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Autore: Matagot    05/05/2020    2 recensioni
C'è ancora paura nel cuore di Teddy Lupin, anche vent'anni dopo la Battaglia di Hogwarts.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Teddy Lupin | Coppie: Teddy/Victorie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Il matrimonio tra Teddy e Victoire sarebbe stata un’unione ricca di felicità e amore, d'altronde avevano condiviso tutto nella vita, sin da quando avevano iniziato a muovere i primi passi.

Teddy credeva che nonostante lei avesse acconsentito ad uscire con lui solo al settimo anno, Victoire lo avesse già circuito a cinque anni, quando lo obbligava a portarla sulle spalle mentre lei fingeva di essere una principessa. Secondo nonna Andromeda, tutte le volte che Teddy era con Victoire, i suoi capelli diventavano rossissimi da tanto che era agitato.

Victoire c’era sempre stata per lui. Gli aveva scritto tutte le settimane durante il suo primo anno ad Hogwarts, perché Teddy temeva che lei si sarebbe dimenticata di lui. Lei c’era stata quando nonna Andromeda era venuta a mancare a causa del Vaiolo del Drago e lui si era sentito, ancora una volta, condannato ad essere abbandonato da tutti coloro che lo amavano.

Victoire lo aveva sempre raccolto quando lui era vittima dei suoi demoni, che indossavano maschere da Mangiamorte che assassinavano senza pietà i suoi genitori o camici da Guaritori che gli suggerivano di andare a dare un ultimo saluto alla nonna. Lei li scacciava con dolcezza e comprensione.

Qualche anno dopo il diploma, Teddy aveva osato e le aveva fatto la proposta.
Quel ‘sì’ sussurrato era diventato una preghiera che si ripeteva ogni volta che credeva di non farcela, di non poter essere un uomo degno di quell’angelo biondo. Quel ‘sì’ era anche ciò a cui lui pensava quando era costretto ad evocare un Patronus, un bellissimo lupo argenteo.

Qualcosa però da sempre gli martellava il cervello, un pensiero fisso che disgregava tutta la serenità e le convinzioni della sua vita: era condannato a perdere chiunque amasse. Sapeva che quel pensiero non aveva fondamento logico, eppure non riusciva mai a crederci davvero. Precipitava giù, in un vortice di sofferenza, annacquato sempre da qualche bicchiere di troppo e, nonostante tutti i suoi sforzi, la vocina nella sua testa alludeva maliziosa alla morte di Victoire solo perché lei lo amava.

Quella sera aveva deciso di andare a bersi qualcosa perché i suoi demoni stavano ricominciando a parlargli e in quel pub si era ritrovato a parlare con una strega. Era disperato e decisamente alticcio, tradire Victoire con una ragazza di cui non ricordava nemmeno il volto era parso l’unico modo per evitare che lei si legasse indissolubilmente a lui.

La mattina dopo a Victoire bastò uno sguardo al suo viso indurito dal pentimento e alla sua capigliatura giallo paglierino.
“Il giallo non è il colore del tradimento?”
Lui non aveva avuto nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo e lei, dopo aver atteso una decina di secondi con il gelo nelle vene, si sfilò l’anello e glielo restituì.

Teddy realizzò in quel momento che alla fine lui aveva perso, non era riuscito a sconfiggerli, i suoi demoni avevano vinto.

Avrebbe potuto vincere, invece s’era lasciato scivolare tutto tra le dita.


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Flashfic totalmente ispirata dal prompt “Avrebbe potuto vincere, invece s’era lasciato scivolare tutto tra le dita.” della challenge 'Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)!' di RosmaryEFP sul forum EFP.

Non ho mai scritto di Teddy e Victoire e non ho mai scritto delle flash, ho trovato davvero difficile (eppure molto stimolante) esprimere tutto in massimo cinquecento parole.

N.B. So che Andromeda Black non risulta morire durante l'adolescenza di Teddy da nessuna fonte canon, ma questo Teddy, per come mi sono immaginata tutta la storia, doveva aver perso anche lei.

Spero che non sia un totale disastro!
   
 
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