alcool, avesse gridato verso Yaoyorozu e Todoroki e Izuku aveva la lancinante consapevolezza che i due compagni si erano baciati davanti a tutti in modo decisamente poco casto al centro della pista improvvisata.
Eccole le scomode conseguenze dell'assunzione dell'alcool a livelli illegali: inibiva i sensi, portava malessere e faceva fare cose senza avere la piena consapevolezza di se. Assurdo. E pensare che avrebbe dovuto esserne informato. Lui quelle cose le studiava.
E la cosa certa, a conseguenza di quanto detto sopra, era che lui non avrebbe bevuto mai più. Aveva un vuoto di memoria terribile e l'ultima cosa che ricordava in modo annebbiato era appunto il bacio tra i due compagni.
Cosa aveva combinato subito dopo? E come c'era arrivato in camera? Perché quella era la sua bellissima e confortevole camera, con tutta l'oggettistica di All Might che lo osservava giudicandolo, il plus ultra a spronarlo e gli scatoloni mezzi vuoti che aveva iniziato a riempire la mattina prima.
Gemette quando tentò di muoversi. La testa gli diede una leggera fitta e il bassoventre lo risvegliò bruscamente da quello stato catatonico.
Perché quel dolore?
Oddio, aveva fatto a botte con qualcuno. E molto probabilmente lo aveva ucciso! Ok che ora sapeva utilizzare e tenere sotto controllo il 100% del One for All, ma chissà cosa poteva aver combinato da ubriaco nel caso qualcuno avesse attaccato briga con lui! E se era stato lui ad attaccare briga? I suoi professori potevano revocargli il diploma nel caso si fosse azzuffato con qualcuno? E se lo avesse ucciso e lui non se ne ricordava?
Si interruppe nel momento in cui qualcuno, una voce maschile palesemente addormentata, mormorò al proprio fianco qualcosa di incomprensibile. E nell'esatto momento in cui lo sentì comprese due cose, una più sconcertante dell'altra: era nudo e nel suo letto era presente un corpo estraneo.
Lui, Izuku Midoriya, era nudo nel suo letto. Nulla di strano in realtà, cioè quello era il suo letto e lui poteva dormirci come voleva; ma strano lo diventava nel momento in cui l'usurpatore, l'occupante, l'ingombrante presenza al suo fianco, insomma l'essere senza voce e volto, non fosse stato tragicamente nudo anch'esso.
Parliamone: quel letto, il letto base dato in dotazione dalla Yuei, era a una piazza, troppo piccolo perché due persone ci potessero dormire comodamente insieme, questo implicava senza ombra di dubbio che i due attuali occupanti dovevano essere stati davvero molto, molto sbronzi. E molto inconsapevoli l'uno dell'altro, se no non si spiegava. Né il dormire insieme chiaramente e nemmeno il... reciproco svestimento ecco.
La conseguenza era che Izuku, occhi chiusi, braccia intorno al cuscino, viso affondato in quel confortevole piumaggio, avvertiva ora chiaramente un peso insistente e scomposto sopra la sua schiena e sul fianco, un braccio che lo cingeva per probabile mancanza di spazio, dei capelli che gli solleticavano il collo e un respiro lento e costante sulla base della nuca: un corpo nudo e reale fatto di carne, sangue e gambe
"Oddio" pensò scioccato, la nausea sparita in un millisecondo, la bocca secca e i muscoli del corpo indolenziti, come se avesse passato ore a fare allenamento "Cosa diavolo ho fatto?"
Perché va bene tutto,va bene l'ingenuità, va bene l'essere casualmente finiti in due in un letto, va bene la sbronza e tutto il resto... ma lo scenario che gli si stava parando davanti era davvero, davvero ambiguo. Davvero poco fraintendibile. E lui non poteva credere di essere finito in quel modo senza nemmeno ricordarselo.
Però aveva un piano: si sarebbe voltato, avrebbe guardato chi occupava il suo letto e se la sarebbe squagliata alla velocità del subito nel modo più silenzioso e definitivo possibile con la consapevolezza, nel suo leggiadro cuor di leone, che non avrebbe mai più rivisto la suddetta persona. Il piano era bellissimo, perfettamente delineato. Ce la poteva fare.
Si sollevò appena, in silenzio, senza respirare, giusto i centimetri che gli servivano per voltare il viso e....
-AAAAAAAAAHHHHHHHHHHH- gridò talmente forte da spaventare perfino se stesso.
Spinse l'usurpatore di letti contro il muro, molto meno bruscamente e molto meno dolorosamente di quello che avrebbe voluto, e cadde giù dal letto portandosi dietro la coperta finendo con un unico balzo dall'altra parte della camera, così velocemente da non capire come ci fosse arrivato. Rimase lì accucciato, gli occhi incollati sul suo letto o, più precisamente, sul suo occupante
-Ma che cazzo succede?- ringhiò Kacchan aprendo gli occhi impastati nel risveglio più traumatico che avesse mai avuto.
Izuku, no Deku, decisamente Deku da ora in poi, che con quell'ultima azione era comprovato firmato e sottoscritto, gli puntò il dito contro, sconvolto e boccheggiante, stringendosi la coperta addosso come un'armatura
-Tu- iniziò -Che cosa... che cosa... cosa ci fai tu qui?- domandò, stridulo. Ma in realtà non era sicuro di volerlo sapere realmente -E copriti!- esclamò arrossendo -Ommioddioommioddioommioddio che cosa sta succedendo- borbottò portandosi le mani in faccia tentando di nascondersi.
Era un incubo, non poteva essere altrimenti. Non stava succedendo davvero. Da un incubo ci si poteva risvegliare e non si sarebbe ricordato più niente, ne era certo. Ma se così non fosse stato, avrebbe finto che quell'incubo non gli avesse mai trapassato il cervello e avrebbe tirato avanti per la sua strada senza mai più... ma più...
-Oh Deku sta calmo e non urlare che mi stai trapanando il cervello- biascicò il biondo tirandosi a sedere e stringendosi dolorosamente la testa tra le mani.
Senza mai più guardarlo in faccia ecco
-Calmo?! Io non... non mi ricordo niente e tu mi dici di stare calmo quando mi trovo... e ci troviamo... e siamo... stiamo... e tu...- boccheggiò tirandosi la guancia al limite della legalità e santo cielo, faceva proprio male.
Quindi non era un incubo.
E lui aveva bisogno di una fossa dentro la quale seppellirsi vivo per il resto dell'eternità tipo subito.
Kacchan, perché quello era proprio il suo amico di infanzia/biondissimo/rivale/amico/cosa Kacchan, lo osservò per i due secondo netti sufficienti dal farlo sbuffare e ripiombare sul materasso
-Deku sono le 8 del mattino. Abbiamo dormito forse due ore quindi... sta zitto e lasciami dormire in pace-
-Dormire?- lo riprese sconvolto -Tu vuoi dormire qui? Ora? Ma non... ma tu...- balbettò e arrossì sprofondando di vergogna -Ero ubriaco, mi hai portato qui e sei crollato per la stanchezza?- tentò poco convinto
-Non ti ricordi?- sbottò il biondo dandogli la schiena
-No io... credo di aver bevuto molto e...-
-Molto è un eufemismo- gli rispose acido di rimando il compagno
-Credo che Momo e Todoroki si siano baciati ma poi...-
Ebbe un flash. Katsuki che rideva sguaiato e che si versava addosso qualcosa. Izuku gli aveva biascicato qualcosa sull'essere dei bambini anche se erano grandi, una roba che aveva probabilmente avuto senso solo per lui. E poi... avevano partecipato ad una gara di shottini insieme ai compagni della sezione B?
-Abbiamo fatto a gara con la sezione B su chi beveva più shottini- ponderò premendosi le tempie con le dita quando una fitta acuta gli trapanò il cervello
-Non parlarmi di alcool che sto male se ci penso-
Ricordava di essere stato vicino ad Uraraka e di aver scommesso qualcosa, di essersi chinato su di lei e...
-Oddio ho baciato Uraraka?!- chiese sull'orlo di una crisi di nervi
-No nerd di merda- Bakugo si mise seduto e finalmente lo fissò, seccato ed irritato
-Ti prego, copriti-
-Ha tu la coperta idiota-
Dolorosamente vero. Ma col cavolo che gliela avrebbe data, almeno quella era sua e se l'era... guadagnata ecco! Cercò di non guardarlo ma era impossibile: Kacchan aveva dei morsi sul collo e quelli che sembravano lividi più in basso e...
-Oddio- ripeté arrossendo con improvvisa e dolorosa consapevolezza -Ho baciato te-
-E io ho baciato te nerd di merda-
Qualcuno aveva fischiato e... c'erano state delle foto? Oh cristo
-E poi...-
-Poi-
Rimasero a guardarsi, il biondo seduto sul letto e il moro sul pavimento con tutti i metri di distanza che aveva potuto metterci inizialmente
-Solo per essere sicuri- iniziò piano Izuku, il panico che strisciava sotto pelle mentre tentava di respirare regolarmente: dentro, fuori, dentro, fuori -Siamo venuti qui e abbiamo...-
-Scopato- concluse con tranquillità
-Scopato- ripeté. Certo ovvio, che domande, come aveva potuto credere altrimenti -E tu ti ricordi-
Aveva bisogno di quella buca in cui seppellirsi. Adesso
-A grandi linee, ma come al solito più di te- sbottò l'altro e mosse appena la muscolatura -Ho male ovunque-
La fitta al bassoventre era un monito abbastanza palese
-Si è un po' doloroso- ammise
-Non credo che abbiamo avuto l'accortezza di essere delicati. Ci andremo più piano la prossima volta- soppesò il biondo.
La prossima volta. La prossima volta?!
Forse diede voce a quel pensiero perché Kacchan lo guardò, altezzoso e seccato
-Si, perché, non vuoi?-
L'altro lo guardò, sorpreso. Katsuki gli aveva veramente appena chiesto di rifarlo? Di stare con lui? Era così... semplice?
Il dubbio lo rese pensieroso
-Tu lo vuoi?- gli domandò di rimando -Scusami, è solo che... è una piega molto strana...- Indicò se stesso e Bakugo -...questo. Non ci avevo mai pensato-
-Nemmeno io- Il biondo si passò una mano tra i capelli rendendoli un casino ancora più di prima. Gli occhi scandagliarono la stanza pigramente per poi tornare nei suoi, decisi, consapevoli. Allungò la mano verso di lui e lo chiamò -Deku-
Gli mancò un battito, letteralmente sentì il cuore stritolarsi in una morsa di vera commozione
"Deve essere un sogno" pensò Izuku osservando quella mano tesa, il palmo aperto verso l'alto, le dita protese. Si diede un pizzicotto sul braccio ma no, nemmeno quello era un sogno.
Una cosa però era certa: se Katsuki allunga la mano verso di te, dopo chissà quanti giorni, mesi, anni di attesa, l'unica cosa sensata da fare è afferrarla.
Si lasciò condurre verso il biondo, i due palmi ben stretti l'uno all'altro, le dita fresche intrecciate mollemente con le sue e a pochi centimetri di distanza ricordò una presa decisa sui suoi fianchi, quelle stesse dita leggere sulla sua pelle, le sue mani rovinate affondate nei fili d'oro di Kacchan e la bocca del ragazzo sulla sua, vorace e alcolica. Una bocca, che ora capiva, sapeva essere anche dolce. Soprattutto quando taceva
-Ora dormiamo cazzo. Sono le 8 e mi rifiuto di alzarmi, porca puttana- mormorò infatti il ragazzo sbadigliando
-Poi però parliamo- lo riprese Izuku sistemando la coperta su di loro per bene.
Kacchan lo imprigionò in un intreccio confuso di gambe e braccia e affondò il naso dietro al suo orecchio
-A forza di parlare so già che mi ucciderai, tu e il tuo blaterare-
-Dovresti esserci abituato-
-Deku- uscì come un sospiro, lieve, così diverso dal solito modo con cui lo chiamava -Non mi abituerò mai a te-
E finalmente dormirono.
 
-Ora vado là e lo bacio-
-Deku no-
-Ochako... posso chiamarti Ochako perché è un nome bellissimo e io ti voglio molto bene lo sai?-
-Si Deku-
-Ecco. Quindi vado là e lo bacio-
-Sei ubriaco Izuku, ubriachissimo e non è una buona idea te lo assicuro-
-Appunto, si anche se no, quindi si, perché si per no fa si, vado là e basta e lo bacio. Come ha fatto Todoroki-
-Todoroki è solo inciampato-
-Ancora meglio, vado là e gli inciampo addosso. Brillante, sei un genio-
-Deku davvero, ti farà esplodere il giorno del tuo diploma! E poi farà esplodere noi solo perché abbiamo assistito-
-Hai ragione. Allora vado là, inciampo, glielo chiedo e solo dopo lo bacio. Se glielo chiedo prima va bene-
-Oddio-
-Infatti, addio-
-No oddio tu. Chi l'avrebbe mai detto che da ubriaco fossi così molesto?-
-Ma no, sono Deku non Molesto-
-Facci un favore e smettila di bere-
-Ora vado perché sono a tanto così-
-Da cosa?-
-Da così, ovvio e ora vado-
-Deku, aspetta, facciamo una scommessa-
-No, non mi va. Voglio andare da Kacchan e baciarlo, tipo tanto, tipo fortissimo, tipo da...-
-Scommettiamo che se sopravvivi domani mi racconti tutto, ma tutto tutto-
-Tutto, ok, scommetto e prometto-
-Ok vai pure e... inciampa-
-Si, vado e inciampo-
FINE
  
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