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Autore: MaCk_a    30/04/2020    2 recensioni
Frammenti della vita di Lucius e Narcissa, la coppia più affascinante e malefica della saga!
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Draco era alquanto preoccupato. In dieci anni di vita, non aveva mai visto sua madre tanto in collera col padre, o meglio: non lo era mai stata tanto a lungo.

Ed era desolato, il bambino, che in un certo senso il litigio fosse stato causato da lui.

Lucius gli aveva sempre parlato di Durmstrang – ora che ci ripensava, mai in presenza di Narcissa – descrivendola come la migliore scuola magica esistente; lontana, sì, ma libera da mezzosangue e, soprattutto, dedita alle Arti Oscure.

Draco aveva finito col dare per scontata la sua iscrizione all’istituto, non vedendo motivo che potesse impedirla; egli stesso si sentiva emozionato all’idea di allontanarsi da casa, trovare compagni del suo stesso rango, apprendere potenti incantesimi. Avrebbe scritto regolarmente ai suoi genitori, si era detto; e poi, se anche fosse andato ad Hogwarts, non avrebbe avuto la possibilità di tornarsene a villa Malfoy quando gli pareva. Dunque, in definitiva, la distanza non contava nulla.

Non aveva trovato sospetto, il piccolo, l’invito di suo padre ad accompagnarlo in un’uscita: capitava spesso, così com’era di normale amministrazione che la madre restasse al maniero; Draco era certo che, se avesse potuto, Narcissa avrebbe volentieri trascorso il resto della sua vita tra quelle mura, con la sola compagnia dei due familiari.

«Draco, ascolta: questa sera comunicheremo a tua madre la tua scelta di andare a Durmstrang» l’aveva informato il padre, mentre passeggiavano a Diagon Alley. Aveva l’abitudine di tenergli una mano poggiata sulla spalla, quasi temesse che, lasciandolo, egli potesse scappar via.

«Perché, ancora non lo sa?» aveva domandato il bambino, alquanto spaesato; nella sua mente, Lucius e Narcissa rappresentavano quasi un’unica entità e gli pareva strano che esistesse qualcosa che non condividessero, soprattutto se riguardava lui.

Comunque no, Narcissa non sapeva e probabilmente si sarebbe opposta, spaventata dall’idea di sapere il prezioso figlio tanto distante da lei: dunque sarebbe stato necessario convincerla e, giusto per facilitare l’operazione, avevano acquistato per lei un mazzo di narcisi dalle dimensioni, secondo Draco, spropositate.
E proprio lui avrebbe dovuto consegnarle.

Inizialmente il gesto era parso gradito: sua madre gli aveva sorriso accarezzandogli il viso e la cena era stata piacevole, fino al momento in cui era stata nominata Durmstrang. Allora Lucius e Narcissa avevano animatamente discusso – anzi, no: litigato, avevano proprio litigato – e Draco era rimasto immobile e muto, senza sapere cosa dire, tremando quando la madre aveva suggerito caldamente al padre di non provare mai più a comprarla con dei doni.

Non avevano alzato la voce, era da riconoscerlo: tuttavia non valeva granché come attenuante, non essendo abitudine dei Malfoy urlare. Non avevano neanche nuovamente battibeccato, a dirla tutta, ma era perché evitavano di parlare. Lucius ci provava, Draco doveva rendergliene atto: ogni tentativo era però rapidamente respinto da Narcissa, certamente più abituata di lui al silenzio.

***
 
Severus Piton era lieto d’accettare gli inviti a cena dai Malfoy: la compagnia di Lucius e Narcissa gli era gradita e il cibo impeccabile. Forse, ben pensandoci, le serate al maniero rappresentavano per lui le uniche brevi parentesi nell’immensa, noiosa monotonia ch’era la sua esistenza.

Si chiedeva come mai fosse stata Narcissa a scrivergli per invitarlo: era di solito Lucius a occuparsi di tutto ciò che riguardava “il resto del mondo”, come la strega soleva definire chi non apparteneva alla sua famiglia. Forse il suo amico era stato occupato. O forse la donna s’era infine arresa ai rapporti con l’esterno. Aveva sempre trovato ironico che Narcissa Black, nota sin dai tempi di Hogwarts per riserbo e silenzio, avesse scelto come compagno di vita un uomo che pareva nato per attirare l’attenzione su di sé in qualsiasi contesto.

Altro aspetto ironico era che l’unione tra due persone tanto misurate ed eleganti avesse dato vita a un piccoletto pestifero come Draco.

Oh, Severus aveva avuto modo d’osservarlo e sapeva bene che il bambino era un grande attore. Non solo riusciva a comportarsi come un perfetto soldatino in presenza del padre per poi mutarsi nel tremendo birbante che era non appena egli si volgeva altrove; era persino in grado di piangere a comando, in special modo se voleva convincere i genitori d’aver subito un torto da parte di coloro che, in realtà, erano state vittime di qualche suo scherzo di cattivo gusto.

Piton non era mai riuscito a capire se i coniugi Malfoy credessero davvero al figlio o fingessero di farlo; certo era che Draco avrebbe potuto accusare persino un neonato di averlo offeso verbalmente: Lucius si sarebbe recato dai genitori dell’infante e avrebbe ottenuto una punizione per il malcapitato.

Conoscendo il soggetto, insomma, Piton non si stupì di vedere Draco, accanto a lui, seduto scomposto, con i gomiti sul tavolo e il viso poggiato su una mano: avrebbe assunto la postura corretta non appena avesse udito in lontananza i passi del padre.

A stupire Piton fu invece l’evidente sorpresa di Lucius quando lo scorse, entrando nella sala. Certo, non era uomo incline a manifestare le proprie sensazioni, ma Malfoy s’arrestò per un secondo scorgendo l’amico, aggrottando le sopracciglia. Sbatté le palpebre, lanciò un’occhiata veloce alla moglie e infine sorrise, chiamandolo per nome e fingendo d’aver la situazione perfettamente sotto controllo.

Sedette al solito posto, a capotavola, tra moglie e figlio - una disposizione che non mutava neanche in presenza di ospiti – e prese a discutere delle solite questioni con ammirevole tranquillità, mentre Piton si chiedeva silenziosamente perché Narcissa non avesse avvisato il marito di quell’invito.

L’arcano mistero fu svelato al momento del dolce: il palato di Severus era inondato dalla dolcezza della cioccolata, quando la signora Malfoy ricordò a Draco che colui che gli era seduto accanto altri non era che il direttore della casa Serpeverde, nonché insegnante di pozioni ad Hogwarts.

«Severus, potresti illustrare a Draco l’offerta formativa della scuola?»

Piton depose la forchetta e afferrò una salvietta per pulirsi il muso. Accontentò Narcissa a malavoglia, poiché lo sguardo di Lucius era eloquente: per quanto evitasse di commentare – forse per riguardo nei suoi confronti – era chiaro che non approvasse i metodi di Silente e, di conseguenza, l’intera scuola. Ogni volta che il preside veniva nominato, il signor Malfoy piegava le labbra in un’espressione disgustata e Piton aveva sempre saputo che l’amicizia con Karkaroff l’avrebbe indotto ad iscrivere Draco a Durmstrang.

Con altrettanta certezza, in passato, avevo dedotto che una tale decisione l’avrebbe condotto al divorzio; in passato, perché ora gli appariva palese che Draco non avrebbe varcato i confini del Regno Unito. Sua madre non l’avrebbe permesso e suo padre non sarebbe riuscito ad imporsi, lo si capiva dall’espressione con cui Lucius guardava la moglie: l’espressione di uno sconfitto che esaminava con ammirazione la propria rivale.

Draco sembrò estasiato dall’importanza che la scuola dedicava al Quidditch, spalancò gli occhi affascinato dall’idea di una sala comune nei sotterranei e, infine, confessò che gli sarebbe davvero piaciuto indossare la divisa serpeverde – non nutriva dubbio alcuno: se fosse andato ad Hogwarts, quella sarebbe stata la sua casa – come avevano fatto i suoi genitori prima di lui.

«Severus, sarebbe possibile far visitare la scuola a Draco?» domandò Narcissa, notando il crescente interesse del figlio.

L’uomo esitò, ammettendo che per la verità non gli era mai capitato di vedere visitatori: solitamente i ragazzini s’iscrivevano e basta, non c’era bisogno di organizzare escursioni turistiche per convincerli, dopotutto era l’unica scuola di magia presente sul territorio nazionale e…

«Sciocchezze! Se Draco vuole visitare Hogwarts, lo farà. È un suo diritto e quel vecchio non potrà impedirlo» esclamò Lucius, evidentemente infastidito dalla sola idea che Silente potesse negare qualcosa al figlio. E Severus capì che Narcissa era un genio al quale non interessava affatto che Draco vedesse la scuola; voleva semplicemente avanzare una richiesta insolita in modo che, per principio, Lucius si mettesse in testa di realizzarla a tutti i costi.

Il signor Malfoy capì solo in un secondo momento d’esser caduto nel tranello della moglie: la strega affascinante e intelligente che aveva sposato tornò finalmente a sorridergli e posò la candida mano sulla sua: «perfetto, mio caro. Scriverai a Silente domani stesso, e lo obbligherai a riceverci.»
  
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