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Autore: Dalybook04    30/04/2020    0 recensioni
Chiunque pensi che la scuola sia solo noia e compiti non ha frequentato di certo l'Hetalia International School. In quella scuola erano riuniti, oltre agli studenti più strani, anche gli insegnanti più assurdi.
L'anno della quarantena, poi, fu particolarmente ricco di scene comiche e scleri di gruppo...
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chiunque pensi che gli insegnanti siano sempre vecchie donne mestruate non ha mai messo piede alla Hetalia International School. Certo, di insegnanti mestruati ne avevano, ma erano tutti piuttosto giovani, il più anziano era l'insegnante di informatica di trentacinque anni, e tutti uomini, anche se qualche maligno diceva che l'unica donna del gruppo docenti era il prof di francese. In quella scuola erano riuniti, oltre agli studenti più strani, anche gli insegnanti più assurdi.
Era appena cominciato l'anno e già alla prima ora Kirkland aveva messo in punizione Jones per averlo beccato a fumare in bagno, e di sicuro per lo statunitense sarebbe stato una giornata di Inferno anche a casa, essendo il fratellino dell'insegnante stesso.
Arthur Kirkland era l'insegnante di storia e inglese, un barboso britannico dalle sopracciglia enormi noto da tutti per le sue punizioni severe, l'amore che nutriva per le sue materie, tale da riuscire ad appassionare anche gli studenti più annoiati, la difficoltà delle sue verifiche, la sua passione nel far passare l'inferno in terra al fratellastro e per il suo odio verso tutto ciò che fosse francese e di conseguenza verso l'insegnante di francese, Francis Bonnefoy, un madrelingua dai capelli lunghi biondi, il perenne odore si fumo addosso, l'atteggiamento rilassato in qualsiasi situazione (tranne quando litigando con l'inglese la situazione si surriscaldava troppo), il sorriso che Arthur voleva prendere a schiaffi e la tendenza a flirtare con chiunque, anche se per fortuna con gli alunni evitava.
I due si detestavano dal primo giorno in cui si erano incontrati e tutta la scuola riusciva a percepire benissimo la tensione sessuale che c'era tra i due. C'era un giro di scommesse segrete, gestito dal club di disegno manga, e quelle scommesse erano per metà su quando i due si sarebbero finalmente messi insieme.
Alfred F. Jones, fratellastro di Arthur che conviveva con l'inglese e i loro numerosi fratelli, era un aiuto fondamentale in questo. Un lunedì di marzo, quello stesso anno, si sarebbe precipitato correndo da Elizabeta, informandola che la sera prima Arthur non era tornato a dormire a casa con una scusa patetica. Quando qualche ora dopo sul collo del francese sarebbe stato notato un segno di morso che quello non si era preoccupato di nascondere, l'ungherese avrebbe sclerato per tutta la lezione in silenzio e, non appena sarebbe suonata la campanella, sarebbe corsa dal prof Honda a informarlo della buona notizia.
Elizabeta era una studentessa nota a scuola per essere, oltre una di quelle ragazze a cui non bisogna rompere le palle per nessun motivo al mondo e una dei più attivi membri del club di disegno manga, il terrore del prof di educazione fisica, Gilbert Beilshmidt, che già di per sé non era proprio uno degli insegnanti più seri del mondo, nonostante comunque li facesse sgobbare parecchio, ma che, quando aveva in classe l'ungherese, dava il peggio di sé, non facendo altro che battibeccare con lei. L'unico con cui litigasse più spesso era l'insegnante di musica.
Chi è convinto che gli insegnanti di musica di solito siano dei rincoglioniti e che durante le loro ore si faccia poco e niente non ha mai incontrato Roderich Eldelstein. Quell'insegnante era il terrore di tutte le classi a indirizzo musicale, più di una volta era capitato che qualche alunno impreparato si giustificasse dicendo che aveva dovuto studiare musica e non si era potuto preparare.
L'unico che riuscisse a incutere ancora più terrore di Eldelstein era il fratello minore di Gilbert, l'insegnante di matematica e fisica, ovvero Ludwig Beilschmidt, un ragazzone biondo, alto quanto un armadio e largo quanto uno a due ante, che aveva la pessima abitudine di urlare come un sergente della seconda guerra mondiale al minimo rumore, facendosi sentire anche nelle altre classi, e fidatevi che, se già fisica e matematica erano arabo per la maggior parte delle persone, spiegate con un forte accento tedesco non diventavano più chiare, per niente. Era molto amico dell'insegnante di informatica, evitava il fratello e i suoi due amici idioti, gli insegnanti di spagnolo e francese, come la peste e tendeva a rimproverare chiunque, insegnanti compresi. L'unico con cui si ammorbidiva un po' era l'insegnante di arte, Feliciano Vargas, un giovane italiano perennemente sorridente che era l'insegnante più amato della scuola, insieme a quello di spagnolo, per il suo essere comprensivo e la sua abilità nel far amare la materia anche agli studenti più scettici, nonostante spesso perdesse il controllo della classe. Con lui, Ludwig era molto più tranquillo. Il fanclub della Gerita (chiamata così dalle nazionalità dei due insegnanti) era quello più popolare di tutta la scuola. I due in realtà uscivano insieme da tempo, ma lo tenevano ancora un segreto, per non incorrere nell'ira e nelle prese in giro dei loro due fratelli e per non scatenare il caos a scuola.
Il fratello di Feliciano, Lovino Vargas, insegnante di lingua e cultura latina, era anch'esso molto giovane, di appena ventotto anni, due in più del fratellino, con un vocabolario di imprecazioni degno di uno scaricatore di porto, ancora meno voglia di fare degli stessi studenti, un caratteraccio, l'aspetto quasi identico a quello del fratello (tranne per il sorriso e qualche lieve differenza, come i capelli e la pelle leggermente più scuri e gli occhi più tendenti al verde, tanto che spesso i ragazzi si confondevano e, se dovevano chiedere qualcosa a uno dei due, si rivolgevano per sbaglio all'altro) e un insegnante di spagnolo perennemente "attaccato al culo", come diceva lui. Tale insegnante di spagnolo era Antonio Fernandez Carriedo, che tutti chiamavano prof Carriedo per fare prima, un solare e allegro madrelingua spagnolo che aveva scelto per qualche oscuro motivo la strada dell'insegnamento e, da quando il prof Vargas (per distinguerli, i ragazzi li chiamavano Vargas il Drogato e Vargas il Ciclato, ben lontane dalle orecchie dei diretti interessati, soprattutto del secondo), che ai tempi era solo uno, aveva cominciato a lavorare lì, Antonio si era messo in testa di fare amicizia con lui. Dopo qualche anno erano diventati quasi amici, anche se Lovino aveva comunque mantenuto il suo caratteraccio. La stragrande maggioranza delle ragazze della scuola, soprattutto quelli del club di disegno manga, li shippava, con il sostegno dell'insegnante di arte, che spesso si recava al club di manga per imparare qualcosa in più sul quello stile di disegno e per discutere sui progressi della Spamano (prima che arrivasse i membri del club si premuravano sempre di nascondere tutto il materiale Gerita); addirittura, una volta al prof Vargas (il Ciclato) erano caduti a terra i libri di latino, l'altro era corso ad aiutarlo e, quando le loro mani si erano sfiorate, una ragazza era quasi svenuta. In realtà i due uscivano insieme da qualche tempo, inizialmente come amici e poi come qualcosa in più. Una volta si erano anche baciati, in un piovoso pomeriggio di fine estate, il giorno prima che ricominciasse la scuola, nella vecchia jeep dello spagnolo, che profumava di tabacco, acqua di colonia, fertilizzante e leggermente delle sigarette che fumava ogni giorno il prof di francese, perché l'amico accompagnava lui e Gilbert ogni mattina in macchina fino a scuola. A maggio di quell'anno, soprannominato da tutti "l'anno del canon", sarebbero stati beccati a baciarsi in sala professori da Kiku Honda, insegnante di informatica e responsabile del club di disegno manga, migliore amico di Feliciano e Ludwig e perennemente impegnato nella missione di far mettere insieme i due amici. Inutile dire che da lì il fanclub della Spamano sarebbe triplicato, e così il materiale, tanto che l'ultimo giorno di scuola Lovino avrebbe scoperto uno studente con una doujinshi su loro due (di solito stavano molto attenti a non far trapelare nessun materiale, di alcun tipo, mai) e, dopo essere arrossito come un pomodoro, glielo avrebbe ritirato. La sorte di quel fumetto è ancora oggi ignota, ma una fonte (Matthew Williams, che per il suo essere quasi invisibile era un'ottima spia) sostiene di aver visto l'insegnante di latino infilarsi il giornaletto nella borsa.
Tra gli studenti più noti, oltre a Elizabeta, c'era per esempio Alfred, un casinista americano che sembrava mettercela tutta, ma davvero tutta, per farsi espellere e per far venire un esaurimento a più persone possibili, in prima posizione Arthur, che spesso chiamava per nome a scuola e prof a casa. L'unico in grado di distinguerlo da suo fratello Matthew (erano nati da padri diversi, a un anno di distanza, uno statunitense e uno canadese, nonostante fossero pressoche identici. Il maggiore era Matthew, per quanto possa sembrare assurdo) era Francis. Persino Arthur si faceva fregare, l'abilità di Matthew nel non farsi notare e nel fingere di essere il fratello era incredibile. Francis però aveva occhio, inoltre aveva entrambi come alunni, in classi diverse, e riusciva a distinguerli anche senza guardare: gli bastava dire qualcosa in francese. Matthew avrebbe capito e risposto, Alfred avrebbe balbettato qualcosa, senza capire una parola. Più di una volta Alfred era riuscito a convincere il fratello a prendere il suo posto per un'interrogazione di francese, in cambio di una lunghissima lista di favori, ma il professore li aveva sempre sgamati, e ovviamente la colpa ricadeva sempre sullo statunitense. Matthew era una sorta di spia per chiunque gli potesse dare qualcosa in cambio, di solito si accontentava di aiuto in qualche materia o una bottiglia di sciroppo d'acero. Era la spia ufficiale del club di manga, rinominato da tutti club yaoi, e si divertiva un mondo a scoprire più informazioni possibili. Per esempio fu lui, il giorno di San Valentino, a notare il prof di matematica infilare una scatolina sospetta nella borsa di quello di arte, fu lui a sentire il prof di spagnolo esercitarsi a recitare ad alta voce una poesia in latino, probabilmente per fare colpo sull'insegnante di quella stessa lingua, fu sempre lui a notare che il prof di ginnastica teneva sulla sua cattedra un cd di Mozart, e infine fu sempre lui a sentire il prof di francese lamentarsi, chiuso in bagno al telefono con qualcuno, chiedendogli di rimandare la correzione delle verifiche a un altro giorno per poter passare il san Valentino con lui, chiamandolo bruco. Sentendo tutte quelle notizie in un giorno solo, Elizabeta rischiò di svenire, per poi organizzare in tutta fretta una riunione del club yaoi.
Forse dovrei spendere due parole su questo.
La loro scuola offriva diversi club pomeridiani. Quando il prof Honda era stato trasferito lì, il preside, viste le sue origini nipponiche, gli aveva chiesto se volesse occuparsi di qualche attività. Ricordando la sua passione per i manga, Kiku aveva proposto quello. Inutile dire che la situazione era degenerata quasi subito. Per la precisione, quando aveva proposto agli studenti di fare qualche disegno con qualcuno di quella scuola, magari proprio un insegnante. Quando Elizabeta aveva disegnato un bozzetto di quella che sarebbe stata poi nominata Gerita, la reazione di Kiku era stata un "anch'io li shippo!", frase con cui l'intera classe aveva concordato. Da lì, era partito il delirio.
Avevano spie in tutta la scuola. Delle loro due ore a settimana, una la passavano a teorizzare e aggiornare la loro mappa delle ship, l'altra a disegnare manga, spesso proprio sulle varie OTP.
La mappa delle ship era un enorme insieme di foto, informazioni, disegni, collegamenti. Come gli schemi di Sherlock nella serie tv, per intenderci, ma la versione yaoi. Era nascosta dietro alla lavagna, in modo che nessuno potesse vederla. Erano, in realtà, una serie di schemi messi insieme, uno per ogni ship. Al centro c'era un cartellino con il nome della ship, da cui partivano vari fili, che si collegavano al luogo o alla fonte di tale informazione. In rosso i baci, in verde gli appuntamenti, in viola le (presunte) scopate, in blu le convivenze, in giallo gli abbracci e in arancione tutto il resto. Se mi mettessi a descrivere tutto, ci metterei una vita. Erano schemi così complicati che solo i membri stessi del club riuscivano a capirci qualcosa.

L'anno dopo, con la storia della quarantena e delle lezioni online, furono offerte agli studenti diverse opportunità di sclero e diverse aggiunte agli schemi del club yaoi (ora in formato digitale). Inutile dire che già alla prima ora si era presa la decisione di registrare ogni lezione. A giugno, Kiku avrebbe regalato a ogni membro del club yaoi e venduto a chi lo volesse un dvd con tutte le scene migliori.

La prima era durante la prima lezione di spagnolo. Il prof Carriedo stava chiedendo come stessero eccetera, quando si sentirono delle bestemmie e imprecazioni in dialetto stretto perché "'sto cazzo di coso di merda non funziona porco...". Prontamente il prof Carriedo spense l'audio e disse qualcosa voltandosi verso destra. Lily, un'altra del club, incaricata di leggere il labbiale, avrebbe confermato al prof Honda che stava dicendo "querido, sono in chiamata con gli studenti", infatti la scritta sarebbe stata posta sotto all'immagine nel dvd. Poi la lezione era ripresa normalmente.

Secondo video, questa volta si vedeva il prof di inglese e storia che spiegava qualcosa sulla prima guerra mondiale. Dietro di lui si intravedeva una cucina molto ben ordinata e luminosa. A metà frase "così quei dannati dei francesi..." il professore di francese, nudo, fece capolino da dietro, dirigendosi verso la caffettiera in cucina. Le spalle di Arthur lo coprivano in parte, ma si capiva fosse lui. L'inglese non si accorse di niente, concentrato sulla lezione, finché Alfred non accese il microfono e urlò "BUONGIORNO PROF BONNEFOY". Francis si accorse della lezione e urlò coprendosi, Arthur si accorse di lui e spense la videocamera urlandogli qualcosa che non si riusciva a capire. Dopo questo video, appariva una scritta sul fermo immagine della scrivania, ovvero: "Alfred F. Jones e Matthew Williams, fratellastri del professor Kirkland, hanno confermato che il professore fosse a casa del professor Bonnefoy e che lì abbia passato l'intera quarantena. Inoltre, le stesse fonti confermano che qualche settimana fa, finita la quarantena, l'inglese si sia ufficialmente trasferito dall'altro"

Altro video. Questa volta si vedeva il prof di ginnastica, che scherzava con i suoi alunni con il suo pulcino, Gilbird, in spalla. A un certo punto guardò un punto oltre il computer e ghignò, urlando un "kesesese, West, la smetti di pomiciare sul divano? Trovatevi una stanza!" In sottofondo, oltre agli insulti in tedesco, si sentiva vagamente un "vee" e qualche scusa in italiano.

La scena dopo era invece una lezione di musica. Il prof Eldelstein stava parlando di Mozart quando cominciò a squillare insistentemente il telefono. Eldestein lo ignorò, continuando a spiegare, finché non partì la segreteria telefonica.
"Ohi Rod, ti spiace se vengo a stare da te? Abitiamo nello stesso palazzo, basta che prendo l'ascensore. C'è mio fratello che se ne sta tutto il tempo appiccicato a Feli e non ne posso più. Vengo oggi pomeriggio, porto anche Gilbird"
Il professore continuò a spiegare come se nulla fosse, con le guance leggermente rosse.

Altro video, questa volta su Lovino. Questo stava spiegando qualcosa sulla quinta declinazione, quando l'arrivo di qualcuno travolse il tablet usato dal professore, così che nel video si poté vedere solo il soffitto e parte della cover con stampati dei pomodori.
Però le urla di Lovino si sentivano benissimo.
"BASTARDO SCOLLATI SUBITO, STO FACENDO LEZIONE"
"Ma querido, è morto Fernando! Fernando, capisci?!"
"FOTTITI, TU E LE TUE TELENOVELA DI MERDA"
"Ma Lovinito!"
"Cazzo, ho il microfono ancora acceso!"
E poi si interrompeva anche l'audio.

Il video successivo era una lezione di francese. Il professore stava interrogando un ragazzo, che stava dicendo qualcosa su Hugo e Notre Dame, quando lo interruppe urlando terrorizzato.
"ARTHÙR, STAI ALLA LARGA DALLA CUCINA"
Si sentiva una risposta che però non si riusciva a capire bene, ma la risposta del prof Bonnefoy era chiara come il sole.
"TI HO DETTO DI NO. Mon Dieu, darai fuoco alla casa!"
Un'altra risposta mugugnata e il francese parve rilassarsi con un "bravo, mon amour, al pranzo ci penso io". Poi riprese a interrogare come se niente fosse, scusandosi per l'interruzione.

Altro stacco, questa volta era una ripresa originale del prof Honda. Si vedeva il consiglio d'istituto, anche quello ovviamente in videochiamata. Il preside, un uomo sulla cinquantina sempre sorridente di nome Romolo Vargas, nonno di Feliciano e Lovino, era appena entrato nella riunione.
"Buongiorno a tutti! Feli, Lovi, belli de nonno, come state? Mi mancate, nipotini miei! Mangiate abbastanza? Il crucco e lo spagnolo vi trattano bene?"
Lovino, rosso come un pomodoro, spinse via la faccia dello spagnolo, anch'esso collegato, che cercava di spuntare nello schermo del fidanzato. Feliciano rispose tutto sorridente, mentre Ludwig arrossiva.
"Ve, nonno, va tutto bene, anche se Luddi dice che mangio troppa pasta"
Lovino sbatté il pugno sul tavolo "la pasta e i pomodori non sono mai troppi, maledetto di un crucco!"
Romolo ridacchiò "Lovi, a te come va?"
"Nonno, non penso sia il luogo giusto per parlarne..." cercò di protestare, ma venne zittito dall'urlo di Antonio affianco a lui, un qualcosa in spagnolo che non si capì bene, ma che fece arrossire l'italiano come uno dei suoi amati pomodori.
"Nonno, ve, a te come va?"
"Oh, con Ari tutto bene" a quelle parole, il vicepreside, Ariovisto, si sbatté la mano in faccia.
"Ah, comunque è arrivata una direttiva dal ministero, che dice che..."
E la ripresa si fermava lì.

Altro video, di nuovo il prof Eldelstein. Stava parlando dell'invenzione del pianoforte quando un urlo dall'altra stanza lo interruppe.
"ROD, DOVE HAI MESSO LE MIE MUTANDE?!" Era chiaramente Gilbert, il prof di educazione fisica.
Il professore arrossì, ignorandolo e continuando a spiegare.
"RODERICH, SI PUÒ SAPERE DOVE LE HAI LANCIATE IERI SERA? NON LE TROVO!"
L'austriaco tossì, a disagio "scusate, sono i vicini che..."
"OH ECCOLE, LE HA TROVATE GILBIRD"
E il video finiva lì, con la faccia dell'austriaco rossa come una fragola troppo matura.

Altro video, questa volta su Feliciano. Questo stava dicendo qualcosa sul tempio greco quando si sentirono delle urla in tedesco venire dalla stanza affianco. L'italiano, per nulla a disagio, urlò in risposta un "ve, Luddi, tesoro, puoi parlare più piano per favore? Grazie!"
Subito dopo si vedeva anche la versione dal punto di vista di Ludwig. Questo stava urlando qualcosa sul senso di responsabilità e sul fatto che "questa situazione non vi autorizza a studiare di meno, anzi!" quando la vocetta dell'italiano lo interruppe. Il tedescò arrossì violentemente, borbottando delle scuse, prima di riprendere la sua ramanzina.

Altra ripresa, questa volta di Gilbert, con ovviamente il suo pulcino in spalla.
Lui ed Elizabeta stavano litigando.
"Scommetto che lei non ha neanche un libro suo in casa che abbia anche letto!" sbuffò l'ungherese. Il tedesco parve prenderla come una sfida, infatti si alzò, prese con sé il tablet che usava per le lezioni e si diresse in salotto. Doveva essere ancora a casa sua e di suo fratello, perché, quando posò il tablet sulla libreria per cercare un qualcosa, esso inquadrò perfettamente il prof Vargas e l'altro prof Beilschsmidt che dormivano abbracciati sul divano. Elizabeta urlò per lo sclero, svegliando Ludwig e facendo realizzare a Gilbert lo sbaglio, infatti quello si affrettò a spegnere la videocamera e il microfono. L'ultimo frame che si vide fu Feliciano, ancora addormentato.

Dopo qualche altro breve spezzone, per esempio Lovino con indosso una maglia che si era vista addosso ad Antonio il giorno prima o Arthur che si accorgeva in diretta di un succhiotto sul collo e malediceva il francese, c'era uno sfondo nero con una scritta.
"E ora... quello che tutti noi stavamo aspettando da anni"
Poi partiva il video.
C'era Ludwig che parlava degli integrali, quando Feliciano, sbadigliando mezzo addormentato e con indosso una maglia di tre taglie più grande, raggiungeva il tedesco e gli si sedeva in braccio, accoccolandosi contro di lui e ignorando sia il computer sia il suo viso rosso.
-ve... Luddi... che ore sono?- mugugnò, seppellendo il viso contro la sua spalla.
-uhm, Feliciano, sono a lezione.
-oh- si voltò verso lo schermo e li salutò con la mano -ciao ragazzi!- tornò a voltarsi verso il biondo -quindi? Che ore sono?
-le nove- rispose quello, arrossendo ancora di più.
-oh. Tra poco ho lezione- sbadigliò sonoramente e si sporse a baciare il biondo, causando un infarto a tutta la classe e allo stesso tedesco. Poi si alzò, ancora mezzo addormentato, e se ne andò salutando con la mano i ragazzi sullo schermo.

Subito dopo apparve un fermo immagine del bacio con sopra la scritta, a caratteri cubitali "LA GERITA È CANON"

Poi c'erano i titoli di coda, in cui si ringraziavano tutti gli studenti che avevano mandato a Kiku video e/o immagini.

E direi che con questa perla la descrizione dell'Hetalia International School può dirsi conclusa.
   
 
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