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Autore: OrderMade96    30/04/2020    0 recensioni
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“Angelo, lo sapevi che si dice che la forma della coppa di champagne sia stata modellata sulla forma di uno dei seni di Maria Antonietta?”
La bocca di Crowley aveva la divertente abitudine di dar fiato ai pensieri del demone senza filtrarli.
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Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla “The Writing Week” a cura di Fanwriter.it!
★ Tema: Good Omens
★ Prompt/Traccia:  Day4 - Champagne



LO SAPEVI CHE...
 

Dopo aver salvato Aziraphale da scorporazione certa e da una montagna di scartoffie da compilare, Crowley lo aveva accompagnato a pranzo nell’unico ristorante ancora miracolosamente non coinvolto nei tumulti che stavano imperversando per tutta Parigi.

Aziraphale potè così mangiare soddisfatto le sue crepes sotto lo sguardo attento del suo demoniaco commensale. 

“Allora angelo, sei soddisfatto?” Chiese Crowley imbronciato, sembrando ancora arrabbiato con lui per tutta la faccenda della Bastiglia. 

Non riusciva ancora a credere che l’angelo si fosse spinto a tanto per del misero cibo. Seriamente, avrebbero dovuto lavorare sul suo senso del pericolo.

Il principato sorrise ad occhi chiusi, emettendo come risposta alla sua domanda un sonoro verso di apprezzamento al successivo boccone.

Il demone non si sarebbe mai abituato a certe reazioni del principato alle pietanze che consumava. 

Alcuni suoni che emetteva quando mangiava avrebbero potuto mettere in imbarazzo anche il più perverso dei succubus delle schiere infernali, ci avrebbe messo la mano nell'acqua santa. 

Continuò ad osservarlo in silenzio, tamburellando distrattamente con le dita sul tavolo. 

Essere sopravvissuto alla ghigliottina doveva aver reso quelle crepes incredibilmente buone per il suo palato, pensò distrattamente il serpente, muovendosi a disagio sulla sedia quando un gemito più acuto degli altri agitò qualcosa nel suo basso ventre.

“Deliziose.” Sospirò estasiato l’angelo, quand’anche l’ultimo boccone fu divorato e la sua voglia soddisfatta. “Grazie, mio caro. Sei stato davvero…” Si bloccò, incerto sulla parola che avrebbe voluto pronunciare. 

“Non dirlo.” Sbuffò il demone, roteando gli occhi.

Sapeva perfettamente quello che l’altro avrebbe voluto dire, ma alcune cose nella loro ‘relazione’ era meglio rimanessero taciute, almeno per il momento.

L’angelo annuì, sembrando capire. 

Finito di pranzare, i due esseri soprannaturali decisero di averne avuto abbastanza di tutto quel trambusto e uccisioni, concordando insieme per tornare alla confortevole libreria di Aziraphale.

Non prima che Crowley potesse mettere le mani su alcune bottiglie di buon champagne. 

Il suo eroico salvataggio meritava un brindisi, sentenziò. 

Quella sera scolarono quasi completamente tutto il suo bottino, salvo per una bottiglia che l’angelo tenne da aggiungere alla sua preziosa collezione, riservandola per future grandi occasioni.

Anni più tardi, si ritrovarono in libreria a festeggiare qualche importante avvenimento, forse l’inizio del nuovo millennio, non ne erano sicuri, condividendo la fortunata superstite. 

Il demone convinse in quell’occasione Aziraphale ad aprire la bottiglia utilizzando una sciabola, come avevano visto fare una volta durante una festa a cui entrambi avevano partecipato.

L’angelo maneggiò abilmente la spada in un colpo secco, sparando il tappo verso il soffitto allo scoccare esatto della mezzanotte. 

Il tappo sparì misteriosamente, venendo ritrovato solo mesi dopo quando ormai entrambi avevano perso le speranze. 

Dalle strade di Soho arrivavano le urla dei festeggiamenti e sul grammofono girava uno dei tanti vecchi vinile del principato, uno di quelli che il demone gli aveva regalato. 

Crowley era steso come suo solito sul divano, occupando il posto che aveva proclamato suo sin dall’apertura del negozio, mentre Aziraphale occupava la sua poltrona preferita. Entrambi si godevano la semplice compagnia l’uno dell’altro coi calici in mano.

“Angelo, lo sapevi che si dice che la forma della coppa di champagne sia stata modellata sulla forma di uno dei seni di Maria Antonietta?” 

La bocca di Crowley aveva la divertente abitudine di dar fiato ai pensieri del demone senza filtrarli. 

Aziraphale per poco non si strozzò con il suo drink.

“Inoltre, secondo la maggior parte degli uomini, il calice di champagne rappresenta anche la dimensione per il seno perfetto.” Continuò il demone, rigirandosi la coppa tra le dita, studiandola.

“Credo di non essere ancora abbastanza ubriaco per affrontare questo genere di discorso, mio caro ragazzo.” Tossì il principato in imbarazzo.

Crowley scoppiò a ridere, annotando mentalmente di riaprire il discorso quando l’alcool nei loro corpi sarebbe stato maggiore.


NOTE DELL'AUTRICE:
Per il quarto giorno qualcosa di breve e senza senso. Perchè ogni tanto c'è anche bisogno di rilassarsi a scrivere cavolate. 
Come sempre spero non ci siano troppi errori xD ciao! 


 
   
 
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