04/05/2020
1 recensioniAnime/Manga: Haikyuu!!
Genere: Slice of life, Sportivo
Rating: verde
Personaggi: Eita Semi, Kenjirō Shirabu, Shiratorizawa
Pairing: #SemiShira
Tipo di coppia: Shonen-ai
Every rose has its thorn
Was it something I said or something I did
Did the words not come out right
Though I tried not to hurt you
Though I tried
But I guess that's why they say…
Did the words not come out right
Though I tried not to hurt you
Though I tried
But I guess that's why they say…
Kenjirō si sentì un miserabile quando percepì che vi era ancora del movimento all’interno del campo adibito agli allenamenti. Ufficialmente la preparazione quotidiana era terminata, ma l’idea di tornare a casa ad un orario decente, dando l’idea – errata – di non avere alcuna intenzione di darsi da fare, lo mandava in bestia.
Posò il suo borsone appena fuori l’ingresso e sbirciò oltre la porta lasciata parzialmente aperta. Non aveva dubbi sul fatto che Ushijima fosse ancora lì, con indosso la sua abituale tenuta sportiva; e con lui Tendō, Ōhira e Goshiki. Quest’ultimo saltava e schiacciava con una precisione che raramente aveva mostrato in sua presenza.
Shirabu non poteva credere che il capitano si dedicasse fino a quel punto a quell’incapace. Oltretutto, non si era mai preso la briga di dar vita ad un’iniziativa del genere in suo favore. Giusto in un paio di occasioni aveva chiesto a Semi di intercedere per lui, considerando lo stesso ruolo che ricoprivano in campo.
Che strano… di Capelli-a-punta non c’è traccia!
“Shira-bu! Ma bentornato tra noi!”
“Tendō-san! Per quale motivo siete ancora tutti qui?”
“Goshi-Goshi-kun ci ha chiesto se potevamo dargli una mano a potenziare la sua battuta. Sai, sta diventando un fenomeno!”
Sì, da baraccone!
“Ah, capisco. Comunque vedo che c’è chi è rimasto e chi aveva di meglio di fare.”
Ushijima lasciò perdere quella vivace conversazione per dare ancora una volta il via allo scatto di Tsutomu, sempre pronto a soddisfare le richieste del suo principale punto di riferimento, infastidendo più o meno involontariamente il nuovo arrivato.
“Semi-Semi aveva una questione importante da sistemare. Comunque ora abbiamo un setter ed è questo ciò che conta, no?”
Satori si avvicinò a lui con quel suo modo di fare inquietante e tedioso. Portò le sue lunghe dita prima in direzione del suo interlocutore, poi verso la stessa porta scorrevole da cui era entrato.
Kenjirō sentì un chiacchiericcio proveniente da una distanza sempre minore. Incuriosito dalla questione, mosse qualche passo verso l’esterno e si ritrovò dinnanzi un Kawanishi vestito di tutto punto con la divisa ufficiale dell’istituto, seguito da un Semi totalmente assorto da qualche diavoleria che stava ascoltando mediante le sue nuovissime cuffie bluetooth. Tra le mani portava una grossa scatola di cartone, molto rassomigliante a quelle che solitamente venivano utilizzate per trasportare prodotti alimentari.
“Tre, due, uno...”
“Auguri Kenjirō!”
Un coro di voci s’intensificò alle sue spalle, mentre Taichi sistemava le casse dalle quali già si poteva udire una terribile versione ‘rock’ del celebre motivetto da compleanno.
Shirabu non sapeva se davvero si meritasse tutta quella considerazione, specie quando vide l’enorme torta che quello scansafatiche – come lui amava definirlo – di Eita aveva ordinato per lui. Panna e fragole, la sua preferita.
Sotto al tavolino su cui era stato poggiato il dolce, era presente una scatola contenente tutti i regali che gli amici avevano preparato per lui, compreso Wakatoshi.
“Tanti auguri, my dear, little setter!”
“Ehi, guarda che da oggi ho solamente un anno in meno di te! E comunque... grazie Semi-san. Grazie a tutti!”
Posò il suo borsone appena fuori l’ingresso e sbirciò oltre la porta lasciata parzialmente aperta. Non aveva dubbi sul fatto che Ushijima fosse ancora lì, con indosso la sua abituale tenuta sportiva; e con lui Tendō, Ōhira e Goshiki. Quest’ultimo saltava e schiacciava con una precisione che raramente aveva mostrato in sua presenza.
Shirabu non poteva credere che il capitano si dedicasse fino a quel punto a quell’incapace. Oltretutto, non si era mai preso la briga di dar vita ad un’iniziativa del genere in suo favore. Giusto in un paio di occasioni aveva chiesto a Semi di intercedere per lui, considerando lo stesso ruolo che ricoprivano in campo.
Che strano… di Capelli-a-punta non c’è traccia!
“Shira-bu! Ma bentornato tra noi!”
“Tendō-san! Per quale motivo siete ancora tutti qui?”
“Goshi-Goshi-kun ci ha chiesto se potevamo dargli una mano a potenziare la sua battuta. Sai, sta diventando un fenomeno!”
Sì, da baraccone!
“Ah, capisco. Comunque vedo che c’è chi è rimasto e chi aveva di meglio di fare.”
Ushijima lasciò perdere quella vivace conversazione per dare ancora una volta il via allo scatto di Tsutomu, sempre pronto a soddisfare le richieste del suo principale punto di riferimento, infastidendo più o meno involontariamente il nuovo arrivato.
“Semi-Semi aveva una questione importante da sistemare. Comunque ora abbiamo un setter ed è questo ciò che conta, no?”
Satori si avvicinò a lui con quel suo modo di fare inquietante e tedioso. Portò le sue lunghe dita prima in direzione del suo interlocutore, poi verso la stessa porta scorrevole da cui era entrato.
Kenjirō sentì un chiacchiericcio proveniente da una distanza sempre minore. Incuriosito dalla questione, mosse qualche passo verso l’esterno e si ritrovò dinnanzi un Kawanishi vestito di tutto punto con la divisa ufficiale dell’istituto, seguito da un Semi totalmente assorto da qualche diavoleria che stava ascoltando mediante le sue nuovissime cuffie bluetooth. Tra le mani portava una grossa scatola di cartone, molto rassomigliante a quelle che solitamente venivano utilizzate per trasportare prodotti alimentari.
“Tre, due, uno...”
“Auguri Kenjirō!”
Un coro di voci s’intensificò alle sue spalle, mentre Taichi sistemava le casse dalle quali già si poteva udire una terribile versione ‘rock’ del celebre motivetto da compleanno.
Shirabu non sapeva se davvero si meritasse tutta quella considerazione, specie quando vide l’enorme torta che quello scansafatiche – come lui amava definirlo – di Eita aveva ordinato per lui. Panna e fragole, la sua preferita.
Sotto al tavolino su cui era stato poggiato il dolce, era presente una scatola contenente tutti i regali che gli amici avevano preparato per lui, compreso Wakatoshi.
“Tanti auguri, my dear, little setter!”
“Ehi, guarda che da oggi ho solamente un anno in meno di te! E comunque... grazie Semi-san. Grazie a tutti!”
… Every rose has its thorn
Just like every night has its dawn
Just like every cowboy sings his sad, sad song
Every rose has its thorn…
Just like every night has its dawn
Just like every cowboy sings his sad, sad song
Every rose has its thorn…
Angolo dell’autrice
Ringrazio tutti coloro che passeranno a leggere e a recensire questa mia piccola flashfic! :)
Salve a tutti!
Oggi stavo facendo il mio solito giretto quotidiano sulla home di Twitter, quando qualcuno ha cominciato a postare cose riguardanti il compleanno di Shirabu. Sono andata a verificare e... oh cacchio! È proprio oggi! Non potevo non dedicargli nulla, povera stella. Inizialmente avevo pensato a qualcosa di romantico tra lui e Semi, dato che ho già scritto varie one-shot dedicate a loro in passato. Poi ho pensato all’idea di ‘coralità’ che mi ha sempre dato la squadra della Shiratorizawa, così ho deciso d’inserire un po’ tutti i suoi elementi principali. D’altronde, l’obbiettivo di fondo era quello di celebrare il compleanno del setter e il rating sarebbe rimasto comunque verde speranza! XD
La storia è scritta in terza persona e al tempo passato.
La canzone da cui ho tratto il titolo della storia è’Every rose has its thorn’ dei Poison. Ho riportato parte della prima strofa e il ritornello rispettivamente all’inizio e alla fine del testo.
Grazie ancora a chiunque deciderà di passare di qua! ^^
A presto,
Mahlerlucia
Ringrazio tutti coloro che passeranno a leggere e a recensire questa mia piccola flashfic! :)
Salve a tutti!
Oggi stavo facendo il mio solito giretto quotidiano sulla home di Twitter, quando qualcuno ha cominciato a postare cose riguardanti il compleanno di Shirabu. Sono andata a verificare e... oh cacchio! È proprio oggi! Non potevo non dedicargli nulla, povera stella. Inizialmente avevo pensato a qualcosa di romantico tra lui e Semi, dato che ho già scritto varie one-shot dedicate a loro in passato. Poi ho pensato all’idea di ‘coralità’ che mi ha sempre dato la squadra della Shiratorizawa, così ho deciso d’inserire un po’ tutti i suoi elementi principali. D’altronde, l’obbiettivo di fondo era quello di celebrare il compleanno del setter e il rating sarebbe rimasto comunque verde speranza! XD
La storia è scritta in terza persona e al tempo passato.
La canzone da cui ho tratto il titolo della storia è’Every rose has its thorn’ dei Poison. Ho riportato parte della prima strofa e il ritornello rispettivamente all’inizio e alla fine del testo.
Grazie ancora a chiunque deciderà di passare di qua! ^^
A presto,
Mahlerlucia